1-2-X FACTOR – TUTTI PAZZI PER MIKA - L’UNICA NOTA STONATA RESTA LA VENTURA (VISIBILMENTE STANCA E QUASI INVISIBILE)…

Carlo Tecce per "Il Fatto Quotidiano"

A volte ci riempiamo la bocca a sproposito e sgranchiamo il dito indice: ecco, quel programma è un evento. Di eventi o programmi, in questi ultimi mesi, c'è soltanto X-Factor, settima edizione su Sky1. L'evento non lo fa il milione di telespettatori di giovedì scorso, un numero eccezionale per il satellite.

L'evento non lo fa nemmeno la pubblicità onnipresente di Enel, a tratti eccessiva se non disgustosa. E l'evento, ancora, non lo fa la presenza col pensiero elementare e senza subordinate di Simona Ventura, visibilmente stanca e perciò quasi invisibile.

L'evento lo fa la gestione del medesimo evento, e Sky non ha sbagliato una mossa. Ha persino investito dei soldi per sbancare Twitter con l'hashtag #xf7: che se lo racconti in Rai, per esempio, pensano che sia una diavoleria Nasa.

Dal primo telegiornale dei primi caffè, Sky ha condito l'attesa, spesso con additivi inutili, ma comunque la televisione si è fermata per allevare l'evento, per trascinare il pubblico, per far capire (o convincere) gli italiani-abbonati che stava per accadere qualcosa di irripetibile, sebbene ci siano ancora tante puntate.

Addirittura hanno creato un programma di commento al programma-evento: un'evoluzione del dopo-Sanremo che a Canale 5 è diventato il dopo-Morandi.

Spesso non c'è bisogno di inventare chissà quale alchimia inedita per avere successo o per ammaliare il direttore generale, come fa Andrea Vianello a Rai3, ma è sufficiente saper presentare con attenzione quel che si conserva in frigo, quel che si produce: insomma, quello che mandi in onda.

Parlando di eventi, l'unico che un po' mette a disagio è che su X-Factor siano tutti d'accordo, compreso Aldo Grasso, e questo fa riflettere, non per Aldo Grasso, sia chiaro. Il programma in sé non è cambiato troppo dalla versione di "pubblico servizio" che andava su Rai2: mentre per viale Mazzini era una spesa ingente e non necessaria, per Sky è esattamente il contrario, cioè una spesa vitale.

La scenografia (fantasiosa, pure troppo), gli effetti speciali e la regia mal-di-stomaco-per-mal-di-mare possono sembrare agenti barocchi, ma rendono ancora quella sensazione che la tv satellitare vuole far percepire: oh, ragazzi, qui celebriamo l'evento.

Il quartetto dei giudici ha smarrito Arisa e guadagnato Mika, straordinario, un talento vero.
I litigi fra Elio e Morgan, due cantanti che vanno oltre uno spartito, ma sanno rispettare il copione di attaccabrighe, sono l'elemento di attrazione in più. Per ora, la Ventura sembra fuori sincrono. Ma senza decine di giovani cantanti, bravi, X-Factor sarebbe nulla. Anzi, sarebbe Sanremo: dove c'è lo spettacolo e non c'è la canzone.

Se X-Factor n. 7 mantiene l'equilibrio tra spettacolo e musica può seppellire per sempre il rituale stanco di Sanremo. Evviva.
Twitter: @teccecarlo

 

XFACTOR MORGAN MIKA A X-FACTORMIKA A X FACTOR MIKA E IL CAST DI X FACTOR

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni daniela santanche ignazio la russa

DAGOREPORT – DANIELA SANTANCHÈ NON È GENNARO SANGIULIANO, UN GIORNALISTA PRESTATO ALLA POLITICA SENZA “PROTETTORI”: GIORGIA MELONI NON PUÒ SFANCULARLA SENZA FAR SALTARE I NERVI A LA RUSSA. E SAREBBE UN BOOMERANG POLITICO PER LA DUCETTA DEI DUE MONDI: ‘GNAZIO È UN PESO MASSIMO DEL PARTITO, GOVERNA DI FATTO LA LOMBARDIA TRAMITE LA SUA CORRENTE MILANESE. SOPRATTUTTO, È IL PRESIDENTE DEL SENATO. MEGLIO NON FARLO IRRITARE: LA VENDETTA, LO SGAMBETTO, “L’INCIDENTE D’AULA”, POSSONO ESSERE SEMPRE DIETRO L’ANGOLO…

luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

DAGOREPORT - A RACCONTARLO NON CI SI CREDE. RISULTATO DEL PRIMO GIORNO DI OPS DEL MONTE DEI PASCHI SU MEDIOBANCA: TRACOLLO DELLA BANCA SENESE - SE IL MEF DI GIORGETTI, CHE HA L’11,7% DI MPS, LO PRENDE IN QUEL POSTO (PERDENDO 71 MILIONI), IL DUPLEX CALTAGIRONE-MILLERI FA BINGO: 154 MILIONI IN UN GIORNO - INFATTI: SE I DUE COMPARI PERDONO SU MPS 90 MILIONI, NE GUADAGNANO 244 AVENDO IL 25,3% DI MEDIOBANCA - E DOPO IL “VAFFA” DEL MERCATO, CHE SUCCEDERÀ? TECNICAMENTE L’OPERAZIONE CALTA-MILLERI, SUPPORTATA DALLA MELONI IN MODALITÀ TRUMP, È POSSIBILE CON UN AUMENTO DI CAPITALE DI MPS DI 4 MILIARDI (PREVISTO PER APRILE) - PER DIFENDERE MEDIOBANCA DALL’ASSALTO, NAGEL DOVRÀ CHIEDERE AL BOSS DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, DI CHIAMARE ALLE ARMI I POTENTI FONDI INTERNAZIONALI, GRANDI AZIONISTI DI MEDIOBANCA E DI GENERALI, PER SBARRARE IL PASSO AL “CALTARICCONE” ALLA FIAMMA (FDI)

dario franceschini elly schlein gattopardo

DAGOREPORT - FRANCESCHINI, IL SOLITO “GIUDA” TRADITORE! SENTENDOSI MESSO DA PARTE DALLA SUA “CREATURA” ELLY SCHLEIN, ECCO CHE REAGISCE E LE DÀ LA ZAMPATA CON L’INTERVISTA A “REPUBBLICA”: “ALLE ELEZIONI SI VA DIVISI, E CI SI ACCORDA SOLO SUL TERZO DEI SEGGI CHE SI ASSEGNA CON I COLLEGI UNINOMINALI”. PAROLE CHE HANNO FATTO SALTARE DALLA POLTRONA ARCOBALENO LA SEGRETARIA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA, CHE VEDE SFUMARE IL SUO SOGNO DI ESSERE LA CANDIDATA PREMIER. COME INSEGNA L’ACCORDO DI MAIO-SALVINI, NON SEMPRE IL LEADER DEL PARTITO PIÙ VOTATO DIVENTA PRESIDENTE DEL CONSIGLIO – LA “GABBIA” IN CUI LA SCHLEIN SI È RINCHIUSA CON I SUOI FEDELISSIMI È INSOPPORTABILE PER I VECCHI VOLPONI CATTO-DEM. IL MESSAGGIO DAI CONVEGNI DI ORVIETO E MILANO: ELLY PENSA SOLO AI DIRITTI LGBT, NON PUÒ FARE DA SINTESI ALLE VARIE ANIME DEL CENTROSINISTRA (DA RENZI E CALENDA A BONELLI E FRATOIANNI, PASSANDO PER CONTE). E LA MELONI GODE...

dario franceschini elly schlein matteo renzi carlo calenda giiuseppe conte

DAGOREPORT: PD, PARTITO DISTOPICO – L’INTERVISTA DI FRANCESCHINI SU “REPUBBLICA” SI PUÒ SINTETIZZARE COSÌ: IO CI SONO. E’ INUTILE CERCARE IL FEDERATORE, L’ULIVO NON TORNA, E NON ROMPETE LE PALLE ALLA MIA “CREATURA”, ELLY SCHLEIN, “SALDA E VINCENTE” AL COMANDO DEL PARTITO – AMORALE DELLA FAVA: “SU-DARIO” NON MOLLA IL RUOLO DI GRAN BURATTINAIO E DAVANTI AI MAL DI PANZA INTERNI, CHE HANNO DATO VITA AI DUE RECENTI CONVEGNI, SI FA INTERVISTARE PER RIBADIRE AI COLLEGHI DI PARTITO CHE DEVONO SEMPRE FARE I CONTI CON LUI. E LA MELONI GODE…

almasri giorgia meloni carlo nordio

DOMANDE SPARSE SUL CASO ALMASRI – CON QUALE AUTORIZZAZIONE IL TORTURATORE LIBICO VIAGGIAVA INDISTURBATO IN EUROPA? AVEVA UN PASSAPORTO FASULLO O UN VISTO SCHENGEN? E IN TAL CASO, PERCHÉ NESSUN PAESE, E SOPRATTUTTO L’ITALIA, SI È OPPOSTO? - LA TOTALE ASSENZA DI PREVENZIONE DA PARTE DEGLI APPARATI ITALIANI: IL MANDATO DI ARRESTO PER ALMASRI RISALE A OTTOBRE. IL GENERALE NON SAREBBE MAI DOVUTO ARRIVARE, PER EVITARE ALLA MELONI L’IMBARAZZO DI SCEGLIERE TRA IL RISPETTO DEL DIRITTO INTERNAZIONALE E LA REALPOLITIK (IL GOVERNO LIBICO, TRAMITE ALMASRI, BLOCCA GLI SBARCHI DI MASSA DI MIGRANTI) – I SOSPETTI DI PALAZZO CHIGI SULLA “RITORSIONE” DELLA CPI E IL PASTROCCHIO SULL’ASSE DEI SOLITI TAJANI-NORDIO

pier silvio giampaolo rossi gerry scotti pier silvio berlusconi

DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E L'INGAGGIO DI GERRY SCOTTI COME CO-CONDUTTORE DELLA PRIMA SERATA DI SANREMO NE È LA PROVA LAMPANTE - CHIAMARE ALL'ARISTON IL VOLTO DI PUNTA DI MEDIASET È IL SEGNALE CHE IL BISCIONE NON FARÀ LA GUERRA AL SERVIZIO PUBBLICO. ANZI: NEI CINQUE GIORNI DI SANREMO, LA CONTROPROGRAMMAZIONE SARÀ INESISTENTE - I VERTICI DELLA RAI VOGLIONO CHE IL FESTIVAL DI CARLO CONTI SUPERI A TUTTI I COSTI QUELLO DI AMADEUS (DA RECORD) - ALTRO SEGNALE DELLA "PACE": IL TELE-MERCATO TRA I DUE COLOSSI È PRATICAMENTE FERMO DA MESI...