de bortoli

STAMPA BASTARDA - DA ‘SERVUS’ DEI POTERI FORTI A LIBERTO DEGLI EDITORI IMPURI: DOPO QUASI VENT’ANNI DI DIREZIONI (“CORRIERE” E “SOLE”) FLEBUCCIO DE BORTOLI SCOPRE IL CONFORMISMO DELLA NOSTRA STAMPA – E RIMPIANGE LA STAGIONE DEGLI AGNELLI E CUCCIA, EDITORI IMPURI CHE CAVALCARONO L’INCHIESTA MANI PULITE NON TANTO PERCHÉ AVEVANO “A CUORE GLI INTERESSI NAZIONALI”, MA CON LA SPERANZA DI SALVARE DALLA GIUSTIZIA LE LORO PROPRIETÀ-TANGENTARE

Vianello Mucchetti DeBortoli DeBenedetti Bazoli Geronzi Vianello Mucchetti DeBortoli DeBenedetti Bazoli Geronzi

DAGONOTA

 

Per quasi un ventennio Ferruccio de Bortoli ha diretto quotidiani autorevoli. A parte una breve parentesi alla Rcs Libri nel ruolo, non secondario, di amministratore delegato. E’ stato per ben due volte alla guida del Corrierone (1997-2003 e 2009-2015) e nel intermezzo in via Solferino ha preso le redini del Sole24Ore, house organ della Confindustria, dal 2005 al 2009 ed è stato candidato alla presidenza della Rai.

 

deborto deborto

Oggi è tornato a fare l’editorialista di punta nella sua antica testata d’origine. Un record invidiabile di permanenza il suo nelle stanze del potere dell’editoria tanto caro ai salotti buoni dell’economia e della finanza che oggi scappano dalla carta stampata in crisi di copie e d’identità.

 

Così, leggendo la lunga intervista rilasciata sabato scorso a Silvia Truzzi su il Fatto, il nostro Flebuccio ci ha ricordato la figura di Menippeo da Gadara, uno dei tanti schiavi greci che dopo essersi affrancato dalla servitù divenne da ancilius a dotto filosofo liberto della scuola cinica.

 

Ultimata la lettura della sua Menippea, infatti, si ricava l’impressione che Flebuccio abbia vissuto la sua lunga stagione direttoriale nell’illusione di essere stato libero in quella che è stata, soprattutto in Italia, una “fabbrica del consenso” di chomskyana memoria.

LIGRESTI DE BENEDETTI AGNELLI CUCCIAqq LIGRESTI DE BENEDETTI AGNELLI CUCCIAqq

 

Un conformismo (e un servilismo) che l’irruzione del Web ha definitivamente messo a nudo nonostante quel “sentimento nazionale” che, secondo de Bortoli, avrebbe animato la Fiat di Agnelli o la Mediobanca di Cuccia. E nel citare, con un pizzico di nostalgia, gli ex poteri forti (i dominus) che l’hanno scelto due volte per la poltrona di Albertini - “personaggi anche discutibili con una loro etica personale” -, l’ex direttore del Corriere spesso scambia l’etica con la cotica di Lor signori che l’hanno buttato fuori dal Corriere.

DISEGNO DI FABIO SIRONI - CESARE ROMITI GIANNI AGNELLI ENRICO CUCCIA E DE BENEDETTIDISEGNO DI FABIO SIRONI - CESARE ROMITI GIANNI AGNELLI ENRICO CUCCIA E DE BENEDETTI

 

Gente ahimè dal pelo sullo stomaco. Editori impuri che dopo aver spolpato a turno l’Rcs, all’inizio degli anni Novanta si sono messi a cavalcare l’inchiesta Mani pulite (direzione Paolo Mieli) non tanto perché avevano “a cuore gli interessi nazionali”, ma con la speranza di salvare dalla giustizia le loro proprietà-tangentare e i loro vertici aziendali.

 

Tra le tante vicende (o malefatte) che hanno scandito la sua presenza in via Solferino, forse l’ex servus Menippo-Flebuccio dimentica in quali stanze di via Solferino fu “redatto”, su imput di Cesare Romiti, il “memoriale Papi” per evitare che il dirigente della Fiat, imprigionato, inguaiasse i suoi massimi dirigenti.

agnelli enrico cucciaagnelli enrico cuccia

 

E ha sentore l’ex servus delle pressioni sul giornale dello gnomo della finanza Cuccia dopo che era finito a San Vittore (mazzette) il consigliere di Mediobanca Salvatore Ligresti, rimasto al suo posto in via Filodrammatici nei tre mesi di detenzione preventiva? O delle umiliazioni subite da alcuni suoi eccellenti collaboratori da parte dei sacri pattisti dell’Rcs?

SEDE CORRIERE DELLA SERA  SEDE CORRIERE DELLA SERA

 

Tornando all’oggi, Ferruccio manifesta addirittura “sofferenza” per la (s)vendita della Rizzoli Libri alla rivale Mondadori. E condanna il silenzio degli stessi giornalisti per la concentrazione editoriale Espresso-Stampa: “L’avesse fatta Berlusconi, avremmo avuto manifestazioni in piazza e scioperi…”.

 

Ora, parafrasando il Ferruccio liberto, ci viene da obiettare: se al Corriere ci fossero stati ancora un Afeltra, un Buzzati, un Montanelli al momento della alienazione della sede storica da parte dell’”umana” proprietà, le maestranze non avrebbero forse scioperato e occupato l’edificio, emblema della stessa città?

 

ELKANN DE BENEDETTIELKANN DE BENEDETTI

Ma giornalisti, poligrafici, impiegati e l’intellighènzia milanese, con alla testa il sindaco Pisapia, stavolta non si sono neppure mossi (non diciamo mobilitati) per impedire lo scempio. Il tutto si è consumato invece nel mutismo assordante dei vinti.

 

E senza che il suo direttore, ancilius de Bortoli, lo condannasse con un editorialino da offrire ai suoi lettori (residui). Diceva, del resto, Goethe nelle Affinità elettive che “nessuno è più schiavo di colui che si considera libero senza esserlo”.

 

 

 

   

 

 

Ultimi Dagoreport

meloni salvini chat fratelli d'italia

CACCIA ALLA TALPA! - DIVERSI ESPONENTI DI FRATELLI D'ITALIA AVREBBERO INTENZIONE DI RIVOLGERSI AL GARANTE DELLA PRIVACY DOPO LA PUBBLICAZIONE DEL LIBRO "FRATELLI DI CHAT. STORIA SEGRETA DEL PARTITO DI GIORGIA MELONI” – MA VE LI IMMAGINATE MELONI, LA RUSSA, CROSETTO, URSO CONSEGNARE VOLONTARIAMENTE IL LORO CELLULARE ALLE "TOGHE ROSSE" PER SCOVARE "L’INFAME"? - LA TALPA, INVECE, PASSANDO PER VITTIMA E DENUNCIANTE, ALLONTANA DA SE’ LA POSSIBILITÀ DI VERIFICA, COSTRINGENDO LA MAGISTRATURA A GUARDARE AL DI FUORI DEI PARLAMENTARI: QUINDI GLI STAFF, LE SEGRETERIE, I PORTAVOCE, GLI ANELLI PIÙ DEBOLI…

donald trump xi jinping coronavirus mondo globalizzazione

DAGOREPORT - DOPO APPENA TRE SETTIMANE ALLA CASA BIANCA, TRUMP HA GIA' SBOMBALLATO I PARADIGMI DELL'ORDINE GEOPOLITICO MONDIALE. UNO TSUNAMI MAI VISTO. DA ORIENTE A OCCIDENTE, SI STANNO CAGANDO SOTTO. TUTTI, ECCETTO UNO: LA CINA - AL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO, L'UNICO ANTIDOTO È L’IMPERO DEL DRAGONE, LA SOLA POTENZA CHE OGGI PUO' RIBATTERE AD ARMI PARI AL BORDELLO NEO-IMPERIALISTA DELLA TECNODESTRA USA - DAVANTI AL BULLISMO DI TRUMP, XI JINPING È RIMASTO TRANQUILLO COME UN PISELLO NEL SUO BACCELLO. ALL’ANNUNCIO DEI DAZI USA AI PRODOTTI CINESI, LA RITORSIONE DI PECHINO È STATA IMMEDIATA - POCHI MEDIA HANNO SOTTOLINEATO QUAL È STATA LA DURA RISPOSTA DI XI JINPING SUL NAZI-PROGETTO TRUMPIANO DI DEPORTARE DUE MILIONI DI PALESTINESI: “GAZA È DEI PALESTINESI, NON UNA MERCE DI SCAMBIO POLITICA, NÉ TANTO MENO OGGETTO DI QUALCOSA CHE SI PUÒ DECIDERE IN BASE ALLA LEGGE DELLA GIUNGLA" - RISULTATO: LE SPARATE DEL TRUMPONE STANNO RENDENDO INAFFIDABILE WASHINGTON AGLI OCCHI DEL MONDO, COL RISULTATO DI FAR SEMBRARE IL REGIME COMUNISTA DI XI JINPING, UN INTERLOCUTORE SERIO, PACIFICO E AFFIDABILE PER FARE AFFARI, A PARTIRE DALL'EUROPA. LA SVOLTA PRO-CINA DI URSULA CON SBERLA AL PRIMO BULLO AMERICANO...

software israeliano paragon spyware whatsapp alfredo mantovano giorgia meloni peter thiel

DAGOREPORT – SE C’È UNO SPIATO, C’È ANCHE UNO SPIONE: IL GOVERNO MELONI SMENTISCE DI AVER MESSO SOTTO CONTROLLO I GIORNALISTI COL SOFTWARE ISRAELIANO DI “PARAGON SOLUTIONS” - PECCATO CHE L’AZIENDA DI TEL AVIV, SCRIVE "THE GUARDIAN", NON FACCIA AFFARI CON PRIVATI, MA VENDA I SUOI PREGIATI SERVIZI DI HACKERAGGIO SOLO A “CLIENTI GOVERNATIVI” CHE DOVREBBERO UTILIZZARLI PER PREVENIRE IL CRIMINE - CHI AVEVA FIRMATO IL CONTRATTO STRACCIATO DAGLI ISRAELIANI PER "VIOLAZIONI"? QUAL È "L'ABUSO" CHE HA SPINTO PARAGON A DISDETTARE L'ACCORDO? – ANCHE IL MERCATO FIORENTE DELLO SPIONAGGIO GLOBALE HA IL SUO BOSS: È PETER THIEL, IL “CAVALIERE NERO” DELLA TECNO-DESTRA AMERICANA, CHE CON LA SOCIETA' PALANTIR APPLICA L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE AL VECCHIO MESTIERE DELLO 007…

barbara berlusconi

DAGOREPORT - BERLUSCONI ALLA SCALA SI È VISTO UNA SOLA VOLTA, MA IL BERLUSCONISMO SÌ, E NON AVEVA FATTO MALE CON FEDELE CONFALONIERI, CHE FU PRESIDENTE DELLA FILARMONICA DELLA SCALA E BRUNO ERMOLLI, POTENTISSIMO VICEPRESIDENTE DELLA FONDAZIONE TEATRO ALLA SCALA - INVECE BARBARA B. LA SI VIDE DUE VOLTE, AL BRACCIO DI PATO, L’EX ATTACCANTE DEL MILAN. LA SUA NOMINA NEL CDA DELLA SCALA? DONNA, GIOVANE… E POI CON QUEL COGNOME! LA COMPETENZA? BEH… LA PASSIONE MMM…: PERCHÉ, DA QUEL GIORNO CHE VENNE CON PATO, NON SI È PRESA UN BEL PALCO ANZICHÉ TORNARE ALLA SCALA SOLO QUINDICI ANNI DOPO DA CONSIGLIERE/A?