mission impossible dead reckoning

IL CINEMA DEI GIUSTI - MALGRADO LE OTTIME RECENSIONI “MISSION: IMPOSSIBLE – DEAD RECKONING PART ONE” MI È SEMBRATO UN GIOCATTOLONE NOIOSO CHE NON RIESCE A SVILUPPARE UN RACCONTO COERENTE E CHE RIPETE SITUAZIONI GIÀ VISTE E RIVISTE - QUANDO I PERSONAGGI NON SI MENANO NON SANNO CHE DIRE, AD ESEMPIO LA NEW ENTRY HAILEY ATWELL, NEL RUOLO DELLA LADRA “GRACE”, FA A TOM CRUISE: “È LA MIA PRIMA VOLTA A VENEZIA” E A NOI PIACEREBBE RISPONDERE “E STI CAZZI?”

 

Marco Giusti per Dagospia

 

MISSION IMPOSSIBLE Dead Reckoning PARTE 1.

Boh!? Malgrado le ottime recensioni delle anteprime, malgrado le alte aspettative di box office, si pensa che possa guadagnare in America nella settimana dagli 85 ai 95 milioni di dollari e globalmente 250, un incasso che potrebbe compiere la missione impossibile di salvare l’estate cinematografica americana piena di film vecchi e malfunzionanti,

 

“Mission: Impossible – Dead reckoning Part One” diretto da Christopher McQuarrie interpretato e prodotto da un Tom Cruise un po’ incartapecorito che cambia tinta di capelli, dal rossiccio al meno rossiccio alla Paolo Limiti, a ogni sequenza, mi è sembrato un giocattolone noioso e poco affascinante che non riesce a sviluppare un racconto davvero coerente e strutturalmente funzionate e che ripete, al suo meglio, situazioni già viste e riviste del cinema di azione post-bondiano.

MISSION IMPOSSIBLE Dead Reckoning PARTE 1.

 

La cavalcata nel deserto coi killer a cavallo che sparano col mitra, la corsa per le strade di Roma con la 500 che scende per Trinità dei Monti, le trappole assassine a Venezia, l’interminabile finalone sul treno che attraversa le Alpi svizzere dove si concentra tutta l’azione possibile, pure la scena con Ethan Hunt che si lancia in moto verso il vuoto per atterrare proprio sul tetto del treno in corsa. Certo. Le scene d’azione sono la parte migliore del film.

 

MISSION IMPOSSIBLE Dead Reckoning PARTE 1.

Per non parlare dell'incredibile tema inventato da Lalo Schifrin che ancora domina la scena. Ma quando i personaggi non si rincorrono e non si sfidano e non si rubano la chiavetta che tutti vogliono che potrebbe governare le sorti del mondo e che ci collega a un terribile nemico virtuale, un bug del sistema informatico, un algoritmo, ci si lancia in noiosissime spiegazioni della storia che tramortiscono lo spettatore medio. Scene che dimostrano che la sceneggiatura del film, scritto da McQuarrie e da Erik Jendresen, non è che sia brillantissima e tutto vive solo grazie alle prove atletiche di Tom Cruise e delle decine e decine di stuntmen che si menano per le strade di Roma o di Venezia.

MISSION IMPOSSIBLE Dead Reckoning PARTE 1.

 

“E’ la mia prima volta a Venezia”, fa la new entry Hailey Atwell nel ruolo della ladra Grace. Anche se a noi piacerebbe rispondere con un salutare “… e sti cazzi”, Tom Cruise le dice che in qualche modo anche per lui è la prima volta a Venezia. E da lì partono botte e corse in una città dove il turista medio si perde dove dieci metri e dove invece i nostri protagonisti si muovono benissimo.

 

Vi dico subito che Hailey Atwell non vale un’unghia dell’incantevole Rebecca Ferguson, diventata forse troppo importante di film in film e che sovrasta in tutti i sensi il protagonista Tom Cruise, non è affatto male ma non è abbastanza sviluppata la fascinosa Vanessa Kirby nel ruolo della “vedova bianca”, mentre trovo pessimo il cattivo, il Gabriel di Esai Morales, e poco originale la sua fedelissima e crudele Paris di Pom Klementieff, che molti ricorderanno con le antenne in “Guardiani della galassia”.

MISSION IMPOSSIBLE Dead Reckoning PARTE 1.

 

Al collaudato duo Simon Pegg e Ving Rhames spettano le lunghe scene di spiegazioni della storia che ieri all’Adriano in sala 4 hanno steso inesorabilmente sia me che Ciro Ippolito che eravamo andati a vedere il film al primo spettacolo romano. Ma la verità è che quando i personaggi non si menano o non volano da una parte all’altra o non si accoltellano o non si scambiano la chiavetta, non sanno proprio che dire.

 

Mission Impossible - Dead Reckoning.

L’uomo della Cia, Shea Whigham si limita a rincorrere Ethan con la pistola in mano per tutto il tempo e non si capisce cosa lo motivi. Perché malgrado il film duri tre ore (156 minuti) e sia solo la parte Uno di un kolossal da sei ore, non c’è nessun tentativo di costruire dei personaggi con una qualche profondità. Se l’algoritmo è il cattivo, si presume che sia anche il vero sceneggiatore della storia, visto che è un trionfo di già visto e già sentito.

 

Mission Impossible - Dead Reckoning.

Preferisco, allora, la follia di “John Wick 4” dove le coreografie con le sparatorie diventano talmente ingombranti e eccessive da sembrare un musical. Qui siamo solo in una situazione un filo più ragionata di “Fast X”, ma non è che Vin Diesel sia più espressivo di Tom Cruise. Un Tom Cruise, stavolta, totalmente asessuato, che non sembra avere alcuna reazione di fronte alle ragazze del film, da Rebecca Ferguson a Hailey Atwell, da Vanessa Kirby a Pom Klementieff, malgrado loro gli si avvicinino spesso per toccarlo.

 

MISSION IMPOSSIBLE Dead Reckoning PARTE 1.

Ma lui acquista vita solo nelle scene d’azione e non ci dice mai davvero nulla. Non so se “Mission: Impossible – Dead Reckoning Part One” salverà l’estate del cinema di Hollywood, di certo il suo regista non è né Brian De Palma né John Woo, e malgrado tutti gli sforzi degli stuntmen non respiriamo mai, davvero mai, cinema. Ieri in Italia non ha incassato neanche tanto, solo 320 mila euro con 42 mila spettatori con 405 sale, lasciando il povero “Indiana Jones e il quadrante del destino” a un incassuccio da 104 mila euro con 16 mila spettatori in 340 sale.  Ma siamo proprio sicuri che questo Tom Cruise truccato da Duilio Giammaria o da sub Diaco possa salvare l'estate di Hollywood?

Mission Impossible - Dead Reckoning.

 

Ultimi Dagoreport

matteo salvini roberto vannacci luca zaia lorenzo fontana calderoli massimiliano fedriga romeo lega

DAGOREPORT - SI SALVINI CHI PUO'! ASSEDIATO DAL PARTITO IN RIVOLTA, PRESO A SBERLE DA GIORGIA MELONI (SUL RITORNO AL VIMINALE, AUTONOMIA E TERZO MANDATO), ''TRADITO'' PURE DA VANNACCI, PER IL “CAPITONE” STA ARRIVERANDO IL MOMENTO IN CUI DOVRA' DECIDERE: RESTARE LEADER DELLA LEGA O RESTARE AL GOVERNO COME SACCO DA PUGNI DELLA DUCETTA? - LA CRISI POTREBBE ESPLODERE ALLE PROSSIME REGIONALI IN VENETO: SE ZAIA PRESENTASSE UN SUO CANDIDATO NELLA LIGA VENETA, SALVINI SCHIEREREBBE LA LEGA A SUPPORTO DEI “DOGE-BOYS” CONTRO IL CANDIDATO FDI DELLA DUCETTA, SFANCULANDO COSI' L'ALLEANZA DI GOVERNO, O RESTEREBBE A CUCCIA A PALAZZO CHIGI, ROMPENDO IL CARROCCIO? AH, SAPERLO...

cecilia sala mohammad abedini donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - INTASCATO IL TRIONFO SALA, SUL TAVOLO DI MELONI  RIMANEVA L’ALTRA PATATA BOLLENTE: IL RILASCIO DEL “TERRORISTA” IRANIANO ABEDINI - SI RIUSCIRÀ A CHIUDERE L’OPERAZIONE ENTRO IL 20 GENNAIO, GIORNO DELL’INSEDIAMENTO DEL NUOVO PRESIDENTE DEGLI STATI UNITI, COME DA ACCORDO CON TRUMP? - ALTRO DUBBIO: LA SENTENZA DELLA CORTE DI APPELLO, ATTESA PER IL 15 GENNAIO, SARÀ PRIVA DI RILIEVI SUL “TERRORISTA DEI PASDARAN’’? - E NEL DUBBIO, ARRIVA LA DECISIONE POLITICA: PROCEDERE SUBITO ALLA REVOCA DELL’ARRESTO – TUTTI FELICI E CONTENTI? DI SICURO, IL DIPARTIMENTO DI GIUSTIZIA DI WASHINGTON, CHE SI È SOBBARCATO UN LUNGO LAVORO DI INDAGINE PER PORTARSI A CASA “UNO SPREGIUDICATO TRAFFICANTE DI STRUMENTI DI MORTE”, NON AVRÀ PER NULLA GRADITO (IL TROLLEY DI ABEDINI PIENO DI CHIP E SCHEDE ELETTRONICHE COME CONTROPARTITA AGLI USA PER IL “NO” ALL'ESTRADIZIONE, È UNA EMERITA CAZZATA...)

marco giusti marcello dell utri franco maresco

"CHIESI A DELL'UTRI SE FOSSE PREOCCUPATO PER IL PROCESSO?' MI RISPOSE: 'HO UN CERTO TIMORE E NON… TREMORE'" - FRANCO MARESCO, INTERVISTATO DA MARCO GIUSTI, RACCONTA DEL SUO COLLOQUIO CON MARCELLO DELL'UTRI - LA CONVERSAZIONE VENNE REGISTRATA E IN, PICCOLA PARTE, UTILIZZATA NEL SUO FILM "BELLUSCONE. UNA STORIA SICILIANA": DOMANI SERA "REPORT" TRASMETTERÀ ALCUNI PEZZI INEDITI DELL'INTERVISTA - MARESCO: "UN FILM COME 'IDDU' DI PIAZZA E GRASSADONIA OFFENDE LA SICILIA. NON SERVE A NIENTE. CAMILLERI? NON HO MAI RITENUTO CHE FOSSE UN GRANDE SCRITTORE..." - VIDEO

terzo mandato vincenzo de luca luca zaia giorgia meloni matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER TUTTO CON LA DUCETTA CHE INSISTE PER UN CANDIDATO IN VENETO DI FRATELLI D'ITALIA - PER SALVARE IL CULO, A SALVINI NON RESTA CHE BATTERSI FINO ALL'ULTIMO PER IMPORRE UN CANDIDATO LEGHISTA DESIGNATO DA LUCA ZAIA, VISTO IL CONSENSO SU CUI IL DOGE PUÒ ANCORA CONTARE (4 ANNI FA LA SUA LISTA TOCCO' IL 44,57%, POTEVA VINCERE ANCHE DA SOLO) - ANCHE PER ELLY SCHLEIN SONO DOLORI: SE IL PD VUOLE MANTENERE IL GOVERNO DELLA REGIONE CAMPANA DEVE CONCEDERE A DE LUCA LA SCELTA DEL SUO SUCCESSORE (LA SOLUZIONE POTREBBE ESSERE CANDIDARE IL FIGLIO DI DON VINCENZO, PIERO, DEPUTATO PD)

elisabetta belloni giorgia meloni giovanni caravelli alfredo mantovano

DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE IMPRONTE PORTANO A “FONTI DI INTELLIGENCE A LEI OSTILI” - L'ADDIO DELLA CAPA DEGLI SPIONI NON HA NULLA A CHE FARE COL CASO SALA. LEI AVREBBE PREFERITO ATTENDERE LA SOLUZIONE DELLE TRATTATIVE CON TRUMP E L'IRAN PER RENDERLO PUBBLICO, EVITANDO DI APPARIRE COME UNA FUNZIONARIA IN FUGA - IL CONFLITTO CON MANTOVANO E IL DIRETTORE DELL'AISE, GIANNI CARAVELLI, VIENE DA LONTANO. ALLA FINE, SENTENDOSI MESSA AI MARGINI, HA GIRATO I TACCHI   L'ULTIMO SCHIAFFO L'HA RICEVUTO QUANDO IL FEDELISSIMO NICOLA BOERI, CHE LEI AVEVA PIAZZATO COME VICE ALLE SPALLE DELL'"INGOVERNABILE" CARAVELLI, È STATO FATTO FUORI - I BUONI RAPPORTI CON L’AISI DI PARENTE FINO A QUANDO IL SUO VICE GIUSEPPE DEL DEO, GRAZIE A GIANMARCO CHIOCCI, E' ENTRATO NELL'INNER CIRCLE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA