FIORELLO PARTE CON 6,5 MILIONI E IL 25,1% DI SHARE: UN LAMPO, E IL PROGRAMMA È GIÀ FINITO - VIDEO INTEGRALE: IL PRIMO DEI CINQUE ''APERICENA'' CON LO SHOWMAN, CHE DEBUTTA PARLANDO DELL'ELASTICO CHE GLI SEPARA LE PALLE DURANTE IL BALLETTO - UNA SPRUZZATA DI RAFFAELLA CARRÀ E ACHILLE LAURO, PIPPO BAUDO E CALCUTTA, AMADEUS E MENGONI, GIORGIA E UN BABY BOSS DI RAIPLAY - UN RIFERIMENTO AL SUO PATIRE LE CRITICHE E UNA BATTUTA POLITICA: ''SONO IL MATTEO RENZI DELLA RAI, AVEVO PROMESSO DI MOLLARE LA TV E INVECE…''
VIDEO INTEGRALE DELLA PRIMA PUNTATA DI FIORELLO:
TV: PER VIVARAIPLAY! DI FIORELLO 6,5 MLN DI TELESPETTATORI
fiorello raffaella carra achille lauro
(ANSA) - Sono stati 6.532.000 telespettatori pari al 25,1% di share a seguire Fiorello nel suo primo appuntamento di "Viva RaiPlay!", collegandosi con il Tg1. Tanta musica e qualche sprazzo di satira per lo showman che arriva agli studi di via Asiago, storica sede di Radio Rai, accompagnato in auto da Raffaella Carrà, che dopo averlo fatto scendere si allontana sgommando, e Achille Lauro. La striscia quotidiana di 15 minuti andrà in onda su Rai1 e RaiPlay per cinque giorni, fino all'8 novembre, in un'anteprima dello show di 50 minuti che dal 13 novembre si vedrà in esclusiva sulla rinnovata piattaforma Rai Play ogni mercoledì, giovedì e venerdì, sempre alle 20.30.
Renato Franco per il ''Corriere della Sera''
Un lampo, un fulmine. Inizia ed è già finito. Si sapeva, ma che peccato. A Fiorello bastano 15 minuti, gli spettatori ne avrebbero voluti un po' di più.
Ieri c' è stato il primo dei cinque apericena con Fiorello, una via di mezzo tra un trailer e uno show, troppo lungo per essere solo un promo, troppo corto per essere un vero programma. È l' anteprima generalista di VivaRaiPlay!- una striscia di 15 minuti su Rai1 alle 20.30 -, anticipo del programma destinato solo alla app della Rai (al via da mercoledì 13) quando lo show si allungherà a 50 minuti.
«È un' intramuscolo televisiva» sintetizza Fiorello che in un quarto d' ora porta sul palco e nei suoi dintorni ospiti che basterebbero per riempire una settimana del Festival di Sanremo. Ci sono la strana coppia Achille Lauro e Raffaella Carrà che lo accompagnano agli studi di via Asiago in macchina e poi sgommano via; c' è Pippo Baudo - re in poltrona - che lo benedice all' ingresso («io monarca della Rai do a te il lasciapassare»); c' è Giorgia che non gorgheggia («non faccio la solita Giorgia che canta») ma si limita a presentare Fiorello («è il Mattarella dell' intrattenimento»); appare anche Mengoni che sta cantando in un altro studio; c' è Calcutta con cui Fiorello duetta su Lucio Dalla; c' è Vincenzo Mollica in versione Muppet Show che applaude dai palchi; arriva Amadeus e subito se ne vanno via insieme perché il programma è già finito (e passano direttamente a condurre Soliti ignoti , che inizia subito dopo).
I pezzi migliori del mini-show sono due. Fiorello che canta Rose Rosse di Ranieri con l' autotune perché deve fare il giovane e i giovani amano la trap. Fiorello che legge il giornale che è già stampato e ha già scritto la recensione di VivaRaiPlay!
mentre il programma è ancora in onda.
Fiorello scherza all' inizio: «Vi giunga un cordiale saluto dalla cartilagine del ginocchio che ho perso con questo ballo... So che avevo detto che mi sarei ritirato dalla tv, invece sono qua, sono il Matteo Renzi della Rai. Ma non voglio fare satira politica, non voglio rovinare la mia immagine di comico qualunquista, di comico all' acqua di rose. E poi fare battute sul Pd è come sparare sulla Croce Rossa; quelli della Croce Rossa invece come modo di dire dicono che è come sparare sul Pd».
Fiorello ha messo insieme il ventaglio dei suoi molteplici e brillanti talenti che ne fanno il numero 1 senza esserlo nei singoli campi: non è un comico, ma sa far ridere; non è un cantante, ma sa cantare; non è un ballerino, ma sa ballare; segue il suo copione, ma sa improvvisare. Del resto lo ha detto lui stesso: «Mi sento artisticamente sopravvalutato, non penso di essere così bravo, non sono 'sto fenomeno. Ce ne sono molti migliori di me. Forse io sono più forte perché creo quello che altri non fanno, l' aspettativa, l' idea dell' evento». Ecco appunto.