CORINNE S-CLÉRY – DA SOGNO EROTICO ANNI ’70 AD ARPIA CHE MALTRATTA IL SUO TOY-BOY IN TV: IL REALITY DI RAI2 CANCELLA IL MITO SEXY DELLA CLÉRY

Chiara Maffioletti per "Il Corriere della Sera"

Poco meno di due ore, e tutto è scomparso. Tutti gli sguardi languidi, tutte le inquadrature che in così tanti film hanno indugiato sul suo corpo sensuale e sul viso perfetto. Sono sparite anche tutte le parole, il più delle volte sussurrate e avvolte in quella inconfondibile cadenza francese che nemmeno tanti anni in Italia hanno stemperato.

Il mito di Corinne Cléry - icona dagli anni Settanta, capace di far impazzire milioni di uomini, tra cui James Bond (in Agente 007 - Moonraker - Operazione spazio , del 1979), grazie a quella sua straordinaria combinazione che le permetteva di essere sexy ma allo stesso tempo sempre elegante, dallo scandaloso Histoire d'O fino alle commedie più scollacciate - è crollato.

È bastata la prima puntata di «Pechino Express», il reality di Rai2 in onda ogni lunedì di cui è concorrente, perché chi per anni ha sognato al ricordo di Corinne Cléry si svegliasse come dopo aver ricevuto una secchiata d'acqua in faccia. La erre moscia e il fare ammiccante sono stati spazzati via dagli «stai zitto», dai «non devi fare così» e da tutto il resto del fitto corredo di insulti con cui l'attrice, 63 anni, mitraglia il giovane fidanzato, con cui è in gara. Angelo Costabile, 35 anni, aspirante attore, è un incassatore senza precedenti, che di fronte alle spaventose sfuriate della compagna al massimo reagisce squittendo dei timidi «dai amore». Ha anche pianto.

Nella seconda puntata, al termine di una giornata in cui Cléry era più che mai in versione matrigna di Cenerentola, il poverino si è sfogato dicendo: «Eh, stasera è molto nervosa. Secondo me sbaglio io, non so». Parole di fronte alle quali non è riuscito a trattenere le lacrime. E larga parte del pubblico del reality con lui, tanto che ormai può contare su una tifoseria da stadio che, impietosita, sul web incita a una sua ribellione contro le vessazioni della fidanzata più dominatrix che si sia mai vista sulla Rai.

La dinamica è credibile al punto che quasi nessuno sospetta si tratti di un'esagerazione a favore di telecamera e sono nati anche dei gruppi di discussione per «salvare il toyboy Angelo». Quanto a Corinne Cléry che si è mangiata Corinne Cléry, in questa nuova inquietante (ma, per i più sadici, mai così divertente) versione, è stata descritta come «odiosa», «isterica», «insostenibile». Per lei è nato anche un nomignolo (diventato anche un hashtag su Twitter): Corinne Scléry.

Merito, tra l'altro, del momento in cui ha iniziato a prendere a scappellotti il fidanzato (che tentava a malapena di parare qualche colpo), reo di aver remato male mentre erano a bordo di una precaria canoa vietnamita. Motivo per cui gli ha anche tirato i capelli. Lui, viceversa, tentava di incitarla: «Rema che facciamo i muscoletti amore». «Rema a tua sorella adesso ti arriva uno schiaffone», ringhiava un'indemoniata Clery.

L'apoteosi della cattiveria è riassunta però in una frase che per gli spettatori di «Pechino Express» (e anche per il suo conduttore, Costantino della Gherardesca) è già un cult: «Ti rispedisco in Italia». Una (efficace) minaccia diventata subito popolarissima. C'è di buono, però, che tanta implacabile crudeltà ha scongiurato due rischi gravissimi per una che ha rappresentato un simile sogno erotico: quello che Corinne Cléry, al fianco di un uomo più giovane di lei di 28 anni, apparisse un pochino stonata o, peggio, materna. Così è per tutti cattivissima. E a qualcuno piace.

 

 

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