1. E CHI DOVEVA VINCERE? SE UN FILM SI CHIAMA "LA MIGLIORE OFFERTA", MAGARI ERA ANCHE L'OFFERTA PIÙ OVVIA, QUELLA CHE METTEVA D'ACCORDO TUTTI E NON DISTURBAVA NESSUNO 2. CON LA STRAVITTORIA DI TORNATORE, IL CINEMA ITALIANO CELEBRA SE STESSO, MAGARI LA SUA VOGLIA DI INTERNAZIONALITÀ, MA ANCHE QUELLA DI NON CAMBIAMENTO, RIMANENDO ANCORATO AL PASSATO DI UN CINEMA DI BUONA FATTURA MA DI NESSUNA PROVOCAZIONE 3. ESCONO SCONFITTI "REALITY" DI MATTEO GARRONE, E ANCHE "DIAZ" DI DANIELE VICARI, IL FILM PIÙ IMPORTANTE E POLITICO DELL'ANNO, SE LA CAVA "VIVA LA LIBERTA"' DI ROBERTO ANDO'. I DUE VECCHI MAESTRI, BERNARDO BERTOLUCCI E MARCO BELLOCCHIO CON "IO E TE" E "BELLA ADDORMENTATA", NE ESCONO UN PO' UMILIATI 4. RAIUNO, ASCOLTI DA DAVID DI CULATELLO: 1.950.000 TELESPETTATORI, SHARE DEL 10,25%

Marco Giusti per Dagospia

E chi doveva vincere? Se un film si chiama "La migliore offerta"? Magari era anche l'offerta più ovvia, quella che metteva d'accordo tutti e non disturbava nessuno. Con la stravittoria del film di Giuseppe Tornatore, miglior film, miglior regia, David Giovani, miglior scenografia, costumi e ovviamente la migliore musica di Ennio Morricone, che ha ritirato il premio commosso come un bambino, il cinema italiano celebra platealmente se stesso, magari la sua voglia di internazionalità, ma anche quella di non cambiamento, rimanendo totalmente ancorato al passato di un cinema di buona fattura ma di nessuna provocazione.

Escono sconfitti così "Reality" di Matteo Garrone, che si deve accontentare del David alla fotografia di Marco Onorato, scomparso un anno fa, al trucco e parrucco, e anche "Diaz" di Daniele Vicari, il film più importante e politico dell'anno, malgrado i suoi quattro David, al miglior produttore, Domenico Procacci, al montaggio, fonico e effetti speciali. Se la cava così così "Viva la liberta"' di Roberto Ando', che almeno vince per la migliore sceneggiatura e il miglior attore non protagonista, Valerio Mastandrea.

I due vecchi maestri, Bernardo Bertolucci e Marco Bellocchio con "Io e te" e "Bella addormentata", ne escono un po' umiliati. Il primo non vince nulla, il secondo solo la miglior attrice non protagonista con Maya Sansa, che ritira il David commossa e incintissima. Fra gli attori stravince Valerio Mastandrea vincendo oltre al premio di non protagonista anche quello di miglior attore protagonista, con "Gli equilibristi" di Ivano De Matteo.

Tra le attrici Margherita Buy con "Viaggio sola" di Maria Sole Tognazzi. Sono due David che comunque premiano due film innovativi che, almeno, aprono spiragli di racconto diversi rispetto alla melassa del nostro cinema. In qualche modo quindi possono essere visti anche come premi per due film un filo più sperimentali rispetto agli altri.

Più che giusto anche il premio per l'opera prima a Leonardo Di Costanzo per "L'intervallo", un film anche produttivamente fuori dalle regole. Ecco, magari la vera novita' che emerge da questi David, e' proprio il trionfo di produttori giovani e agguerriti e, soprattutto, non legati al duopolio Rai-Mediaset.

La stravittoria di "La migliore offerta", il film prodotto con molto coraggio da Arturo Paglia e Isabella Cocuzza, ci dimostra che si puo' fare cinema, anche molto tradizionale, fuori dai binari tradizionali con una visione più internazionale.

Premio alla carriera a Vincenzo Cerami, indisposto, che ha visto sul palco i suoi amici Nicola Piovani e Roberto Benigni in gran forma ("a me sono bastati cinque minuti quando l'ho incontrato la prima volta per dargli il David"). Nulla, ma proprio nulla alla nostra commedia, che nel bene e nel male manda avanti la nostra macchina cinema, anche se Carlo Verdone, che ha consegnato il premio a Margherita Buy, ha ricordato Alberto Sordi con un aneddoto strepitoso, quello del "levate cieco famme vede'" che Fellini fu costretto a togliere da "Roma".

Inutilmente provocatorio e pochissimo gradito oltre che non richiesto l'intervento di Luca Barbareschi che ha salutato il pubblico come la sua grande famiglia dove lui viene visto come "diverso". Il tutto si svolgeva nello Studio 5 della Dear, fondata da Roberto Haggiag, dove un tempo furono girati film come "Caligola" di Tinto Brass, "Un sacco bello" di Verdone, "Gruppo di famiglia in un interno", "Sogni d'oro" di Nanni Moretti e ora si fa solo tv.

 

Valerio Mastrandrea Toni Servillo Matteo Garrone Tea Falco Stefano Accorsi Roberto Herlitzka Rocco Papaleo Valeria Bruni Tedeschi Toni Servillo Valeria Bruni Tedeschi Saverio Ferragina Stefano Accorsi Rosabell Laurenti Sellers Max Gazze Paolo Del Brocco Pierluigi Diaco

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