ranuccio bianchi bandinelli hitler mussolini

“L’UOMO CHE NON CAMBIÒ LA STORIA” - SARÀ PRESENTATO ALLA MOSTRA DEL CINEMA DI VENEZIA IL NUOVO DOCU-FILM SU RANUCCIO BIANCHI BANDINELLI, IL PRINCIPE DELL’ARCHEOLOGIA ITALIANA, SULLA VISITA GUIDATA A HITLER E MUSSOLINI E SUL PIÙ CLAMOROSO ATTENTATO MAI IMMAGINATO DEL NOVECENTO (VIDEO)

 

Simonetta Fiori per “la Repubblica”

 

Ranuccio Bianchi Bandinelli Ranuccio Bianchi Bandinelli

Si può cambiare la direzione della Storia? Ranuccio Bianchi Bandinelli continuò a chiederselo mentre faceva strada al Führer durante la storica visita in Italia nel maggio del 1938. Certo il giovane cicerone non riuscì in questa colossale impresa, nonostante le fantasie tirannicide della vigilia. Ma gli riuscì un altro capolavoro che può essere annoverato nella storia meno nota della rivincita dell'intelligenza contro la mediocrità del potere, del gusto contro la rozzezza, della vivacità della cultura contro la vacuità imbolsita dei due grandi dittatori.

 

E solo uno sguardo cinematografico poteva valorizzare questa vendetta postuma dello studioso senza aver bisogno di inventare niente: bastano gli straordinari materiali dell'Istituto Luce, montati con ritmo e ironia da Enrico Caria in un film che sarà presentato a settembre alla mostra di Venezia. Con un piccolo- grande ribaltamento di ruoli che è la trovata del nuovo lavoro.

 

Perché i protagonisti non sono più i due tiranni, i padroni della Terra che in quella primavera del totalitarismo europeo devono ancora decidere come spartirsi il dominio, ma l'elegante guida che nei quattro giorni di maggio compare al loro fianco durante la visita ai musei di Roma e Firenze.

Ranuccio Bianchi Bandinelli con Mussolini e HitlerRanuccio Bianchi Bandinelli con Mussolini e Hitler

 

Figura slanciata, incedere disinvolto, il fez moderatamente napputo, quasi a mitigare il lato grottesco della tragica operetta. È lui la vera star del racconto, il professor Bianchi Bandinelli, 38 anni, futuro maestro di generazioni di archeologi.

 

È Ranuccio l'uomo che non cambiò la Storia - come recita il titolo del film prodotto da Luce-Cinecittà - ma che ne capovolse certo la prospettiva, impugnando le armi a lui più famigliari della prosa tagliente e del disincanto ironico.

 

Ranuccio Bianchi Bandinelli con Mussolini e Hitler  Ranuccio Bianchi Bandinelli con Mussolini e Hitler

Tutto ebbe inizio da un telegramma che nella primavera del 1938 rompe l' agiata tranquillità della casa fiorentina dei Bianchi Bandinelli Paparoni, famiglia di patrizi senesi che risale all' epoca di Carlo Magno con una sfilza di pontefici e relazioni illustri. Sarà anche per la sua longeva storia famigliare, il giovane e stimato Ranuccio, già ordinario all' Università di Pisa, non si scuote più di tanto dinanzi alla convocazione del ministero della Pubblica Istruzione.

 

Ranuccio Bianchi Bandinelli con Mussolini e Hitler Ranuccio Bianchi Bandinelli con Mussolini e Hitler

Motivo del colloquio riservato? Lo scoprirà qualche giorno più tardi a Roma: il suo uso di mondo e la conoscenza del tedesco - gli spiega un alto papavero - lo rendono perfetto per fare da guida al Führer durante la visita in Italia. Un bel guaio. Lui è «un antifascista generico» - come scrive nei suoi taccuini - non ha legami con la clandestinità comunista, è un liberale con simpatie crescenti per il movimento fondato dai fratelli Rosselli. Ora è davanti a un bivio: se accetta si compromette con un regime che disprezza, ma se rifiuta compromette i suoi studi e la sua famiglia. Che fare?

 

MUSSOLINI HITLERMUSSOLINI HITLER

L'esito del dilemma etico è quasi scontato, sotto un regime che non ammette dinieghi. Ecco Ranuccio affrettarsi all' Unione Militare per acquistare «la più scalcinata delle divise da fascista», camicia nera come vuole il programma ma senza decorazioni, no quelle proprio non le vuole, sconvolgendo «l'esperienza psicologica del ministro Cortini» assediato dalle richieste di croci e di aquile e di decorazioni purchessia. E mentre attende alla preparazione sartoriale dell'augusta visita - ma succede anche nei dormiveglia notturni - i suoi pensieri corrono e s'intorcinano, fino a impennarsi nell'unica fantasticheria che possa dare un senso a quella pagliacciata. E se uccidessi i due tiranni? Se mi facessi saltare in aria mentre salgo con loro sul predellino dell'automobile? O se approfittassi del passaggio nel corridoio che unisce gli Uffizi a Palazzo Pitti?

 

HITLER MUSSOLINI .cachedHITLER MUSSOLINI .cached

Nessuno più di lui poteva conoscere i dettagli del programma. E più l'attentato prende meticolosa forma nella sua testa, più il professore cerca argomenti contrari alla clamorosa occasione offerta dalla Storia. Fino ad ammettere la propria inconcludenza di «tenebroso e impotente macchinatore», solo e paralizzato di fronte all'inazione.

 

Così almeno ci racconta il nostro eroe mancato nello straordinario resoconto di quella missione (uscito tempo fa da e/o Hitler e Mussolini. 1938 Il viaggio del Führer in Italia) e non sappiamo se sia un supremo tentativo di giustificazione anche con la propria coscienza prima di balzare al fianco dei due tiranni, la mattina di venerdì 6 maggio 1938.

MUSSOLINI E HITLER MUSSOLINI E HITLER

 

Ma qui comincia un'altra vicenda, quella più autentica, che il film di Caria restituisce anche nella sua vena umoristica attraverso la tessitura di documenti storici e spezzoni cinematografici, con i disegni di Spartaco Ripa e la supervisione musicale di Pivio: la rivincita dell'inetto cospiratore che non potendo cambiare il corso della Storia può però mostrarne tutta la sua grottesca insensatezza.

 

A cominciare dai due protagonisti del Novecento impietosamente tratteggiati tra il Museo delle Terme e la Galleria Borghese, tra un plastico della romanità e il nudo di Paolina Bonaparte. Due modesti burattini malriusciti, Mussolini «con le mosse oblique del capo che vorrebbero mitigare la sua massiccità ma sono soltanto goffe e sinistre», Hitler forse meno repulsivo, «composto, ordinato, quasi servile, qualcosa come un controllore di un tram».

 

MUSSOLINI E HITLER MUSSOLINI E HITLER

E le immagini dell'Istituto Luce non fanno che amplificare le divertite cronache di Ranuccio, l'unico che sembra davvero a suo agio tra sarcofagi paleocristiani e sculture barocche. I gesti flessuosi, la postura disinvolta di chi ha secoli di storia alle spalle, attenuano la plumbea rigidità dell'ex maestro di Predappio e dell'ex imbianchino bavarese come imbambolati dinanzi ai tesori d'arte. Con una sostanziale differenza, che non sfugge all'accorta guida.

 

«Mentre Mussolini non nascondeva il suo disinteresse o passando per le sale senza guardare o accostandosi a un'opera a leggere il cartellino per poi restare un po' di fronte ad essa a pancia protesa a guardarla come se fosse un muro bianco, Hitler amava realmente le false qualità artistiche che scopriva e se ne commuoveva. Come si commuove agli acuto del tenore il barbiere appassionato di musica».

 

MUSSOLINI E HITLER MUSSOLINI E HITLER

Insomma due patetici dilettanti, il primo più sfacciato nell'ostentare la propria ignoranza, salvo pietire «con sguardo penoso» l'aiuto del suo Cicerone quando teme di non essere all' altezza dell'ospite; l' altro animato da pretese artistiche aggravate da una insopprimibile vocazione alla simulazione e all'inganno. Ipnotizzato soprattutto dai nudi di Afrodite e di Paolina, il Füher arriva a confessare al professore che, sistemate le cose in Germania, sarebbe tornato in Italia per visitare in incognito i monumenti. «Sì, proprio lui che ha messo al bando i Manet, i Cezanne, i van Gogh...».

 

MUSSOLINI E HITLERMUSSOLINI E HITLER

Per fortuna Hitler non ha ancora il dono di leggere nei pensieri. Non cambiò la storia, Ranuccio Bianchi Bandinelli, ma poté cambiar presto la sua vita. Ritiratosi di nuovo nell'ombra, alla fine di quello stesso anno avrebbe rinunciato alla prestigiosa direzione del Scuola archeologica italiana di Atene lasciata libera da Alessandro della Seta cacciato perché ebreo. Dopo la guerra entrerà nel Pci proponendo ai suoi mezzadri una gestione collettiva della terra. I suoi libri rivoluzioneranno la storia dell'arte e l'archeologia. Come sarebbero andate le cose se davvero avesse ucciso i due tiranni? Non se l'è mai domandato, sapendo che la storia non si fa con i se.

Ultimi Dagoreport

elly schlein luigi zanda romano prodi - stefano bonaccini goffredo bettini dario franceschini

DAGOREPORT – PD, UN PARTITO FINITO A GAMBE ALL'ARIA: LA LINEA ANTI-EUROPEISTA DI SCHLEIN SULL’UCRAINA (NO RIARMO) SPACCA LA DIREZIONE DEM ED ELETTORI - SOLO LA VECCHIA GUARDIA DI ZANDA E PRODI PROVANO A IMPEDIRE A ELLY DI DISTRUGGERE IL PARTITO – LA GIRAVOLTA DI BONACCINI, CHE SI È ALLINEATO ALLA SEGRETARIA MULTIGENDER, FA IMBUFALIRE I RIFORMISTI CHE VANNO A CACCIA DI ALTRI LEADER (GENTILONI? ALFIERI?) – FRANCESCHINI E BETTINI, DOPO LE CRITICHE A ELLY, LA SOSTENGONO IN CHIAVE ANTI-URSULA - RISULTATO? UN PARTITO ONDIVAGO, INDECISO E IMBELLE PORTATO A SPASSO DAL PACIFISTA CONTE E DAL TUMPUTINIANO SALVINI CHE COME ALTERNATIVA AL GOVERNO FA RIDERE I POLLI…

ursula von der leyen elisabetta belloni

FLASH – URSULA VON DER LEYEN HA STRETTO UN RAPPORTO DI FERRO CON LA SUA CONSIGLIERA DIPLOMATICA, ELISABETTA BELLONI – SILURATA DA PALAZZO CHIGI, “NOSTRA SIGNORA ITALIA” (GRILLO DIXIT) HA ACCOMPAGNATO LA PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE EUROPEA NEL SUO VIAGGIO IN INDIA, SI È CIRCONDATA DI UN PICCOLO STAFF CHE INCLUDE GLI AMBASCIATORI MICHELE BAIANO E ANDREA BIAGINI – URSULA, PER FRONTEGGIARE L’URAGANO TRUMP, HA APPIANATO LE TENSIONI CON IL NEO-CANCELLIERE TEDESCO, FRIEDRICH MERZ (LEI ERA LA COCCA DELLA MERKEL, LUI IL SUO PIÙ ACERRIMO RIVALE). PACE FATTA ANCHE CON LA NEMESI, MANFRED WEBER…

emmanuel macron donald trump keir starmer xi jinping elon musk

DAGOREPORT – COME MAI LA GRAN BRETAGNA, PAESE STORICAMENTE GEMELLATO CON GLI STATI UNITI, SI E' RIAVVICINATA DI COLPO ALL'EUROPA, DIMENTICANDO LA BREXIT? DIETRO LA SORPRENDENTE SVOLTA DI KEIR STARMER CI SONO STATI VARI INCONTRI TRA I GRANDI BANCHIERI ANGLO-AMERICANI SPAVENTATI DAL CAOS ECONOMICO CREATO DAI DAZI DI TRUMP E DALLE CRIPTOVALUTE DI MUSK - DI QUI, SONO PARTITE LE PRESSIONI DEL CAPITALISMO FINANZIARIO SU KEIR STARMER PER UNA SVOLTA EUROPEISTA SULL'ASSE PARIGI-LONDRA CHE OPPONGA STABILITÀ E RAGIONEVOLEZZA ALLE MATTANE DELLA CASA BIANCA – ANCHE LA CINA, CHE HA RIPESCATO I VECCHI CAPITALISTI COME IL FONDATORE DI ALIBABA JACK MA, SI STA PREPARANDO A RISPONDERE ALLA DESTABILIZZAZIONE TRUMPIANA (XI JINPING HA NELLA FONDINA UN'ARMA MICIDIALE: 759 MILIARDI DI TITOLI DEL DEBITO USA. UNA VOLTA BUTTATI SUL MERCATO, SALTEREBBE IN ARIA TUTTO...)

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT - ZELENSKY? VATTELA PIJA ‘NDER KURSK! LA CONTROFFENSIVA RUSSA NELLA REGIONE OCCUPATA DAGLI UCRAINI È IL FRUTTO DELLO STOP AMERICANO ALLA CONDIVISIONE DELL’INTELLIGENCE CON KIEV: SENZA L’OCCHIO DELLO ZIO SAM, LE TRUPPE DI ZELENSKY NON RESISTONO – IL TYCOON GODE: I SUCCESSI SUL CAMPO DI PUTIN SONO UN’ARMA DI PRESSIONE FORMIDABILE SU ZELENSKY. MESSO SPALLE AL MURO, L’EX COMICO SARÀ COSTRETTO A INGOIARE LE CONDIZIONI CHE SARANNO IMPOSTE DA USA E RUSSIA A RIAD…

turicchi, giorgetti, sala

FLASH! - IL DILEMMA DI GIORGETTI: IL CAPO DELLE PARTECIPATE DEL TESORO E SUO FEDELISSIMO, MARCELLO SALA, NON HA INTENZIONE DI TRASLOCARE ALLA PRESIDENZA DI NEXI PER FARE POSTO AD ANTONINO TURICCHI, CHE VANTA PERO’ UN ‘’CREDITO’’ NEI CONFRONTI DEL MINISTRO DEL MEF PER AVER CONDOTTO IN PORTO LE TRATTATIVE ITA-LUFTANSA. MA ALLA PRESIDENZA DI ITA, INVECE DI TURICCHI, MELONI & C. HANNO IMPOSTO SANDRO PAPPALARDO, UN PILOTA PENSIONATO LEGATO AL CLAN SICULO DI MUSUMECI – ORA GIORGETTI SPERA CHE VENGA APPLICATA LA LEGGE CHE VIETA AI PENSIONATI DI STATO DI RICOPRIRE INCARICHI RETRIBUITI)…

donald trump

DAGOREPORT - LA DIPLOMAZIA MUSCOLARE DI TRUMP È PIENA DI "EFFETTI COLLATERALI" - L'INCEDERE DA BULLDOZER DEL TYCOON HA PROVOCATO UNA SERIE DI CONSEGUENZE INATTESE: HA RIAVVICINATO IL REGNO UNITO ALL'UE, HA RILANCIATO L'IMMAGINE DI TRUDEAU E ZELENSKY, HA RIACCESO IL SENTIMENT ANTI-RUSSO NEGLI USA - LA MOSSA DA VOLPONE DI ERDOGAN E IL TRACOLLO NEI SONDAGGI DI NETANYAHU (SE SALTA "BIBI", SALTA ANCHE IL PIANO DI TRUMP PER IL MEDIO ORIENTE) - I POTENTATI ECONOMICI A STELLE E STRISCE SI MUOVONO: ATTIVATO UN "CANALE" CON LE CONTROPARTI BRITANNICHE PER PREVENIRE ALTRI CHOC TRUMPIANI...