fedez ilaria capitani

“SONO DEVASTATO” - L’EXCUSATIO NON PETITA DI FEDEZ: “NON VOGLIO SEMBRARE UNO CHE VUOLE SFRUTTARE QUESTA SITUAZIONE PER APPARIRE…” – POI TORNA A MENARE SULLA RAI: "MI VOGLIANO FAR PASSARE PER BUGIARDO. MI HANNO CHIESTO DI NON FARE I NOMI DEI POLITICI LEGHISTI. MENO MALE CHE HO REGISTRATO LA TELEFONATA MA EVIDENTEMENTE NON C'È LIMITE ALLA VERGOGNA. NELLA PARTE CHE HANNO PUBBLICATO LORO SI DANNO LA ZAPPA SUI PIEDI DA SOLI". ECCO PERCHE’

 

 

Luca Dondoni per "la Stampa"

fedez

 

«Sono devastato». La mattina dopo il discorso dal palco del Concertone del Primo Maggio a favore del Ddl Zan e la denuncia di aver subito un tentativo di censura, il rapper ha la voce che gli trema: «Non voglio sembrare uno che vuole sfruttare questa situazione per apparire. Quello che volevo dire l'ho detto. Se la Rai vuole fare chiarezza, bene. Altrimenti quello che è accaduto ieri è sotto gli occhi di tutti».

 

Mentre lo smartphone si riempie di reazioni, Fedez incomincia a rispondere alle critiche su Instagram, spiegando ancor meglio il perché del suo discorso.

«Ho dormito poco e niente, ma ho visto che c'è chi mi ha attaccato su tutto, sul discorso che ho fatto ma anche sulla macchina, sulla Lamborghini. Ecco una novità, vendo la Lamborghini, tanto non la uso più e butto lì una domanda: ma se compro una Panda sono più credibile e posso dire quello che penso?».

 

ilaria capitani fedez

«Voglio solo tornare dalla mia famiglia», dice Fedez: solo dopo aver raggiunto Milano, dove vive con la moglie Chiara Ferragni e i due figli Leone e la neonata Vittoria, si è finalmente sentito più tranquillo. E per capire l'aria che tirava in casa Ferragnez, bastava dare un'occhiata all'account Instagram della regina degli influencer. Che, come sempre, sostiene il marito: «Sono veramente molto fiera di Federico: ha avuto il coraggio di andare contro tutti e dire ciò che si pensa».

 

fedez

Certo non è stato un colpo di testa, quello di Fedez: era un mese che preparava il discorso da fare al Concertone. Il tema dei diritti civili gli sta particolarmente a cuore, tanto che il 3 aprile aveva organizzato una diretta Instagram con il deputato del Pd Alessandro Zan per parlare della tanto sofferta legge e aveva chiesto, assieme a Chiara, alle oltre trentamila persone collegate di firmare la petizione e mandare una mail al Presidente della commissione giustizia del Senato per chiedergli di calendarizzare la discussione in Aula.

 

«Sono felice di poter mettere a disposizione il mio Instagram per questa causa». Ma oltre ai problemi di merito - e la sacrosanta battaglia contro l'omofobia -, ci sono quelli di metodo, le accuse di censura alla Rai e la rabbia del rapper di fronte al fatto che «mi vogliano far passare per bugiardo». «Non solo è vero che mi hanno chiesto di non fare i nomi dei politici leghisti - rincara - ma sono sicuro che sia successo anche ad altri. Sarebbe interessante indagare dietro le quinte dei concertoni passati. In queste ore mi stanno scrivendo tanti colleghi anche molto famosi che mi dicono come situazioni simili siano capitate anche a loro».

fedez

 

Così quando è arrivato il comunicato che sosteneva: «È fortemente scorretto e privo di fondamento sostenere che la Rai abbia chiesto preventivamente i testi degli artisti intervenuti al concertone per il semplice motivo che è falso, si tratta di una cosa che non è mai avvenuta», la reazione di Fedez è stata netta e inconfutabile: ha subito pubblicato la telefonata intercorsa con la vicedirettrice Rai che lo invitava ad abbandonare l'idea di fare nomi e cognomi di alcuni politici leghisti.

salvini

 

«Meno male che ho registrato la telefonata e non pensavo di dover arrivare fino a questo punto, ma evidentemente non c'è limite alla vergogna - ha detto Fedez nei suoi post -. Io il testo alla Rai l'ho mandato eccome e al telefono mi hanno detto parole come "devi adeguarti ad un sistema, i nomi che fai non puoi dirli" e una serie di altre cose. Ora, nel momento in cui con un comunicato ufficiale mi si dà del bugiardo, sono costretto a pubblicare la telefonata che fortunatamente ho registrato.

 

Tra l'altro, è stata una delle telefonate più spiacevoli che ho avuto in vita mia. Adesso la Rai mi accusa di aver montato ad arte il video, ma io metto a disposizione la versione integrale e a quanto pare, visto che la stanno facendo girare anche loro, mi stavano registrando».

ilaria capitani

 

Una situazione quasi surreale, dice Fedez. «Nella parte che hanno pubblicato loro si danno la zappa sui piedi da soli. Io chiedo: "ma allora posso dire quello che voglio?" E la dirigente Rai mi risponde "no, no, no". A quel punto chiedo se posso dire delle cose che per lei sono inopportune ma che per me sono opportune, non hanno turpiloqui o bestemmie e riportano semplicemente i fatti: quel silenzio assordante che si sente di risposta dice davvero tutto».

fedez 6fedez 17fedez

Ultimi Dagoreport

matteo salvini daniela santanche giorgia meloni renzi giovanbattista giovambattista fazzolari

DAGOREPORT – MATTEO FA IL MATTO E GIORGIA INCATENA LA SANTANCHÈ ALLA POLTRONA: SALVINI, ASSOLTO AL PROCESSO OPEN ARMS, TURBA QUOTIDIANAMENTE I SONNI DELLA MELONI CON IL “SOGNO DI TORNARE AL VIMINALE” – PER LA DUCETTA, PERÒ, IL RIMPASTO È INDIGERIBILE: TEME, A RAGIONE, UN EFFETTO A CASCATA DAGLI ESITI INCONTROLLABILI, SPECIE IN CASO DI RINVIO A GIUDIZIO PER DANIELA SANTANCHÈ – E COSÌ, ECCO IL PIANO STUDIATO INSIEME A “SPUGNA” FAZZOLARI: IL PROCESSO DI SALVINI ERA DI NATURA POLITICA, QUELLO DELLA “PITONESSA” È “ECONOMICO”, COME QUELLO SULLA FONDAZIONE OPEN CHE VEDEVA IMPUTATO RENZI. E VISTO CHE MATTEONZO È STATO POI ASSOLTO PRIMO GRADO, PERCHÉ LA “SANTADECHÈ” DOVREBBE LASCIARE? (C’È UNA GROSSA DIFFERENZA NEL CASO VISIBILIA: NON ERA MAI ACCADUTO DI UN MINISTRO ACCUSATO DI AVER TRUFFATO LO STATO IN MERITO A VERSAMENTI ALL’INPS…)

angelo bonelli nicola fratoianni giorgia meloni simona agnes

FLASH – LA DISPERATA CACCIA AI VOTI PER ELEGGERE SIMONA AGNES ALLA PRESIDENZA RAI FA UN’ALTRA VITTIMA: AVS! NICOLA FRATOIANNI SI È ADIRATO PER L’ARTICOLO DI “REPUBBLICA” SUL POSSIBILE INCIUCIONE DELL’ALLEATO, ANGELO BONELLI, CON LA DESTRA. E HA MESSO AL MURO IL LEADER VERDE SBIADITO: NON TI PERMETTERE DI FARE UN’INTESA CON IL NEMICO, O SALTA TUTTO – I RAS MELONIANI DELLA RAI CI AVEVANO GIÀ PROVATO CON GIUSEPPE CONTE E IL M5S, MA LA FRONDA INTERNA DI CHIARA APPENDINO SI È MESSA DI TRAVERSO…

fazzolari meloni giorgetti salvini poteri forti economia

DAGOREPORT – AVVISATE IL GOVERNO MELONI: I GRANDI FONDI INTERNAZIONALI SONO SULLA SOGLIA PER USCIRE DAI LORO INVESTIMENTI MILIARDARI IN ITALIA - I VARI BLACKSTONE, KKR, MACQUARIE, BLACKROCK, CHE ALL’INIZIO AVEVANO INVESTITO IN AZIENDE DI STATO, BANCHE, ASSICURAZIONI, RITENENDO IL GOVERNO DUCIONI STABILE E AFFIDABILE, DOPO APPENA DUE ANNI SI SONO ACCORTI DI AVER BUSCATO UNA SOLENNE FREGATURA - DAL DECRETO CAPITALI AD AUTOSTRADE, DALLA RETE UNICA ALLE BANCHE, E’ IN ATTO UN BRACCIO DI FERRO CON NOTEVOLI TENSIONI TRA I “POTERI FORTI” DELLA FINANZA MONDIALE E QUEL GRUPPO DI SCAPPATI DI CASA CHE FA IL BELLO E IL CATTIVO TEMPO A PALAZZO CHIGI, IGNORANDO I TAPINI DEL MANGANELLO, COSA ASPETTA LORO NELL’ANNO DI GRAZIA 2025...

donald trump elon musk

DAGOREPORT - BLACKSTONE, KKR, BLACKROCK E ALTRI FONDI D’INVESTIMENTO TEMONO CHE IL SECONDO MANDATO ALLA CASA BIANCA DI TRUMP VENGA CONDIZIONATO DAL KETAMINICO ELON MUSK, CHE ORMAI SPARA UNA MINCHIATA AL GIORNO - GLI OPERATORI DI BORSA VOGLIONO FARE AFFARI, GLI AD PENSANO A STARE INCOLLATI ALLA POLTRONA DISTRIBUENDO PINGUI DIVIDENDI, NESSUNO DI ESSI CONDIVIDE L’INSTABILITÀ CHE QUEL “TESLA DI MINCHIA” CREA A OGNI PIÉ SOSPINTO - DAGLI ATTACCHI ALLA COMMISSIONE EUROPEA AL SOSTEGNO AI NAZISTELLI DI AFD FINO ALL’ATTACCO ALLA FED E AL TENTATIVO DI FAR ZOMPARE IL GOVERNO BRITANNICO, TUTTE LE SPARATE DEL MUSK-ALZONE…

matteo salvini giorgia meloni piantedosi renzi open arms roberto vannacci

DAGOREPORT - L’ASSOLUZIONE NEL PROCESSO “OPEN ARMS” HA TOLTO A SALVINI LA POSSIBILITA’ DI FARE IL MARTIRE DELLE TOGHE ROSSE E LO HA COSTRETTO A CAMBIARE LA STRATEGIA ANTI-DUCETTA: ORA PUNTA A TORNARE AL VIMINALE, TRAMPOLINO CHE GLI PERMISE DI PORTARE LA LEGA AL 30% - E "IO SO' GIORGIA E TU NON SEI UN CAZZO" NON CI PENSA PROPRIO: CONFERMA PIANTEDOSI E NON VUOLE LASCIARE AL LEGHISTA LA GESTIONE DEL DOSSIER IMMIGRAZIONE (FORMALMENTE IN MANO A MANTOVANO MA SU CUI METTE LE MANINE MINNITI), SU CUI HA PUNTATO TUTTE LE SUE SMORFIE CON I “LAGER” IN ALBANIA - I FAN DI VANNACCI NON ESULTANO PER SALVINI ASSOLTO: VOGLIONO IL GENERALE AL COMANDO DI UN PARTITO DE’ DESTRA, STILE AFD - I DUE MATTEO...