beppe caschetto fabio fazio soldi rai

MA QUALE EPURAZIONE! FABIO FAZIO HA LASCIATO LA RAI PER SOLDI: AVEVA UN BIENNALE DA 3,3 MILIONI (1,6 ALL’ANNO), DISCOVERY GLI GARANTIRA’ UN QUADRIENNALE DA 2,5 MILIONI ALL’ANNO - FAZIO E CASCHETTO HANNO ANNUNCIATO L’ADDIO A VIALE MAZZINI SENZA NEANCHE ASPETTARE L’INSEDIAMENTO DEI NUOVI VERTICI: L’AD ROBERTO SERGIO (CHE HA SUBITO CONFERMATO LA MESSA IN ONDA DELL'ANNUNZIATA E DEL BEN PIU’ URTICANTE “REPORT”) AVREBBE AVUTO TUTTO IL TEMPO PER PROPORRE UN RINNOVO (SCADENZA 30 GIUGNO), SOLO CHE FABIOLO AVREBBE DOVUTO LIMARE LE SUE PRETESE E ACCONTENTARSI DI MENO SOLDI (MASSI', LA LIBERTA' D'INFORMAZIONE COSTA...)

fabio fazio luciana littizzetto

DAGONOTA

Che allocchi quei sinistrelli convinti che Fabio Fazio sia stato giubilato dalla Rai dal randello catodico dei cattivoni fascisti. Non sanno, i fessacchiotti, che il conduttore ligure non solo non è un martire della libertà d’informazione, ma è talmente abile a far di conto che ha badato solo alle sue tasche.

niente tv beppe caschetto

 

Il suo contratto con la Rai, in scadenza il 30 giugno 2023, prevedeva un accordo biennale da 3 milioni e 330mila euro (più di 1,6 milioni l’anno).

 

Fabiolo non ha neanche aspettato l’insediamento dei nuovi vertici Rai e ha annunciato il nuovo accordo con il gruppo Discovery, per l’approdo al canale Nove. Lui e il suo scaltrissimo agente, Beppe Caschetto, porteranno a casa un quadriennale da 2,5 milioni l’anno (quasi 900mila euro in più ogni 12 mesi rispetto a quanto garantito da Viale Mazzini).

fabio fazio luciana littizzetto

 

Una mossa che dimostra quanta poca voglia avesse Fazio di mettersi a trattare il rinnovo del contratto. Come scrive Maurizio Caverzan sulla “Verità”: “Aspettare avrebbe voluto dire valutare un’offerta verosimilmente al ribasso che lo avrebbe posto di fronte al bivio: i danè o la Rai? Meglio rompere prima gli indugi e non farsi scappare l’allettante offerta di Warner Bros”.

roberto sergio

 

Non solo c’era un ampio margine di tempo (oltre un mese e mezzo) per un eventuale rinnovo, ma Fazio avrebbe incontrato la disponibilità del nuovo amministratore delegato, il super democristiano Roberto Sergio, che si è affrettato a confermare la messa in onda del ben più urticante “Report”, non così amato a destra, e “Mezz’ora in più”, la striscia settimanale della sinistratissima Lucia Annunziata.

 

FABIO FAZIO

Quel che fa sorridere è che la zampata del tandem Fazio-Caschetto, che ha puntato dritto alla pecunia impipandosene di tutto il resto, viene raccontata dai giornali d’area (Pd) come un colpo di mano dei censori di destra. Lo stesso Fazio racconta il suo addio alla Rai in modo ambiguo: prima ha minimizzato sostenendo di non avere “alcuna vocazione a sentirsi vittima”, e poi, nella sua rubrica su “Oggi”, ha tirato la bordata (“la politica si sente legittimata a comportarsi con una strabordante ingordigia”; “Negli anni scorsi ho sperimentato sulla mia pelle che cosa vuol dire essere adoperato come terreno di scontro”). Ma alla fine cosa resta? Che Fazio andrà a guadagnare una barca di soldi che la Rai non gli avrebbe mai potuto garantire. E lo fa passando pure per “vittima” del governo Meloni. Fesso chi ci casca ma a lui…chapeau.

fazio littizzetto

 

FAZIO LASCIA LA RAI E SI FREGA LE MANI DISCOVERY LO BLINDA CON 10 MILIONI

Estratto dell’articolo di Maurizio Caverzan per “la Verità”

 

A seguire il flusso dei soldi non si sbaglia. Soprattutto se il beneficiario è Fabio Fazio, nativo di Savona. Nessun martirio, nessuna censura. Ci mancherebbe. L’addio alla Rai «dopo quarant’anni di onorata carriera», tra folle di vedove inconsolabili e sodali de sinistra in servizio permanente, è una faccenda di mercato editoriale. Una questione di danè. Altro che vittime della democrazia. […]

 

roberto sergio

Nella nuova casa della Warner Bros Discovery Italia, Fazio guadagnerà 2,5 milioni all’anno che, moltiplicati per quattro, fanno 10 milioni tondi tondi. […] Rispetto al milione e 900.000 percepito in Rai con l’ultimo contratto […] Il miglioramento è ancora più ragguardevole considerando la durata del nuovo accordo che la Rai di sicuro non avrebbe potuto garantirgli.

 

[…] senza contare quanto incasserà Officina, la società fondata nel 2017 e di cui ora è socio al 50% con Banijay. Nell’ultimo biennio, per la produzione delle trenta puntate del talk show di Rai 3, l’incasso è stato di 10,6 milioni. Se la percentuale d’incremento fosse la stessa, si sfiorerebbe la cifra di 14 milioni, sempre all’anno. Ma questa è solo un’ipotesi […]

fabio fazio luciana littizzetto

 

[…] «Io e Luciana (Littizzetto ndr) non abbiamo nessuna vocazione a sentirci vittime né martiri», ha assicurato, bontà sua, tentando poco convintamente di sedare i piagnistei della tifoseria desiderosa di buttarla in politica. «Siamo persone fortunatissime e avremo occasione di continuare altrove il nostro lavoro», ha ribadito. […] Ieri, con il solito gioco di prestigio tra narrazione e fatti reali, i giornaloni fiancheggiatori hanno dato il meglio per pilotare sul conto del governo di Giorgia Meloni il clamoroso divorzio. […]

 

[…] Fazio non ha voluto aspettare che, giusto ieri, la nuova governance s’insediasse in Viale Mazzini e Roberto Sergio, amministratore delegato, e Giampaolo Rossi, direttore generale, prendessero possesso degli uffici, firmando il giorno prima con Discovery. Anche in questo caso la tempistica è rivelatrice. Aspettare avrebbe voluto dire valutare un’offerta verosimilmente al ribasso che lo avrebbe posto di fronte al bivio: i danè o la Rai?

FAZIO LITTIZZETTO

Meglio rompere prima gli indugi e non farsi scappare l’allettante offerta di Warner Bros.

 

L’unica rimasta sul tavolo dopo che anche Urbano Cairo, patron di La7 con la quale il conduttore aveva già flirtato, si è defilato quando Fazio ha chiesto di contrattualizzare anche la squadra di autori e il gruppo di Officina. […] Ma per i bilanci controllatissimi del parsimonioso Cairo arruolare tutti avrebbe potuto essere un colpo mortale. Come quello che, nel 2001, portò alla fine precoce del tentativo di creare dall’ex Telemontecarlo di Vittorio Cecchi Gori ceduta a Roberto Colaninno l’agognato terzo polo tv. Anche allora c’erano Fabio Fazio e Luciana Littizzetto tra i volti della nuova emittente. Ma i debiti accumulati e il nuovo cambio di proprietà fecero abortire il progetto in poche settimane.

urbano cairo premio guido carli 2023.

 

Che, tuttavia, valsero a Fazio una liquidazione di 28 miliardi di vecchie lire, utili per prestigiosi investimenti immobiliari. Ci vollero due anni prima che il conduttore di Savona tornasse nella tv pubblica, nel 2003, ricominciando da Che tempo che fa. […]

Ultimi Dagoreport

donald trump zelensky putin

DAGOREPORT - UCRAINA, LA TRATTATIVA SEGRETA TRA PUTIN E TRUMP È GIA' INIZIATA (KIEV E UE NON SONO STATI NEANCHE COINVOLTI) - “MAD VLAD” GODE E ELOGIA IN MANIERA SMACCATA IL TYCOON A CUI DELL'UCRAINA FREGA SOLO PER LE RISORSE DEL SOTTOSUOLO – IL PIANO DI TRUMP: CHIUDERE L’ACCORDO PER IL CESSATE IL FUOCO E POI PROCEDERE CON I DAZI PER L'EUROPA. MA NON SARA' FACILE - PER LA PACE, PUTIN PONE COME CONDIZIONE LA RIMOZIONE DI ZELENSKY, CONSIDERATO UN PRESIDENTE ILLEGITTIMO (IL SUO MANDATO, SCADUTO NEL 2024, E' STATO PROROGATO GRAZIE ALLA LEGGE MARZIALE) - MA LA CASA BIANCA NON PUO' FORZARE GLI UCRAINI A SFANCULARLO: L’EX COMICO È ANCORA MOLTO POPOLARE IN PATRIA (52% DI CONSENSI), E L'UNICO CANDIDATO ALTERNATIVO È IL GENERALE ZALUZHNY, IDOLO DELLA RESISTENZA ALL'INVASIONE RUSSA...

donnet, caltagirone, milleri, orcel

DAGOREPORT - COSA POTREBBE SUCCEDERE DOPO LA MOSSA DI ANDREA ORCEL CHE SI È MESSO IN TASCA IL 4,1% DI GENERALI? ALL’INIZIO IL CEO DI UNICREDIT SI POSIZIONERÀ IN MEZZO AL CAMPO NEL RUOLO DI ARBITRO. DOPODICHÉ DECIDERÀ DA CHE PARTE STARE TRA I DUE DUELLANTI: CON IL CEO DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, OPPURE CON IL DUPLEX CALTAGIRONE-MILLERI? DIPENDERÀ DA CHI POTRÀ DARE PIÙ VANTAGGI A ORCEL - UNICREDIT HA IN BALLO DUE CAMPAGNE DI CONQUISTA: COMMERBANK E BANCO BPM. SE LA PRIMA HA FATTO INCAZZARE IL GOVERNO TEDESCO, LA SECONDA HA FATTO GIRARE LE PALLE A PALAZZO CHIGI CHE SUPPORTA CALTA-MILLERI PER UN TERZO POLO BANCARIO FORMATO DA BPM-MPS. E LA RISPOSTA DEL GOVERNO, PER OSTACOLARE L’OPERAZIONE, È STATA L'AVVIO DELLA PROCEDURA DI GOLDEN POWER - CHI FARÀ FELICE ORCEL: DONNET O CALTA?

giorgia meloni daniela santanche

DAGOREPORT - MA QUALE TIMORE DI INCROCIARE DANIELA SANTANCHÈ: GIORGIA MELONI NON SI È PRESENTATA ALLA DIREZIONE DI FRATELLI D’ITALIA PERCHÉ VUOLE AVERE L’AURA DEL CAPO DEL GOVERNO DALLO STANDING INTERNAZIONALE CHE INCONTRA TRUMP, PARLA CON MUSK E CENA CON BIN SALMAN, E NON VA A IMMISCHIARSI CON LA POLITICA DOMESTICA DEL PARTITO - MA SE LA “PITONESSA” AZZOPPATA NON SI DIMETTERÀ NEI PROSSIMI GIORNI RISCHIA DI ESSERE DAVVERO CACCIATA DALLA DUCETTA. E BASTA POCO: CHE LA PREMIER ESPRIMA A VOCE ALTA CHE LA FIDUCIA NEI CONFRONTI DEL MINISTRO DEL TURISMO È VENUTA A MANCARE - IL RUOLO DEL "GARANTE" LA RUSSA…

barbara marina pier silvio berlusconi giorgia meloni

L’AMBIZIOSA E INCONTROLLABILE BARBARA BERLUSCONI HA FATTO INCAZZARE MARINA E PIER SILVIO CON LA DICHIARAZIONE AL TG1 CONTRO I MAGISTRATI E A FAVORE DI GIORGIA MELONI, PARLANDO DI “GIUSTIZIA A OROLOGERIA” DOPO L’AVVISO DI GARANZIA ALLA PREMIER PER IL CASO ALMASRI - PRIMA DI QUESTA DICHIARAZIONE, LA 40ENNE INEBRIATA DAL MELONISMO SENZA LIMITISMO NE AVEVA RILASCIATA UN’ALTRA, SEMPRE AL TG1, SULLA LEGGE PER LA SEPARAZIONE DELLE CARRIERE TRA GIUDICI E PM (“È SOLO UN PRIMO PASSO”) - E NELL’IMMAGINARIO DI MARINA E PIER SILVIO HA FATTO CAPOLINO UNA CERTA PREOCCUPAZIONE SU UNA SUA POSSIBILE DISCESA IN POLITICA. E A MILANO SI MORMORA CHE, PER SCONGIURARE IL "PERICOLO" DELLA MELONIANA BARBARA (“POTREBBE ESSERE UN’OTTIMA CANDIDATA SINDACA PER IL CENTRODESTRA NELLA MILANO’’, SCRIVE IL “CORRIERE”), PIER SILVIO POTREBBE ANCHE MOLLARE MEDIASET E GUIDARE FORZA ITALIA (PARTITO CHE VIVE CON LE FIDEJUSSIONI FIRMATE DA BABBO SILVIO...) - VIDEO