sanremo tweet 2

LA SAGRA CHE CI MERITIAMO - FELTRI: “IL FESTIVAL FOTOGRAFA ALLA PERFEZIONE IL CARATTERE DEGLI ITALIANI. ED È LA SINTESI DELLE MODE POLITICHE E IDEOLOGICHE. SANREMO SARÀ PURE UN LUOGO COMUNE MA HA UN VALORE INDISCUTIBILE. GLI ELEMENTI DI UNITÀ NAZIONALE IN CUI CI SPECCHIAMO SONO POCHI: IL PALLONE, I JEANS E LE CANZONETTE”

vittorio feltrivittorio feltri

Vittorio Feltri per “il Giornale”

 

Ricordo i primi Sanremo radiofonici, inizio anni Cinquanta. Li guidava Nunzio Filogamo che salutava così: «Cari amici vicini e lontani buonasera». Aveva un eloquio ricco e sciolto, sapeva l' italiano perfettamente e usava un linguaggio appropriato. La Crusca non avrebbe avuto nulla da obiettare. Grandi e piccini trascorrevano un paio di serate con l' orecchio appiccicato all' altoparlante. Gorgheggiava Nilla Pizzi, e vinceva. L' indomani, qualunque garzone di panettiere, pedalando alacremente per portare ai clienti la «michetta» fresca, ne cantava a squarciagola i ritornelli.

 

carlo conti e virginia raffaele carlo conti e virginia raffaele

Poi il Festival traslocò in televisione ma - mutatis mutandis - è rimasto sostanzialmente alle origini. Non importano i contenuti, la qualità delle canzoni e della musica che sono solo pretesti per inscenare, una volta l' anno, uno spettacolo popolare, interclassista, ossia l' evoluzione anche tecnologica delle vecchie care sagre paesane.

 

carlo conti e gabriel garkocarlo conti e gabriel garko

Le bocche non sputano fuoco, suscitando brividi nella gente, bensì note e voci più o meno intonate. L' appuntamento canoro è il prolungamento, riveduto e corretto, cioè aggiornato, dei concerti bandistici in onore del patrono. Parlarne male è la cosa più facile del mondo. In effetti i principali denigratori sono i cosiddetti intellettuali, specialmente di sinistra, che amano il popolo, però non sopportano la popolazione. Alla vigilia della puntata inaugurale avevano già schifato l' evento, ovviamente senza averlo valutato in concreto. Tutto ciò che ha successo di pubblico non piace a lorsignori per dovere d' ufficio. In loro domina il pregiudizio.

carlo conti   madalina gheneacarlo conti madalina ghenea

 

Anche io in passato ho criticato la famosa kermesse, convinto che fosse un diversivo finalizzato a intontire i telespettatori. Sbagliavo. In fondo, Sanremo fotografa alla perfezione il carattere dei connazionali, i quali aspirano legittimamente a svagarsi, a pensare ad altro, anzi, a non pensare affatto, dato che tutto il resto, come intonava Califano, è noia. Aveva ragione lui, il borgataro poeta che cercava nelle donne quanto non trovava negli uomini. I fanatici del trullallero trullallà hanno la stessa mentalità e la stessa sensibilità del Califfo, morto alcuni anni orsono: credono nella forza dei sentimenti interpretati dagli artisti che si sfidano sul palcoscenico dell' Ariston.

 

virginia raffaele e carlo conti virginia raffaele e carlo conti

D' altronde nei brani più azzeccati ciascuno identifica se stesso, rievoca le proprie esperienze amorose, le palpitazioni, le sofferenze «cardiache» patite in gioventù e anche dopo; l' amore non ha età. Dalle mie parti orobiche c' è un detto: «L' amur e la fam i la sent tucc i salam». Traduco: l' amore e la fame li sente qualsiasi salame. Nulla di più vero. È la spiegazione del fatto inequivocabile che un refrain è più efficace di un' opera letteraria romantica per esprimere i tormenti intimi provocati da un abbandono o dalle speranze di un' unione affettiva.

 

miele   carlo conti   francesco gabbanimiele carlo conti francesco gabbani

In altre epoche, i fidanzati (anche solo in pectore) si recavano sotto le finestre della ragazza cui avevano messo gli occhi addosso e si prodigavano in serenate; oggi, semplificano, donando a essa un compact disc. È mutata la forma, ma il messaggio è il medesimo. La tv è notoriamente lo specchio dei tempi e non poteva che trasformare il Festival in un' occasione ghiotta per soddisfare le moltitudini, che, difatti, hanno risposto con entusiasmo all' offerta musicale dei giorni scorsi, sintonizzandosi in massa su Raiuno, i cui indici di ascolto sono saliti a livelli impressionanti, altro che partite di calcio europeo, altro che Don Matteo.

 

francesco gabbanifrancesco gabbani

I numeri, crudeli e sinceri come sempre, dimostrano che Sanremo è seguito perfino da chi afferma ipocritamente di odiarlo. I detrattori dell' happening contribuiscono così, involontariamente, a renderlo impareggiabile sotto l' aspetto del gradimento. La realtà che emerge da questa constatazione è che l' Italia, per quanto abbia registrato stravolgimenti di costume, è ancora influenzata dalla propria tradizione mandolinara e, appunto, scanzonata. Canta che ti passa: sarà pure un luogo comune ma, come tutti i luoghi comuni, ha un valore indiscutibile, inalienabile. Gli elementi di unità nazionale sono pochi: il pallone, i jeans e le canzonette, nelle quali ci specchiamo con le nostre ansie, le tenerezze e le nostalgie.

enrico brignano enrico brignano

 

Anziani e giovani siamo tutti lì, inchiodati al teleschermo: per curiosità, per capire, per rimbambirci. Molti diffidano di Auditel e di altri misuratori analoghi di consenso, ma c' è poco da dubitare di essi: in misura non scientificamente accettata, le cifre non si possono contestare. Il Festival, trasmesso per ben cinque serate dall' ex monopolio, ottiene palesemente risultati che altri programmi nemmeno si sognano. Qualcosa vorrà pur dire. Niente di criptico.

 

Periodicamente, il Paese avverte il bisogno di tirare il fiato: vuole dimenticare i problemi della quotidianità enfatizzati dai media con i loro talk show ripetitivi e angosciosi; è stanco di chiacchiere petulanti e si rinfranca il morale accantonando la politica, la crisi delle banche, l' accoppiamento dei gay, gli uteri in affitto (tra poco avremo gli uteri in multiproprietà o gli uteri con la scritta «locasi»), lo spread eccetera. Nauseato dalle battaglie d' ogni dì, si tuffa in un mare di note, lasciandosi trasportare nelle pieghe recondite dell' anima. Perché non dovrebbe farlo, se questo è un modo sicuro per rilassarsi?

virginia raffaele come donatella versace  3virginia raffaele come donatella versace 3

 

Ogni Nazione ha le sue prerogative e le sue debolezze: la nostra strimpella. Alzi la mano chi la mattina non ha mai canticchiato nella doccia traendone benefici per l' umore. Spaghetti, pizza e acuti vanno d' accordo, si sposano e se non convivono felici, comunque ci trattengono dal suicidio. Accettiamoci per quel che siamo: un popolo che se la canta e se la suona senza illudersi di migliorare, avendo verificato che, chiunque gestisca il potere, il Paese non va avanti né indietro. Si inabissa.

 

CARLO CONTI E VIRGINIA RAFFAELE VERSIONE CARLA FRACCI CARLO CONTI E VIRGINIA RAFFAELE VERSIONE CARLA FRACCI

Sanremo rivela il grado di benessere (e malessere) nazionale. Da oltre mezzo secolo, campiamo alla giornata: grazie ai progressisti, la sola cosa che progredisce è la precarietà. Una costante che fa a pugni con lo sviluppo. Si distingue Carlo Conti. È un notaio più che un conduttore. Annota, presenta, si dà un tono col piglio di un burocrate efficiente. È il simbolo della patria che mendica una settimana di ricreazione.

 

Inoltre, la maratona non è soltanto una gara che impegna le corde vocali; ha anche la pretesa di essere la sintesi delle mode politiche e ideologiche, una circostanza favorevole per portare alla ribalta le questioni più dibattute del momento. Stavolta, mentre infuriavano le discussioni sui matrimoni gay e roba simile, il teatro era un trionfo dell' arcobaleno, a dimostrazione che il festival è un' insalata russa in cui c' è posto per tutto, anche per le banalità spacciate per cose serie. Cosicché, alla fine, ogni edizione di Sanremo è la radiografia impietosa dei nostri poveri cervelli.

nicole kidman e carlo conti    nicole kidman e carlo conti eros ramazzotti e i nastrini arcobaleno eros ramazzotti e i nastrini arcobaleno ezio bossoezio bossoeros ramazzotti e i nastrini arcobalenoeros ramazzotti e i nastrini arcobalenonicole kidman e gabriel garkonicole kidman e gabriel garko

Ultimi Dagoreport

ing banca popolare di sondrio carlo cimbri steven van rijswijk andrea orcel - carlo messina

DAGOREPORT: OPA SU OPA, ARRIVEREMO A ROMA! - AVVISO AI NAVIGATI! LE ACQUISIZIONI CHE STANNO INVESTENDO IL MERCATO FINANZIARIO HANNO UN NUOVO PLAYER IN CAMPO: IL COLOSSO OLANDESE ING GROUP È A CACCIA DI BANCHE PER CRESCERE IN GERMANIA, ITALIA E SPAGNA - ED ECCO CHE SULLE SCRIVANIE DEI GRANDI STUDI LEGALI COMINCIANO A FARSI LARGO I DOSSIER SULLE EVENTUALI ‘’PREDE’’. E NEL MIRINO OLANDESE SAREBBE FINITA LA POP DI SONDRIO. SÌ, LA BANCA CHE È OGGETTO DEL DESIDERIO DI BPER DI UNIPOL, CHE HA LANCIATO UN MESE FA UN’OPS DA 4 MILIARDI SULL’ISTITUTO VALTELLINESE - GLI OLANDESI, STORICAMENTE NOTI PER LA LORO AGGRESSIVITÀ COMMERCIALE, APPROFITTERANNO DEI POTERI ECONOMICI DE’ NOANTRI, L’UNO CONTRO L’ALTRO ARMATI? DIFATTI, IL 24 APRILE, CON IL RINNOVO DEI VERTICI DI GENERALI, LA BATTAGLIA SI TRASFORMERÀ IN GUERRA TOTALE CON L’OPA SU MEDIOBANCA DI MPS-MILLERI-CALTAGIRONE, COL SUPPORTO ATTIVO DEL GOVERNO - ALTRA INCOGNITA: COME REAGIRÀ, UNA VOLTA CONFERMATO CARLO MESSINA AL VERTICE DI BANCA INTESA, VEDENDO IL SUO ISTITUTO SORPASSATO NELLA CAPITALIZZAZIONE DAI PIANI DI CONQUISTA DI UNICREDIT GUIDATA DAL DIABOLICO ANDREA ORCEL? LA ‘’BANCA DI SISTEMA’’ IDEATA DA BAZOLI CORRERÀ IL RISCHIO DI METTERSI CONTRO I PIANI DI CALTA-MILLERI CHE STANNO TANTO A CUORE A PALAZZO CHIGI? AH, SAPERLO…

andrea orcel giuseppe castagna anima

DAGOREPORT LA CASTAGNA BOLLENTE! LA BOCCIATURA DELL’EBA E DI BCE DELLO “SCONTO DANESE” PER L’ACQUISIZIONE DI ANIMA NON HA SCALFITO LE INTENZIONI DEL NUMERO UNO DI BANCO BPM, GIUSEPPE CASTAGNA, CHE HA DECISO DI "TIRARE DRITTO", MA COME? PAGANDO UN MILIARDO IN PIÙ PER L'OPERAZIONE E DANDO RAGIONE A ORCEL, CHE SI FREGA LE MANI. COSÌ UNICREDIT FA UN PASSO AVANTI CON LA SUA OPS SU BPM, CHE POTREBBE OTTENERE UN BELLO SCONTO – IL BOTTA E RISPOSTA TRA CASTAGNA E ORCEL: “ANIMA TASSELLO FONDAMENTALE DEL PIANO DEL GRUPPO, ANCHE SENZA SCONTO”; “LA BCE DICE CHE IL NOSTRO PREZZO È GIUSTO...”

bpm giuseppe castagna - andrea orcel - francesco milleri - paolo savona - gaetano caltagirone

DAGOREPORT – IL GOVERNO RECAPITA UN BEL MESSAGGIO A UNICREDIT: LA VALUTAZIONE DELL’INSOSTENIBILE GOLDEN POWER SULL’OPA SU BPM ARRIVERÀ IL 30 APRILE. COME DIRE: CARO ORCEL, VEDIAMO COME TI COMPORTERAI IL 24 APRILE ALL’ASSEMBLEA PER IL RINNOVO DI GENERALI - E DOPO IL NO DELLA BCE UN’ALTRA SBERLA È ARRIVATA AL DUO FILO-GOVERNATIVO CASTAGNA-CALTAGIRONE: ANCHE L’EBA HA RESPINTO LO “SCONTO DANESE” RICHIESTO DA BPM PER L’OPA SU ANIMA SGR, DESTINATO AD APPESANTIRE DI UN MILIARDO LA CASSA DI CASTAGNA CON LA CONSEGUENZA CHE L’OPA DI UNICREDIT SU BPM VERRÀ CESTINATA O RIBASSATA - ACQUE AGITATE, TANTO PER CAMBIARE, ANCHE TRA GLI 7 EREDI DEL COMPIANTO DEL VECCHIO…

gesmundo meloni lollobrigida prandini

DAGOREPORT - GIORGIA È ARRIVATA ALLA FRUTTA? È SCESO IL GELO TRA LA FIAMMA E COLDIRETTI (GRAN SOSTENITORE COL SUO BACINO DI VOTI DELLA PRESA DI PALAZZO CHIGI) - LA PIU' GRANDE ORGANIZZAZIONE DEGLI IMPRENDITORI AGRICOLI (1,6 MILIONI DI ASSOCIATI), GUIDATA DAL TANDEM PRANDINI-GESMUNDO, SE È TERRORIZZATA PER GLI EFFETTI DEVASTANTI DEI DAZI USA SULLE AZIENDE TRICOLORI, E' PIU' CHE IRRITATA PER L'AMBIVALENZA DI MELONI PER LE MATTANE TRUMPIANE - PRANDINI SU "LA STAMPA" SPARA UN PIZZINO ALLA DUCETTA: “IPOTIZZARE TRATTATIVE BILATERALI È UN GRAVE ERRORE” - A SOSTENERLO, ARRIVA IL MINISTRO AGRICOLO FRANCESCO LOLLOBRIGIDA, UN REIETTO DOPO LA FINE CON ARIANNA: “I DAZI METTONO A RISCHIO L'ALLEANZA CON GLI USA. PUÒ TRATTARE SOLO L'EUROPA” – A BASTONARE COLDIRETTI, PER UN “CONFLITTO D’INTERESSI”, CI HA PENSATO “IL FOGLIO”. UNA STILETTATA CHE ARRIVA ALL'INDOMANI DI RUMORS DI RISERVATI INCONTRI MILANESI DI COLDIRETTI CON RAPPRESENTANTI APICALI DI FORZA ITALIA... - VIDEO

autostrade matteo salvini giorgia meloni giancarlo giorgetti roberto tomasi antonino turicchi

TOMASI SÌ, TOMASI NO – L’AD DI ASPI (AUTOSTRADE PER L’ITALIA) ATTENDE COME UN’ANIMA IN PENA IL PROSSIMO 17 APRILE, QUANDO DECADRÀ TUTTO IL CDA. SE SALVINI LO VUOL FAR FUORI, PERCHÉ REO DI NON AVER PORTARE AVANTI NUOVE OPERE, I SOCI DI ASPI (BLACKSTONE, MACQUARIE E CDP) SONO DIVISI - DA PARTE SUA, GIORGIA MELONI, DAVANTI ALLA FAME DI POTERE DEL SUO VICE PREMIER, PUNTA I PIEDINI, DISPETTOSA: NON INTENDE ACCETTARE L’EVENTUALE NOME PROPOSTO DAL LEADER LEGHISTA. DAJE E RIDAJE, DAL CAPPELLO A CILINDRO DI GIORGETTI SAREBBE SPUNTATO FUORI UN NOME, A LUI CARO, QUELLO DI ANTONINO TURICCHI….

mario draghi ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - AVVISO AI NAVIGANTI: IL DISCORSO DI MARIO DRAGHI A HONG KONG ERA UNA TIRATA D’ORECCHIE A BRUXELLES E ALLA DUCETTA DELLE "DUE STAFFE" - PER "MARIOPIO", SE TRUMP COSTRUISCE UN MURO TARIFFARIO INVALICABILE, È PREFERIBILE PER L'EUROPA TROVARE ALTRI SBOCCHI COMMERCIALI (CINA E INDIA), ANZICHE' TIRAR SU UN ALTRO MURO – SUL RIARMO TEDESCO, ANCHE GLI ALTRI PAESI DELL'UNIONE FAREBBERE BENE A SEGUIRE LA POLITICA DI AUMENTO DELLE SPESE DELLA DIFESA - IL CONSIGLIO A MELONI: SERVE MENO IDEOLOGIA E PIÙ REAL POLITIK  (CON INVITO A FAR DI NUOVO PARTE DELL'ASSE FRANCO-TEDESCO), ALTRIMENTI L’ITALIA RISCHIA DI FINIRE ISOLATA E GABBATA DA TRUMP CHE SE NE FOTTE DEI "PARASSITI" DEL VECCHIO CONTINENTE...