DALLO SMART WORKING NON SI TORNA INDIETRO: FATEVENE UNA RAGIONE! – OLTRE 1.300 DIPENDENTI DEL “NEW YORK TIMES” SI RIFIUTANO DI TORNARE IN REDAZIONE PER ALMENO 3 GIORNI A SETTIMANA, COME PRETENDE INVECE L'AZIENDA – I SINDACATI CHIEDONO UN AUMENTO DEI SALARI: IL RITORNO AL VECCHIO SISTEMA PRE-PANDEMIA NON È SOSTENIBILE IN UN PERIODO DI INCREMENTO DI COSTI A CAUSA DELL'INFLAZIONE IMPAZZITA. E POI LAVORARE DA CASA RENDE PIÙ PRODUTTIVI E FELICI. INSOMMA, CONVIENE A TUTTI: MA ALLORA PERCHÉ I DATORI DI LAVORO SI OSTINANO A COSTRINGERE I DIPENDENTI A STARE IN PRESENZA?
Oltre 1300 dipendenti del New York Times hanno firmato per non tornare al lavoro in ufficio. Lo rendono noto le associazioni sindacali che rappresentano le diverse categorie di lavoro. Il rifiuto è arrivato nella settimana in cui 'La signora in grigio' (The Grey Lady, soprannome per il quotidiano di New York, ndr) aveva chiesto il ritorno in ufficio per i suoi dipendenti.
Citando un giornalista del NyTimes, il NyPost scrive che il ritorno al vecchio sistema pre-pandemia non è sostenibile in un periodo di incremento di costi a causa dell'alto livello dell'inflazione. Al contrario non c'è stato un aumento degli stipendi. Al momento i sindacati stanno contrattando con l'azienda un rinnovo del contratto, e quindi nuovi termini salariali, scaduto circa un anno e mezzo fa.
Un portavoce del New York Times ha detto che non c'è un numero prestabilito di giorni obbligatori in ufficio e la decisione spetta alle singole redazioni. «Crediamo - ha sottolineato - che il sistema ibrido (tre giorni a settimana, ndr) sia la soluzione migliore per il New York Times al momento».
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