paolo elisabetta villaggio fantozzi

“ERA UN UOMO COLTISSIMO MA OGNI TANTO ERA UN PO’ IMPACCIATO: GLI DICEVAMO CHE SEMBRAVA FANTOZZI” – LA FIGLIA DI PAOLO VILLAGGIO, ELISABETTA, RACCONTA IL PADRE IN UN LIBRO E APRE IL CASSETTO DEI RICORDI: “CON IL CIBO ERA INCONTROLLABILE E NON DAVA RETTA A NESSUNO. QUANDO FU COSTRETTO A MUOVERSI IN SEDIA A ROTELLE SI PRESE UN AUTISTA: ANDAVA IN GIRO CON LUI, FIN DAL MATTINO, PER IL PRIMO CAPPUCCINO CON I CORNETTI...” – DE ANDRÉ, I VIAGGI ALL’ESTERO E L’ULTIMO RICORDO: “ERA RICOVERATO E CERCAVO DI TRASCORRERE PIÙ TEMPO POSSIBILE CON LUI. A UN CERTO PUNTO MI DISSE…”

 

 

 

Elvira Serra per www.corriere.it

elisabetta villaggio fantozzi dietro le quinte

 

Il primo ricordo di suo padre?

«Io e mio fratello eravamo piccolini e dovevamo aspettarlo fuori dai locali mentre faceva cabaret. Ricordo queste lunghe attese che non sopportavo.

 

Di giorno faceva l’impiegato, un lavoro che gli aveva trovato il nonno quando mia madre era rimasta incinta di me. Però era un assenteista, la sera tirava tardi, gli piaceva stare in compagnia. Una volta avevo avuto la febbre e non ero andata a scuola e mi aveva colpito che anche lui fosse a casa e che dormisse fino a tardi».

 

L’ultimo ricordo?

«Stava già male, era ricoverato e cercavo di trascorrere più tempo possibile con lui. A un certo punto mi disse: “Sai che ho sempre pensato di essere matto? Da quando sono nato”. Era davvero preoccupato e questa cosa mi colpì perché con la sua follia, invece, era riuscito a tirar fuori personaggi che hanno fatto ridere tutti».

paolo elisabetta villaggio

 

Elisabetta Villaggio, regista e scrittrice, non ha mai amato essere considerata «la figlia di» (Paolo, Fantozzi, Fracchia, Professor Kranz). Quando da piccola glielo chiedevano, lei ribatteva che il suo papà era un omonimo.

 

E se proprio l’interlocutore non mollava la presa, lei contrattaccava: e a te che effetto fa essere figlio di tuo padre? Oggi non è più così. E lo dimostra con Fantozzi dietro le quinte. Oltre la maschera. La vita (vera) di Paolo Villaggio (Baldini+Castoldi, 164 pp., 16 euro), un libro affettuoso in cui racconta lavoro, amici, passioni e curiosità di quel padre fuori dagli schemi scomparso il 3 luglio del 2017 eppure così vivo nell’immaginario di tutti.

 

Che padre è stato?

paolo elisabetta villaggio

«Sui generis, molto speciale. Sono fiera di essere sua figlia. Non è mai stato banale».

 

Litigavate?

«Ci siamo sempre scontrati! Su certe cose abbiamo un carattere molto simile. Lui era un grande organizzatore, e io pure, ma non volevo farmi dire da nessuno cosa fare in una giornata e men che meno nella vita.

 

paolo elisabetta villaggio 3

Era molto pretenzioso: per lui essere felici significava sposare il presidente degli Stati Uniti, essere bella come Cindy Crawford, essere ricchi come uno sceicco. Aveva aspettative troppo alte! Alla fine ho capito che questi erano modi per spronarmi a ottenere di più e a migliorare».

 

paolo villaggio sedia a rotelle

Com’è stato dover condividere il suo papà privato?

«Non facile. Lo fermavano di continuo per chiedere autografi, baci, abbracci, e poi spuntava sempre una macchina fotografica. Quando abbiamo lasciato Genova e ci siamo trasferiti a Roma, agli inizi del ‘68, ha avuto questa botta di notorietà. Dopo è diventato normale anche per me, ma per un lungo periodo ho detestato i fotografi che ci invadevano casa, mi dicevamo fai così, mettiti là...».

 

paolo villaggio fantozzi

Le vacanze com’erano?

«Quelle, bellissime. Perché all’estero nessuno lo conosceva e ci lasciavano tranquilli. Siamo stati in tantissimi posti. Una volta a New York andammo a vedere un musical, la protagonista aveva avuto un malore e fu sostituita da Liza Minnelli: papà impazzì.

 

A Parigi mi portò in un ristorante dove si mangiavano solo formaggi: io, come lui, ne ero ghiottissima; quella notte stetti male per quanti ne avevamo mangiati».

 

Quando scoprì il diabete non fece nulla per curarlo. Fino a ritrovarsi in sedia a rotelle. Non le faceva rabbia?

paolo villaggio con i figli

«Certo! Ma con il cibo era incontrollabile e poi non dava retta a nessuno. Quando fu costretto a muoversi in sedia a rotelle si prese un autista: andava in giro con lui, fin dal mattino, per il primo cappuccino con i cornetti...».

 

Nel libro scrive che suo padre era un cialtrone.

«Lo definivano così gli amici, affettuosamente. Paolo Fresco, con cui aveva fatto il liceo, mi raccontò di quando gli diede appuntamento a Cortina senza farsi trovare».

fabrizio de andre' villaggio

 

Fabrizio De Andrè?

«Era uno di famiglia. I genitori di De Andrè e i miei nonni erano amici: papà e Fabrizio si conoscevano da sempre. Quando veniva a Roma stava a casa nostra. Ricordo le sere a cantare Carlo Martello e La canzone di Marinella».

 

Cos’aveva in comune con Ugo Fantozzi?

«Beh, mio padre era un uomo coltissimo. Mi fece leggere Marcuse quando ero adolescente, e non capii nulla. Anche mio figlio Andreas, che adorava, lo ha sempre trattato da adulto: a lui faceva leggere Kafka.

 

paolo villaggio anna maria rizzoli dove vai in vacanza?

Detto questo, non aveva alcuna manualità, non ha mai cambiato una ruota, non sapeva usare il computer, men che meno gli smartphone. Ogni tanto era un po’ impacciato, tant’è che in privato gli dicevamo: guarda papà che così sembri Fantozzi. Però con il suo personaggio più amato penso che avesse in comune soprattutto la tenacia».

 

Vi siete mai detti ti voglio bene?

«Eh, su queste cose prevaleva il pudore... Però, forse, nell’ultimissimo periodo ce lo siamo detti».

renato pozzetto paolo villaggio. le nuove comiche paolo villaggio episodio italian superman in quelle strane occasioni 2SCUDETTO SAMPDORIA PAOLO VILLAGGIOSCUDETTO SAMPDORIA PAOLO VILLAGGIOpaolo villaggio agostina belli il terribile ispettoremaurizia paradiso paolo villaggio paolo villaggio fantozzipaolo villaggio ruttopino caruso paolo villaggioprofessor kranz paolo villaggio PAOLO VILLAGGIO CANDIDATO professor kranz paolo villaggio 3paolo villaggio serena grandi rimini rimini edwiige fenech paolo villaggio dottor jekyll e gentile signora 2serena grandi paolo villaggio rimini rimini paolo villaggio le comiche 2 vincenzo muccioli paolo villaggio 2paolo villaggio – sogni mostruosamente proibitipaolo villaggio il terribile ispettorepaolo villaggio – sogni mostruosamente proibiti paolo villaggio banzai 3paolo villaggio serena grandi roba da ricchipaolo villaggio banzai paolo villaggio banzai 2renato pozzetto paolo villaggio le comiche 2renato pozzetto paolo villaggio. le nuove comiche fantozzi crocifisso in sala mensa

Ultimi Dagoreport

turicchi, giorgetti, sala

FLASH! - IL DILEMMA DI GIORGETTI: IL CAPO DELLE PARTECIPATE DEL TESORO E SUO FEDELISSIMO, MARCELLO SALA, NON HA INTENZIONE DI TRASLOCARE ALLA PRESIDENZA DI NEXI PER FARE POSTO AD ANTONINO TURICCHI, CHE VANTA PERO’ UN ‘’CREDITO’’ NEI CONFRONTI DEL MINISTRO DEL MEF PER AVER CONDOTTO IN PORTO LE TRATTATIVE ITA-LUFTANSA. MA ALLA PRESIDENZA DI ITA, INVECE DI TURICCHI, MELONI & C. HANNO IMPOSTO SANDRO PAPPALARDO, UN PILOTA PENSIONATO LEGATO AL CLAN SICULO DI MUSUMECI – ORA GIORGETTI SPERA CHE VENGA APPLICATA LA LEGGE CHE VIETA AI PENSIONATI DI STATO DI RICOPRIRE INCARICHI RETRIBUITI)…

donald trump

DAGOREPORT - LA DIPLOMAZIA MUSCOLARE DI TRUMP È PIENA DI "EFFETTI COLLATERALI" - L'INCEDERE DA BULLDOZER DEL TYCOON HA PROVOCATO UNA SERIE DI CONSEGUENZE INATTESE: HA RIAVVICINATO IL REGNO UNITO ALL'UE, HA RILANCIATO L'IMMAGINE DI TRUDEAU E ZELENSKY, HA RIACCESO IL SENTIMENT ANTI-RUSSO NEGLI USA - LA MOSSA DA VOLPONE DI ERDOGAN E IL TRACOLLO NEI SONDAGGI DI NETANYAHU (SE SALTA "BIBI", SALTA ANCHE IL PIANO DI TRUMP PER IL MEDIO ORIENTE) - I POTENTATI ECONOMICI A STELLE E STRISCE SI MUOVONO: ATTIVATO UN "CANALE" CON LE CONTROPARTI BRITANNICHE PER PREVENIRE ALTRI CHOC TRUMPIANI...

giorgia arianna meloni maria grazia manuela cacciamani gennaro coppola cinecitta francesco rocca

DAGOREPORT - MENTRE LE MULTINAZIONALI STRANIERE CHE VENIVANO A GIRARE IN ITALIA OGGI PREFERISCONO LA SPAGNA, GLI STUDIOS DI CINECITTÀ SONO VUOTI - SONDARE I PRODUTTORI PER FAVORIRE UNA MAGGIORE OCCUPAZIONE DEGLI STUDIOS È UN’IMPRESA NON FACILE SOPRATTUTTO SE A PALAZZO CHIGI VIENE L’IDEA DI NOMINARE AL VERTICE DI CINECITTÀ SPA, CARDINE DEL SISTEMA AUDIOVISIVO ITALIANO, MANUELA CACCIAMANI, LEGATA ALLE SORELLE MELONI, IN PARTICOLARE ARIANNA, MA DOTATA DI UN CURRICULUM DI PRODUTTRICE DI FILM “FANTASMA” E DOCUMENTARI “IGNOTI” – FORSE PER IL GOVERNO MELONI È STATA PIÙ DECISIVA LA FEDE POLITICA CHE IL POSSESSO DI COMPETENZE. INFATTI, CHI RITROVIAMO NELLA SEGRETERIA DI FRANCESCO ROCCA ALLA REGIONE LAZIO? LA SORELLA DI MANUELA, MARIA GRAZIA CACCIAMANI, CHE FU CANDIDATA AL SENATO NEL 2018 NELLE LISTE DI FRATELLI D’ITALIA - QUANDO DIVENTA AD DI CINECITTÀ, CACCIAMANI HA LASCIATO LA GESTIONE DELLE SUE SOCIETÀ NELLE MANI DI GENNARO COPPOLA, IL SUO COMPAGNO E SOCIO D'AFFARI. QUINDI LEI È AL COMANDO DI UNA SOCIETÀ PUBBLICA CHE RICEVE 25 MILIONI L'ANNO, LUI AL TIMONE DELL’AZIENDA DI FAMIGLIA CHE OPERA NELLO STESSO SETTORE…

consiglio europeo giorgia meloni viktor orban ucraina zelensky ursula von der leyen

LE DECISIONI ALL’UNANIMITÀ IN EUROPA SONO FINITE: IERI AL CONSIGLIO EUROPEO IL PRIMO PASSO PER IL SUPERAMENTO DEL VETO, CON L’ISOLAMENTO DEL PUTINIANO VIKTOR ORBAN SUL PIANO IN CINQUE PUNTI PER L’UCRAINA – GIORGIA MELONI NON POTEVA SFILARSI ED È RIUSCITA A RIGIRARE LA FRITTATA CON MATTEO SALVINI: NON ERA UN DESIDERIO DI TRUMP CHE I PAESI EUROPEI AUMENTASSERO FINALMENTE LE SPESE PER LA DIFESA? DI CHE TI LAMENTI? - ANCHE LA POLEMICA DEL LEGHISTA E DI CONTE SUI “SOLDI DEGLI ASILI CHE FINISCONO IN ARMAMENTI” È STATA AGILMENTE NEUTRALIZZATA DALLA SORA GIORGIA, CHE HA FATTO “VERBALIZZARE” LA CONTRARIETÀ DELL’ITALIA ALL’UTILIZZO DEI FONDI DI COESIONE…