IL CINEMA DEI GIUSTI - TORNA BRIZZI CON “PAZZE DI ME”. TANTI, TROPPI PERSONAGGI CHE SPESSO SONO NULLA DI PIÙ DI MACCHIETTE, MA È FINALMENTE UN VERO SFORZO CREATIVO PER USCIRE DALLE TANTE OVVIETÀ DELLA NOSTRA COMMEDIA - FRANCESCO MANDELLI (“SOLITI IDIOTI”) È L’UNICO RAMPOLLO IN UNA FAMIGLIA PICCHIATELLA COMPOSTA DI SOLE FEMMINE, RETTA DA LORETTA GOGGI - CAMEI DI INSINNA, ARGENTERO, BIGGIO, DIX…

Marco Giusti per Dagospia

Guarda chi si rivede!? La famiglia picchiatella, come in tanti film americani degli anni '40 e '50. Solo che è composta tutta di femmine e di un solo, disperato maschio. Fragilissimo. Come sono i maschi in questi ultimi tempi di fronte all'aggressività femminile. Potrà più o meno piacervi, più o meno farvi ridere, ma di certo questo "Pazze di me", commedia brillante con punte di slapstick di Fausto Brizzi, che l'ha scritta assieme a Marco Martani e a Federica Bosco, con la revisione di gagmen (leggere: battutari) come Riccardo Cassini, Marco Terenzi e Michela Andreozzi, ha di sicuro due grandi meriti.

Il primo è di averci rivelato in Francesco Mandelli, ancora fresco di "Soliti idioti", una specie di dolcissimo Cary Grant, elegante e perfetto per quella che si chiamava un tempo commedia sofisticata. Il secondo è quello di aver tentato di ragionare un attimo su una storia originale che non fosse un remake, un sequel, un prequel, diversa da tutte quelle che abbiamo visto e sentito negli ultimi anni.

Magari non tutto funziona come dovrebbe nel dipanarsi di tanti personaggi diversi, che spesso sono nulla di più di macchiette, magari quando si inserisce la storia romantica principale tutte queste figurine comiche non sempre trovano il modo giusto di inserirsi, ma "Pazze di me" dimostra un vero sforzo creativo per uscire dalle tante ovvietà della nostra commedia e di casting un po' mummificati dove una decina di attori, sempre gli stessi, sono scelti per ripetere ogni volta uno stesso personaggio.

Francesco Mandelli è Andrea, l'unico rampollo maschio in una famiglia picchiatella composta di sole femmine, da una mamma militare, Loretta Goggi, che torna al cinema leggero a quasi cinquant'anni dal tempo dei musicarelli (ma l'avevamo vista nel cupo "Gas", 2005, di Luciano Melchionna), a una nonna rincoglionita, la grande Lucia Poli con addetta dama di compagnia prepotente, la Bogdana di Paola Minaccioni, a tutta una serie di sorelle svampite e prepotenti.

Chiara Francini, che verrà mollata il giorno del matrimonio da Luca Argentero perché troppo perfetta, Marina Rocco, che alterna senza curarsene i più diversi fidanzati, e infine Claudia Zanella, femminista pronta a cadere nelle trappole più ovvie della fragilità femminile. Scarse e di poco conto le figure maschili che si avvicinano alla famiglia, dal portiere pugliese Maurizio Micheli, innamorato della Goggi, al timido Alessandro Tiberi, massacrato da Marina Rocco, al fantasma di un padre, Flavio Insinna, che ha mollato tutte per disperazione venticinque anni prima lasciando al figlio maschio una sola eredità: "E ora sono cazzi tuoi!".

Ovvio che il povero ragazzo abbia grossi problemi a trovarsi una fidanzata, visto che nessuna riesce a resistere alle donne della sua famiglia, soprattutto la cantante Margherita Vicario, figlia e nipote d'arte (i nonni sono Marco Vicario e Rosanna Podestà). Quando però incontra una bella veterinaria, Valeria Bilello, decide di non perderla e cercherà, inutilmente, di non metterla in contatto con madre e sorelle.

Dopo una prima parte di gran divertimento dove assistiamo alla tragedia della situazione del Cenerentolo Mandelli e tutta l'attenzione è sulla costruzione delle figure femminili della famiglia, le "pazze", quando si fa largo la sua storia sentimentale è un po' come se partisse un film diverso, che dovrà poi reinserire nella vicenda tutte le altre figure femminili. Il difficile della struttura del film, e in gran parte anche la sua novità, è proprio il giocare questa carta di slapstick al femminile dentro una storia sentimentale.

Mandelli e gran parte delle ragazze si muovono benissimo in questo contesto, abbastanza nuovo per un film italiano - quando mai si sono viste tante comiche tutte insieme? - mentre Loretta Goggi è vista un po' come una specie di grande superstar comica al femminile, come se fosse un Abatantuono donna. Ma più che sulla costruzione dei meccanismi della commedia, Brizzi sembra puntare al riempimento di ogni scena con battute, anche molto divertenti, gag, e buffi cammei di attori più o meno noti.

E' un elenco lunghissimo, che va dai già citati Insinna e Argentero a Maurizio Biggio, socio di Mandelli nei "Soliti idioti", come fidanzato della Bilello, a Giole Dix e Edy Angelillo, come genitori della Bilello, a Pif, Gabriele Pignotta, Michele La Ginestra come fidanzati della Rocco, al grande ritorno di Lele Vannoli come coatto padrone del ristorante dove lavorano Mandelli e la Vicario.

Se c'è una critica da fare, forse avremmo voluto più commedia e meno gag, più rapporto tra i protagonisti della famiglia e meno apparizioni eccellenti, ma detto questo il film resta una delle migliori commedie dell'anno, benissimo interpretata, e uno dei risultati più interessanti e originali di tutto il cinema di Brizzi. E un punto da cui ripartire. In sala dal 24 gennaio.

 

 

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