IL CINEMA DEI GIUSTI - “GLI IDOLI DELLE DONNE” NON SARÀ UN CAPOLAVORO DEL CINEMA COMICO, MA VA DETTO CHE LILLO E GREG QUATTRO RISATE TE LE FANNO SEMPRE FARE. QUI IN PIÙ C’È UN CORRADO GUZZANTI ASSOLUTAMENTE STREPITOSO COME CATTIVISSIMO TRAFFICANTE DI COCA COLOMBIANO COL MACHETE SEMPRE IN MANO - NON LO GIUDICATE CON TROPPA SEVERITÀ, ALLA MEREGHETTI. UN PO’ PERCHÉ LILLO E GREG SONO COMICI CIVILI, SIMPATICI, SENZA VOLGARITÀ E UN PO’ PERCHÉ ERA TANTO CHE NON VEDEVAMO CORRADO GUZZANTI AL CINEMA E QUI FA MOLTO RIDERE - VIDEO
Marco Giusti per Dagospia
lillo e greg gli idoli delle donne 5
“Io te mato!” Vabbé, non sarà un capolavoro del cinema comico, non avrà granché da spartire con Jerry Lewis e il suo vecchio e glorioso “L’idolo delle donne”, che era davvero un capolavoro, non sarà proprio credibile come Colombia o come chissà cosa la Sabaudia delle ville di Malagò&Co, ma va detto che non solo Lillo e Greg quattro risate in questo “Gli idoli delle donne” diretto a sei mani da loro con Eros Puglielli e scritto da loro con Tommaso Renzoni, te le fanno sempre fare, non solo è decisamente più divertente e riuscito del precedente “D.N.A.”, che finì subito in streaming, ma qui in più, e davvero vale il prezzo del biglietto, c’è un Corrado Guzzanti assolutamente strepitoso come cattivissimo trafficante di coca colombiano col machete sempre in mano, sposato con una bravissima Ilaria Spada e gelosissimo della figlia, tal Maryna.
corrado guzzanti gli idoli delle donne 2
“Io te mato!” Zac! Ne fanno le spese i poveri spasimanti della ragazza, come un notevole Valerio Lundini che pur giura di non averla mai toccata e che mai la toccherà. E finisce da ingegnere informatico a perito informatico (è la battuta di Joaquim/Corrado in bocca a lui fa ridere).
Un tassista romano, Marco Marzocca, che li prende per colombiani da novelas, “famme plata o plomo, dai”. Più controllato del loro film precedente, con scene d’azione probabilmente dirette da Eros Puglielli e coordinate da un stunt famoso come Ottaviano Dell’Acqua, magari si perde un po’ nella prima parte.
lillo e francesco arca gli idoli delle donne
Con la storiella del gigolo Francesco Arca, doppiato da Lillo, attenzione, che dopo un incidente a causa del tassinaro Lallo Circosta (sempre ottimo) che sta ascoltando la coattissima Radio Coatta Classica (con Lillo come dj coatto) che trasmette non so quale sinfonia di Holst, si trasforma fisicamente in una sua versione meno sexy, cioè Lillo.
Idea, se non sbaglio, che già era il punto di partenza di un film di Sergio Rubini, simpatico ma non riuscitissimo, "Mi rifaccio vivo" (2016) dove Lillo si trasformava, un po’ assurdamente, in Emilio Solfrizzi e non è che ci fosse tutta questa differenza. Così per capirlo si doveva far rivedere Lillo allo specchio.
francesco arca gli idoli delle donne
Qui Arca, fortunatamente scompare, Lillo cerca di fare il gigolò come lui e non ci riesce. Così ricorre all’aiuto di una specie di guru, Greg, che vive a Sabaudia, che appare al ventesimo minuto e gli insegna la tecnica per rimorchiare anche senza un gran fisico.
Ovviamente l’unica che rimorchierà sarà la bella figlia vergine del boss colombiana appena arrivata in Italia. Da lì i guai, con finalone in Calabria. Non lo giudicate con troppa severità, alla Mereghetti. Un po’ perché Lillo e Greg sono comici civili, simpatici, senza volgarità e un po’ perché era tanto che non vedevamo Corrado guzzanti al cinema e qui, soprattutto con Lundini e Marzocca, fa molto ridere. In sala. Andrà bene? Boh?
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