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DALLE SEGHE ALLE MOTOSEGHE - LA SVOLTA DI ASAMI SUGIURA, IDOLO DEL PORNO GIAPPONESE, AMATA ANCHE IN EUROPA E IN AMERICA E ORA DIVENTATA REGINA DELL’HORROR SPLATTER
Asami Sugiura è stata l’idolo del porno giapponese. L’ha resa famosa quel suo aspetto di ragazza della porta accanto, la pelle di porcellana, lo sguardo innocente e sottomesso, controbilanciato da una certa generosità a letto.
Finché, nel 2008, non si è trasformata nell’eroina di film splatter a basso budget, grazie a una serie di titoli come “The Machine Girl”, “RoboGeisha”, “Helldriver” e il prossimo gangster noir “Gun Woman”. Al recente “Sitges Film Festival” ha però voluto parlare del suo passato nell’industria per adulti.
Il Giappone vanta una storia di “pink cinema”, cioè di thriller violenti con mucchi di nudità gratuita, e ha un approccio anarchico alla pornografia: tutto è permesso ma il pelo pubico e i genitali sono censurati. Tutto si fa, ma resta in segreto.
Racconta l’ex pornostar: «Qui si guardano film per adulti ma non se ne parla. Forse per questa ragione nessuno mi ha mai fermata per strada, pur riconoscendomi. Sono rimasta scioccata nello scoprire miei fan all’estero, in Occidente. Firmo autografi in Europa e in America e non so come ci siano arrivati i miei prodotti laggiù! Sto per compiere 30 anni e vorrei compiere una svolta seria nella mia carriera, ma se hai fatto la pornostar, in Giappone, resterai quello per sempre.
Difficile che io mi accrediti e diventi un’attrice mainstream per pellicole con grande budget. Eppure in molti film porno ho recitato bene, ho studiato un copione, ho interpretato. I porno giapponesi hanno spesso storie interessanti. Gli horror nipponici sono altrettanto estremi, ora ho a che fare con altri tipi di “liquidi”, passo ore a cospargermi di sangue e in mano tengo motoseghe. Sono diventata una femme fatale vendicativa».