giancarlo perna - facce da casta - luci e ombre del potere

IL RITRATTO, CHE ARTE! – ESCE “FACCE DA CASTA. LUCI E OMBRE DEL POTERE”, LA RACCOLTA DI “PROFILI” VERGATI DA GIANCARLO PERNA, UN MAESTRO DELL’ARTE DEL RITRATTO – “IL GIORNALE”: “PERNA È IMPLACABILE. FEROCE, MA CON CLASSE. NON PICCHIA, MA PUNGE. LEGGERLO ALL’EPOCA ERA UN GODIMENTO, E RILEGGERLO ADESSO QUASI PROFETICO. COME FA NOTARE PERNA NELL’INTRODUZIONE ‘NESSUNO SI RICONOSCE NEL RITRATTO CHE GLI È DEDICATO. TUTTI IMMAGINANO DI MERITARE DI MEGLIO. ANCHE SE POTEVA ANDARE PEGGIO PERCHÉ SPESSO CAPITA DI..."

Estratto dell’articolo di Luigi Mascheroni per “il Giornale”

 

giancarlo perna

Il giornalismo, come la letteratura, procede per generi. C’è l’editoriale (che a parte i politici non legge nessuno). Il commento (il più facile: tutto è commentabile e tutti possono commentare). C’era una volta il maestoso elzeviro: è morto, peccato. Ci sono, ma sempre meno, i reportage, che però, come le inchieste, costano troppo per i giornali di oggi.

 

GIANCARLO PERNA - FACCE DA CASTA - LUCI E OMBRE DEL POTERE

C’è l’intervista, la puttana del giornalismo: se ti esce bene può essere l’articolo ier più bello del giorno, ma capita raramente; se esce male è la cosa peggiore che ci sarà in pagina. E poi c’è il ritratto. Il principe. Il fiore all’occhiello di ogni quotidiano.

 

L’articolo più bello da scrivere per chi scrive e quello più bello da leggere per chi legge. Il punto in cui letteratura e giornalismo s’incontrano. Qualche esempio? Partiamo da Giancarlo Perna, a lungo firma del nostro Giornale, già dai tempi di Montanelli, e inviato di settimanali storici come l’Europeo, Epoca, Panorama.

GIANCARLO PERNA - FACCE DA CASTA

 

[…] Perna torna in scena con un libro- Facce da casta, sottotitolo «Luci e ombre del potere» (Luni) – che raccoglie una settantina dei suoi ritratti migliori, scritti fra il Duemila e il 2020 su il Giornale, Libero e La Verità, dalla A di Giuliano Amato alla Z di Gustavo Zagrebelsky. Ci sono intellettuali, personaggi della tv e naturalmente tanti politici, che offrono sempre la materia migliore. Perna è elegante, e implacabile. Feroce, ma con classe. Non picchia, ma punge.

Giancarlo Perna

 

Leggerlo all’epoca era un godimento, e rileggerlo adesso – retrospettivamente – quasi profetico. Guardatevi il ritratto della Meloni, scritto nel 2018. Oppure quelli degli intramontabili Augias, Bersani, Draghi, Salvini, Gad Lerner o l’immarcescibile Prodi...

Come fa notare Perna nell’introduzione «Nessuno si riconosce nel ritratto che gli è dedicato. Tutti immaginano di meritare di meglio. Anche se poteva andare peggio perché spesso capita di scoprire sesquipedali magagne del ritrattato a pubblicazione avvenuta».

 

GIANCARLO PERNA - FACCE DA CASTA 2

[…] quella del ritratto è un’arte. Per la quale servono la precisione del cronista, attento osservatore di ciò che accade, e l’invenzione dello scrittore, che sfrutta ogni potenzialità della lingua. I fatti devono attenersi rigidamente al vero (in realtà basta il verosimile...); la forma deve essere invece la più libera possibile. Ciò che uccide un ritratto è la sciatteria della scrittura, ciò che lo esalta l’originalità dello stile.

 

Abbiamo detto di Perna, e ci inchiniamo. Ma chi sono […] i grandi ritrattisti del nostro giornalismo? Montanelli, naturalmente. […] Indro era perfetto, gli bastava un rigo per battezzare chiunque, come Pertini: «Un uomo onesto, coraggioso e coerente con le proprie idee (anche perché ne aveva pochissime)». O Togliatti, che «non dava del tu neppure a sé stesso». […]

 

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