IL FUTURO È UNA (COSA) SERIE – I PROTAGONISTI RACCONTANO LA PROPRIA VITA SU INSTAGRAM, I FAN INTERAGISCONO VIA WHATSAPP E LE PUNTATE VENGONO PUBBLICATE NEL MOMENTO IN CUI L’EVENTO ACCADE – È “SKAM”, LA PRIMA PRODUZIONE ORIGINALE TIMVISION “VIETATA AI GENITORI” CHE REINVENTA IL CONCETTO DI INTERATTIVITÀ… – VIDEO
Renato Franco per il “Corriere della Sera”
Una serie tv dove i protagonisti dialogano con i social network, la finzione della trama narrativa che si mescola con la realtà iperconnessa in cui viviamo. Succede in Skam, dove i protagonisti della serie hanno un proprio account Instagram che serve a raccontare la propria vita con post, foto, video e storie giorno dopo giorno, in tempo reale. Un legame e un' osmosi con la realtà che si consolida anche via Whatsapp dove i fan possono decidere di restare aggiornati iscrivendosi al servizio di messaggistica ufficiale della serie.
Non è il solo aspetto immersivo e specchiante tra finzione e realtà di Skam, perché originale è anche il rilascio dei contenuti, con una pubblicazione quotidiana di nuove mini-clip inedite (sulla piattaforma TimVision e sul sito skamitalia.it) non in un classico orario lineare da palinsesto, ma nel momento in cui l' evento accade, mattina, pomeriggio o sera a seconda della trama. L' insieme di tutte le clip pubblicate giorno dopo giorno va a comporre gli episodi settimanali completi.
La sperimentazione di nuove vie di fruizione interattive e crossmediali nel mondo sempre più tecnologico che ci circonda è una realtà a cui dobbiamo abituarci. È già successo con Mosaic, la serie tv di Steven Soderbergh pensata per essere vista anche tramite un' app che dava agli spettatori la possibilità di risolvere il giallo (un omicidio) guardando le scene nell' ordine che preferivano, per costruirsi da soli il loro punto di vista sulla storia.
Un concetto di interattività che sarà applicato anche a Wargames, remake fatto a serie tv del film del 1983 con l' hacker teenager interpretato da Matthew Broderick che sventava la Terza Guerra Mondiale. Netflix ha lavorato sui finali alternativi per cartoni animati dedicati ai bambini (come Il gatto con gli stivali - Intrappolato in una storia epica), permettendo agli spettatori di controllare la trama e modificarla a piacimento, perché prendere una decisione piuttosto che un' altra apre percorsi differenti, crea snodi che fanno sviluppare il racconto in modi diversi.
Ingabbiare Skam - la prima produzione originale TimVision - nel solo recinto della crossmedialità sarebbe riduttivo però. I ragazzi consumano tantissime ore di video, ma un medium tradizionale come la televisione fatica a intercettare i gusti e le attenzioni dei teenager. È da questa riflessione che è partita l' idea della tv norvegese: «Con un team di esperti e ascoltando le istanze di tantissimi adolescenti hanno creato questa serie - spiega Ludovico Bessegato, regista dell' adattamento italiano -. Anche i temi sono stati scelti dai ragazzi stessi, in modo da evitare effetti paternalistici o educativi.
Gli adolescenti sono rappresentati per come si raccontano loro, non per come li vediamo noi, senza filtri, senza sentirsi giudicati, senza censure: si vede quello che un ragazzo di 17 anni farebbe davvero. Così Skam (in norvegese significa vergogna) è diventata un fenomeno nazionale, più vista di Game of Thrones, e poi ha travalicato i confini. Noi abbiamo mantenuto lo stesso spirito: non una serie calata dall' alto, ma nata in basso, quasi clandestina, come un tesoro da scoprire e diffondere solo nella cerchia degli amici».
Una serie «vietata» ai genitori che segue le vicende di un gruppo di liceali romani, concentrandosi su un personaggio in ogni stagione. La versione italiana ha ribaltato il flusso norvegese, invertendo le stagioni due e tre. In autunno il protagonista diventa quindi Martino (interpretato da Federico Cesari), uno dei migliori amici di Eva (Ludovica Martino), la cui storia è stata al centro della prima stagione. Martino ha 17 anni e ormai da mesi appare confuso rispetto al suo orientamento sessuale e non si riconosce nei discorsi machisti dei suoi amici. L' incontro con Niccolò farà il resto.
Riflette ancora Bessegato: «Trattiamo la scoperta dell' omosessualità come fa un ragazzo del 2018, come un fatto normale, senza indugiare sull' accettazione di sé e sul giudizio degli altri. Ovviamente Martino si pone delle domande all' inizio, ma il tema centrale sono i problemi relazionali che un ragazzo incontra quando vive una grande storia d' amore, non importa se etero o omosessuale».
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