nureyev

DANZANDO VERSO LA LIBERTA’: QUANDO NUREYEV SPICCO’ IL SUO VOLO PIU’ GRANDE – UN FILM E UN DOCUMENTARIO DI "SKY ARTE" RACCONTANO LA GIOVENTÙ DELL' ÉTOILE E LA SUA FUGA CHE DETTE UN COLPO STRAORDINARIO AL PRESTIGIO DELL’URSS – LE BEFFE AGLI AGENTI DEL KGB E LA PARRUCCA BIONDO PLATINO CON CUI GIRAVA A PARIGI – AI FRANCESI DISSE: “IO NON TORNERÒ PIÙ NEL MIO PAESE, MA NON SARÒ MAI FELICE NEL VOSTRO” - VIDEO

 

Valerio Cappelli per il “Corriere della Sera”

nureyev

 

C'erano due porte, nel piccolo ufficio della polizia all' aeroporto di Le Bourget. «Sortie», uscita. Un' immagine semplice e potente nella sua simbologia. Rudolf Nureyev doveva decidere quale aprire.

 

Da una parte la libertà dell' Occidente, dall' altra parte il ritorno a Mosca. Il 16 giugno 1961, in quell' aeroporto, Nureyev spiccò il suo volo più grande. Il 6 gennaio sono passati 26 anni dalla sua morte, avvenuta a Parigi, la città che lo accolse. E il 25 a chiusura del Festival di Trieste verrà proiettato il film The White Crow dell' attore Ralph Fiennes, sulla gioventù del ballerino, fino alla sua prima tournée in Occidente, col Kirov Ballett, al termine della quale si sarebbe consegnato ai gendarmi francesi.

 

Un documentario di Sky Arte, Nureyev-Danzando verso la libertà , si avvale di testimonianze di ex ballerini, amici di Rudy ma anche di ex agenti del Kgb, che a Parigi dovevano sorvegliare gli artisti. Nureyev aveva 22 anni, grande talento ma non del tutto esploso. Era una testa calda: impulsivo, irascibile, narcisista, individualista, dunque un anarchico, un potenziale nemico dell' Unione Sovietica.

nureyev The White Crow 5

 

Eravamo in piena guerra fredda, il Muro di Berlino venne costruito appena tre mesi dopo. La tournée del Kirov doveva mostrare la superiorità culturale dell' impero sovietico. La fuga di Nureyev dette uno straordinario colpo al prestigio dell' Urss. Un ruolo fondamentale lo ebbe Clara Saint, giovane, bella, ricca, conosceva tutta Parigi, in futuro sarebbe stata al fianco di Saint Laurent e Andy Warhol.

 

Nureyev non mostrava rispetto verso i responsabili del Kirov, con gli altri ballerini si comportava come un principe altezzoso, una volta si tolse la calzamaglia durante Giselle e rimase in mutande. Il Kgb, chiamato organizzazione di controllo dai danzatori, cominciò a stilare rapporti a Mosca sulla sua condotta.

 

margot fonteyn e rudolf nureyev

Non era stato inserito nella lista perché Sergeyev, primo ballerino e direttore artistico del Kirov, voleva ancora esibirsi. Ma una francese inviata a Leningrado che lavorava alla tournée, riferì di avere scoperto un nuovo talento. Così il discolo Nureyev poté unirsi al gruppo. A Parigi, cominciò a eludere i controlli degli agenti; con Clara sgattaiolava dalla cucina dell' hotel, andava in giro godendosi Parigi, si era creato un piccolo corteo, andava al Crazy Horse. Un giorno volle acquistare una parrucca biondo platino come Marilyn Monroe. Nei rapporti inviati a Mosca, fu accusato di insubordinazione. E poco prima di raggiungere la seconda città europea, Londra, gli fu notificato dal Comitato Centrale l' ordine di rimpatrio, motivato con una scusa: un gala, con lui soltanto, al Cremlino.

Non ci cascò. Si sentì in pericolo, mentre il resto del Kirov si stava imbarcando, rimase in sala d' aspetto, capì che stava correndo un pericolo. A una ballerina mimò il gesto delle sbarre: era convinto che a Mosca lo avrebbero imprigionato. L' amico e coreografo Pierre Lacotte, che era con lui circondato dagli agenti, telefonò a Clara. Lei arrivò, i gendarmi le dissero: noi non possiamo intervenire, deve essere lui a venire da noi. Così andò.

carla fracci rudolf nureyev

 

Ci fu una colluttazione. «Siamo in territorio francese», intimarono i gendarmi ai sovietici in borghese. «Sembra la trama di un film, invece non c' è nulla di inventato», dice Clara. Il direttore del Kgb, Alexandr Sheklepin, fu destituito, e Vitali Strizhevski, l' agente al seguito dei ballerini, degradato. Yuri Soloviev, altro primo ballerino sospettato di avere passato una notte d' amore con Rudi e costretto dal Kgb alla delazione contro «il traditore della patria», si suicidò misteriosamente nel 1977. L' étoile Alla Osipenko, incolpevole partner di Nureyev, non potè viaggiare per dieci anni. Rudi a Parigi visse in un bell' appartamento da cui non poteva uscire per la sua incolumità.

 

rudolf nureyev nel 1989

Tre mesi dopo il suo primo spettacolo: il Kgb gli fece recapitare lettere dei suoi genitori dove gli chiedevano di tornare nel suo Paese, e fece riempire il teatro di gente: traditore, gli gridarono lanciando monete e vetri rotti sul palco. Troppo tardi. Era già cominciata la leggenda dei suoi voli verso il diritto di vivere come voleva.

 

carla fracci rudolf nureyevcarla fracci rudolf nureyev

Disse: «Io non tornerò più nel mio Paese, ma non sarò mai felice nel vostro».

rudolf nureyevrudolf nureyev rudolf nureyevnureyevzizi jeanmaire e rudolf nureyevjagger e bowie amici e amantiNureyev Rudolf NureyevNureyev avrebbe avuto un flirt con Bob Kennedy NUREYEVNUREYEV 1carla fracci rudolf nureyev

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…