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IL DIVANO DEI GIUSTI - CHE VEDIAMO STASERA IN CHIARO? POTRESTE PUNTARE SU "LA LEGGENDA DI AL, JOHN E JACK”, MA IO MI RIVEDREI DI CORSA IL WESTERN “EL VERDUGO”. ALLORA FU UNA NOVITA' VEDERE LA SCOPATONA TRA RAQUEL WELCH E JIM BROWN, COSA CHE NELL’AMERICA SEGREGAZIONISTA ERA BEN DURA DA DIGERIRE - PASSIAMO ALLA SECONDA SERATA CON “HURRICANE”, BIOPIC DEL PUGILE ROBIN CARTER, CHE RIMASE CHIUSO 20 ANNI IN GALERA PER L’OMICIDIO DI TRE PERSONE QUANDO ERA INNOCENTE - CHIUDO CON “PLAGIO”, CHE RICORDO TRA I PRIMI FILM ITALIANI CHE TRATTAVA AMORI A TRE E AMORI GAY… - VIDEO

Marco Giusti per Dagospia

 

la leggenda di al, john e jack

Che vediamo stasera dopo l’ultima puntata della quarta incredibile stagione di “True Detective” dove almeno, si spera, capiremo qualcosa? Potremmo puntare su qualcosa di punitivo, come il biopic “Ignazio di Loyola”, diretto nel 2016 da Paolo Dy e Cathy Azanza con Andreas Muñoz, Javier Godino, Julio Perillán, Gonzalo Trujillo, Isabel García Lorca, Tv2000 alle 20, 55. O sul kolossal comico non così riuscito “La leggenda di Al, John e Jack”, avventure al tempo dei gangster americani di Aldo, Giovanni e Giacomo, Cine 34 alle 21. Notevolissima l’incursione di Aldo Maccione.

 

ophelia

Iris alle 21 propone l’ottimo “Ophelia – Amore e morte” di Claire McCarthy con Daisy Ridley come Ophelia, Naomi Watts, Tom Felton, Clive Owen, George MacKay come Amleto, Daisy Head, rilettura del dramma di Amleto visto tutto dalla parte di Ofelia, al femminile. Interessante, l’ho visto chissà su quale piattaforma durante la pandemia, bravissimi attori, ma non ha convinto tutti. Su Canale 20 alle 21, 05 mi sembra da vedere il thriller ambientato in Antartide “Whiteout – Incubo bianco” di Dominic Sena con Kate Beckinsale, Gabriel Macht, Alex O'Loughlin, Columbus Short, Tom Skerritt, dove una bella ispettrice, che dopo due anni al freddo e al gelo stava per tornare a casa con l’ultimo volo, si ritrova un caso di omicidio proprio in un posto dove si moriva di pizzichi.

 

whiteout incubo bianco

Da vedere dopo “True Detective”. Critiche terrificanti: “Dove sono i pinguini?” – “Crediamo a Kate Beckinsale come US Marshal quanto a Joan Crawford come madre amorosa” – “stupido thriller” – “più stupido di un pinguino morto”. Canale 27 alle 21, 10 propone il sempre divertente “Arma letale 4” di Richard Donner con Mel Gibson, Danny Glover, Rene Russo, Joe Pesci, Jet Li, Chris Rock. Mi rivedrei di corsa, sono un fan assoluto da quando lo vidi da ragazzetto pazzo per Raquel Welch, “El Verdugo”, noto anche col titolo americano “One Hundred Rifles”, western americano tutto girato in Spagna da Tom Gries con Burt Reynolds, Raquel Welch, Jim Brown, Fernando Lamas, Soledad Miranda.

 

raquel welch el verdugo 1

La novità, allora, fu vedere la scopatona tra Raquel Welch e Jim Brown, cosa che nell’America segregazionista era ben dura da digerire. Allora Tom Gries aveva impressionato tutti con un grande western autunnale, “Costretto ad uccidere”, e ci si aspettava molto anche da questo suo secondo film del genere, che inoltre aveva scritto assieme a uno specialista come Clair Huffaker. Michel Ciment notava “un dinamismo di regia quasi vidoriano”. Si ricollega così alla tradizione “Vera Cruz” – “I professionisti”, che ci riporta dritti all’allegoria politica che si combina col comico alla Aldrich.

raquel welch e jim brown el verdugo

La storia parte da uno spunto vero, lo sterminio degli indiani Yaquis, nello stato di Sonora nel 1912, da parte dell’esercito messicano. Burt, fresco di Navajo Joe, è un meticcio (si chiama Yacqui Joe nell’edizione originale...) che deve portare al suo popolo cento fucili rubati all’esercito americano. Rapinatore di banche, viene inseguito fino in Messico dallo sceriffo nero Jim Brown.

 

 I due si metteranno però insieme per combattere il cattivo generale Verdugo, cioè Fernando Lamas, il suo consigliere militare tedesco e il suo esercito in guerra con gli indiani. A fianco dei nostri eroi la bella guerrigliera indiana Sarita, cioè Raquel Welch, allora al suo top. Suo padre, nel film, è José Manuel Martín! Raquel ha una grande scena sexy sotto una doccia per fare fermare il treno dei soldati. Ci saremmo fermati tutti.

 

gods of egypt

 Occhio che arriva anche un altro dramma artico, il survival thriller “Arctic”, opera prima del regista brasiliano Joe Penna con Mads Mikkelsen al freddo e al gelo, e Maria Thelma Smáradóttir, Cielo alle 21, 15. Questo però ha ottime critiche. 90% di gradimento su Rotten Tomatoes. Da non perdere. Su Rai4 alle 21, 20 il fumettone “Gods of Egypt” di Alex Proyas coi bistecconi Gerard Butler, Nikolaj Coster-Waldau, Brenton Thwaites, Geoffrey Rush, Elodie Yung. Italia 1 alle 21, 20 propone l’adrenalinico “Fast & Furious 6” di Justin Lin con Vin Diesel, Paul Walker, Dwayne Johnson, Jordana Brewster, Michelle Rodriguez.

 

denzel washington hurricane

Passiamo alla seconda serata con “Hurricane” di Norman Jewison con Denzel Washington, John Hannah, Deborah Kara Unger, Vicellous Reon Shannon, La7 alle 22, 45, biopic del celebre pugile Robin Carter detto Hurricane, che rimase chiuso vent’anni in galera con tre ergastoli sul groppone per l’omicidio di tre persone in un bar di Paterson quando era innocente. Famosa la canzone di Bob Dylan con lo stesso titolo. Su Rai Movie alle 23 passa il primo spaghetti western di Gianfranco Parolini, più noto come Frank Kramer, prodotto da Alberto Grimaldi, ormai orfano di Sergio Leone, “Ehi amico… c’è Sabata. Hai chiuso!” con Lee Van Cleef, William Berger, Ignazio Spalla, Nick Jordan alias Aldo Canti, Franco Ressel.

ehi amico… c’e sabata. hai chiuso!

 

 Parolini passa cioè da Sartana, “un film fatto con quattro soldi, 137 milioni, che fece miliardi”, alla serie A dello spaghetti western. Il suo problema, a questo punto sarà esattamente questo, stare al passo col grande western leoniano che aveva reso la PEA di Grimaldi una grande casa di produzione.  “Io chiesi come collaboratore il bravo Renato Izzo ”ricordava Parolini, “uno dei migliori direttori di doppiaggio che abbiamo nel nostro paese e validissimo sceneggiatore, specie per i dialoghi.

 

ehi amico… c’e sabata. hai chiuso!

Van Cleef, che ancora non mi conosceva ma che era una vecchia conoscenza di Sergio Leone e del produttore, chiese di vedere qualcosa da me realizzato... In quei giorni era in programmazione il mio Cinque per l’inferno quindi me lo portai al cinema. La sala era gremita di giovani chiassosi e il film piacque molto, così, quando uscimmo, Lee era molto soddisfatto...” (da “Cine 70”). Per Sandro Mancori, direttore della fotografia abituale di Parolini, il film era bellissimo. “Grimaldi prese Parolini dopo aver visto il suo Sartana.

ehi amico… c’e sabata. hai chiuso!

Gianfranco è un po’ il rovescio della medaglia di Sergio Leone. Lui riesce con l’intelligenza a rovesciare le situazioni più violente. Io con Grimaldi avevo fatto l’operatore in una serie di piccoli western con Robert Hundar. Ormai aveva fatto i soldi con i film di Leone. Assieme al nostro film, stava producendo anche il Satyricon di Fellini e Queimada di Pontecorvo. Sul set non si vedeva mai”. Raccontava Parolini che Leone detestava il suo tipo di western, pieno di trovate comiche, che lui chiamava “parolinate”.

 

l'intrigo della collana

Occhio al personaggio di Gatto Mammone, cioè Nick Jordan alias Aldo Canti, detto “Robustino” che fa acrobazie sui tetti. Aldo Canti alternava la carriera di stuntman, era un acrobata incredibile, a quella di malavitoso. Non fin’ bene. Avventure di corte, nobili ambigui troviamo in “L’intrigo della collana”, ambientato nella Francia del 700, diretto da Charles Shyer con Hilary Swank, Simon Baker, Adrien Brody, Jonathan Pryce, Iris alle 23, 20. Critiche disastrose. Molto più divertente “I mercenari. The Expendables”, il primo episodio, diretto e interpretato da Sylvester Stallone con Mickey Rourke, Jason Statham, Jet Li, Dolph Lundgren, Eric Roberts, Rai4 alle 23, 25.

 

terence hill e poi lo chiamarono il magnifico

 Rai Movie alle 0, 55 presenta il disastroso “… e poi lo chiamarono il magnifico” diretto da E.B. Clucher alias Enzo Barboni con Terence Hill e Gregory Walcott al posto di Bud Spencer, Yanti Somer, Dominic Barto, Harry Carey jr. Doveva essere il terzo dei Trinità, ma Bud Spencer voleva per sé un ruolo da coprotagonista e non da capo del gruppetto degli amici. La coppia si rompe e al suo posto troviamo così l’americano Gregory Walcott. Ma la cosa non funziona come prima, anche se andammo a vedere il film con interesse. E neppure la produzione di Alberto Grimaldi, cioè la PEA, che prende il posto di quella del grosso Zingarelli sembra ben adattarsi all’operazione.

terence hill e poi lo chiamarono il magnifico

 

Terence Hill fa un raffinato signorino inglese figlio di un rozzo e forte cowboy che verrà svezzato da una banda di amici del padre capitanata dal grande caratterista fordiano Harry Carey Jr. Ritorna gran parte del cast dei Trinità, da Steffen Zacharias a Pupo De Luca, a tutti i cattivi e i maestri delle botte. Notevoli anche Sal Borgese e Tony Norton come killer nerovestiti che affrontano Terence Hill. Ma era meglio il personaggio del coatto nel west di questo signorino in bicicletta che gioca di boxe come Hunt Powers in Sugar Colt. E comunque l’assenza di Bud è pesantissima. Thomas Weisser si chiede, giustamente, che fine abbia fatto il regista. Il film fa acqua da tutte le parti e a stento lo salva il cast minore.

verso l'eden 2

Iris all’1, 50 propone un recente film di Costa Gavras dedicato all’immigrazione clandestina, “Verso l'Eden” con Riccardo Scamarcio, Juliane Köhler, Ulrich Tukur, Anny Duperey, Antoine Monot jr. Rete 4 alle 2, 10 passa “L’attesa”, il primo film diretto da Piero Messina, autore del recentissimo “Another End” appena presentato a Berlino. Questo è tratto, adattato, riammodernato da “La vita che ti diedi”, celebre dramma in tre atti che Luigi Pirandello scrisse nel 1923 addirittura per Eleonora Duse, e che è stato più volte ripreso al cinema, perfino da Gianfranco Mingozzi con Piera Degli Esposti e Elena Sofia Ricci.

 

l'attesa

Ma più che al dramma, Piero Messina sembra rifarsi già nel titolo a uno dei racconti di Pirandello che ne formano la base, “La camera in attesa”, del 1916, dove una mamma, donna Anna, che ha atteso per sette anni il ritorno del figlio, e se lo è ricostruito nella sua mente, nasconde la sua morte all’amante del ragazzo, che accoglie in casa e con la quale stabilisce un rapporto strano, materno e ambiguo.

 

l'attesa 1

 Diciamo che l’idea della “camera in attesa”, di un qualcosa, la ritroviamo pienamente nel film di Messina, come ritroviamo la figura tragica e ambigua di donna Anna, qui interpretata da una strepitosa Juliette Binoche, che riempie della sua sola presenza la camera, cioè la grande villa del ragusano dove vive con un vecchio dipendente, Giogio Colangeli, e dove farà entrare la ragazza del figlio, la bella e inedita Lou de Laage, per invitarla a questo gioco e particolare dramma della padrona di casa. Come fosse la sua particolare messa in scena del lutto e del come gestirlo. L’attesa del ritorno del figlio è quindi lo spazio necessario da parte di Anna per la rielaborazione, quasi teatrale, di un dolore che farà scivolare piano piano da sé alla ragazza, per superarlo assieme a lei, sentendo lui ancora un po’ vivo.

marrowbone. sinistri segreti

Rai4 alle 2, 45 propone un mezzo horror spagnolo con favolosi giovani attori inglesi, “Marrowbone – sinistri segreti” di Sergio G. Sánchez con Anya Taylor-Joy, Charlie Heaton, Mia Goth, George MacKay, Kyle Soller, Robert Nairne. Rai Movie alle 3, 10 passa invece “La ragazza del treno”, complesso thriller diretto da Tate Taylor con Emily Blunt, Rebecca Ferguson, Haley Bennett, Justin Theroux, Luke Evans, Edgar Ramirez.

 

emily blunt la ragazza del treno

Su Cine 34 alle 4, 25 trovate la commedia di vent’anni fa diretta da Vincenzo Terracciano “Ribelli per caso” con Antonio Catania, Giovanni Esposito, Franco Javarone, Renato Scarpa nei panni di quattro malati chiusi in un reparto di gastroenterologia che si vendicano sul primario mettendo in piedi una grande pranzo che a loro sarebbe vietatissimo. Mai visto.

 

plagio

Chiudo con “Plagio” di Sergio Capogna con Ray Lovelock, Mita Medici, Alain Noury, Dino Mele, Cosetta Greco, Giuliano Esperanti, che ricordo tra i primi film italiani che trattava amori a tre e amori gay. Tutto ambientato in pieno 68, con Alain Noury e Mita Medici fidanzati che si ritrovano a fare un terzetto con Ray Lovelock… Lui ama lei che ama lui che ama lui… Ma non c’è solo un terzetto. Poco si sa di questo misterioso Alain Noury noti anche come Alen Nuri, attore in follie come “Sex Power” e “Femmine cannibali”.

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