IL CINEMA DEI GIUSTI - “SEI UN TRONISTA, ALLORA TRONEGGIA!”. E’ L’UNICA BATTUTA, PERALTRO DETTA DA DIEGO ABATANTUONO, CHE CI HA FATTO RIDERE IN UN’ORA E MEZZO INTERMINABILI DI “TI STIMO FRATELLO”, MODESTISSIMO ZELIG MOVIE INTERPRETATO E DIRETTO, ASSIEME A PAOLO UZZI, DA UN COMICO EMERGENTE DALLA BOCCA ENORME, GIOVANNI VERNIA, CHE SI LANCIA NELLA SCIA DELLA COMMEDIA NORDICA CON TERRONI, RIPRENDENDO NON POCHE SITUAZIONI DAI FILM DI CHECCO ZALONE….
Marco Giusti per Dagospia
"Sei un tronista, allora troneggia!". E' l'unica battuta, peraltro detta da Diego Abatantuono a un antipatico tronista, che ci ha fatto ridere in un'ora e mezzo interminabili di "Ti stimo fratello", Zelig movie interpretato e diretto, assieme a Paolo Uzzi, da un comico emergente dalla bocca enorme, Giovanni Vernia, che si lancia nella scia della commedia nordica con terroni, riprendendo non poche situazioni dai film di Checco Zalone.
Se in "Cado dalle nubi" un giovane pugliese andava dal cugino recchione in quel di Milano in cerca di fortuna, qui è un giovane genovese di origini pugliesi, Jonny Groove, il doppio comico di Giovanni Vernia, interessato solo alle discoteche e alla musica house, a andare a Milano, rovinando l'esistenza del fratello gemello, appunto Vernia, in versione dimessa, e della sua fidanzata antipatica, Susy Laude, figlia del potente pubblicitario Bebo Storti, per cui entrambi lavorano.
Mentre Jonny spacca alla grande cantando "Essiamonoi" nella discoteca fighetta di Diego Abatantuono, il fratello Giovanni, non riesce a stargli dietro e scopre quanto poco abbia a che vedere con la vita che sta conducendo, finendo per innamorarsi di una brava e semplice ragazza, tal Stella Egitto, invaghita però del fratello scervellato.
Vernia e Uzzi non si fanno mancare nulla, dai pesciolini della fidanzata del fratello uccisi immediatamente da Jonny e messi in frigo come sushi al suo esame da finanziere più o meno identico a quello da carabiniere di Zalone in "Che bella giornata" alla pesantissima famiglia pugliese, cioè Maurizio Micheli e Carmela Vincenti, che dominano i due gemelli, a Paolo Sassanelli costruito alla Ivano Marescotti come maresciallo Di Prima solo per la battuta "Ah, lei è il maresciallo di prima?".
Modestissima commedia, prodotta con convinzione da Colorado Film e Bananas assieme alla Warner Bros Italia, che hanno unito ai due neo-registi due tra bravi sceneggiatori come Francesco Cenni e Michele Pellegrini e il direttore della fotografia dei film di Zalone, cioè Federico Masiero, non riesce a girare né attorno al personaggio eccessivo di Jonny Groove, che ha vita solo per uno sketch sul palco di Zelig e a qualche tormentone per i ragazzini del nord, né attorno a quello del fratello perché non c'è grande sostanza comica, né intorno a una storiella già vista e troppo debole.
Di Genova e di Varigotti, luoghi poco bazzicati dal cinema, si vede poco e niente. Rimane il grande spreco di talenti come Abatantuono, Storti, Vincenti e, soprattutto, Micheli, che torna a fare il barese dei tempi di "Brunetta dei Ricchi e Poveri, non dare un calcio alla fortuna!". Il pubblico dei critici, che non è quello cattivo di un tempo che non rideva neanche ai film di Benigni e Troisi, è rimasto congelato nella sala 4 del Moderno davanti a un film che non andava da nessuna parte. Poi abbiamo ritrovato la strada di casa al grido di "Essiamonoi!".
TI STIMO FRATELLOTI STIMO FRATELLO LOCANDINATI STIMO FRATELLO VERNIA ABATANTUONOTI STIMO FRATELLOTI STIMO FRATELLOTI STIMO FRATELLO