ezio bosso

DICONO CHE IL DOLORE SERVA A RENDERCI PIU’ FORTI. TUTTE CAZZATE. SENTITE EZIO BOSSO: "LA VITA NON È PECCATO E IL DOLORE NON AIUTA A REDIMERCI. IL DOLORE, COME LA PAURA, NON MIGLIORA NESSUNO, DI CERTO NON ME. PER ALCUNI NEMICI POI IL DOLORE SEMBRA UN PRIVILEGIO: HA SUCCESSO PERCHÉ SOFFRE. BESTIALITÀ. SVILIMENTO DI CIÒ CHE FACCIO. NESSUN RISPETTO..." – ESTRATTI DEL LIBRO DEL MAESTRO SCOMPARSO NEL 2020 PER UNA MALATTIA NEURODEGENERATIVA - VIDEO

Testi di Ezio Bosso estratti dal libro “Faccio musica” e pubblicati da La Repubblica

 

EZIO BOSSO

 

C' è un vecchio detto degli afro-americani: «Non puoi controllare quello che gli altri dicono di te. Ma devi sempre assicurarti che scrivano almeno correttamente il tuo nome». E anche se spesso il mio nome viene scritto male - Enzo, Enzio, Ezzio -, penso sia un concetto bellissimo. Non è facile, ve lo assicuro. Perché quello che sto facendo porta anche ricordi dolorosi, perché è difficile scegliere cosa è essenziale e cosa no, quando sei consapevole che lo è tutto, soprattutto il respirare. E poi perché io scrivo davvero male. Ma di una cosa sono sicuro. Ciò che ho fatto, ciò che ho raggiunto e ottenuto, esiste grazie al famoso concetto dell'«essermelo guadagnato» in ogni piccolo passo e dall' indiscutibile fatto di essere un essere fortunato, anche se chi vede le ruote o il mio corpo tende per pregiudizio a non pensarlo. E soprattutto dall' esigenza della musica nella mia vita.

EZIO BOSSO

Dall' avere desiderato la musica da sempre, e forse oggi azzarderei anche di essere evidentemente stato desiderato da essa da sempre. La mia famiglia non era abbiente e sono nato in un quartiere della Torino operaia degli anni Settanta.

Questa è la chiave per entrare in una parte di cosa ha definito la mia carriera, perché vi chiederete? Perché la mentalità di un operaio, specialmente del Nord Italia, nei confronti dei suoi figli era solo quella di riuscire a dargli un futuro un poco migliore del suo, a farlo studiare.

 

EZIO BOSSO ALBA PARIETTI

*** La musica rende belli Qui vorrei dire che la musica ci rende belli. Io per esempio sono bruttino, ma quando dirigo sembro bellino. E mi sento anche bellino, supero i complessi estetici del mio stato, come dico sempre, trascendo me stesso anche esteticamente. E sono giunto alla conclusione che se un direttore è bello quando dirige abilmente è anche bravo e da ascoltare, perché in quella bellezza ottenuta all' abbandono alla musica, alla trascendenza del sé, c' è già un sintomo di approccio corretto.

 

ezio bosso 1

*** La malattia non migliora nessuno È come un fiume carsico, per un po' scompare, ti sembra scomparso, poi riaffiora e spesso non dai nemici, ma proprio dagli amici, anche quelli che nel fondo lo sai che ti vogliono bene. Fa rabbia. Mi fa rabbia. Razionalizzo, mi dico che se per secoli per essere più buoni, ci siamo messi il cilicio, ci siamo fustigati, abbiamo digiunato, rinunciato alle cose belle della vita, allora è impossibile estirpare questa idea che il dolore redima, migliori, ci renda esseri superiori, come se la vita, che tanto veneriamo, in sé fosse peccato. E chi sono io per negare una convinzione radicata nei millenni, per dire che gli stiliti non erano migliori solo perché emaciati. Che il dolore innervosisce, e nessuno è più buono se soffre. Anzi. Il dolore, come la paura, non migliora nessuno, di certo non me; questo equivoco ricorrente, che mi insegue strisciante, detto e non detto, a volte secondo me manco si accorgono che lo dicono, gli scappa proprio con la disinvoltura d' abitudine di un «ciao». Per alcuni nemici poi il dolore sembra un privilegio: ha successo perché soffre. Bestialità. Svilimento di ciò che faccio. Nessun rispetto, per se stessi in primis. Ma poi, anche lì, chiunque non stia bene si espone, lo dice, comunicati stampa di gente, di «artisti» che parlano di malattia invece che di ciò che fanno. La lista è lunga. Ci marciano. E allora perché io dovrei essere diverso da quelli. C' è una logica. Pessima. Ma pur sempre logica.

faccio musica bosso coverBOSSOezio bosso 7

 

ezio bosso 6ezio bosso 4EZIO BOSSOezio bosso 5ezio bosso 2

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…