MA E’ UNA STAR O UN BIGNAMI? PER IL NUOVO SINGOLO “APPLAUSE” DI LADY GAGA OCCORRE APPLAUDIRE BOWIE, ANNIE LENNOX, MADONNA

Paolo Giordano per IlGiornale.it

Uno dopo l'altro. A mitraglia. I clic si aggiungono ai clic in pochi secondi dopo che ieri è stato pubblicato online il video di Applause firmato da Lady Gaga e diretto dai fotografi olandesi Inez & Vinoodh (a metà pomeriggio erano già tredici milioni).

E le citazioni si aggiungono alle citazioni. A mitraglia. Perché Applause è un bignami della cultura pop, che può essere arte o diventare semplicemente molto popular (d'altronde il disco non a caso si intitolerà Artpop). Una miniera del citazionismo e non solo «un film in bianco e nero colorato a mano», come ha scritto lei.

Di certo più bianconero che colorato. Magari non piacerà come qualcuno si aspettava (e anche il brano, solo quinto in Gran Bretagna, e quasi doppiato da Roar! di Katy Perry, è inferiore alle attese). Ma senza dubbio anche stavolta Lady Gaga destruttura l'idea di plagio nella musica leggera. Un paio di ispirazioni simili fanno un plagio. Un video «fatto» di plagi non può essere un plagio.

Se la canzone ha qualche inciso sovrapponibile a Girl gone wild di Madonna, il video all'inizio è molto simile a Vogue di Madonna, come a dire: cari signori, impossibile far finta di dimenticare lei (che tra l'altro ieri è arrivata a Roma all'improvviso). Ma non solo lei. In neanche mezzo minuto Gaga diventa la Marilyn Monroe vista da Andy Warhol e Greta Garbo come ce l'ha consegnata la leggenda, con i capelli chiusi in una cuffia nera. Inquietante. Quasi mistica.

In uno scorcio sembra il David Bowie della copertina di Ashes to ashes. Oltretutto, dall'inizio alla fine di Applause, Gaga ricalca il modo di cantare di Bowie, insieme con alcune tonalità della prima Annie Lennox: la canzone pare quasi mescolare due mondi (o due partiture) inizialmente scollegate.

Di certo l'epoca che piace più alla signorina in questo momento è senza dubbio il Medioevo, fitto di chiaroscuri più cupi che altro. In Applause a un certo punto diventa un cigno nero. Prima aveva sfoggiato (qui si tratta sempre di pochissimi istanti, anche se ripetuti più volte) due ali come quelle che ossessivamente disegnava Leonardo da Vinci sui suoi codici.

Insomma senza dubbio le atmosfere del video piaceranno a Jeff Koons che ha suggellato la voracità fugace del consumismo come ora - su piani ovviamente diversi - Lady Gaga e la sua variegata equipe intendono fare con quella dell'iconografia pop. Perciò è necessario incasellare un riferimento dietro l'altro. Rischiando l'accusa inevitabile: è davvero tutto voluto e tutto strumentale alla celebrazione dell'Artpop?

Difficile rispondere. In alcuni casi, come quando sfoggia un reggiseno che inevitabilmente ricorda il celebre scatto di Herb Ritts con Janet Jackson protetta sui seni dalle due mani del fidanzato (invisibile), la citazione è così palese da risultare inequivocabile. Ma quando si traveste alla maniera di Yma Sumac (o Imma Sumack) con tanto di cornucopia vagamente simile, non sarà facile ricordare quella cantante peruviana che negli Cinquanta fu una delle bandiere della musica cosiddetta esotica.

E così per quella sorta di Pierrot Lunaire, che discende dalle opere di Albert Giraud musicate da Arnold Schönberg e che è una delle coreografie più belle di Applause. Qui si è davvero sul crinale sottilissimo che separa la bella citazione dalla furbata opportunistica.

Per fortuna, il balletto è molto basic ai confini del trash ed è, come ambientazione, una delle (poche) volte in cui Gaga esplora gli anni Novanta. A lei piacciono gli estremi e forse il suo volto truccato e forsennato che inquadrano intorno al trentesimo secondo è quello che la esprime meglio. Come David Foster Wallace incastona decine di citazioni per il gusto narcisitico e guastatorio di farle riconoscere.

E se le gode, oh come se le gode.
Perciò in questi giorni è un nervo scoperto: si è persino scatenata via Twitter contro il blogger suo ex amico Perez Hilton, colpevole di un presunto, e assai dubitabile, stalking nei suoi confronti. Lady Gaga se la sta giocando tutta e i prossimi tre mesi saranno decisivi. Applause non è partito bene e qui e là i fan sono un po' delusi.

C'è l'ombra di Katy Perry, che è su di un altro binario ma che è tornata anche lei in questi giorni. Perciò bisogna aspettare: e solo a novembre, quando definitivamente uscirà Artpop, si capirà se la roulette di Lady Gaga ha centrato il numero vincente. O se toccherà rilanciare.

 

 

LADY GAGAlady gaga madonna David Bowie annie lennox

Ultimi Dagoreport

bpm giuseppe castagna - andrea orcel - francesco milleri - paolo savona - gaetano caltagirone

DAGOREPORT – IL GOVERNO RECAPITA UN BEL MESSAGGIO A UNICREDIT: LA VALUTAZIONE DELL’INSOSTENIBILE GOLDEN POWER SULL’OPA SU BPM ARRIVERÀ IL 30 APRILE. COME DIRE: CARO ORCEL, VEDIAMO COME TI COMPORTERAI IL 24 APRILE ALL’ASSEMBLEA PER IL RINNOVO DI GENERALI - E DOPO IL NO DELLA BCE UN’ALTRA SBERLA È ARRIVATA AL DUO FILO-GOVERNATIVO CASTAGNA-CALTAGIRONE: ANCHE L’EBA HA RESPINTO LO “SCONTO DANESE” RICHIESTO DA BPM PER L’OPA SU ANIMA SGR, DESTINATO AD APPESANTIRE DI UN MILIARDO LA CASSA DI CASTAGNA CON LA CONSEGUENZA CHE L’OPA DI UNICREDIT SU BPM VERRÀ CESTINATA O RIBASSATA - ACQUE AGITATE, TANTO PER CAMBIARE, ANCHE TRA GLI 7 EREDI DEL COMPIANTO DEL VECCHIO…

gesmundo meloni lollobrigida prandini

DAGOREPORT - GIORGIA È ARRIVATA ALLA FRUTTA? È SCESO IL GELO TRA LA FIAMMA E COLDIRETTI (GRAN SOSTENITORE COL SUO BACINO DI VOTI DELLA PRESA DI PALAZZO CHIGI) - LA PIU' GRANDE ORGANIZZAZIONE DEGLI IMPRENDITORI AGRICOLI (1,6 MILIONI DI ASSOCIATI), GUIDATA DAL TANDEM PRANDINI-GESMUNDO, SE È TERRORIZZATA PER GLI EFFETTI DEVASTANTI DEI DAZI USA SULLE AZIENDE TRICOLORI, E' PIU' CHE IRRITATA PER L'AMBIVALENZA DI MELONI PER LE MATTANE TRUMPIANE - PRANDINI SU "LA STAMPA" SPARA UN PIZZINO ALLA DUCETTA: “IPOTIZZARE TRATTATIVE BILATERALI È UN GRAVE ERRORE” - A SOSTENERLO, ARRIVA IL MINISTRO AGRICOLO FRANCESCO LOLLOBRIGIDA, UN REIETTO DOPO LA FINE CON ARIANNA: “I DAZI METTONO A RISCHIO L'ALLEANZA CON GLI USA. PUÒ TRATTARE SOLO L'EUROPA” – A BASTONARE COLDIRETTI, PER UN “CONFLITTO D’INTERESSI”, CI HA PENSATO “IL FOGLIO”. UNA STILETTATA CHE ARRIVA ALL'INDOMANI DI RUMORS DI RISERVATI INCONTRI MILANESI DI COLDIRETTI CON RAPPRESENTANTI APICALI DI FORZA ITALIA... - VIDEO

autostrade matteo salvini giorgia meloni giancarlo giorgetti roberto tomasi antonino turicchi

TOMASI SÌ, TOMASI NO – L’AD DI ASPI (AUTOSTRADE PER L’ITALIA) ATTENDE COME UN’ANIMA IN PENA IL PROSSIMO 17 APRILE, QUANDO DECADRÀ TUTTO IL CDA. SE SALVINI LO VUOL FAR FUORI, PERCHÉ REO DI NON AVER PORTARE AVANTI NUOVE OPERE, I SOCI DI ASPI (BLACKSTONE, MACQUARIE E CDP) SONO DIVISI - DA PARTE SUA, GIORGIA MELONI, DAVANTI ALLA FAME DI POTERE DEL SUO VICE PREMIER, PUNTA I PIEDINI, DISPETTOSA: NON INTENDE ACCETTARE L’EVENTUALE NOME PROPOSTO DAL LEADER LEGHISTA. DAJE E RIDAJE, DAL CAPPELLO A CILINDRO DI GIORGETTI SAREBBE SPUNTATO FUORI UN NOME, A LUI CARO, QUELLO DI ANTONINO TURICCHI….

mario draghi ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - AVVISO AI NAVIGANTI: IL DISCORSO DI MARIO DRAGHI A HONG KONG ERA UNA TIRATA D’ORECCHIE A BRUXELLES E ALLA DUCETTA DELLE "DUE STAFFE" - PER "MARIOPIO", SE TRUMP COSTRUISCE UN MURO TARIFFARIO INVALICABILE, È PREFERIBILE PER L'EUROPA TROVARE ALTRI SBOCCHI COMMERCIALI (CINA E INDIA), ANZICHE' TIRAR SU UN ALTRO MURO – SUL RIARMO TEDESCO, ANCHE GLI ALTRI PAESI DELL'UNIONE FAREBBERE BENE A SEGUIRE LA POLITICA DI AUMENTO DELLE SPESE DELLA DIFESA - IL CONSIGLIO A MELONI: SERVE MENO IDEOLOGIA E PIÙ REAL POLITIK  (CON INVITO A FAR DI NUOVO PARTE DELL'ASSE FRANCO-TEDESCO), ALTRIMENTI L’ITALIA RISCHIA DI FINIRE ISOLATA E GABBATA DA TRUMP CHE SE NE FOTTE DEI "PARASSITI" DEL VECCHIO CONTINENTE...

massimiliano filippo romeo matteo salvini luca zaia

DAGOREPORT – AL CONGRESSO DELLA LEGA DEL 6 APRILE, SALVINI SARÀ RIELETTO SEGRETARIO PER LA TRAGICA ASSENZA DI SFIDANTI. L’UNICO CHE AVREBBE POTUTO IMPENSIERIRLO SAREBBE STATO IL COORDINATORE DEL CARROCCIO IN LOMBARDIA, L'EX FEDELISSIMO MASSIMILIANO ROMEO: MA IL COINVOLGIMENTO DEL FRATELLO, FILIPPO DETTO ''CHAMPAGNE'', NELLO SCANDALO LACERENZA-GINTONERIA NE HA AZZOPPATO LE VELLEITÀ – MA SUL TRIONFO DI SALVINI GRAVA UNA NUBE: CHE FARÀ IL “DOGE” ZAIA? SI PRESENTERÀ O RIMARRÀ A SCIABOLARE AL VINITALY DI VERONA?

stephen schwarzman jonathan grey giorgia meloni giancarlo giorgetti blackstone

DAGOREPORT: CHI TOCCA I FONDI, MUORE... – CHE HANNO COMBINATO DI BELLO IN ITALIA I BOSS DI BLACKSTONE, LA PIU' POTENTE SOCIETA' FINANZIARIA DEL MONDO? SE IL PRESIDENTE SCHWARZMAN ERA A CACCIA DI VILLONI IN TOSCANA, JONATHAN GRAY, DOPO UNA VISITA A PALAZZO CHIGI (CAPUTI) CON SALUTO VELOCE A MELONI, HA AVUTO UN LUNGO COLLOQUIO CON GIORGETTI SULLO STATO DEGLI INVESTIMENTI IN ITALIA (TRA CUI ASPI, DOVE I DIVIDENDI SONO STATI DECURTATI) – MENTRE IL FONDO USA KKR POTREBBE VALUTARE UN'USCITA ANTICIPATA DALLA RETE EX TIM (3 ANNI ANZICHE' 5)PESSIMI RUMORS ARRIVANO ANCHE DAL FONDO AUSTRALIANO MACQUARIE, PRESENTE IN ASPI E OPEN FIBER: MEGLIO DISINVESTIRE QUANDO I DIVENDENDI NON SONO PIU' CONVENIENTI....