
007 CHE PALLE! - DOPO 4 SETTIMANE, PARTE L'EFFETTO 'MARZIANO A ROMA' PER LE RIPRESE DI JAMES BOND: "AHO, 'STICAZZI DELL'ASTON MARTIN, IO DEVO TORNA' A CASA"
Cecilia Cirenei e Mauro Favale per “la Repubblica - Roma”
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Il rombo dei motori si sente da lontano. Uno, due, tre, quattro secondi: salgono i giri, il rumore si avvicina. L’Aston Martin grigia Db10 sfreccia sulla discesa di via Panisperna a 150 all’ora. Cinque, sei, sette: all’incrocio con via dei Serpenti, passa su un tombino traballante, supera un avvallamento. Otto, nove: la Jaguar C-X75 color ruggine, targa ROMA 860K, ha due secondi di ritardo. Nemmeno stavolta riuscirà a raggiungere l’auto di 007. Dieci, undici, dodici: ora l’Aston Martin procede in salita e già rallenta.
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La ripresa è finita. All’altezza di via Milano, le due macchine sportive fanno lentamente manovra. Si torna indietro. Si ricomincia da capo. A Roma è la mezzanotte di una sera qualsiasi, una delle ultime dallo sbarco in città, il 18 febbraio, della megaproduzione Eon per MGM e Sony: si gira “Spectre”, ventiquattresima pellicola della saga dell’agente segreto al servizio di sua Maestà.
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Quattro settimane di riprese (ultimo ciak previsto domenica 15), per lo più notturne. Anche perché, come dice appoggiato a una transenna uno dei 400 addetti alla sicurezza che controllano gli accessi al set, «se giravamo di giorno, non è che ci arrestavano: peggio, ci fucilavano direttamente ». Tutto attorno, ogni volta, c’è un quartiere bloccato: posti auto sottratti ai romani e dedicati alla troupe o alle auto di scena, negozi e ristoranti chiusi, residenti blindati in casa. Stavolta tocca a Monti, la vecchia Suburra, il rione dove abita l’ex presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Casa sua è a due passi da via Panisperna, la strada scelta lunedì scorso per girare i pochi secondi dell’inseguimento. Sul grande schermo, però, sapientemente montato, darà l’impressione di aver coinvolto tutta Roma.
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Dall’Eur al Lungotevere, (all’altezza di Ponte Sisto, mercoledì notte l’Aston Martin è stata lanciata nel Tevere), dalla Nomentana ai Fori Imperiali, da Corso Vittorio Emanuele II a via della Conciliazione, con il Cupolone sullo sfondo, fino a Monti il regista Sam Mendes ha scelto tra gli scorci più caratteristici della città. Tantissime le comparse coinvolte, selezionate dalla Movie Bros, tutte con il voto del silenzio sui blindatissimi set. Uno spot per la capitale che frutterà alCampidoglio tra i 600.000 e un milione di euro tra occupazioni di suolo pubblico e autorizzazioni. Il calcolo è del sindaco Ignazio Marino che un mese fa ha accolto nel suo ufficio con affaccio sui Fori, le due star del film, Daniel Craig e Monica Bellucci.
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Ma le riprese che coinvolgono mezza città, secondo il primo cittadino, metteranno in moto economie per 16 milioni di euro. Per ora hanno prodotto sentimenti contrastanti: enorme sorpresa tra i turisti («So exciting», esclamava l’altra sera una turista mentre scattava foto al set), mugugni tra i romani. «È mezz’ora che giro, devo tornare a casa, che me frega de 007», si lamenta un uomo con un cane al guinzaglio verso le 23. «Se la prenda col sindaco — il consiglio di un ragazzo della security — ma intanto, se aspetta un quarto d’ora, appena finiscono la scena la faccio passare».
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Succede così a ogni varco, nel reticolo di strade che si affacciano su via Panisperna. Ed è un copione che si ripete tutte le sere. E non sempre bastano gli “indennizzi” che la produzione elargisce ai residenti: 500 euro a condominio, risarcimenti variabili fino a 5.000 euro per bar, pub e ristoranti. A Monti, il fruttivendolo, per aver chiuso due ore prima, ha intascato 300 euro. «Tutto con regolare contratto», precisa. Passata la notte, la mattina dopo ci sono commercianti entusiasti («Ci vorrebbe un set così al giorno», esclama la titolare de «La Carbonara ») e altri che abbozzano: «Mi hanno offerto 100 euro. Ho rifiutato», racconta l’architetto Massimo Lucarini, dell’Atelier Monti.
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«L’organizzazione non mi ha convinto — dice — ma almeno, stanno ridipingendo la segnaletica orizzontale». Lì davanti si passa lo spray sulle strisce bianche e sui passaggi pedonali. È uno dei tanti “miracoli” di James Bond, l’agente segreto che, nelle chiacchiere da bar, è riuscito dove altri hanno fallito: dalla scomparsa dei parcheggiatori abusivi e delle auto in doppia fila sul lungotevere all’altezza di Trastevere, alla pulizia delle strade, la mattina dopo le riprese, al lavoro notturno dei vigili urbani. Dopo le assenze con polemiche la notte di Capodanno, ora fanno a gara per presenziare le riprese: il Campidoglio ha destinato 250.000 euro versati dalla produzione per i loro straordinari. Un “miracolo”, appunto, in tempi di bilanci da vacche magre.
SCENA DEL FILM DI JAMES BOND GIRATO A ROMA
Ma con 007 è così: sfilata di auto di super lusso, manovre al limite della gravità, in corsa sulle mura delle banchine del Tevere, elicotteri che volteggiano a pelo d’acqua per le riprese, motoscafi e, contemporaneamente, coperte e pasti caldi offerti ai clochard la notte del set in Vaticano. L’unica missione impossibile che non è riuscita a Bond è quella di riparare il manto stradale di Roma, con l’attore che è rimasto “vittima” di un sampietrino, sembra infatti che abbia sbattuto la testa al tettuccio dell’Aston Martin nelle riprese a Corso Vittorio.
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Ogni tre ciak le supercar vengono controllate accuratamente: l’altra sera, oltre alle strisciate sulla carrozzeria della Jaguar, i meccanici facevano molta attenzione a ruote e sospensioni per controllare eventuali danni. «Non sarebbero i primi», fa uno dei ragazzi sul set. «Certo, stanotte con quell’avvallamento si rischia», aggiunge un altro. «Eh, l’avvallamento c’è e se l’accollano, che devi fa’?».
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