vauro fiamma nirenstein

“VAURO È PACIFISTA, È ‘UOMO D’ONORE’ COME LO ERANO QUELLI NÉ CON LO STATO NÉ CON LE BR” - FIAMMA NIRENSTEIN COMMENTA LA VIGNETTA DEL DISEGNATORE “COMUNISTA” SU ZELENSKY E RICORDA UN PRECEDENTE CHE LA RIGUARDÒ, NEL 2008: “RICONOSCO QUEL NASO, È UN NASO DA EBREO, CARICO DI MALEVOLENZA, SECONDO UN’ICONOGRAFIA CHE IL BUON SENSO DOVREBBE SUGGERIRE CONCLUSA. MA NON LO È. OLTRE IL NASO, SUL PETTO A ME DISEGNÒ UNA STELLA DI DAVID E UN FASCIO, COL SIMBOLO DEL PARTITO. PERCHÉ OGNI NASO EBRAICO È SEMPRE ACCOMPAGNATO DA BUONI PRETESTI”

LA VIGNETTA DI VAURO SU ZELENSKY E PUTIN

Fiamma Nirenstein per “il Giornale”

 

Nel mio modesto ruolo di giornalista, riconosco tuttavia su un eroe contemporaneo, Volodymyr Zelensky, quello stesso naso, quel tratto di penna.

 

È successo nel 2008, quando stavo per essere eletta in Parlamento col Popolo della Libertà.

 

È un naso da ebreo, carico di malevolenza, secondo un'iconografia che il buon senso e il buon gusto dovrebbero suggerire conclusa.

vauro

 

Ma non lo è: su tutte le pubblicazioni antisemite nel mondo, da quelle naziste-suprematiste bianche a quelle islamiste un bel naso adunco la racconta quasi tutta, e basta un'occhiata ai social media dei neonazisti o alle vignette di «Palestinian Media Watch» e vedrete nasi alla Vauro a milioni.

 

Oltre il naso, sul petto a me Vauro disegnò una stella di David e un fascio, col simbolo del partito. Perché, ogni naso ebraico è sempre accompagnato da buoni pretesti.

 

Quello della vignetta con volto di Zelensky è la magnifica ragione del «no alla guerra». Pacifismo.

 

fiamma nirenstein

Quindi questo «no» si accompagna all'equidistanza dai due guerrafondai, rappresentati torvi, ugualmente pericolosi: sono Ze e Vla, «senza Ze e senza Vla» sotto il «no» pacifista: identici quello che sgancia le bombe a chi se le becca, chi seppellisce i suoi morti a chi ha causato la carneficina di donne, vecchi e bambini in fuga alla stazione.

 

Ma Vauro è pacifista, naturalmente «è un uomo d'onore» come lo erano quelli né con lo stato né con le Br.

 

La tentazione di tirar dentro un naso ebraico per questa guerra di fatto è già diffusa, e spesso sottende una velata comprensione delle ragioni russe.

 

VIGNETTA DI VAURO SU FIAMMA NIRENSTEIN

L'Iran attribuisce a Zelensky mire «sioniste», disegni imperialisti di dominio e arricchimento in combutta con Soros e con Israele, come ai tempi del primo covid, anche questo male l'hanno inventato gli ebrei per profittarne.

 

Anche per i siti suprematisti, Zelensky fa la guerra alla Russia per mandare ondate di ebrei in Israele a occupare «Territori».

 

Però la livella morale fra Zelensky e Putin passa per il naso, mentre il mondo ha di fronte, sì, e menomale, un eroe ebreo che combatte bene, fiero di essere tale, che difende l'Ucraina ma ama anche Israele. Ma che strano.

Articoli correlati

VAURO E LA POLEMICA SULLA VIGNETTA CHE RITRAE ZELENSKY CON UN PARTICOLARE CHE...

 

 

 

 

 

 

 

vauroVAURO 1

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni daniela santanche ignazio la russa

DAGOREPORT – DANIELA SANTANCHÈ NON È GENNARO SANGIULIANO, UN GIORNALISTA PRESTATO ALLA POLITICA SENZA “PROTETTORI”: GIORGIA MELONI NON PUÒ SFANCULARLA SENZA FAR SALTARE I NERVI A LA RUSSA. E SAREBBE UN BOOMERANG POLITICO PER LA DUCETTA DEI DUE MONDI: ‘GNAZIO È UN PESO MASSIMO DEL PARTITO, GOVERNA DI FATTO LA LOMBARDIA TRAMITE LA SUA CORRENTE MILANESE. SOPRATTUTTO, È IL PRESIDENTE DEL SENATO. MEGLIO NON FARLO IRRITARE: LA VENDETTA, LO SGAMBETTO, “L’INCIDENTE D’AULA”, POSSONO ESSERE SEMPRE DIETRO L’ANGOLO…

luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

DAGOREPORT - A RACCONTARLO NON CI SI CREDE. RISULTATO DEL PRIMO GIORNO DI OPS DEL MONTE DEI PASCHI SU MEDIOBANCA: TRACOLLO DELLA BANCA SENESE - SE IL MEF DI GIORGETTI, CHE HA L’11,7% DI MPS, LO PRENDE IN QUEL POSTO (PERDENDO 71 MILIONI), IL DUPLEX CALTAGIRONE-MILLERI FA BINGO: 154 MILIONI IN UN GIORNO - INFATTI: SE I DUE COMPARI PERDONO SU MPS 90 MILIONI, NE GUADAGNANO 244 AVENDO IL 25,3% DI MEDIOBANCA - E DOPO IL “VAFFA” DEL MERCATO, CHE SUCCEDERÀ? TECNICAMENTE L’OPERAZIONE CALTA-MILLERI, SUPPORTATA DALLA MELONI IN MODALITÀ TRUMP, È POSSIBILE CON UN AUMENTO DI CAPITALE DI MPS DI 4 MILIARDI (PREVISTO PER APRILE) - PER DIFENDERE MEDIOBANCA DALL’ASSALTO, NAGEL DOVRÀ CHIEDERE AL BOSS DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, DI CHIAMARE ALLE ARMI I POTENTI FONDI INTERNAZIONALI, GRANDI AZIONISTI DI MEDIOBANCA E DI GENERALI, PER SBARRARE IL PASSO AL “CALTARICCONE” ALLA FIAMMA (FDI)

dario franceschini elly schlein gattopardo

DAGOREPORT - FRANCESCHINI, IL SOLITO “GIUDA” TRADITORE! SENTENDOSI MESSO DA PARTE DALLA SUA “CREATURA” ELLY SCHLEIN, ECCO CHE REAGISCE E LE DÀ LA ZAMPATA CON L’INTERVISTA A “REPUBBLICA”: “ALLE ELEZIONI SI VA DIVISI, E CI SI ACCORDA SOLO SUL TERZO DEI SEGGI CHE SI ASSEGNA CON I COLLEGI UNINOMINALI”. PAROLE CHE HANNO FATTO SALTARE DALLA POLTRONA ARCOBALENO LA SEGRETARIA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA, CHE VEDE SFUMARE IL SUO SOGNO DI ESSERE LA CANDIDATA PREMIER. COME INSEGNA L’ACCORDO DI MAIO-SALVINI, NON SEMPRE IL LEADER DEL PARTITO PIÙ VOTATO DIVENTA PRESIDENTE DEL CONSIGLIO – LA “GABBIA” IN CUI LA SCHLEIN SI È RINCHIUSA CON I SUOI FEDELISSIMI È INSOPPORTABILE PER I VECCHI VOLPONI CATTO-DEM. IL MESSAGGIO DAI CONVEGNI DI ORVIETO E MILANO: ELLY PENSA SOLO AI DIRITTI LGBT, NON PUÒ FARE DA SINTESI ALLE VARIE ANIME DEL CENTROSINISTRA (DA RENZI E CALENDA A BONELLI E FRATOIANNI, PASSANDO PER CONTE). E LA MELONI GODE...

dario franceschini elly schlein matteo renzi carlo calenda giiuseppe conte

DAGOREPORT: PD, PARTITO DISTOPICO – L’INTERVISTA DI FRANCESCHINI SU “REPUBBLICA” SI PUÒ SINTETIZZARE COSÌ: IO CI SONO. E’ INUTILE CERCARE IL FEDERATORE, L’ULIVO NON TORNA, E NON ROMPETE LE PALLE ALLA MIA “CREATURA”, ELLY SCHLEIN, “SALDA E VINCENTE” AL COMANDO DEL PARTITO – AMORALE DELLA FAVA: “SU-DARIO” NON MOLLA IL RUOLO DI GRAN BURATTINAIO E DAVANTI AI MAL DI PANZA INTERNI, CHE HANNO DATO VITA AI DUE RECENTI CONVEGNI, SI FA INTERVISTARE PER RIBADIRE AI COLLEGHI DI PARTITO CHE DEVONO SEMPRE FARE I CONTI CON LUI. E LA MELONI GODE…

almasri giorgia meloni carlo nordio

DOMANDE SPARSE SUL CASO ALMASRI – CON QUALE AUTORIZZAZIONE IL TORTURATORE LIBICO VIAGGIAVA INDISTURBATO IN EUROPA? AVEVA UN PASSAPORTO FASULLO O UN VISTO SCHENGEN? E IN TAL CASO, PERCHÉ NESSUN PAESE, E SOPRATTUTTO L’ITALIA, SI È OPPOSTO? - LA TOTALE ASSENZA DI PREVENZIONE DA PARTE DEGLI APPARATI ITALIANI: IL MANDATO DI ARRESTO PER ALMASRI RISALE A OTTOBRE. IL GENERALE NON SAREBBE MAI DOVUTO ARRIVARE, PER EVITARE ALLA MELONI L’IMBARAZZO DI SCEGLIERE TRA IL RISPETTO DEL DIRITTO INTERNAZIONALE E LA REALPOLITIK (IL GOVERNO LIBICO, TRAMITE ALMASRI, BLOCCA GLI SBARCHI DI MASSA DI MIGRANTI) – I SOSPETTI DI PALAZZO CHIGI SULLA “RITORSIONE” DELLA CPI E IL PASTROCCHIO SULL’ASSE DEI SOLITI TAJANI-NORDIO

pier silvio giampaolo rossi gerry scotti pier silvio berlusconi

DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E L'INGAGGIO DI GERRY SCOTTI COME CO-CONDUTTORE DELLA PRIMA SERATA DI SANREMO NE È LA PROVA LAMPANTE - CHIAMARE ALL'ARISTON IL VOLTO DI PUNTA DI MEDIASET È IL SEGNALE CHE IL BISCIONE NON FARÀ LA GUERRA AL SERVIZIO PUBBLICO. ANZI: NEI CINQUE GIORNI DI SANREMO, LA CONTROPROGRAMMAZIONE SARÀ INESISTENTE - I VERTICI DELLA RAI VOGLIONO CHE IL FESTIVAL DI CARLO CONTI SUPERI A TUTTI I COSTI QUELLO DI AMADEUS (DA RECORD) - ALTRO SEGNALE DELLA "PACE": IL TELE-MERCATO TRA I DUE COLOSSI È PRATICAMENTE FERMO DA MESI...