danny lloyd

CHE FINE HA FATTO IL BIMBO DI SHINING? DANNY LLOYD OGGI HA 45 ANNI ED È PROF. DI BIOLOGIA NEGLI USA: "MI AVEVANO PROMESSO QUEL TRICICLO BLU MA NON È MAI ARRIVATO..." - MARA WILSON, LA BIMBA DI "MATILDA", DI "MRS DOUBTFIRE" E "MIRACOLO SULLA 34ESIMA STRADA", FA LA SCRITTRICE - DA JURASSIC PARK A HOOK: ECCO CHI NON HA CONTINUATO A RECITARE...- VIDEO

 

Paola de Carolis per il Corriere della Sera

DANNY LLOYD

 

«Quel triciclo blu non è mai arrivato». Glielo avevano promesso, ma alla fine delle riprese non si materializzò: «Una prima illustrazione del valore non sempre costante delle parole degli adulti...».

È l' unico trauma legato alle riprese di «Shining», un classico del genere horror, un giallo psicologico che ha popolato gli incubi di varie generazioni.

 

Danny Lloyd lo ricorda, invece, come una grande e piacevolissima avventura per la quale si trasferì dagli Stati Uniti a Londra assieme ai genitori e al fratello. Oggi Lloyd ha 45 anni, meno capelli e lo sguardo allegro e sereno di un uomo appagato. Quattro decadi fa è stato il bambino della pellicola cult di Stanley Kubrick, il figlio, in scena, di un Jack Nicholson che nella solitudine e nel silenzio di un albergo fuori stagione impazzisce. «Non mi avevano spiegato la trama, credevo fosse semplicemente un film su una famiglia che abita in un grande hotel».

 

La gioia più grande è stata poter pedalare su e giù per i lunghi corridoi vuoti - «era la prima volta» - nonché un' infinità di panini al burro di arachidi condivisi con Lisa e Louise Burns, le gemelle della pellicola, e giocare a palla con un regista mito che, severo con i grandi, sapeva essere «simpaticissimo e buono» con i bambini.

 

DANNY LLOYD

L' anniversario del film è stato festeggiato in Gran Bretagna con il ritorno nelle sale. È l' occasione per Lloyd di ricordare quella sua prima esperienza davanti alle cineprese: prima e quasi ultima. Oggi abita nel Kentucky con la moglie e i quattro figli - che lo prendono in giro per il taglio di capelli che aveva da bambino e, di conseguenza, nel lungometraggio - e insegna biologia.

 

DANNY LLOYD

Se diversi giovani prodigi del grande schermo, una volta cresciuti, hanno difficoltà a trovare la loro strada, ci sono casi di piccoli attori che con gli anni voltano pagina e si ritagliano un' esistenza equilibrata, «normale». Lloyd è l' esempio perfetto: «Per un po' ho continuato a fare provini, ma senza grande impegno o successo». Così si è messo a studiare seriamente, ha terminato l' università, per mantenersi ha lavorato in fattorie e allevamenti del Mid West. Alla fine, «Shining» è diventato un aneddoto, una storia da raccontare a cena con gli amici e, ogni tanto, in classe, ad allievi curiosi.

 

Non è l' unico ad essere riuscito in un' impresa comunque delicata. Carrie Henn, la bambina di «Alieni», fa l' insegnante, Ariana Richards, di «Jurassic Park», l' arista. Dylan e Cole Sprouse, i gemelli di «Friends» e «Grace Under Fire», si sono laureati due anni fa a New York in informatica e archeologia rispettivamente.

 

DANNY LLOYD

Mara Wilson, la bimba di «Matilda», di «Mrs Doubtfire» e «Miracolo sulla 34esima strada», fa la scrittrice. Ha lasciato il cinema durante l' adolescenza: «Ho capito che la mia veniva considerata una faccia strana e che mi sarebbero stati offerti solo e sempre ruoli secondari. Allo stesso tempo ho capito anche che da quando ero piccola volevo fare la scrittrice e che era arrivato il momento di seguire il sogno vero». Una realizzazione alla quale è giunto anche Charlie Korsmo, che oggi preferisce farsi chiamare Charles, o prof: dopo film al fianco di Warren Beatty («Dick Tracy») e Robin Williams («Hook»), ha preferito studiare prima fisica all' Mit di Boston, poi legge a Yale. Oggi insegna alla Case Western Reserve University.

 

mara wilson

È diventato avvocato anche Josh Saviano, l' amico studioso del protagonista di «The Wonder Years», «Blue Jeans», per il quale il lavoro e il successo dell' infanzia hanno fornito un' ottima base. «Ho imparato molto da quell' esperienza. Ho capito l' importanza di comunicare con gli altri e a tenere sempre i piedi per terra».

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