
FENOMENO LENA DUNHAM - A 28 ANNI E’ DIVENTATA LA VOCE DI UNA GENERAZIONE. LA SUA VITA E LA SUA ARTE COINCIDONO. E ORA ESCE COL SUO PRIMO LIBRO PAGATO QUASI QUATTRO MILIONI DI DOLLARI (IN ANTICIPO)
A nove anni Lena Dunham è andata in terapia. Alla domanda su quale desideri avesse, rispose: «Vorrei un fiume, per poter stare da sola». Dieci anni dopo era diplomata, viveva New York e faceva la commessa in un negozio che vendeva maglioni di cashmere a celebrità come Meg Ryan. A 28 anni è attrice, sceneggiatrice, regista e produttrice. Ha vinto il “Golden Globe” per aver creato la serie “Girls”.
E’ diventata la voce di una generazione. La sua vita e la sua arte coincidono. Quello che le succede si trasforma immediatamente in una storia, che sia un pranzo fuori, la perdita della verginità o il coming out di sua sorella. Tutte vicende ora incluse nel libro di debutto “Not That Kind of Girl”, in uscita il 30 settembre, pagatole (in anticipo) 3,7 milioni di dollari dalla casa editrice statunitense “Random House”.
A chi è piaciuto “Girls”, piacerà “Not That Kind of Girl”. Entrambi colgono l’angoscia e l’edonismo di una giovane newyorkese, con la differenza che stavolta c’è meno fiction. Si tratta della sua vita vera, non di una sit-com, sembra una sovversiva bibbia del femminismo del ventunesimo secolo, tra autodeterminazione, consapevolezza del corpo e masturbazione.
Il suo interesse primario è avere tutto. Gli incontri sessuali sono ricorrenti, talvolta tragicomici in stile Woody Allen, talvolta tragici e basta, come quando è stata stuprata da uno studente repubblicano di nome Barry. E’ brava a narrare le vicende delle divette deluse del centro, le scene di sesso, le donne di Hollywood - “trattate come quei cosi di carta che proteggono gli specchi nei bagni degli alberghi: necessarie e monouso” - e gli uomini di potere che hanno tentato di strapparle l’onore e il lavoro finora.