CASCHETTO DOMINA LA TV? E LUCIO PRESTA SI CANDIDA A SINDACO DI COSENZA!

1 - LUCIO PRESTA: "VOGLIO ESSERE IL SINDACO DI TUTTI I COSENTINI" - INTERVISTA DI DIACO ALL'AGENTE SU RTL 102.5

VIDEO: http://www.youtube.com/watch?v=xH6GIZ42kA0

Lucio Presta annuncia di volersi impegnare in politica e rilascia un'intervista esclusiva a "Onorevole Dj, il programma condotto da Pierluigi Diaco su Rtl 102.5. Motivo della scelta? "L'amore per la mia città, ma non c'è niente di nostalgico in questa scelta. Io da Cosenza, alla fine, non me ne sono mai andato". Così l'agente, tra i più importanti in Italia, confida, ai microfoni di Diaco, il suo nuovo impegno:

"Dopo che ho perso mio padre ho capito che dentro di me stava cambiado qualcosa: stavo cominciando ad "ammalarmi" di "consenzitudine", una malattia che ho preso e che oramai non è più guaribile, almeno fino a quando non avrò restituito alla città quello che mi ha dato. Io sono nato in un quartiere di Cosenza che si chiama "la riforma" dove c'è una salita lunghissima e io quella salita l'ho fatta per tanti anni per mano a mio nonno. Quella salita mi ha allenato così tanto alla fatica che ho capito che solo faticando nella vita si raggiunge qualcosa.

Con "Amo Cosenza" voglio restituire ai giovani cosentini la voglia di sognare e di credere nei propri sogni: voglio aiutarli a realizzarsi stando dalla parte della legalità. Vorrei che i ragazzi cosentini restassero a Cosenza per migliorare la loro città". Diaco incalza:"Se dovessi diventare sindaco di Cosenza lasceresti il tuo lavoro di Manager?". Netta la risposta di Presta:" No, le due dimensioni professionali possono convivere. Oggi un buon sindaco è un buon sindaco quando sa di cosa vivere, quando non vive di sola politica".


2. IN TV NON SI MUOVE FOGLIA CHE L'AGENTE NON VOGLIA
Domenico Naso per il "Fatto quotidiano"

Gli equilibri televisivi sono strani e incostanti, come diagrammi impazziti di un encefalogramma problematico. Riuscire a districarsi nella mappa del potere catodico è impresa ardua. La domanda dalla quale partire è semplice: chi comanda davvero in tv? Di sicuro non i dirigenti o i direttori di rete. E nemmeno i divi del piccolo schermo, che contano sì ma, a parte pochissime eccezioni, non muovono gli equilibri della televisione italiana.

Il nuovo dominus della tv del Terzo millennio è lui, l'agente delle star, il manager dei divi, ormai più potente dei megadirettori generali dei tempi andati. In principio fu Lele Mora. Potentissimo mammasantissima di tronisti e letterine, si accontentava però di imporre il Costantino Vitagliano di turno o di accompagnare l'ascesa di Simona Ventura. Gli bastava, insomma, essere monarca assoluto di un piccolo regno e quando ha esagerato, quando ha voluto strafare, quando ha mischiato letterine e politica, starlette e Berlusconi, la sua stella è caduta. Inchieste e galera, Ruby ed Emilio Fede: troppo, persino per quell'ambiente.

L'altro manager in auge negli ultimi anni, lui sì uomo di potere, è stato Lucio Presta. In una certa fase della storia recente della televisione italiana, non si muoveva foglia in tv senza che lo volesse lui. Ha rapporti cordiali con Silvio Berlusconi, ha piazzato in Rai i "cavalli della sua scuderia", e pare trovarsi più a suo agio sulla rete ammiraglia di viale Mazzini. Sarà per le caratteristiche tranquillizzanti e familiari dei suoi assistiti, ma RaiUno sembra il luogo ideale dove estendere la sua sfera di influenza.

Tra i clienti dell'agenzia di Lucio Presta, ad esempio, ci sono Antonella Clerici, Mara Venier, Lorella Cuccarini e naturalmente la moglie Paola Perego. Gran parte del palinsesto, dunque, è roba sua. E lui non è certo un manager che si muove dietro le quinte: vuole decidere tutto, dalla collocazione oraria alle pause pubblicitarie, e dai clienti riceve una cifra che oscilla tra il 10 e il 20% del compenso. A Mediaset, invece, c'è il cliente più ricco, Paolo Bonolis che riceve dalle reti di B. cifre a sei zeri.

Queste le teste di serie, ai quali si affiancano tanti altri peones del piccolo schermo: Federica Panicucci, Francesco Facchinetti, Teo Mammuccari, Elisa Isoardi, Elisabetta Gregoraci, Antonella Elia, Stefano Bettarini, Giulia Golia, Melissa Satta.

Qualcosa ultimamente non gira come dovrebbe, però, e Presta ha dovuto subire colpi dolorosi: al fianco di Federica Panicucci a Mattino Cinque è tornato l'odiatissimo Claudio Brachino, mentre Mara Venier non è stata confermata alla guida de La vita in diretta per il prossimo anno, innescando un effetto domino tutto da seguire in vista dell'autunno.

Il vero protagonista di questa stagione catodica è il manager che si autodefinisce potente e nascosto come Enrico Cuccia, il guru cattocomunista del potere televisivo: Beppe Caschetto.

La sua agenzia ha militarmente occupato i palinsesti, approfittando soprattutto degli spazi aperti dalla crescita di audience di La7: Daria Bignardi, Maurizio Crozza, Luca Telese, Nicola Porro, Geppi Cucciari, Cristina e Benedetta Parodi. Manca solo il colonnello Mario Giuliacci per fare en plein nella rete diretta da Paolo Ruffini.

Con l'arrivo di Urbano Cairo, però, i "caschettiani" potrebbero emigrare in massa verso lidi più familiari. Come la terza rete Rai, l'altro feudo caschettiano: Fabio Fazio, Roberto Saviano, Lucia Annunziata, Luciana Littizzetto, Giovanni Floris, Enrico Bertolino, Fabio Volo, Neri Marcoré. Su RaiDue, Caschetto punta su Victoria Cabello e Ubaldo Pantani, protagonisti di Quelli che..; la rappresentanza a Mediaset è esigua ma di peso, con la star della rete Alessia Marcuzzi. E lo stesso vale per Sky, con Ilaria D'Amico.

L'ultimo Sanremo è stato assolutamente roba sua: oltre a Fazio e Littizzetto, l'agenzia Caschetto ha piazzato tutte le sue teste di serie sul palco dell'Ariston, inventandosi il ruolo inedito di "proclamatore". L'ospite di turno doveva semplicemente scendere la scalinata e proclamare quale tra le due canzoni presentate dai Big aveva passato il turno. Stop.

Una comparsata di pochi secondi che però ha fatto impennare le quotazioni degli assistiti del siculo-emiliano Caschetto. Sarà l'esperienza come dirigente della Regione Emilia Romagna, ma Caschetto è un perfetto uomo-apparato, un manager discreto, che non ama la ribalta o la mondanità, ma che espande a macchia d'olio le sue sfere di influenza. Pensate ai personaggi protagonisti di questa stagione in tv. Nove su dieci sono suoi assistiti.

Altra campionessa assoluta di quest'annata poi, è Dalia Gaberscik, figlia di Giorgio Gaber e Ombretta Colli. La sua agenzia di comunicazione ormai è diventata un colosso dello showbiz italiano. Ha seguito artisti del calibro di Laura Pausini, Gianni Morandi, Biagio Antonacci, Gianna Nannini, Roberto Bolle, Claudio Baglioni. Ma il suo successo più clamoroso, e recente, riguarda Marco Mengoni. Già stellina da talent show, è riuscito a sfondare anche nel salotto buono proprio grazie alla nuova strategia comunicativa della Gaberscik. Una serie di mosse azzeccatissime che ha portato Mengoni a trionfare all'ultimo Festival e non solo grazie al televoto.


3 - CAIRO NON PIACE AI BIG DA LA7 È PRONTO L'ESODO
Dal "Fatto quotidiano"

Sarà colpa del clima a larghe intese che contagia anche la tv, ma la prossima stagione catodica si preannuncia ricca di passaggi da una rete all'altra, di clamorosi ritorni e avvicendamenti polemici. È La7, però, a rischiare l'esodo di massa. Con l'arrivo di Urbano Cairo, i big della rete sembrano pronti a emigrare verso altri lidi. Gruber e Crozza, innanzitutto, ma anche Michele Santoro starebbe cercando un ritorno in Rai. Ma anche in Rai c'è qualche smottamento. Interno, stavolta.

Mara Venier non è stata riconfermata alla guida de La vita in diretta, e il suo posto dovrebbe essere preso da Paola Perego, moglie di Lucio Presta, da troppo tempo ferma ai box. La Mara nazionale dovrebbe tornare a Domenica In, almeno secondo le ultime voci, proprio per non fare arrabbiare troppo il suo manager Presta. A Mediaset la situazione è più tranquilla, anche perché le punte di diamante del Biscione sono sempre le stesse: Paolo Bonolis, Gerry Scotti e Maria De Filippi. Con una Barbara D'Urso sempiterna che potrebbe tornare in prima serata con un ritorno di fiamma: il Grande Fratello.

 

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