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IL LATO OSCURO DELLA "FORZA" - DISNEY SCODELLA UNA MIRIADE DI SERIE TV DEDICATE ALL'UNIVERSO DI "STAR WARS", COSÌ NON DOVRÀ PIÙ INVENTARE NULLA PER I PROSSIMI DECENNI - L'ULTIMA DELLA LISTA È LA MINISERIE SU OBI-WAN KENOBI, CHE HA SEGUITO "THE MANDALORIAN" E "THE BOOK OF BOBA FETT" - IN ARRIVO ANCHE LE FICTION SU PERSONAGGI SEMI-SCONOSCIUTI COME "ANDOR" E "AHSOKA" - UN TENTATIVO ERA GIÀ STATO FATTO NEL 2018 CON IL FILM SULE ORIGINI DI HAN SOLO, UN FLOP AL BOTTEGHINO… - VIDEO

Anthony Breznican per “Vanity Fair”

 

obi wan kenobi serie tv

Per gli appassionati di Star Wars è un periodo di vacche grasse. Si comincia con il ritorno di Ewan McGregor nel ruolo di ormai stanco maestro Jedi in esilio: il 27 maggio debutta la miniserie Obi-Wan Kenobi, che segue il personaggio a 10 anni dal confino sul pianeta desertico di Tatooine, dove veglia a distanza sul giovane Luke Skywalker ed è braccato da un «Inquisitore» del Lato Oscuro di nome Reva (interpretato da Moses Ingram de La regina degli scacchi). Alla fine dell’estate arriverà sugli schermi la saga spionistica di Diego Luna, Andor.

 

ahsoka obi wan kenobi the mandalorian andor

La terza stagione di The Mandalorian, che riunisce il pistolero con l’elmo di Pedro Pascal al suo piccolo pupillo verde (Baby Yoda, ovvio!), dovrebbe invece essere disponibile alla fine del 2022 o all’inizio del 2023. L’anno prossimo, poi, Rosario Dawson sarà la protagonista degli episodi di Ahsoka, nella quale interpreterà la versione live-action di uno dei personaggi delle serie d’animazione più amati dai fan, l’apprendista di Anakin Skywalker. Un po’ più avanti potrebbe toccare a The Acolyte, con una storia ambientata circa un secolo prima dell’era degli Skywalker.

 

McGregor – che alla fine degli anni ’90 ha preso la decisione tormentata di entrare nella galassia e ci è anche tornato – dice che questo lavoro ha saturato la sua vita. «E la mia compagna, Mary, sta per iniziare la serie di Star Wars con Rosario». In precedenza, la Lucasfilm non aveva confermato le voci secondo cui Mary Elizabeth Winstead avrebbe recitato in Ahsoka, ma ora non è più necessario. «Il nostro bambino è nato (la scorsa estate, ndr) in questa grande famiglia», continua l’attore. «Se ne innamorerà o magari nemmeno la guarderà. Non lo so. Forse diventerà un trekkie (i fan della saga di Star Trek, ndr)».

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Il giorno in cui, a metà 2019, Diego Luna ha ricevuto una telefonata da Tony Gilroy ed è stato reclutato per Andor, ricorda di aver guardato fuori dal finestrino dell’auto i tetti degli edifici lungo la via e di avere visualizzato all’istante la storia delle spie ribelli e delle loro fughe in bilico tra la vita e la morte. La proposta gli era piaciutaparticolarmente perché includeva dettagli che in qualche modo sentiva vicini alla sua esperienza personale.

 

andor 4

Luna descrive la trama come una storia di persone che fuggono disperate dall’Impero all’apice del suo potere. «Andor ha dato la sua vita per la galassia, giusto? Voglio dire, si è sacrificato in mondo consapevole e lucido, senza vanità e senza aspettarsi alcun riconoscimento. Chi mai fa una cosa del genere?», si chiede retoricamente. «È di questo che parla la prima stagione, del suo essere avverso alla rivoluzione, cinico, smarrito e un po’ incasinato».

 

andor 2

La storia inizia con la distruzione del pianeta natale di Andor, poi lo segue fino all’età adulta, quando si rende conto di non poter fuggire per sempre. «La sua casa adottiva diventerà la base di tutta la prima stagione e vedremo quel luogo radicalizzarsi», spiega Gilroy. «Vedremo anche un altro pianeta completamente smantellato e colonizzato. L’Impero si espande rapidamente, spazzando via chiunque si trovi sulla sua strada». Alla fine del viaggio, Andor proverà a bloccarne l’avanzata.

 

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La serie si concentra poi sull’enigmatica leader dei Ribelli, Mon Mothma, interpretata da Genevieve O’Reilly, già nei panni della giovane senatrice ne La vendetta dei Sith (2005) e, undici anni dopo, in Rogue One. Mothma (all’epoca interpretata da Caroline Blakiston) è una sorta di sacerdotessa che nel Ritorno dello Jedi (1983) delinea i punti deboli della nuova Morte Nera, salmodiando con voce grave: «Molti Bothan sono morti per portarci queste informazioni».

 

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È questo il tema che lega tutti i nuovi progetti: la devozione. Star Wars ha richiesto ai registi di fare un passo ulteriore in termini di devozione professionale, appunto. Chiunque entri nell’universo deve sapere che si tratta di un impegno di tre, quattro, cinque anni.

 

Gli attori di Star Wars tendono a restarne prigionieri per tutta la vita. Per questo motivo, alla fine dei ’90, Mc Gregor ha riflettuto a lungo prima di accettare di interpretare il giovane Obi-Wan Kenobi nei prequel. Lasciarsi alle spalle il franchise per lui era stato un sollievo. Nel 2017, tuttavia, i suoi sentimenti sono cambiati.

 

obi wan kenobi serie tv

Dopo la proiezione, a ogni intervista ha iniziato a sentirsi porre la stessa domanda: «Prenderebbe in considerazione l’idea di interpretare di nuovo Obi-Wan Kenobi?». Ha sempre risposto sì, il che rappresenta una buona politica, ma non un vincolo contrattuale. La domanda ha assunto contorni meno retorici quattro anni fa, quando a porgliela è stata Kiri Hart, allora responsabile della saga della Lucasfilm.

 

Il coprotagonista con McGregor nei prequel, Hayden Christensen, era stato Anakin Skywalker, fratello d’armi di Obi-Wan, fino al brutale scontro su una colata lavica ne La vendetta dei Sith. Tuttavia, nelle prime interazioni della storia di Obi-Wan in esilio, Vader non è stato incluso.

 

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Per Lucasfilm è un dilemma costante: quali sono i pro e i contro dell’esposizione dei personaggi storici? Non sarebbe meglio tenerli in disparte per farli intervenire in momenti topici? Inserire Vader in una storia sull’esilio di Obi-Wan non finirebbe per ridimensionare la portata del loro fatidico incontro sulla Morte Nera in Star Wars del 1977, quando Vader colpisce il vecchio amico? O, al contrario, la scoperta di un incontro in precedenza sconosciuto potrebbe enfatizzare ancora di più quel momento?

 

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Nell’autunno del 2019, la regista Deborah Chow si è seduta nel salotto di Christensen con l’obiettivo di convincerlo a vestire di nuovo i panni del tiranno più temibile della Galassia. «All’inizio ero stato scritturato per una fase molto specifica della sua vita», dice lui. «Per gran parte del mio lavoro sono stato Anakin. Adesso posso tornare a esplorare il personaggio di Darth Vader».

 

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Il casting di Rosario Dawson per il ruolo di Ahsoka Tano, che in precedenza era doppiata da Ashley Eckstein ed esisteva solo in versione animata, è figlio di un suggerimento dei fan che Lucasfilm ha deciso di prendere sul serio. Qualcuno ha twittato a Dawson un’opera d’arte che la ritraeva nei panni dell’eroina e lei ha risposto: «Mmm... Sì, grazie». Ahsoka dovrebbe debuttare su Disney+ nel 2023, anche se Lucasfilm non ha ancora confermato se Dawson si sia lasciata sfuggire la verità su Anakin o se si tratti di una falsa notizia.

 

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Come in ogni titolo di Star Wars, anche in questo sono racchiuse emozioni e nostalgia. La ricerca a cui Ahsoka accenna nelle sue apparizioni in The Mandalorian e Boba Fett, riguardante il grand’ammiraglio imperiale Thrawn, scomparso alla fine della serie Rebels, sarà forse approfondita, ma i dettagli restano segreti. ***

 

Per continuare ad accrescere la schiera dei fan, Lucasfilm deve offrire una collezione di personaggi da amare e odiare, consapevole che non tutti quelli classici possono essere riproposti all’infinito.

 

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Tecnicamente, per interpretare Vader non ci sarebbe bisogno di Christensen: bastano una maschera e una figura sufficientemente massiccia da riempire l’armatura e, se si è fortunati, la voce stentorea di James Earl Jones. Ma Christensen serve per mostrare al pubblico la testa calda eppure compassionevole, scomparsa quando Anakin Skywalker è diventato Vader. Nel marzo del 2020, poco prima dell’inizio del confinamento pandemico, è stata presa la decisione: Vader sarebbe tornato.

book of boba fett

 

Le ragioni di Chow a sostegno della prospettiva di mettere di nuovo uno di fronte all’altro Vader e Kenobi potrebbero sorprendere i fan più devoti, specie quelli convinti che i due nutrano un epico disprezzo reciproco. «Per me, nei prequel e nella trilogia originale, c’è sottotraccia una storia d’amore tra loro che attraversa tutta la saga», spiega Chow. «Mi sembrava sbagliato non includere nella serie la persona che aveva lasciato Kenobi in una condizione di tale angoscia». Ciò che la intrigava era l’idea che, nonostante quello che Vader era diventato, Kenobi potesse ancora essere profondamente legato a lui. «Non vedo come potrebbe mai recidere quel legame, escluderlo dalla sua vita, dimenticarsene».

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The Book of Boba Fett, il settantenne Mark Hamill ha interpretato il trentenne Luke Skywalker, ma attori più giovani hanno animato il corpo di Luke, mentre la tecnica deepfake ha sintetizzato il volto. Dare vita a Luke ormai è diventato uno sport di squadra. Però, questa tecnologia ha comunque i suoi limiti. Così come il recasting.

 

han solo star wars

Solo, del 2018, ha esplorato gli anni giovanili di Han Solo, con Alden Ehrenreich che ha ereditato il ruolo che fu di Harrison Ford. Il film ha i suoi estimatori, ma al botteghino è tra quelli che ha guadagnato di meno. Forse la spavalderia di Solo era troppo particolare per essere riproposta da un altro attore. Per resistere, Star Wars avrà bisogno di nuovi volti, di nuovi personaggi... di una nuova era, che si allontani dalla linea temporale che conosciamo.

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