quattro figlie

IL CINEMA DEI GIUSTI - ARRIVA FINALMENTE IN ITALIA IL BELLISSIMO E IMPORTANTE “QUATTRO FIGLIE”, DELLA TUNISINA KAOUTHER BEN HANIA – LA REGISTA AFFRONTA UN TEMA FORTE COME IL DISASTRO CHE LA RIVOLUZIONE ISLAMICA, CON GROSSE RESPONSABILITÀ DELLA FRANCIA, HA PROVOCATO ANCHE ALL'INTERNO DELLE FAMIGLIE TUNISINE E DI MOLTE RAGAZZE CHE SI SONO ILLUSE DI CAMBIARE VITA CON DAESH E IL VELO - DIFFICILE PUNTARE A QUALCOSA DI PIÙ COMPLESSO, ATTUALE E COINVOLGENTE. IN SALA… - VIDEO

Marco Giusti per Dagospia

 

quattro figlie

Arriva finalmente in Italia, nel pieno della calura estiva, il bellissimo e importante “Quattro figlie”, che traduce l’originale “Les filles de Olfa”, documentario candidato all’Oscar pochi mesi fa, che ha vinto premi importanti come il César, il Gotham, lo Spirit, dopo l’esordio in concorso a Cannes un anno fa, diretto da Kaouther Ben Hania, sofisticata regista tunisina che ci aveva dato "L'uomo che vendette la sua pelle", un progetto, anche quello tra fiction e documentario, ma del tutto diverso.

 

Anche in questo caso la Ben Hania racconta una storia vera, famosa in Tunisia e non ancora terminata, e affronta un tema forte e attuale come il disastro che la rivoluzione islamica, con grosse responsabilità della Francia (infatti coproduce), ha provocato anche all'interno delle famiglie tunisine e in particolare di quelle di molte ragazze che si sono illuse di cambiare vita con Daesh e il velo.

 

four daughters

Così la dura Olfa cresce le sue quattro belle famiglie, sfanculando prima un marito che scopa una volta all'anno solo per procreare ma che è pure molesto e poi un secondo uomo ancora peggio del primo che ha raccattato dalle carceri politiche. Fino a quando le ragazze sono piccole e non subiscono le molestie dei padri va tutto bene, ma quando crescono e trovano la risposta a quello che pensano di volere dalla vita nella rivoluzione islamica, ahi, e scappano addirittura con il capo di Daesch nel completo nero tutto cambia.

four daughters

 

Assolutamente convinte della loro scelta vengono considerate perdute dalla madre (che le definisce "mangiate dai cani"). Olfa riesce a salvare dalla fuga le due ragazze più piccole, ma non riesce a recuperare le altre figlie. E il caso diventa mediatico. Per mettere in scena tutto questo la regista costruisce un gioco di specchi di grande intelligenza chiamando nei ruoli delle ragazze scomparse due attrici, mente un'altra attrice fa Olfa.

QUATTRO FIGLIE

 

E tutto si raddoppia in un continuo gioco femminile che va ben oltre le piccole storie di sesso e desideri che vediamo in tante opere prime europee. Qui Ben Hania racconta del rapporto di tutte le donne del suo paese col potere maschile. Che non è tanto diverso da Daesh. Ma il cuore del film è ovviamente anche nel rapporto delle attrice dentro e fuori i loro personaggi con la regista, fuori campo, con la madre e le figlie, tutte, e con una scelta di vita terribile che ci pare di capire cresca all'interno delle contraddizioni tunisine e una occidentalizzazione imperialista.

QUATTRO FIGLIE

 

Difficile puntare a qualcosa di più complesso, attuale e coinvolgente. Il film riesce a tenere perfettamente in equilibrio sia il suo racconto che la messa in scena della messa in scena. Favoloso. Le attrici fantastiche. In sala.

QUATTRO FIGLIEQUATTRO FIGLIE

Ultimi Dagoreport

elon musk sam altman

NE VEDREMO DELLE BELLE: VOLANO GIÀ GLI STRACCI TRA I TECNO-PAPERONI CONVERTITI AL TRUMPISMO – ELON MUSK E SAM ALTMAN HANNO LITIGATO SU “X” SUL PROGETTO “STARGATE”. IL MILIARDARIO KETAMINICO HA SPERNACCHIATO IL PIANO DA 500 MILIARDI DI OPENAI-SOFTBANK-ORACLE, ANNUNCIATO IN POMPA MAGNA DA TRUMP: “NON HANNO I SOLDI”. E IL CAPOCCIA DI CHATGPT HA RISPOSTO DI PETTO AL FUTURO “DOGE”: “SBAGLI. MI RENDO CONTO CHE CIÒ CHE È GRANDE PER IL PAESE NON È SEMPRE OTTIMALE PER LE TUE COMPAGNIE, MA NEL TUO RUOLO SPERO CHE VORRAI METTERE PRIMA L’AMERICA…” – LA GUERRA CIVILE TRA I TECNO-OLIGARCHI E LE MOSSE DI TRUMPONE, CHE CERCA DI APPROFITTARNE…

donald trump elon musk jamie dimon john elkann

DAGOREPORT – I GRANDI ASSENTI ALL’INAUGURATION DAY DI TRUMP? I BANCHIERI! PER LA TECNO-DESTRA DEI PAPERONI MUSK & ZUCKERBERG, IL VECCHIO POTERE FINANZIARIO AMERICANO È OBSOLETO E VA ROTTAMATO: CHI HA BISOGNO DEI DECREPITI ARNESI COME JAMIE DIMON IN UN MONDO CHE SI FINANZIA CON MEME-COIN E CRIPTOVALUTE? – L’HA CAPITO ANCHE JOHN ELKANN, CHE SI È SCAPICOLLATO A WASHINGTON PER METTERSI IN PRIMA FILA TRA I “NUOVI” ALFIERI DELLA NEW ECONOMY: YAKI PUNTA SEMPRE PIÙ SUL LATO FINANZIARIO DI EXOR E MENO SULLE VECCHIE AUTO DI STELLANTIS (E ZUCKERBERG L'HA CHIAMATO NEL CDA DI META)

antonino turicchi sandro pappalardo armando varricchio nello musumeci ita airways

DAGOREPORT – DA DOVE SPUNTA IL NOME DI SANDRO PAPPALARDO COME PRESIDENTE DELLA NUOVA ITA “TEDESCA” BY LUFTHANSA? L’EX PILOTA DELL’AVIAZIONE DELL’ESERCITO È STATO “CALDEGGIATO” DA NELLO MUSUMECI. IL MINISTRO DEL MARE, A DISPETTO DEL SUO INCARICO, È MOLTO POTENTE: È L’UNICO DI FRATELLI D’ITALIA AD AVERE I VOTI IN SICILIA, ED È “MERITO” SUO SE SCHIFANI È GOVERNATORE (FU MUSUMECI A FARSI DA PARTE PER FAR CORRERE RENATINO) – E COSÌ ECCO CHE IL “GIORGETTIANO” TURICCHI E L’AMBASCIATORE VARRICCHIO, CARO A FORZA ITALIA, SONO STATI CESTINATI…

friedrich merz donald tusk giorgia meloni trump emmanuel macron olaf scholz mario draghi

C’ERA UNA VOLTA IL TRENO PER KIEV CON DRAGHI, MACRON E SCHOLZ. ORA, COMPLICE IL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO DI GIORGIA MELONI, L’ITALIA È SPARITA DALLA LEADERSHIP DELL’UE - LA DUCETTA PREFERISCE ACCUCCIARSI AI PIEDI DI WASHINGTON (CHE VUOLE VASSALLI, NON ALLEATI ALLA PARI) CHE RITAGLIARSI UN RUOLO IN EUROPA - FRIEDRICH MERZ, PROBABILE NUOVO CANCELLIERE TEDESCO, HA "ESPULSO" L'ITALIA DAL GIRO CHE CONTA: A CHI GLI HA CHIESTO QUALE PAESE ANDREBBE AGGIUNTO A UN DIRETTORIO FRANCO-TEDESCO, HA CITATO LA POLONIA, GUIDATA DAL POPOLARE DONALD TUSK (NEMICO NUMERO UNO DEL PIS DI MORAWIECKI E KACZYNSKI, ALLEATI DELLA DUCETTA IN ECR) - “I AM GIORGIA” SOGNAVA DI ESSERE IL “PONTE” TRA USA E UE E SI RITROVA A FARE LA CHEERLEADER DELLA TECNO-DESTRA DI MUSK E TRUMP…

ignazio la russa giorgia meloni daniela santanche lucio malan

DAGOREPORT - DANIELA SANTANCHÈ A FINE CORSA? IL CAPOGRUPPO DI FDI IN SENATO, LUCIO MALAN, È A PALAZZO CHIGI E POTREBBE DIVENTARE IL NUOVO MINISTRO DEL TURISMO, AL POSTO DELLA “PITONESSA” – IERI L’INCONTRO TRA IGNAZIO LA RUSSA E GIORGIA MELONI: LA DUCETTA POTREBBE AVER CHIESTO AL PRESIDENTE DEL SENATO, IN QUANTO AVVOCATO DELL’IMPRENDITRICE, RASSICURAZIONI SULLA SENTENZA DI PRIMO GRADO. LA RISPOSTA? CARA GIORGIA, NON TI POSSO GARANTIRE NIENTE. COME SAI, LA LEGGE PER I NEMICI SI APPLICA, E PER GLI AMICI SI INTERPRETA. MORALE DELLA FAVA: LA “SANTA” HA UN PIEDE E MEZZO FUORI DAL MINISTERO - LA SMENTITA DI PALAZZO CHIGI