jann wenner

"LE ARTISTE E I MUSICISTI NERI ARTICOLANO IL LORO PENSIERO AD UN LIVELLO INFERIORE RISPETTO AI LORO COLLEGHI BIANCHI" - JANN WENNER, CO-FONDATORE DELLA RIVISTA “ROLLING STONE”, È FINITO NELLA BUFERA PER LA SUA INTERVISTA AL “NEW YORK TIMES” - IL GIORNALISTA DAVE MARCHESE GLI HA CHIESTO COME MAI NEL SUO LIBRO "THE MASTERS" NON CI FOSSERO INTERVISTE DI DONNE NÉ DI ARTISTI NERI E WENNER È SCIVOLATO...

Estratto dell’articolo di Carlo Moretti per “La Repubblica”

 

jann wenner nel suo ufficio fotografato da annie leibovitz

Il razzismo e la misoginia dove non te li aspetti. Jann Wenner, il co-fondatore nel 1967 del quindicinale Rolling Stone, la rivista simbolo del rock e della controcultura giovanile, dei reportage di Hunter S. Thompson, nonché l’autore di interviste storiche come quella a John Lennon del 1970, è al centro di una tempesta di critiche dopo le dichiarazioni rilasciate al New York Times nel corso di un incontro il cui obiettivo era la presentazione di un libro in cui raccoglie i suoi articoli più importanti.

 

Wenner ha dichiarato che “le artiste donne e gli artisti neri articolano il loro pensiero ad un livello inferiore rispetto ad alcuni artisti uomini bianchi”. Dopo l’uscita della sua intervista è stato immediatamente rimosso dal consiglio di amministrazione della Rock and Roll Hall of Fame, di cui è tra i fondatori.

jann wenner nel suo ufficio 1960

 

Ora il giornalista si scusa. All’indomani dell’uscita sul New York Times dell’intervista in cui ha affermato che "le artiste e i musicisti neri non articolano il pensiero al livello dei musicisti bianchi” presenti nel suo nuovo libro di interviste, The Masters, Wenner torna sui suoi passi: 

 

jann wenner like a rolling stone a memoir

“Nella mia intervista con il New York Times ho fatto commenti che hanno diminuito l’importanza dei contributi, il genio e l’impatto degli artisti neri e delle donne, e di questo mi scuso pienamente”, ha detto in un comunicato diffuso dalla sua casa editrice, la Little, Brown and Company.

 

Wenner ha pronunciato la frase al centro delle violenti critiche rispondendo al giornalista Dave Marchese che gli chiedeva come mai nel suo libro non ci fossero interviste di donne né di artisti neri, ma solo musicisti maschi bianchi tra cui Bob Dylan, Jerry Garcia, Mick Jagger, John Lennon, Bruce Springsteen, Pete Townshend e Bono degli U2. Wenner, che è il co-fondatore della Rock and Roll Hall of Fame, lanciata nel 1987, e ne è stato presidente fino al 2020, ha così risposto a Marchese: 

 

jann wenner 2

“Non è che non siano dei geni creativi. Né che non sappiano articolare del tutto, ma se vai a fare una conversazione profonda con Grace Slick o Janis Joplin... accomodati pure… Sai, Joni Mitchell non era certo una filosofa del rock’n’roll. Non si è mai dimostrata a quel livello, non nel suo lavoro e nemmeno nelle interviste che ha rilasciato. Le persone che ho intervistato invece lo erano filosofi del rock”, ha detto Wenner. […]

 

Tra le dichiarazioni che gettano una luce negativa su di lui, Wenner ha anche rivelato le sue scelte di politica editoriale, ammettendo di aver permesso ai protagonisti delle sue interviste di modificarle a loro piacimento prima della pubblicazione, inclusa l'intervista esplosiva del 1970 con John Lennon, in cui l’artista inglese alla vigilia del suo debutto solista parla diffusamente della rottura con i Beatles.

jann wenner, editore di rolling stone uvaIL DIRETTORE DEL ROLLING STONE JANN WENNER jann wenner

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