2024divano0411

IL DIVANO DEI GIUSTI/1 - CHE VEDIAMO STASERA IN STREAMING? È IL MOMENTO DELLE SERIE ITALIANE TARGATE GROENLANDIA, PRIMA SU NETFLIX CON "LA LEGGE DI LIDIA POET", MA ANCHE SU DISNEY+ CON "QUI NON È HOLLYWOOD” E SU SKY CON “HANNO UCCISO L’UOMO RAGNO". COSA ALTRO VEDERE? SU AMAZON VI SEGNALO, PERFETTO COME TERRIBILE FLASH-FORWARD PER LE ELEZIONI AMERICANE, “CIVIL WAR”, MA AVETE ANCHE DEI CLASSICI DA RECUPERARE COME "IL TESORO DELLA SIERRA MADRE”, “L’UOMO CHE UCCISE LIBERTY VALANCE” E “UN DOLLARO D’ONORE”… - VIDEO

the penguin 8

Marco Giusti per Dagospia

 

Che vediamo stasera in streaming fra l’ultima puntata di “The Penguin” su Sky e la nuova stagione di “The Diplomat” con Keri Russell su Netflix, in attesa dell’ultimissima puntata di “Disclaimer” di Alfonso Cuaron che ha diviso davvero il nostro pubblico? Intanto vi faccio notare che c’è molta Italia sulle piattaforme. Al punto da farle diventare la vera tv generalista che Telemeloni sta cancellando.

avetrana. qui non e' hollywood

 

E, come noterete, è il momento delle serie e miniserie targate Groenlandia, cioè Matteo Rovere. Groenlandia è prima in classifica su Netflix con la seconda stagione di “La legge di Lidia Poet” con Matilda De Angelis e Eduardo Scarpetta, ancora diretta dallo stesso Rovere, Letizia Lomartire e dalla new entry Pippo Mezzapesa. Prima in classifica anche su Disney+ grazie a “Qui non è Hollywood”, cioè “Avetrana”, quattro strepitosi episodi tutti diretti da Pippo Mezzapesa, che lo ha scritto assieme a Antonella Gaeta.

Hanno ucciso l’uomo ragno

 

E prima in classifica su Sky grazie ai nuovi episodi di “Hanno ucciso l’uomo ragno – La leggendaria storia degli 883", serie diretta da Sydney Sibilia, Alice Filippi, Francesco Capalbo con Elia Nuzzolo, Matteo Oscar Giuggioli e la bellissima Ludovica Barbarito. Credo che con poche serie Matteo Rovere, Pippo Mezzapesa e Sydney Sibilia hanno svecchiato di colpo la serialità all’italiana. Copioni decisamente meno contorti, cast assolutamente più giusti e maggior attenzione all’ambientazione.

civil war. 5

Non credo che una cosa simile sia mai esistita. Ci sentivamo anzi un po’ una Cenerentola rispetto alle produzioni straniere, dalle spagnole alle norvegesi. Cosa altro vedere sulle piattaforme? Su Amazon vi segnalo, primo in classifica dei più visto e perfetto come terribile flash-forward per le elezioni americane, “Civil War”, scritto e diretto da Alex Garland, celebrato autore di “28 giorni dopo”, con una strepitosa Kirsten Dunst come la fotografa di guerra Lee, e i suoi non meno strepitosi compagni di viaggio Wagner Moura, il giornalista della Reuter Joel, Stephen Henderson come il veterano Sammy e la giovane Cailee Spaeny come Jessie.

civil war. 4

 

Scordatevi però che vi offra una qualche chiave politica per capire l’America di oggi. Volutamente, forse proprio per rispettare il punto di vista giornalistico dei suoi protagonisti, non si sbilancia, si astiene da qualsiasi commento possibile sullo scontro tra Biden-Trump o Harris-Trump, sul futuro dell’America. Ci mostra però un presidente dittatore impazzito, Nick Offerman, chiuso nella Casa Bianca, che offre al giornalista Joel un’ultima intervista, in un paese dilaniato da una guerra quasi senza logica.

civil war. 7

 

La California e il Texas, due stati davvero distanti politicamente, mettiamoci anche i non precisati “maoisti di Portland”, si sono uniti per far fuori il presidente, arrivato al potere sul modello di Trump. Ma è la follia della guerra a dominare qualsiasi situazione e a rendere quello che è in fondo un road-movie, un viaggio di 879 miglia da New York a Washington di quattro giornalisti, non molto dissimile dal viaggio di “The Last of Us”, una discesa agli inferi nella logica-non-logica di chi spara tanto per sparare e di chi risponde solo perché gli hanno sparato.

 

civil war. 1

Sappiamo che il Presidente americano è un dittatore impazzito che il vecchio Sammy paragona a altri dittatori, Mussolini, Ceausescu, Gheddafi, che hanno dato il peggio di sé, rivelandosi uomini mediocri, proprio nella caduta, sappiamo che dietro ogni mitra che incontrano può esserci un criminale che ti uccide senza logica, Jesse Plemons ruba la scena a tutti nella scena chiave del film, ma quanto più il film toglie informazioni e politica al racconto, più cresce il ritratto dei quattro giornalisti di guerra, tre veterani e una ragazzina con la Nikon in mano, che attraversano il paese. E la loro paura diventa la tua.

cannibal love

Su Mubi abbiamo una scelta di film curiosi che mi sono segnato come da vedere. Penso a “L’empire” di Bruno Dumont, sorta di fantascientifico d’autore con Fabrice Luchini, Brandon Viegha, il vampiresco “Cannibal Love” di Claire Denis con Vincent Gallo e Beatrice Dalle. Ma il più appetitoso, a mio parere, è il remake di “Harakiri”, capolavoro in bianco e nero di Masaki Kobayashi, diretto nel 2011 dal prolifico Takashi Miike, “Hara-kiri, Death of a Samurai” o “Ichimei”, subito dopo lo strepitoso “I 13 assassini”. Ricordo di averlo visto a Cannes. Piuttosto bello.

un dollaro d’onore

 

Su Mubi trovate anche “Audition” di Takashi Miike.  A Dago che mi chiede di segnalare i grandi film del passato, quelli di Max Ophuls, di Michael Powell, di Howard Hawks, gli ricordo che su Amazon ha dei classici da recuperare come “Il tesoro della Sierra Madre” di John Huston con Humphrey Bogart, Walter Huston e Tm Holt, “L’uomo che uccise Liberty Valance” di John Ford con John Wayne e James Stewart, “Un dollaro d’onore” di Howard Hawks con John Wayne, Dean Martin e Walter Brennan, un film assolutamente perfetto.

paradies liebe

 

Ma gli propongo anche di dare un'occhiata su Mubi ai documentari meravigliosi di Ulrich Seidl sui vizi degli occidentali, "Safari", sui mostri che vanno a caccia di elefanti e animali selvaggi in Africa, "Import Export" sul traffico di prostitute tra ESt e Ovest, "Paradies: liebe", sull'amore prezzolato tra vecchie signore tedesche e giovani ragazzi africani, il fenomenale "In cantina"/"Im keller" su quel che trovi tra i maniaci feticisti tedeschi nelle loro cantine.  

the diplomatthe penguin 11the penguin 10the penguin 9in cantina im kellerharakiri death of a samurai harakiri death of a samurai paradies liebeauditioncannibal love cannibal loveil tesoro della sierra madrein cantina im keller disclaimer 4 paradies liebel’empire

 

l’uomo che uccise liberty valancedisclaimer — la vita perfetta civil war. 9 disclaimer 3Hanno ucciso l’uomo ragnocivil war. 3civil war. 8civil war. 6civil war. 10civil war. 2civil war. 11Hanno ucciso l’uomo ragnoavetrana. qui non e' hollywood Hanno ucciso l’uomo ragnoDISCLAIMER LA VITA PERFETTA avetrana. qui non e' hollywood avetrana. qui non e' hollywoodavetrana. qui non e' hollywood la legge di lidia poetla legge di lidia poet the penguin 2

Ultimi Dagoreport

donald trump joe biden benjamin netanyahu

DAGOREPORT - SUL PIÙ TURBOLENTO CAMBIO D'EPOCA CHE SI POSSA IMMAGINARE, NEL MOMENTO IN CUI CRISI ECONOMICA, POTERI TRADIZIONALI E GUERRA VANNO A SCIOGLIERSI DENTRO L’AUTORITARISMO RAMPANTE DELLA TECNODESTRA DEI MUSK E DEI THIEL, LA SINISTRA È ANNICHILITA E IMPOTENTE - UN ESEMPIO: L’INETTITUDINE AL LIMITE DELLA COGLIONERIA DI JOE BIDEN. IL PIANO DI TREGUA PER PORRE FINE ALLA GUERRA TRA ISRAELE E PALESTINA È SUO MA CHI SI È IMPOSSESSATO DEL SUCCESSO È STATO TRUMP – ALL’IMPOTENZA DEL “CELOMOLLISMO” LIBERAL E BELLO, TUTTO CHIACCHIERE E DISTINTIVO, È ENTRATO IN BALLO IL “CELODURISMO” MUSK-TRUMPIANO: CARO NETANYAHU, O LA FINISCI DI ROMPERE I COJONI CON ‘STA GUERRA O DAL 20 GENNAIO NON RICEVERAI MEZZA PALLOTTOLA DALLA MIA AMMINISTRAZIONE. PUNTO! (LA MOSSA MUSCOLARE DEL TRUMPONE HA UN OBIETTIVO: IL PRINCIPE EREDITARIO SAUDITA, MOHAMMED BIN SALMAN)

giorgia meloni tosi matteo salvini luca zaia vincenzo de luca elly schlein

DAGOREPORT - MENTRE IL PD DI ELLY, PUR DI NON PERDERE LA CAMPANIA, STA CERCANDO DI TROVARE UN ACCORDO CON DE LUCA, LEGA E FRATELLI D’ITALIA SONO A RISCHIO DI CRISI SUL VENETO - ALLE EUROPEE FDI HA PRESO IL 37%, LA LEGA IL 13, QUINDI SPETTA ALLA MELONI DEI DUE MONDI - A FAR GIRARE VIEPPIÙ I CABASISI A UN AZZOPPATO SALVINI, IL VELENO DI UN EX LEGHISTA, OGGI EURODEPUTATO FI, FLAVIO TOSI: ‘’IL TERZO MANDATO NON ESISTE, ZAIA NON HA NESSUNA CHANCE. TOCCA A FDI, OPPURE CI SONO IO”

emmanuel macron ursula von der leyen xi jinping donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT – PER TRUMP L'EUROPA NON E' PIU' UN ALLEATO MA SOLO UN CLIENTE PER IMPORRE I SUOI AFFARI - ALL’INAUGURATION DAY CI SARÀ SOLO GIORGIA (QUELLA CHE, TRUMP DIXIT, "HA PRESO D'ASSALTO L'EUROPA") MA NON URSULA VON DER LEYEN - CHE FARE DI FRONTE ALL'ABBANDONO MUSK-TRUMPIANO DI UNA CONDIVISIONE POLITICA ED ECONOMICA CON I PAESI DELL'OCCIDENTE? - CI SAREBBE IL PIANO DRAGHI, MA SERVONO TANTI MILIARDI E VOLONTÀ POLITICA (AL MOMENTO, NON ABBONDANO NÉ I PRIMI, NÉ LA SECONDA) - L’UNICA SOLUZIONE È SPALANCARE LE PORTE DEGLI AFFARI CON PECHINO. L'ASSE EU-CINA SAREBBE LETALE PER "AMERICA FIRST" TRUMPIANA

giorgia meloni daniela santanche galeazzo bignami matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT - ‘’RESTO FINCHÉ AVRÒ LA FIDUCIA DI GIORGIA. ORA DECIDE LEI”, SIBILA LA PITONESSA. ESSÌ, LA PATATA BOLLENTE DEL MINISTRO DEL TURISMO RINVIATO A GIUDIZIO È SUL PIATTO DELLA DUCETTA CHE VORREBBE PURE SPEDIRLA A FARE LA BAGNINA AL TWIGA, CONSCIA CHE SULLA TESTA DELLA “SANTA” PENDE ANCHE UN EVENTUALE PROCESSO PER TRUFFA AI DANNI DELL’INPS, CIOÈ DELLO STATO: UNO SCENARIO CHE SPUTTANEREBBE INEVITABILMENTE IL GOVERNO, COL RISCHIO DI SCATENARE UN ASSALTO DA PARTE DEI SUOI ALLEATI AFFAMATI DI UN ''RIMPASTINO'', INDIGERIBILE PER LA DUCETTA - DI PIU': C’È ANCORA DA RIEMPIRE LA CASELLA RESA VACANTE DI VICE MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE, OCCUPATA DA GALEAZZO BIGNAMI…

giancarlo giorgetti francesco miller gaetano caltagirone andrea orcel nagel

DAGOREPORT – CON L'OPERAZIONE GENERALI-NATIXIS, DONNET  SFRUTTA UN'OCCASIONE D'ORO PER AVVANTAGGIARE IL LEONE DI TRIESTE NEL RICCO MERCATO DEL RISPARMIO GESTITO. MA LA JOINT-VENTURE CON I FRANCESI IRRITA NON SOLO GIORGETTI-MILLERI-CALTAGIRONE AL PUNTO DI MINACCIARE IL GOLDEN POWER, MA ANCHE ORCEL E NAGEL - PER L'AD UNICREDIT LA MOSSA DI DONNET È BENZINA SUL FUOCO SULL’OPERAZIONE BPM, INVISA A PALAZZO CHIGI, E ANCHE QUESTA A RISCHIO GOLDEN POWER – MENTRE NAGEL TEME CHE CALTA E MILLERI SI INCATTIVISCANO ANCOR DI PIU' SU MEDIOBANCA…

papa francesco spera che tempo che fa fabio fazio

DAGOREPORT - VOCI VATICANE RACCONTANO CHE DAL SECONDO PIANO DI CASA SANTA MARTA, LE URLA DEL PAPA SI SENTIVANO FINO ALLA RECEPTION - L'IRA PER IL COMUNICATO STAMPA DI MONDADORI PER LA NUOVA AUTOBIOGRAFIA DEL PAPA, "SPERA", LANCIATA COME IL PRIMO MEMOIR DI UN PONTEFICE IN CARICA RACCONTATO ''IN PRIMA PERSONA''. PECCATO CHE NON SIA VERO... - LA MANINA CHE HA CUCINATO L'ENNESIMA BIOGRAFIA RISCALDATA ALLE SPALLE DI BERGOGLIO E' LA STESSA CHE SI E' OCCUPATA DI FAR CONCEDERE DAL PONTEFICE L'INTERVISTA (REGISTRATA) A FABIO FAZIO. QUANDO IL PAPA HA PRESO VISIONE DELLE DOMANDE CONCORDATE TRA FABIOLO E I “CERVELLI” DEL DICASTERO DELLA COMUNICAZIONE È PARTITA UN’ALTRA SUA SFURIATA NON APPENA HA LETTO LA DOMANDINA CHE DOVREBBE RIGUARDARE “SPERA”…