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IL CONVENTO DEGLI ANGELUCCI E’ RICCO MA PER I GIORNALISTI DEL “GIORNALE’’, "LIBERO” E “TEMPO” TIRA UNA BRUTTA ARIA - NIENTE PIU’ INVIATI SE NON ‘INVITATI’, NIENTE PIU’ AUTO CON NOLEGGIO A LUNGO TERMINE, OBBLIGO DI STRISCIARE IL BADGE IN ENTRATA, TOLTE PURE LE CIALDE DEL CAFFE’ - DIECIMILA EURO IN MENO PER VITTORIO FELTRI, NIENTE MANLEVA PER LE QUERELE (FILIPPO FACCI HA PAGATO 30MILA EURO PER UNA CAUSA) - SALLUSTI NON C’E’ E QUANDO C’E’ NON PARLA. E IN BARBA AL MELONISMO SENZA LIMITISMO (‘’VELINE’’ DI PALAZZO CHIGI A STRAFOTTERE), LE COPIE CALANO - NERVOSISMO PER L’INSERTO ECONOMICO DI OSVALDO DE PAOLINI - L’ASSEMBLEA E LA PAROLA INNOMINABILE: “SCIOPERO”…
DAGOREPORT
ALESSANDRO SALLUSTI - NICOLA PORRO - VITTORIO FELTRI - 2010 - FOTO LAPRESSE
Dal Cavaliere di Arcore al bocconiano di Busto Arsizio: brusco risveglio per gli orfanelli di Indro Montanelli, ma anche per i nostalgici di Paolo Berlusconi (ora socio di minoranza al 30%), dopo la spending review imposta dal Nicola ‘’Mani di forbice” Speroni, amministratore delegato per anni a Madrid per la Unidad Editorial di Urbano Cairo (sarà pagato dagli editori Angelucci a seconda di quanto risparmia?).
A poco è servita la presenza nel cda del gruppo editoriale della fedelissima feltriana Melania Rizzoli: l’81enne Vittorio, cui hanno decurtato 10mila euro di stipendio, in redazione si vede un’ora la mattina (quando va bene) e dice che Il Giornale ‘’gli fa schifo’’, mentre con ‘’cuor di Leon’’ Sallusti non si parla da mesi: i suoi articoli e video, in compenso, sono controllati e setacciati attentamente prima della pubblicazione.
Per i giornalisti, trasferiti assieme ai cugini di ‘’Libero’’ dalla sede storica di via Negri a quella in via dell’Aprica (vicino alla discoteca Alcatraz, nomen omen: Nicola Porro, vicedirettore, finora non ci ha mai messo piede), la vita è sempre più dura.
MARIO SECHI ANGELUCCI LIBERO – POSTER MACONDO
Proibito lo smart working, obbligo di strisciare il badge aziendale altrimenti la porta rimane chiusa (anche se il contratto giornalistico lo esclude) e risparmio spasmodico per tutto: viaggi centellinati, gli inviati non vengono più inviati da nessuna parte (a meno che siano spesati e invitati da altri, immaginarsi che inchieste…) e tutti devono presenziare alla riunione del mattino dove Sallusti o non c’è o non dice una parola.
GIORGIA MELONI ALESSANDRO SALLUSTI
Magari la favella dell’ex della Santanché e biografo di Meloni è riservata per gli amici di Forte Dei Marmi o per i vari talk show di Rai, La7 e Mediaset (con ricco contratto) dove non è ammesso nessun altro ospite della sua testata.
giorgia meloni con antonio e giampaolo angelucci festa 80 anni il tempo
In pratica “Il Giornale” è confezionato da vicedirettori e caporedattori con poche e precise regole: melonismo senza limitismo (‘’veline’’ di Palazzo Chigi a strafottere) e appoggio incondizionato per Netanyahu (per Trump non si sa ancora), con graditi articoli della “fondamentalista” Fiamma Nirenstein e dell’ex trumpiano Mike Pompeo.
Previsti prepensionamenti a pioggia (il governo è bendisposto, ne hanno discusso a Roma in settimana), ma si parla di assunzioni per il nuovo supplemento economico di cui si sta occupando il vicedirettore Osvaldo De Paolini, un dorso cartaceo che sarà pubblicato settimanalmente anche su ‘’Libero’’ e “Il Tempo’’ e sul quale i vertici puntano in termini pubblicitari.
giorgia meloni e tommaso cerno festa 80 anni il tempo
I giornalisti ne hanno discusso in un’animata assemblea in cui si è parlato anche di un possibile sciopero (“Il Giornale” è famoso per averne fatto uno soltanto da quando è nato, nel 1974), dopo la notizia che non era stato rinnovato neanche il noleggio dell’auto, concesso ai tempi di Paolo e Silvio Berlusconi: ora rimarrà la decurtazione dallo stipendio, ma l’auto no, quella resta solo a Speroni e alla sua vice Stefania Bedoni e poi a Sallusti e a Feltri, che sono anche regolarmente dotati di scorta.
los angelucci del rione sanita vignetta by macondo
A quest’ultimi le spese legali sono ancora garantite per contratto, ma ai giornalisti no, tanto che un paio di cronisti hanno rischiato il licenziamento (per una querela) e Filippo Facci, che ormai scrive per le pagine della cronaca di Milano, ha riferito in assemblea che si è dovuto pagare l’avvocato e una transazione economica da 30mila euro dopo una denuncia di un giudice antimafia. Intanto, il calo delle copie è inesorabile per tutte le testate del gruppo Angelucci.
alessandro sallusti antonio angelucci silvio berlusconi
Nicola Speroni
vittorio feltri melania rizzoli 1 presentazione libro fascisti della parola
LA VERSIONE DI GIORGIA - ALESSANDRO SALLUSTI INTERVISTA GIORGIA MELONI - ED RIZZOLI