concita de gregorio

FILIPPO FACCI FA IL CONTROPELO A CONCITA DE GREGORIO CHE HA SCRITTO UN ARTICOLO LAGNOSO SULL’8 MARZO E IL RUOLO SUBALTERNO DELLE DONNE: “HA SCRITTO CAZZATE, CHE SONO CONCAUSE DELLA SCARSA SIMPATIA CHE LA QUESTIONE FEMMINILE RISCUOTE NEL PAESE SPESSO ANCHE TRA LE DONNE. MI È DIFFICILE ACCETTARE CHE IO ABBIA FATTO UNA CARRIERA DA UOMO MENTRE LA DE GREGORIO NE ABBIA FATTO UNA DA DONNA MIGLIORE DELLA MIA, VISTO CHE IO NON HO MAI DIRETTO UN QUOTIDIANO E LEI SÌ…”

Filippo Facci per www.liberoquotidiano.it

 

FILIPPO FACCI

La giornalista Concita De Gregorio ha scritto un articolo su Repubblica titolato «Quando questa firma sarà di un uomo» in cui dice che ha accettato di scrivere a patto che Repubblica non le chieda più di affrontare l' argomento, che è la Festa della donna: e su questo sono d' accordissimo con lei, vorrei che non ne scrivesse più.

 

Poi ha scritto che l'articolo le è stato assegnato da uomini e che a dirigere Repubblica sono uomini e a vicedirigerlo pure, quindi tanto vale che l' articolo sull' 8 marzo lo scriva un uomo, l'anno prossimo: e di questo, invece, non m'importa nulla, perché penso che l'articolo sull' 8 marzo non dovrebbe proprio scriverlo nessuno, giudicando questa festa stucchevole a dannosa per la cosiddetta categoria.

 

CONCHITA DE GREGORIO

Poi ha scritto altre cose, ma prima di affrontarle è il caso che lo scrivente (la scrivente) faccia outing, o coming out, o come si dice: perché, appunto, a scrivere l'articolo che state leggendo, in realtà, è una donna - mi chiamo Filippa Faccia, è tempo di rivelarlo - e da lustri mi nascondevo dietro un corrispettivo maschile per fare una carriera migliore.

 

Dati i risultati, mi viene naturale chiedermi come sarebbe andata se mi fossi palesata come donna da subito, ma, soprattutto, mi è difficile accettare che io abbia fatto una carriera da uomo mentre la De Gregorio abbia fatto una carriera da donna, e però lei guadagni probabilmente più di me e, secondo i canoni, abbia fatto una carriera migliore della mia, visto che io non ho mai diretto un quotidiano e lei sì.

 

CONCHITA DE GREGORIO

Anche se - mi spiace, ma è la verità - la cosa che è rimasta più memorabile della sua direzione dell' Unità è una pubblicità del 2008 in cui si vedeva il culo di una donna in minigonna con in tasca il giornale, campagna che fece clamore tanto che lo spagnolo El Mundo titolò «Un polemico culo per vendere più giornali», una cosa che non piacque a tutte le femministe.

 

Per consolarmi della mia carriera più modesta, comunque, mi racconto che forse esiste un modo di fare carriera da donna in quanto donna - e non semplice e capace professionista - e cioè una carriera che dia una forte connotazione al fatto di essere donna che spesso scrive di donne e di se stessa in quanto donna, ma forse è solo uno scioglilingua, e allora lascio perdere.

 

corrado augias quante storie

La De Gregorio ha scritto anche altre cose, dicevamo. Ha scritto che le donne hanno meno compiti di responsabilità loro affidati, che una minoranza guida imprese o università o teatri o ministeri, che sono pagate meno, che nelle famiglie, spesso, dovendo scegliere, lavorano solo gli uomini. Sono tutte cose vere. Poi ha scritto che le donne dovrebbero essere valutate per le loro capacità ed essere pagate di conseguenza: vero anche questo, direi ovvio.

 

Dopodiché ha preso se stessa come esempio di discriminazione e ha raccontato che da direttrice guadagnava «moltissimo meno dei miei predecessori» (forse non fu lei a fare la trattativa) e che in Rai, quando prese il posto di un collega cui poi dovette ricederlo, ebbe un ingaggio di un quarto rispetto al collega. Anche, qui, dobbiamo pensare, non fu lei a fare la trattativa: forse fu un uomo a farla al posto suo. In ogni caso è stata poco carina, perché poteva anche scriverlo che il collega è Corrado Augias, peraltro suo collega nel girone uomesco di Repubblica: Augias è pur sempre un giornalista rispettabile, anche se è notoriamente un vecchio trombone.

 

CONCHITA DE GREGORIO

La De Gregorio ammette che poteva anche non starci, rifiutare in nome della causa: tra l'altro sarebbe stato bello se avesse pubblicato anche i compensi, pur inferiori. Però poi si è fatta molto umana: «Si può sempre dire no e stare fuori. Ma fuori spesso piove, fa freddo, e a un certo punto bisogna rientrare». È notorio che oltretutto le donne soffrono maggiormente il freddo. Infine, la De Gregorio ha scritto quelle che io giudico delle cazzate, concause della scarsa simpatia che la questione femminile riscuote nel Paese spesso anche tra le donne.

 

Una è che «c' è sempre qualcuno che farà lo stesso lavoro al posto tuo, se rinunci»: è vero, ma questo vale per tutte le categorie, a tutte le latitudini e a qualsiasi livello di emancipazione. In Italia, per esempio, troverai sempre un immigrato che farà lo stesso lavoro al posto tuo, se rinunci: e al datore di lavoro gli frega poco se sia uomo o donna, gli frega che può pagare meno. Ma è un altro discorso.

 

CONCHITA DE GREGORIO

La De Gregorio, poi, esorta le donne come categoria: «Non abbiate paura del confronto, se è sul merito. Bisogna pretenderlo, non succederà da solo: bisogna incazzarsi, ora... Le destre avanzano, è ora di alzare la voce». Ecco: si torna a paventare un genere di «lotta» che in passato ha denotato solo un formidabile potere divisivo, non ottenendo - mai - un accidente che non fosse il ritardare la fisiologica emancipazione della donna: che, in ogni caso, c'è e resterà inarrestabile, e avrà tempi che non saranno dei residuali femminismi ad accelerare, ma solo la pratica quotidiana e i comportamenti.

 

Nei paesi più civili non sono le «lotte» ad aver emancipato la condizione femminile, ma una più datata maturità democratica e storica, l'assenza di condizionamenti religiosi e la semplice convenienza economica nel premiare il merito prescindendo dal sesso: sempre che non spuntasse qualche femminismo sindacalizzato - ciò che la De Gregorio auspica - a pretendere irraggiungibili tutele di categoria.

CONCHITA DE GREGORIO

 

Negli Stati Uniti, paese in cui l'emancipazione femminile è al massimo grado, le donne in quanto donne di tutele ne hanno pochissime. In Italia delle battaglie e degli articoli non gliene frega a nessuno: non è questo ad aver fatto raggiungere parità di presenze nel lavoro o ad aver fatto superare gli uomini in professioni come magistratura, avvocatura e medicina. «Incazzarsi» e «alzare la voce» è servito solo a chi, della causa femminile, ha fatto professione pur rientrando puntualmente nei ranghi, perché «fuori spesso piove, fa freddo e a un certo punto bisogna rientrare», certo. A scrivere articoli puntualmente al coperto.

 

Ultimi Dagoreport

elon musk steve bannon village people donald trump

KITSCH BUSSA ALLA NOSTRA PORTA? – LA MOTOSEGA DI MUSK, I SALUTI ROMANI DI BANNON, IL BALLO DI TRUMP COI VILLAGE PEOPLE: FARSA O TRAGEDIA? - VINCENZO SUSCA: ‘’LA CIFRA ESTETICA DELLA TECNOCRAZIA È IL KITSCH PIÙ SFOLGORANTE, LOGORO E OSCENO, IN QUANTO SPETTACOLARIZZAZIONE BECERA E GIOCOSA DEL MALE IN POLITICA - MAI COME OGGI, LA STORIA SI FONDA SULL’IMMAGINARIO. POCO IMPORTANO I PROGRAMMI POLITICI, I CALCOLI ECONOMICI, LE QUESTIONI MORALI. CIÒ CHE IMPORTA E PORTA VOTI, PER L’ELETTORE DELUSO DALLA DEMOCRAZIA, TRASCURATO DALL’INTELLIGHÈNZIA, GETTATO NELLE BRACCIA DI TIK TOK, X, FOX NEWS, È EVOCARE NEL MODO PIÙ BRUTALE POSSIBILE LA MORTE DEL SISTEMA CHE L'HA INGANNATO”

friedrich merz ursula von der leyen manfred weber giorgia meloni

DAGOREPORT - CON LA VITTORIA IN GERMANIA DELL’ANTI-TRUMPIANO MERZ E IL CONTENIMENTO DEI NAZI DI AFD NELLE FILE DELL’OPPOSIZIONE, TUTTO È CAMBIATO - E DAVANTI A UN’EUROPA DI NUOVO IN PIEDI, DOPO IL KNOCKOUT SUBITO DAL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA, PER LA ‘DUCETTA’ SI PREPARANO GIORNI ALL’INSEGNA DELLE INVERSIONI A U – L’ITALIA HA VOTATO CON L'EUROPA LA RISOLUZIONE SULL'INTEGRITÀ TERRITORIALE DI KIEV, CONTRO GLI STATI UNITI – CHI HA CAPITO L’ARIA NUOVA CHE TIRA, E' QUEL “GENIO” DI FAZZOLARI: “LA VOGLIA DI LIBERTÀ DEL POPOLO UCRAINO CHE È STATA PIÙ FORTE DELLE MIRE NEO IMPERIALI DELLE ÉLITE RUSSE” - SE NON AVESSE DAVANTI QUELL’ANIMALE FERITO,  QUINDI PERICOLOSO, DI SALVINI, LA STATISTA DELLA GARBATELLA FAREBBE L’EUROPEISTA, MAGARI ALL’ITALIANA, CON UNA MANINA APPOGGIATA SUL TRUMPONE – MA ANCHE IN CASA FDI, C’È MARETTA. IL VICEMINISTRO DEGLI ESTERI EDMONDO CIRIELLI HA IMPLORATO MERZ DI FARE IL GOVERNO CON I POST-NAZI DI AFD…

veronica gentili alessia marcuzzi roberto sergio giampaolo rossi myrta merlino

A LUME DI CANDELA - “QUESTO PROGRAMMA NON È UN ALBERGO”: AI PIANI ALTI DI MEDIASET SI RUMOREGGIA PER LE FREQUENTI ASSENZE DI MYRTA MERLINO A “POMERIGGIO CINQUE” (LE ULTIME RICHIESTE: DUE GIORNI A MARZO E PONTE LUNGHISSIMO PER PASQUA E 25 APRILE) – VERONICA GENTILI ALL’ISOLA DEI FAMOSI: È ARRIVATA LA FUMATA BIANCA – IL NO DI DE MARTINO AGLI SPECIALI IN PRIMA SERATA (HA PAURA DI NON REPLICARE IL BOOM DI ASCOLTI) – CASCHETTO AGITATO PER LE GAG-ATE DI ALESSIA MARCUZZI - LO SHAMPOO DELLA DISCORDIA IN RAI - IL POTENTE POLITICO DI DESTRA HA FATTO UNA TELEFONATA DIREZIONE RAI PER SOSTENERE UNA DONNA MOLTO DISCUSSA. CHI SONO?

donald trump paolo zampolli

DAGOREPORT - LA DUCETTA SUI TRUMP-OLI! OGGI ARRIVA IN ITALIA IL MITICO PAOLO ZAMPOLLI, L’INVIATO SPECIALE USA PER IL NOSTRO PAESE, NONCHÉ L’UOMO CHE HA FATTO CONOSCERE MELANIA A DONALD. QUAL È IL SUO MANDATO? UFFICIALMENTE, “OBBEDIRE AGLI ORDINI DEL PRESIDENTE E ESSERE IL PORTATORE DEI SUOI DESIDERI”. MA A PALAZZO CHIGI SI SONO FATTI UN'ALTRA IDEA E TEMONO CHE IL SUO RUOLO SIA "CONTROLLARE" E CAPIRE LE INTENZIONI DELLA DUCETTA: L’EQUILIBRISMO TRA CHEERLEADER “MAGA” E PROTETTRICE DEGLI INTERESSI ITALIANI IN EUROPA È SEMPRE PIÙ DIFFICILE – I SONDAGGI DI STROPPA SU PIANTEDOSI, L’ATTIVISMO DI SALVINI E LA STORIA DA FILM DI ZAMPOLLI: FIGLIO DEL CREATORE DELLA HARBERT (''DOLCE FORNO''), ANDÒ NEGLI STATES NEGLI ANNI '80, DOVE FONDÒ UN'AGENZIA DI MODELLE. ''TRA LORO HEIDI KLUM, CLAUDIA SCHIFFER E MELANIA KNAUSS. PROPRIO LEI…”

giorgia meloni donald trump joe biden

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI, FORSE PER LA PRIMA VOLTA DA QUANDO È A PALAZZO CHIGI, È FINITA IN UN LABIRINTO. E NON SA DAVVERO COME USCIRNE. STAI CON NOI TRUMPIANI O CONTRO DI NOI? CI METTI LA FACCIA O NO? IL BRITANNICO NEO-MAGA NIGEL FARAGE HA DICHIARATO CHE AVREBBE PREFERITO CHE MELONI PRENDESSE POSIZIONI PIÙ DURE CONTRO L’UNIONE EUROPEA, ALTRO SEGNALE: COME MAI ANDREA STROPPA, TOYBOY DELL'ADORATO MUSK, SPINGE SU X PER IL RITORNO DI SALVINI AL VIMINALE? VUOLE PER CASO COSTRINGERMI A USCIRE ALLO SCOPERTO? OGGI È ARRIVATA UN'ALTRA BOTTA AL SISTEMA NERVOSO DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA LEGGENDO LE DICHIARAZIONI DI JORDAN BARDELLA, IL PRESIDENTE DEL PARTITO DI MARINE LE PEN, CHE HA TROVATO L’OCCASIONE DI DARSI UNA RIPULITA PRENDENDO AL VOLO IL "GESTO NAZISTA" DI BANNON PER ANNULLARE IL SUO DISCORSO ALLA CONVENTION DEI TRUMPIANI A WASHINGTON - E ADESSO CHE FA L’EX COCCA DI BIDEN, DOMANI POMERIGGIO INTERVERRÀ LO STESSO IN VIDEO-CONFERENZA?