augusto minzolini antonio angelucci tommaso cerno alessandro sallusti

DAGOREPORT - SE “IL MESSAGGERO” PIANGE, “IL GIORNALE” NON RIDE. L’EDITORE IN CAPO, ANTONIO ANGELUCCI, DEPUTATO DELLA LEGA MA SOTTO SOTTO “CUOR DI MELONI”, PRETENDE DI SCEGLIERE PERSONALMENTE GLI EDITORIALISTI DEI SUOI GIORNALI, CASSANDO LE FIRME SGRADITE: IN PRIMA FILA, AUGUSTO MINZOLINI – IN COMPENSO ANGELUCCI È STATO TRAFITTO DA UNA BRUCIANTE “COTTA” PER IL NUOVO DIRETTORE DEL “TEMPO”, IL SINUSOIDALE TOMMASO CERNO - DOPO LA FATIDICA DATA DEL 9 GIUGNO SONO IN MOLTI, TRA GLI “ADDETTI AI LIVORI”, A PRONOSTICARE UN RIMESCOLAMENTO DI POLTRONE APICALI NELL’IMPERO EDITORIALE DI ANGELUCCI

DAGOREPORT

antonio angelucci 2 ricevimento quirinale 2 giugno 2024 foto lapresse

Se “Il Messaggero” piange, “Il Giornale” non ride. L’editore in capo, Antonio Angelucci, deputato della Lega ma sotto sotto “Cuor di Meloni”, deve averci preso gusto a giocare con i quotidiani e adesso pretende di scegliere personalmente non solo i direttori ma anche gli editorialisti dei suoi giornali, cassando le firme sgradite.

 

Tra gli “antipatici” Angelucci ha inserito, in prima fila, l’ex direttore del Tg1, Augusto Minzolini, retrocesso da firma di spicco del giornale di punta (“il Giornale”) a opinionista di corredo del “Tempo”, ormai foglio quasi clandestino.

 

augusto minzolini - stasera italia

Il direttore del “Giornale”, Alessandro Sallusti, ovviamente non apprezza granché le intrusioni dell’ex portantino diventato boss della sanità e poi magnate dell’editoria.

 

Aggiungere che Angelucci papà è stato trafitto da una bruciante “cotta” per il nuovo direttore del “Tempo”, il sinusoidale Tommaso Cerno, il quale pare non nutrire molta simpatia per Sallusti.

 

TOMMASO CERNO

Con il suo eloquio forbito e la malia seducente, il giornalista friulano, dotatissimo nel volare volare da un partito politico all’altro con un battito di ali, era già riuscito a incantare l’ex amministratore delegato di Gedi, l’austera Monica Mondardini, che nel luglio 2016 lo issò alla direzione del settimanale “L’Espresso” e stava per nominarlo, tra lo sgomento di tutti gli scalfariani, direttore di “Repubblica” (di cui è stato condirettore nel 2017, salvo poi mettersi in aspettativa tre mesi dopo per candidarsi alle elezioni politiche con il Pd renziano).

 

mario sechi

Dopo la fatidica data del 9 giugno sono in molti, tra gli “addetti ai livori”, a pronosticare un rimescolamento di poltrone apicali nell’impero editoriale di Angelucci, a partire dal probabile trasloco da “Libero” di Mario Sechi e ritorno alla direzione di Agi, una volta formalizzato l’acquisto dell’agenzia stampa rilevata da Eni. Poi c’è sempre in ballo l’acquisizione de “La Verità” di Belpietro…

monica mondardinimario sechi

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