facci cacciari

“CACCIARI FA LA TERZA DOSE. SIA BENTORNATO IL PROF TRA QUELLI CHE PROPRIO SCEMI NON SONO” – FACCI SCORTICA L’EX SINDACO DI VENEZIA: FINALMENTE SI È INFINE RESO CONTO DI QUANTI INFREQUENTABILI “NO-MIND ABBIA RISCHIATO DI LEGITTIMARE PER TROPPO TEMPO - CE LO FACCIAMO BASTARE, POI VA BENE ANCHE LA CITAZIONE DI SOCRATE, O MEGLIO: PER IL COVID VA BENE QUELLO CHE KIERKEGAARD SOSTENEVA COME UNICA CERTEZZA SU SOCRATE: CHE FOSSE ESISTITO”

Filippo Facci per “Libero quotidiano”

 

CACCIARI

Sia bentornato il professor Massimo Cacciari: non diciamo tra i «Si-Vax» (non vorremmo offenderlo, oggi sono tutti così suscettibili) ma almeno tra i «Tutto-sommato-Vax», gli «Infine-Vax», i «Faccio-casino-Ma-Vax», insomma, quelli che hanno tutto il diritto di fare ogni sana polemica ma poi infine proprio scemi non sono.

 

No, non è neanche questione che lui, Cacciari, si sia detto semplicemente «Si-Lex» come ha fatto ieri: «Ho fatto la terza dose, alle leggi si obbedisce. Chi può vada a vaccinarsi, e chi non è d'accordo ci vada lo stesso: perché queste sono le leggi, e finché non si ha la forza di cambiarle, bisogna rispettarle».

 

Eh no. Leggi? Forza di cambiarle? Ma ci sono da tre giorni, le leggi. Anzi, c'è una sola e unica legge (con sanzioni ridicole) che prevede l'obbligo di vaccino solo per gli over 50 anni. Quindi i casi sono quattro. Il primo è certo: Cacciari ha più di cinquant' anni. Il secondo è incerto, anzi impossibile: che il professor Cacciari si sia vaccinato solo perché la legge gliel'ha imposto: e però, trattandosi di terza dose, significherebbe che le altre due le ha fatte da domenica a oggi: non è previsto, l'avrebbero internato per auto-accanimento terapeutico.

FILIPPO FACCI

 

La terza possibilità è che abbia regolarmente seguito il calendario delle profilassi come una persona normale intesa come suddito della dittatura sanitaria: difficile anche questa, e poi Cacciari non merita di essere sfottuto, alt, rewind, ritiriamo la cosa della dittatura sanitaria.

 

 AMICI DELIRANTI

La tesi numero quattro, secondo noi, è la più giusta: Cacciari, banalmente ma intelligentemente, si è infine reso conto di quanti infrequent a b i l i «No-Mind» abbia rischiato di legittimare per troppo tempo, nel disperato tentativo d'infilare nervosamente qualche ragionamento tra i tanti e troppi deliri che circolano anche più del virus.

 

MASSIMO CACCIARI

Comunque non esiste nessun caso Cacciari, lo ha detto lui: «Non vedo alcun caso... alle leggi si obbedisce, i filosofi obbediscono alle leggi anche quando le ritengono totalmente folli, Socrate insegna». Però insegna tante cose, Socrate. Di quale si parla? C'è il Socrate che non considerava ingiuste le leggi (quelle della polis) ma solo il comportamento degli uomini, e quindi Socrate salvava loro e incolpava gli umani: quasi un dantesco «le leggi son, ma chi pon mano a esse?».

 

Oppure c'è il Socrate del dialogo con Critone, dove il filosofo scelse di morire rispettando le leggi della polis ma rifiutando di abiurare i valori in cui più fermamente credeva. Perché salvarsi la vita andando contro la propria coscienza è cosa indegna per chi stimi la propria libertà. O forse il primo Socrate è uguale al secondo?

 

LE TESI PRECEDENTI

cacciari 29

Torniamo a Cacciari, che di Socrate è ben più complicato: lui - ha detto- resta convinto della posizione assunta in questi mesi, se soltanto fosse riuscito a trasmettercela: «Si cerca di far capire l'insensatezza di una legge» ma si denuncia «il clima pessimo di demonizzazioni reciproche, tra i deliri di una parte e dell'altra».

 

Insomma: «La legge si cerca di modificarla, ma se non riesci a cambiarla la rispetti oppure te ne vai». La notizia è che Cacciari è rimasto qui, ergo l'incipit di questo articolo («bentornato») è una cazzata, lo ammettiamo.

 

FILIPPO FACCI CON SIGARETTA

Lui, in cambio, potrebbe ammettere che qualcuna è scappata anche a lui. Come quando disse che il vaccino «non sappiamo neanche se sia un vaccino» o che su questi temi l'informazione «è univoca» (falso: La Verità e Il Fatto raccontano palle plurivoche) o quando ha citato il premio Nobel Kamper che ha un difetto in radice: non esiste. Che poi, in realtà, non ce ne frega niente. Possiamo anche dissentire su tutto, con Cacciari (che poi concordiamo su un sacco di cose) ma l'importante è che resti tra noi. Se talvolta ci pare che si contraddica, o che coltivi solo un sano e ragionevole odio verso il genere umano, ecco, va benissimo anche questo.

 

UGO MATTEI MASSIMO CACCIARI GIORGIO AGAMBEN

Ma almeno sappiamo che è tra noi. Non è sul pianeta del Nuovo ordine mondiale sanitario, dove il Covid era stato previsto da tempo perché si tratta di un'operazione a tavolino, sospinta dall'industria farmaceutica in crisi da decenni, con le squadre fasciste che cercano i non vaccinati casa per casa e AstraZeneca è mortale, e il governo - questo - è paragonabile a quello di Hitler o Stalin. Non sappiamo dove sia e non sappiamo che cosa dica, ora, Cacciari: sappiamo che ha fatto la terza dose e che non ci sono più convegni No Vax a Milano e a Torino - speriamo che lo strumentalizzano. Ce lo facciamo bastare, poi va bene anche Socrate, o meglio: per il Covid va bene quello che Kierkegaard sosteneva come unica certezza su Socrate: che fosse esistito.

massimo cacciariCACCIARI COLLEGATO DA CASAmassimo cacciari accordi e disaccordi 1MASSIMO CACCIARICACCIARIcacciariCacciari

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni daniela santanche ignazio la russa

DAGOREPORT – DANIELA SANTANCHÈ NON È GENNARO SANGIULIANO, UN GIORNALISTA PRESTATO ALLA POLITICA SENZA “PROTETTORI”: GIORGIA MELONI NON PUÒ SFANCULARLA SENZA FAR SALTARE I NERVI A LA RUSSA. E SAREBBE UN BOOMERANG POLITICO PER LA DUCETTA DEI DUE MONDI: ‘GNAZIO È UN PESO MASSIMO DEL PARTITO, GOVERNA DI FATTO LA LOMBARDIA TRAMITE LA SUA CORRENTE MILANESE. SOPRATTUTTO, È IL PRESIDENTE DEL SENATO. MEGLIO NON FARLO IRRITARE: LA VENDETTA, LO SGAMBETTO, “L’INCIDENTE D’AULA”, POSSONO ESSERE SEMPRE DIETRO L’ANGOLO…

luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

DAGOREPORT - A RACCONTARLO NON CI SI CREDE. RISULTATO DEL PRIMO GIORNO DI OPS DEL MONTE DEI PASCHI SU MEDIOBANCA: TRACOLLO DELLA BANCA SENESE - SE IL MEF DI GIORGETTI, CHE HA L’11,7% DI MPS, LO PRENDE IN QUEL POSTO (PERDENDO 71 MILIONI), IL DUPLEX CALTAGIRONE-MILLERI FA BINGO: 154 MILIONI IN UN GIORNO - INFATTI: SE I DUE COMPARI PERDONO SU MPS 90 MILIONI, NE GUADAGNANO 244 AVENDO IL 25,3% DI MEDIOBANCA - E DOPO IL “VAFFA” DEL MERCATO, CHE SUCCEDERÀ? TECNICAMENTE L’OPERAZIONE CALTA-MILLERI, SUPPORTATA DALLA MELONI IN MODALITÀ TRUMP, È POSSIBILE CON UN AUMENTO DI CAPITALE DI MPS DI 4 MILIARDI (PREVISTO PER APRILE) - PER DIFENDERE MEDIOBANCA DALL’ASSALTO, NAGEL DOVRÀ CHIEDERE AL BOSS DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, DI CHIAMARE ALLE ARMI I POTENTI FONDI INTERNAZIONALI, GRANDI AZIONISTI DI MEDIOBANCA E DI GENERALI, PER SBARRARE IL PASSO AL “CALTARICCONE” ALLA FIAMMA (FDI)

dario franceschini elly schlein gattopardo

DAGOREPORT - FRANCESCHINI, IL SOLITO “GIUDA” TRADITORE! SENTENDOSI MESSO DA PARTE DALLA SUA “CREATURA” ELLY SCHLEIN, ECCO CHE REAGISCE E LE DÀ LA ZAMPATA CON L’INTERVISTA A “REPUBBLICA”: “ALLE ELEZIONI SI VA DIVISI, E CI SI ACCORDA SOLO SUL TERZO DEI SEGGI CHE SI ASSEGNA CON I COLLEGI UNINOMINALI”. PAROLE CHE HANNO FATTO SALTARE DALLA POLTRONA ARCOBALENO LA SEGRETARIA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA, CHE VEDE SFUMARE IL SUO SOGNO DI ESSERE LA CANDIDATA PREMIER. COME INSEGNA L’ACCORDO DI MAIO-SALVINI, NON SEMPRE IL LEADER DEL PARTITO PIÙ VOTATO DIVENTA PRESIDENTE DEL CONSIGLIO – LA “GABBIA” IN CUI LA SCHLEIN SI È RINCHIUSA CON I SUOI FEDELISSIMI È INSOPPORTABILE PER I VECCHI VOLPONI CATTO-DEM. IL MESSAGGIO DAI CONVEGNI DI ORVIETO E MILANO: ELLY PENSA SOLO AI DIRITTI LGBT, NON PUÒ FARE DA SINTESI ALLE VARIE ANIME DEL CENTROSINISTRA (DA RENZI E CALENDA A BONELLI E FRATOIANNI, PASSANDO PER CONTE). E LA MELONI GODE...

dario franceschini elly schlein matteo renzi carlo calenda giiuseppe conte

DAGOREPORT: PD, PARTITO DISTOPICO – L’INTERVISTA DI FRANCESCHINI SU “REPUBBLICA” SI PUÒ SINTETIZZARE COSÌ: IO CI SONO. E’ INUTILE CERCARE IL FEDERATORE, L’ULIVO NON TORNA, E NON ROMPETE LE PALLE ALLA MIA “CREATURA”, ELLY SCHLEIN, “SALDA E VINCENTE” AL COMANDO DEL PARTITO – AMORALE DELLA FAVA: “SU-DARIO” NON MOLLA IL RUOLO DI GRAN BURATTINAIO E DAVANTI AI MAL DI PANZA INTERNI, CHE HANNO DATO VITA AI DUE RECENTI CONVEGNI, SI FA INTERVISTARE PER RIBADIRE AI COLLEGHI DI PARTITO CHE DEVONO SEMPRE FARE I CONTI CON LUI. E LA MELONI GODE…

almasri giorgia meloni carlo nordio

DOMANDE SPARSE SUL CASO ALMASRI – CON QUALE AUTORIZZAZIONE IL TORTURATORE LIBICO VIAGGIAVA INDISTURBATO IN EUROPA? AVEVA UN PASSAPORTO FASULLO O UN VISTO SCHENGEN? E IN TAL CASO, PERCHÉ NESSUN PAESE, E SOPRATTUTTO L’ITALIA, SI È OPPOSTO? - LA TOTALE ASSENZA DI PREVENZIONE DA PARTE DEGLI APPARATI ITALIANI: IL MANDATO DI ARRESTO PER ALMASRI RISALE A OTTOBRE. IL GENERALE NON SAREBBE MAI DOVUTO ARRIVARE, PER EVITARE ALLA MELONI L’IMBARAZZO DI SCEGLIERE TRA IL RISPETTO DEL DIRITTO INTERNAZIONALE E LA REALPOLITIK (IL GOVERNO LIBICO, TRAMITE ALMASRI, BLOCCA GLI SBARCHI DI MASSA DI MIGRANTI) – I SOSPETTI DI PALAZZO CHIGI SULLA “RITORSIONE” DELLA CPI E IL PASTROCCHIO SULL’ASSE DEI SOLITI TAJANI-NORDIO

pier silvio giampaolo rossi gerry scotti pier silvio berlusconi

DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E L'INGAGGIO DI GERRY SCOTTI COME CO-CONDUTTORE DELLA PRIMA SERATA DI SANREMO NE È LA PROVA LAMPANTE - CHIAMARE ALL'ARISTON IL VOLTO DI PUNTA DI MEDIASET È IL SEGNALE CHE IL BISCIONE NON FARÀ LA GUERRA AL SERVIZIO PUBBLICO. ANZI: NEI CINQUE GIORNI DI SANREMO, LA CONTROPROGRAMMAZIONE SARÀ INESISTENTE - I VERTICI DELLA RAI VOGLIONO CHE IL FESTIVAL DI CARLO CONTI SUPERI A TUTTI I COSTI QUELLO DI AMADEUS (DA RECORD) - ALTRO SEGNALE DELLA "PACE": IL TELE-MERCATO TRA I DUE COLOSSI È PRATICAMENTE FERMO DA MESI...