dago vader

“PER DIRE LA VERITÀ NON BISOGNA ESSERE GENTILI” - DAGO E L’ELOGIO DELLA SCORTESIA: “IO NON SONO CONSIDERATO UNO GENTILE, PER UNA BATTUTA HO PERSO AMICIZIE. ANNA, MIA MOGLIE, HA SEMPRE PAURA QUANDO FACCIO LE FESTE. PERCHÉ UNA DELLE MIE ATTIVITÀ È QUELLA DI CACCIARE LE PERSONE DI CASA PERCHÉ SI PORTANO SEMPRE QUALCUNO SENZA AVVISARE - UNO CHE ERA SCORTESISSIMO ERA PAOLO VILLAGGIO; DICEVA COSE ATROCI. CORBUCCI CHIAMAVA SERGIO LEONE FRANCIS FORD CACCOLA. TUTTI GLI AMICI CHE HO AVUTO SONO IN QUALCHE MODO SCORTESI E ANTIPATICI, COME GIAMPIERO MUGHINI E IRENE GHERGO"

Maria Corbi per “Specchio - la Stampa”

 

dago - ''stop painting'' di peter fischli, alla fondazione prada di venezia 3

Parliamo di cortesia con un fuoriclasse del genere. Roberto D' Agostino, fondatore del sito più «spione» e «scortese» d'Italia: Dagospia.

 

Non ti offendi se chiedo se sei scortese di nascita o solo di professione?

«Io non sono scortese e nemmeno cattivo, sono stronzo. E comunque dobbiamo capirci sui termini. Si può essere gentili, scortesi o antipatici. O tutti e tre. E comunque nel mio caso la scortesia è libertà. Per dire la verità non bisogna essere gentili».

Dago

 

Un esempio?

«Massimo D'Alema. È scortese, ma non antipatico. Ogni volta che si ha a che fare con lui si viene trattati dall' alto in basso. È un atteggiamento. È sempre quello con il ditino alzato che ti fa la morale. È una persona scortese».

 

E Nanni Moretti? Ho letto sul tuo sito che Battiato raccontava di essere rimasto malissimo quando a Venezia si rivolse contro una sconosciuta dicendogli: «Ma non ti vergogni di pesare così tanto»?

«Quelli che si sentono superiori agli altri, quella è scortesia. Chi ha il potere diventa subito il genere "lei non sa chi sono io". Un atteggiamento che vediamo spesso nella politica.

massimo dalema (2)

Gente che ogni giorno, come dice Longanesi, deve cambiare "l'odio al motore". Una sindrome che nasce dal loro bisogno di sentirsi vivi. E' sempre più difficile sostenere il palcoscenico, sono grida di paura. Come quando i bambini si mettono a strillare. Scortesia che nasce dalla paura. Pensa ai leoni da tastiera. Hanno paura di non esistere. Il terrore di essere dimenticati. Incontinenza triviale continua».

 

I social sono la culla della scortesia?

«Oggi non devi essere te stesso, ti devi inventare, e spesso si inventano scortesi per stupire il popolo e abbattono tutte le barriere della buona creanza. Oggi dobbiamo abituarci a qualsiasi villania. E' l' età della scortesia, della violenza verbale. Più sono intolleranti e faziosi, più hanno i like».

LEO LONGANESI

 

Parlavi prima della politica. Qualche nome?

«Quando arrivò Renzi sulla scena politica, sognava la rottamazione e ci siamo innamorati di uno che diceva pane al pane e vino al vino. Diverso da Enrico Letta, di una cortesia dorotea che però non è vera cortesia, e infatti ci ha fregato per 40 anni. Craxi a tavola era scortese perché soffriva di diabete e non poteva mangiare, e metteva la manina nei piatti degli altri. Poi aveva anche un modo di dire le cose scortese nella forma, ma giusto nella sostanza. Craxi non cercava il consenso e diceva le cose in faccia. Tra lui e un Berlusconi, cortese, il simpatico per eccellenza, la fregatura te la dà Berlusconi, non Craxi».

nanni moretti

 

Mai pentito per non essere stato gentile?

«Vado a una festa e viene verso di me tutta ingioiellata Marta Marzotto, allora metto le mani sulle guance e le dico "per favore non baciarmi che mi attacchi le rughe". Ho sbagliato perché era comunque una persona anziana, non mi ha parlato per due anni. Poi con Renzo Arbore, quando ci incontriamo, ci chiediamo "come va la prostata?".

 

MARTA MARZOTTO

Certo non è cortese, ma giocoso. Se una persona è scortese non vuol dire che non sia una persona di valore. Io non sono certo considerato uno gentile, per una battuta ho perso amicizie. Anna, mia moglie, ha sempre paura quando faccio le feste. Perché una delle mie attività è quella di cacciare le persone di casa. Perché si portano sempre qualcuno senza avvisare. Allora prendo e li butto fuori. Ma qual è la scortesia, la mia o la loro?».

PAOLO VILLAGGIO

 

Uno scortese da manuale che hai frequentato?

«Uno che era scortesissimo, ma che io invitavo a cena perché era molto intelligente, era Paolo Villaggio; diceva delle cose atroci. La battuta è bi-lama, fa ridere, ma anche soffrire. Corbucci chiamava Sergio Leone Francis Ford Caccola. Boncompagni era scortese, Moravia era brusco, apodittico. Mia moglie per esempio è stata educata a dare la mano rigida perché non vuole il bacetto. E questo può risultare scortese. Invece lei ha un suo percorso. Anna può risultare fredda, un po' alla Draghi. Poi la gente è permalosa...».

 

sergio corbucci

Insomma, elogio della scortesia?

«Tutti gli amici che ho avuto sono in qualche modo scortesi e antipatici, come Giampiero Mughini e Irene Ghergo, per citarne solo due, ma sono gli unici che mi hanno dato qualcosa e che mi hanno cambiato. La simpatia e la gentilezza, sono quelle che ti fregano».

mughini e dago foto di baccoirene ghergo foto di bacco (2)alberto moravia ph sandro becchetti

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