SEMBRA FACILE ESSERE GESÙ – SE IL “VANGELO” DI PASOLINI VIENE OSANNATO 50 ANNI DOPO DAL VATICANO, I FILM DI SCORSESE E GIBSON HANNO SCATENATO UN INFERNO - E DE NIRO RIFIUTÒ LA PARTE DI GESÙ

PASOLINI - IL VANGELO SECONDO MATTEO - ENRIQUE IRAZOQUIPASOLINI - IL VANGELO SECONDO MATTEO - ENRIQUE IRAZOQUI

Da www.lanotiziagiornale.it

 

Essere Gesù Cristo non è mai facile. Non solo nella vita, ma neanche in un set cinematografico. Se si eccettuano pellicole canoniche, e molto fedeli ai vangeli riconosciuti dalla Chiesa cattolica, come Gesù di Nazareth di Franco Zeffirelli e il colosso di Hollywood il Re dei Re, il messia visto al cinema ha scatenato sempre una valanga di polemiche.

 

PASOLINI - IL VANGELO SECONDO MATTEO - ENRIQUE IRAZOQUIPASOLINI - IL VANGELO SECONDO MATTEO - ENRIQUE IRAZOQUI

A cominciare da Il Vangelo secondo Matteo di Pierpaolo Pasolini, riabilitato in questi giorni dopo 50 anni dalla sua prima proiezione. L’Osservatore romano l’ha definito il miglior film tra quelli girati su Gesù. Eppure la pellicola di Pasolini divise la critica alla sua uscita. Figlia dei pregiudizi che il regista portava sulle spalle come una croce, a causa della sua precedente condanna a quattro mesi di reclusione per vilipendio alla religione di Stato. La sua ricostruzione cinematografica fu fedele al testo di Matteo, seppure il Cristo di Pasolini apparve molto triste e solitario.

 

Il gran rifiuto di De Niro

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Diversi attori hanno indossato le vesti del Nazareno dopo aver fatto altri ruoli in carriera. Jeffrey Hunter, prima del Re dei Re, aveva fatto spesso il cowboy. Addirittura interpretò Frank, il fratello di Jess il bandito. Robert Powell, il Gesù di Zeffirelli, era stato uno dei protagonisti del cast Tommy, l’opera rock di Ken Russell.

 

Una delle più famose dopo Jesus Christ Superstar, che ancora adesso riscuote applausi nei teatri di tutto il mondo. Nel musical fu Ted Neeley a interpretare Gesù. Indimenticabile la colonna sonora del film, con tutti brani di successo. Anche Jesus Christ Superstar divise la critica, proprio per il mondo hippie che lo caratterizzò e la storia raccontata nella versione di Giuda.

 

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Ma c’è stato un attore che non se l’è sentita di essere Gesù. Si tratta di Robert De Niro che rifiutò la parte offertagli da Martin Scorsese ne L’Ultima tentazione di Cristo. Un Gesù tormentato dai dubbi che voleva una vita normale e non da messia. Inutile sottolineare le forche caudine della critica sotto le quali è dovuto passare il regista di Taxi driver e Toro scatenato.

 

Due film che fecero la fortuna di De Niro, il quale però non si sentì tagliato per essere un Gesù cinematografico. Al suo posto fu scelto Willem Dafoe. La sua interpretazione fu magistrale. Nel film di Pasolini la figura del Cristo fu affidata al catalano Enrique Irazoqui, un sindacalista non ancora ventenne in lotta contro il regime franchista. A doppiarlo fu Enrico Maria Salerno. Max Von Sydow fu il Gesù ne La più grande storia mai raccontata.

 

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La dura verità di Gibson

The passion di Mel Gibson scatenò feroci dibattiti. Volarono accuse di eccessivo ricorso alla violenza e di antisemitismo. Le scene della passione furono crudeli e pesanti per il pubblico in sala. La pellicola ha portato a casa grandi incassi: oltre 611 milioni di dollari, di cui 371 negli Usa e 20 in Italia. La vita di Gesù ha interessato e incuriosito molti tra i registi più famosi. Roberto Rossellini girò Il Messia. Alessandro D’Alatri I Giardini dell’Eden con Kim Rossi Stuart. E perfino Adriano Celentano ha messo in scena il film-musical Joan Lui.

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