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“BUGIARDO E INVIDIOSO PER IL MIO SUCCESSO” - COSI’ HARPER LEE DESCRIVEVA IL SUO "AMICO" TRUMAN CAPOTE - IN UN INEDITO CARTEGGIO, SI SCOPRONO TUTTE LE VERITA’ SUL RAPPORTO TRA I DUE: “ERO LA SUA PIÙ VECCHIA AMICA, E HO FATTO QUALCOSA PER CUI NON POTEVA PERDONARMI: AVER SCRITTO ‘’IL BUIO OLTRE LA SIEPE’. HA COVATO INVIDIA PER VENT'ANNI’...”

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Annachiara Sacchi per il “Corriere della sera”

 

Era un' amicizia solida, antica. Nata nell' Alabama, sorsi di té ghiacciato e libri. Lui introverso, lei un maschiaccio, entrambi pieni di talento. Quei due bambini del Sud cresciuti insieme, Harper Lee (1926 - 2016) e Truman Capote (1924 - 1984), diventarono due scrittori di fama mondiale. E il simbolo di un legame sincero, oltre che di collaborazione professionale.

 

Ma questa versione va oggi corretta. «Truman - scriveva miss Lee nelle sue lettere - mentiva di continuo. E non mi ha mai perdonato il fatto di aver scritto un romanzo che ha venduto». Il buio oltre la siepe.

 

truman capote e harper leetruman capote e harper lee

Bugiardo e invidioso. Ecco il ritratto di Capote fatto da Harper Lee in un carteggio pronto per essere pubblicato nel libro Mockingbird Songs: My Friendship With Harper Lee (Deckle Edge, in uscita negli Stati Uniti il 2 maggio) da Wayne Flynt, 76 anni, professore emerito di Storia all' università di Auburn, in Alabama, grande amico dell' autrice. «Ci conoscemmo nel 1983 - racconta Flynt - le chiesi un autografo sulla mia copia del Buio oltre la siepe .

 

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Lei si rifiutò, disse che firmava solo per i bambini». Eppure tra i due nacque un sentimento di rispetto e simpatia, profonda al punto da spingere la riservatissima miss Lee ad aprirsi, a raccontarsi in tante, lunghissime lettere, vergate in «un corsivo inclinato, sciatto». Come quella del marzo 2006 in cui - rivela il «New York Times» - la scrittrice accenna a vari aspetti della personalità di Capote: «Il suo mentire compulsivamente era di questo genere: se dicevi "Sai che hanno sparato a John Fitzgerald Kennedy?", lui avrebbe potuto rispondere: "Sì, guidavo la macchina su cui viaggiava"».

 

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Sono frasi di forte impatto per chi ha sempre coltivato il culto dell' amicizia incrollabile tra due pilastri della letteratura del Novecento (tra l' altro il capolavoro scritto da Truman Capote, A sangue freddo , verosimilmente fu anche frutto del lavoro di Harper Lee che lo assistette in tutte le fasi di ricerca e stesura). E che mettono un po' più a fuoco il carattere di un' autrice che smise di rilasciare interviste nel 1960. Si notano rammarico e fastidio per il rapporto logorato con Capote: «Ero la sua più vecchia amica, e ho fatto qualcosa per cui non poteva perdonarmi».

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L' aver scritto il Buio oltre la siepe , il grande romanzo americano da 41 milioni di copie, premio Pulitzer nel 1961. «Ha covato invidia per oltre vent' anni». Il libro di Flynt arriva oltre un anno dopo la scomparsa dell' autrice. Tratteggia i comportamenti di una donna che nel suo periodo newyorkese (abitò a Manhattan fino al 2007, quando ebbe un infarto e tornò in Alabama) amava godersi le partite dei Mets, gli spettacoli di Broadway, le visite al Metropolitan. E quelli degli ultimi anni, in cui Lee si lamentava del suo vederci sempre meno ed era «ossessionata da stalker e assassini. Era l' effetto della fama che più temeva». Quanto ai rapporti con le persone, nei confronti di amici e parenti «era leale, empatica.

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Ma il pubblico spesso non lo capisce», continua Flynt. «Tra gli scrittori apprezzava Frank McCourt, William Faulkner, Eudora Welty». E a proposito del Buio oltre la siepe lo trovava «difettoso». In una lettera a Flynt del luglio 2006 Harper Lee scriveva: «Mi domando quale accoglienza avrebbe avuto il mio romanzo se fosse stato aspro e non sentimentale, perché Atticus era un bastardo». Esattamente come quell' avvocato retrogrado e razzista protagonista di Va' metti una sentinella , il discusso romanzo di Harper Lee scritto prima del Buio , ma uscito solo nel 2015.

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