cochi ponzoni

COCHI E FIAMME – GLI OTTANT'ANNI DI AURELIO PONZONI: “IO E RENATO POZZETTO FACEVAMO UNA VITA DISORDINATA E AVEVAMO STOMACI FORTI. RICORDO BRINDISI IN AUTOSTRADA ALLE SEI DEL MATTINO, ERAVAMO SEMPRE IN…” – “HO FATTO IL VACCINO MA MI MANCA IL PALCOSCENICO. UNA REUNION? L’IDEA C’È. LA FESTA SAREBBE PERFETTA: MILANO CHE SI RIPRENDE DALLA PANDEMIA, IL TEATRO LIRICO CHE RIAPRE, E NOI DUE SU QUEL PALCOSCENICO”

 

 

Ferruccio Gattuso per www.leggo.it

 

cochi ponzoni

Ha appena compiuto ottant’anni (11 marzo), e a spegnere quelle candeline, simbolicamente, ci si è messa tutta Milano. Cochi Ponzoni, al secolo Aurelio Ponzoni, non è eccessivo dirlo, è un simbolo della città e del meglio di quell’umorismo stralunato e surreale che, con il suo compagno storico Renato Pozzetto e con artisti come Enzo Jannacci, ha reso l’esperimento milanese qualcosa di unico, sin dagli anni ’60 e ‘70.

 

Di questi tempi, sconforto, speranza e voglia di tornare a sorridere si danno una sorta di staffetta nell’animo dei milanesi, dunque le parole di Cochi possono servire, diciamo così, da ricostituente.

 

Cochi, come se la passa?

«Sono sereno, lo scorso fine settimana sono andato a fare il vaccino. Ho la fortuna di vivere una situazione agiata, abito in viale Jenner, una di quelle case antiche con un giardino in comune. Esco e mi faccio un giretto, quando posso vado a camminare. E sono in compagnia di mia moglie e mia figlia, che ha ventisei anni».

 

Lo dica, da buon papà si preoccuperà di più per lei?

renato pozzetto cochi ponzoni

«Più che altro sono dispiaciuto per il suo tempo congelato. A quell’età si deve fare. Per quello sono, e devo essere, ottimista. Nei vaccini, nella ripresa di tutto. I giovani come lei devono riprendersi la propria vita e i propri progetti».

 

Oltre a camminare, tra le mura di casa come passa il tempo?

«Leggo molto, e guardo film e fiction».

 

Le manca il palcoscenico?

«Ecco, quello è l’unico neo. E non è poco. Teatri chiusi, cinema chiusi, progetti raffreddati. E ne avevo per le mani».

COCHI PONZONI

 

Le racconti ai lettori di Leggo.

«A fine maggio inizio giugno sono impegnato con un film, una commedia incentrata su un gruppo di anziani alloggiati in una casa di riposo. Riescono a impossessarsi di un pulmino e scappano al mare. Una storia che ovviamente ha a che fare con la nostra attuale e collettiva sete di fuga dalle costrizioni».

 

E in teatro, il suo vero amore?

«Ho un paio di progetti, sempre due commedie, ma di questo non posso anticipare nulla. Il teatro affronta difficoltà più dure rispetto al cinema, la prudenza impone di aspettare. Se poi mi chiede quando si potrà tornare sul palcoscenico, dico che il buon senso suggerisce autunno di quest’anno».

 

I milanesi, si sa vanno sempre di fretta, e ad aspettare si innervosiscono: che consiglio ha da dare loro?

«Dico che tanti nodi si stanno sciogliendo, sono settimane cruciali. Forse è il caso di saper aspettare ancora un po’. E poi Milano si riprende sempre. Io sono del 1941, ho sfiorato la guerra da bimbo e ho visto la ricostruzione dopo il disastro. Milano ha dato l’esempio».

cochi e renato

 

Il suo amico Renato le ha fatto gli auguri per i suoi 80 anni?

«Ovvio, è stato tra i primi. Ci conosciamo da quando siamo bambini, giocavamo in cortile. Le nostre due mamme erano amiche».

 

Ritornerete insieme?

«L’idea è quella. La festa sarebbe perfetta: Milano che si riprende dalla pandemia, il Teatro Lirico che riapre, e noi due su quel palcoscenico. È in programma».

 

C’è qualche amico cui ha pensato spegnendo le candeline?

COCHI E RENATO

«Enzo Jannacci, che ho sempre definito il mio fratello maggiore. E poi Bruno Lauzi e Nino Toffolo».

 

Ci sono eredi di Cochi & Renato?

«Viviamo un’epoca diversa, ma artisti come Aldo Giovanni e Giacomo, Maurizio Milani e Paolo Rossi li sentiamo vicini».

 

Ma è vero che lei e Renato , dopo gli spettacoli, andavate a farvi un piatto di cassoela all’alba?

«Verissimo. Facevamo una vita disordinata ma avevamo forti stomaci. Ricordo brindisi in autostrada alle sei del mattino, eravamo sempre in giro».

cochi ponzoni foto di bacco (1)cochi e renato

Ultimi Dagoreport

italo bocchino maria rosaria boccia gennaro sangiuliano

DAGOREPORT - MARIA ROSARIA BOCCIA COLPISCE ANCORA: L'EX AMANTE DI SANGIULIANO INFIERISCE SU "GENNY DELON" E PRESENTA LE PROVE CHE SBUGIARDANO LA VERSIONE DELL'EX MINISTRO - IL FOTOMONTAGGIO DI SANGIULIANO INCINTO NON ERA UN "PIZZINO" SULLA PRESUNTA GRAVIDANZA DELLA BOCCIA: ERA UN MEME CHE CIRCOLAVA DA TEMPO SU INTERNET (E NON È STATO MESSO IN GIRO DALLA BIONDA POMPEIANA) - E LA TORTA CON LA PRESUNTA ALLUSIONE AL BIMBO MAI NATO? MACCHE', ERA IL DOLCE DI COMPLEANNO DELL'AMICA MARIA PIA LA MALFA - VIDEO: QUANDO ITALO BOCCHINO A "PIAZZAPULITA" DIFENDEVA L'AMICO GENNY, CHE GLI SUGGERIVA TUTTO VIA CHAT IN DIRETTA...

meloni trump

DAGOREPORT - NON SAPPIAMO SE IL BLITZ VOLANTE TRA LE BRACCIA DI TRUMP SARÀ UNA SCONFITTA O UN TRIONFO PER GIORGIA MELONI - QUEL CHE È CERTO È CHE DOPO TALE MISSIONE, POCO ISTITUZIONALE E DEL TUTTO IRRITUALE, LA DUCETTA È DIVENUTA AGLI OCCHI DI BRUXELLES LA CHEERLEADER DEL TRUMPISMO, L’APRIPISTA DELLA TECNODESTRA DI MUSK. ALTRO CHE MEDIATRICE TRA WASHINGTON E L’UE - LA GIORGIA CAMALEONTE, SVANITI I BACINI DI BIDEN, DI FRONTE ALL'IMPREVEDIBILITÀ DEL ''TRUMPISMO MUSK-ALZONE'', È STATA COLTA DAL PANICO. E HA FATTO IL PASSO PIÙ LUNGO DELLA GAMBOTTA VOLANDO IN FLORIDA, GRAZIE ALL'AMICO MUSK - E PER LA SERIE “CIO' CHE SI OTTIENE, SI PAGA”, IL “TESLA DI MINCHIA” HA SUBITO PRESENTATO ALLA REGINETTA DI COATTONIA LA PARCELLA DA 1,5 MILIARDI DI DOLLARI DELLA SUA SPACE X …

cecilia sala mohammad abedini donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DI CECILIA SALA? BUIO FITTO, PURTROPPO. I TEMPI PER LA LIBERAZIONE DELLA GIORNALISTA ITALIANA NON SOLO SI ALLUNGANO MA SI INGARBUGLIANO, E LA FORZATURA DEL BLITZ TRANSOCEANICO DI GIORGIA MELONI RISCHIA DI PEGGIORARE LE COSE – IL CASO, SI SA, È LEGATO ALL’ARRESTO DELL’INGEGNERE-SPIONE IRANIANO MOHAMMAD ABEDINI, DI CUI GLI AMERICANI CHIEDONO L’ESTRADIZIONE. L’ITALIA POTREBBE RIFIUTARSI E LA PREMIER NE AVREBBE PARLATO CON TRUMP. A CHE TITOLO, VISTO CHE IL TYCOON NON È ANCORA PRESIDENTE, SUGLI ESTRADATI DECIDE LA MAGISTRATURA E LA “TRATTATIVA” È IN MANO AGLI 007?

elisabetta belloni cecilia sala donald trump joe biden elon musk giorgia meloni

DAGOREPORT – IL 2025 HA PORTATO A GIORGIA MELONI UNA BEFANA ZEPPA DI ROGNE E FALLIMENTI – L’IRRITUALE E GROTTESCO BLITZ TRANSOCEANICO PER SONDARE LA REAZIONE DI TRUMP A UN  RIFIUTO ALL’ESTRADIZIONE NEGLI USA DELL’IRANIANO-SPIONE, SENZA CHIEDERSI SE TALE INCONTRO AVREBBE FATTO GIRARE I CABASISI A BIDEN, FINO AL 20 GENNAIO PRESIDENTE IN CARICA DEGLI STATI UNITI. DI PIÙ: ‘’SLEEPY JOE’’ IL 9 GENNAIO SBARCHERÀ A ROMA PER INCONTRARE IL SANTO PADRE E POI LA DUCETTA. VABBÈ CHE È RIMBAM-BIDEN PERÒ, DI FRONTE A UN TALE SGARBO ISTITUZIONALE, “FUCK YOU!” SARÀ CAPACE ANCORA DI SPARARLO - ECCOLA LA STATISTA DELLA GARBATELLA COSTRETTA A SMENTIRE L’INDISCREZIONE DI UN CONTRATTO DA UN MILIARDO E MEZZO DI EURO CON SPACEX DI MUSK – NON È FINITA: TRA CAPO E COLLO, ARRIVANO LE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI DA CAPA DEI SERVIZI SEGRETI, DECISIONE PRESA DOPO UN DIVERBIO CON MANTOVANO, NATO ATTORNO ALLA VICENDA DI CECILIA SALA…

cecilia sala donald trump elon musk ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - DAVVERO MELONI SI È SOBBARCATA 20 ORE DI VIAGGIO PER UNA CENETTA CON TRUMP, CON BLOOMBERG CHE SPARA LA NOTIZIA DI UN CONTRATTO DA UN MILIARDO E MEZZO CON “SPACE-X” DEL CARO AMICO ELON MUSK (ASSENTE)? NON SARÀ CHE L’INDISCREZIONE È STATA RESA PUBBLICA PER STENDERE UN VELO PIETOSO SUL FALLIMENTO DELLA DUCETTA SULLA QUESTIONE PRINCIPALE DELLA TRASVOLATA, IL CASO ABEDINI-SALA? - TRUMP, UNA VOLTA PRESIDENTE, ACCETTERÀ LA MANCATA ESTRADIZIONE DELLA ''SPIA'' IRANIANA? COSA CHIEDERÀ IN CAMBIO ALL’ITALIA? – DI SICURO I LEADER DI FRANCIA, GERMANIA, SPAGNA, POLONIA, URSULA COMPRESA, NON AVRANNO PER NULLA GRADITO LE PAROLE DI TRUMP: “GIORGIA HA PRESO D’ASSALTO L’EUROPA” - VIDEO