fuck zuckerberg

ZUCKENBERG, PROVE TECNICHE PER LA CASA BIANCA - VISITA 30 STATI PER "CONOSCERE MEGLIO GLI AMERICANI" E ASSUME I CONSIGLIERI DI OBAMA E HILLARY. LA SUA POPOLARITÀ PERÒ È SOLO AL 24% E  LA STREET ART FA SAPERE CHE NON GRADIREBBE LA SUA DISCESA IN CAMPO E TAPPEZZA LOS ANGELES CON CARTELLONI 'FUCK ZUCK 2020' E TANTO DI DITO MEDIO

fuck zuck 2020 a los angelesfuck zuck 2020 a los angeles

Kyle Olson per “The American Mirror

 

Mentre Mark Zuckerberg comincia a circondarsi di consulenti politici, la street art californiana fa sapere che non tutti concordano con la discesa in campo del fondatore di Facebook.

 

fuck zuck 2020 a los angeles copiafuck zuck 2020 a los angeles copia

Il losangelino Sabo di recente ha postato varie foto della sua ultima opera apparsa a Pasadena e intitolata “F*ck Zuck 2020”. L’ha piazzata, con tanto di dito medio, agli incroci, alla fermata del bus, sul semaforo. Ora sono disponibili anche gli adesivi.

fuck zuck 2020 a los angeles copia 2fuck zuck 2020 a los angeles copia 2

 

fuck zuck 2020 adesivifuck zuck 2020 adesivi

Tutto in risposta alla notizia che Zuckerberg ha arruolato un ex consulente di Hillary Clinton, Joel Benenson, ufficialmente per condurre ricerche sui progetti benefici della sua fondazione.

 

2. LA LUNGA CAMPAGNA ELETTORALE DEL NON CANDIDATO ZUCKERBERG

Federico Rampini per La Repubblica

 

Mark Zuckerberg for President? La sinistra americana, tuttora depressa e disorientata nonostante il caos-Trump, sogna un cavaliere bianco che arrivi al galoppo per salvarla. Chi meglio del giovane che ha inventato il social media da due miliardi di utenti?

mark zuckerberg harvardmark zuckerberg harvard

 

Il padrone di Facebook smentisce: «Non sarò candidato». Ma dicono tutti così, fino a un minuto prima del fatidico annuncio. Sui piani di Zuckerberg per scalare la Casa Bianca - e scalzare The Donald il più presto possibile - è lui stesso ad aver seminato indizi.

 

E' partito per un tour nazionale in 30 Stati Usa con lo scopo dichiarato di «conoscere meglio gli americani». Ha cominciato dall' Iowa dove hanno inizio ogni quattro anni le primarie per la nomination. Poi il Michigan dove ha incontrato a Detroit gli operai della Ford, una constituency che fu decisiva per l' elezione di Trump.

 

E' passato nell' Ohio, altro Stato-chiave per conquistare la presidenza. Prima di partire aveva assunto nella propria Fondazione uno degli strateghi delle vittorie di Barack Obama, David Plouffe, considerato un genio del marketing elettorale. Pochi giorni fa un altro reclutamento, Joel Benenson: pure lui lavorò con Obama come esperto di analisi demoscopiche, poi fu il chief strategist della campagna di Hillary Clinton.

 

harvard il commencement speech di mark zuckerbergharvard il commencement speech di mark zuckerberg

Alle dietrologie su queste due assunzioni, Zuckerberg risponde: Plouffe e Benenson sono talenti al servizio dell' impegno umanitario. Quei due aiutano la Fondazione Chan Zuckerberg (il primo cognome è della moglie) nei progetti per «curare malattie, migliorare l' istruzione, dare voce a tutti coloro che vogliono costruire un futuro migliore».

 

Non bastano queste smentite a placare i sospetti. La Fondazione può diventare un ideale trampolino per la candidatura. Nell' azione umanitaria c' è un condensato dei valori che Zuckerberg propone agli americani, un suo identikit etico e politico. Non è detto che un suo ingresso in politica debba avvenire attraverso uno dei due partiti tradizionali.

 

mark zuckerberg 4mark zuckerberg 4

Altri imprenditori si candidarono da indipendenti: Ross Perot che fu battuto alle presidenziali del 1992 ma ebbe un seguito superiore alle previsioni e prefigurò il protezionismo di Trump; Michael Bloomberg con più successo come plurieletto sindaco di New York. Tuttavia se c' è un partito che in questo momento ha un gran bisogno di volti e idee nuove, ricambio generazionale e progettuale, è il partito democratico.

 

mark zuckerberg e la mogliemark zuckerberg e la moglie

«Missing in action», come i soldati scomparsi in guerra: per quanti disastri abbia combinato Trump nei primi 200 giorni, si parla solo di lui. Cosa faccia l' opposizione democratica, lo sanno in pochi. E sul partito incombe ancora il potere dei Clinton che non hanno mollato la presa. La selezione di una nuova classe dirigente urge: già tra 15 mesi si vota per le legislative di mid-term, la prima occasione di rivincita contro Trump.

Guai ad arrivarci senza messaggi chiari e candidati convincenti.

 

mark zuckerberg 3mark zuckerberg 3

Zuckerberg ha delle qualità evidenti. E' giovane: 32 anni. E' un outsider. Ha costruito un' impresa che vale cento volte quella di Trump: 45 miliardi di dollari la capitalizzazione di Facebook.

TRUMP ZUCKERBERGTRUMP ZUCKERBERG

E non è un' impresa qualsiasi, è la nuova «piazza virtuale» dove quasi un terzo della popolazione mondiale dialoga e socializza, si scambia informazioni, emozioni, amicizie. E' disinteressato: donerà alla sua Fondazione il 99% della ricchezza.

 

E' progressista ma su quest' ultima affermazione si apre un problema. I liberal della Silicon Valley sono fin troppo di sinistra - rispetto al baricentro politico della nazione - su temi come l' ambiente, i matrimoni gay o la marijuana.

mark zuckerberg 2mark zuckerberg 2

 

Ma hanno costruito un' alleanza malefica con Wall Street e un capitalismo diseguale, afflitto da problemi sociali enormi. Che non si risolvono a colpi di beneficenza: proprio Zuckerberg è incappato in un disastro quando ha donato 100 milioni per risanare le scuole pubbliche di Newark (New Jersey) con risultati fallimentari.

 

LA PROPRIETA DI ZUCKERBERG ALLE HAWAII  LA PROPRIETA DI ZUCKERBERG ALLE HAWAII

E così dal sito Politico.com parte una messa in guardia, dell' opinionista Bill Scher: «Zuckerberg, stai attento. Non confondere la popolarità di Facebook con la tua personale ». In effetti solo il 24% degli americani ha un' opinione positiva di lui. La sinistra rischia di credere che dopo Trump qualsiasi imprenditore può vincere. Dimenticando due cose.

 

zuckerberg papa francescozuckerberg papa francesco

Primo, Trump si è allenato per decenni come figura pubblica, protagonista di controversie e polemiche feroci (per esempio su «Obama nato all' estero») per saggiare i suoi potenziali elettori. Secondo: una regola d' oro è che gli americani dopo un presidente vogliono un successore che sia l' estremo opposto. Vedi la sequenza Bush-Obama-Trump. Il multimiliardario forse deve saltare un turno.

 

famiglia zuckerbergfamiglia zuckerbergbar mitzvah zuckerbergbar mitzvah zuckerbergZUCKERBERG BERGOGLIO 2ZUCKERBERG BERGOGLIO 2MARK ZUCKERBERG E LA MOGLIE MARK ZUCKERBERG E LA MOGLIE zuckerbergzuckerbergZUCKERBERG NETANYAHUZUCKERBERG NETANYAHUZUCKERBERG PERESZUCKERBERG PERESZUCKERBERG BERGOGLIOZUCKERBERG BERGOGLIOZUCKERBERG RENZI 2ZUCKERBERG RENZI 2

mark zuckerberg e la mogliemark zuckerberg e la moglieZUCKERBERGZUCKERBERG

Ultimi Dagoreport

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’. UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA) - L'ULTIMA SPERANZA DI CALTARICCONE: ESSENDO MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS, A DECIDERE LA DEROGA DAL ‘’PASSIVITY RULE’’ SARÀ L’ASSEMBLEA: SE IN FORMA ORDINARIA (A MAGGIORANZA), CALTAPERDE; SE STRAORDINARIA (CON I DUE TERZI DEL CAPITALE PRESENTE), CALTAVINCE...

funerale di papa francesco bergoglio

DAGOREPORT - COME È RIUSCITO IL FUNERALE DI UN SOVRANO CATTOLICO A CATTURARE DEVOTI E ATEI, LAICI E LAIDI, INTELLETTUALI E BARBARI, E TENERE PRIGIONIERI CARTA STAMPATA E COMUNICAZIONE DIGITALE, SCODELLANDO QUELLA CHE RESTERÀ LA FOTO DELL’ANNO: TRUMP E ZELENSKY IN SAN PIETRO, SEDUTI SU DUE SEDIE, CHINI UNO DI FRONTE ALL’ALTRO, INTENTI A SBROGLIARE IL GROVIGLIO DELLA GUERRA? - LO STRAORDINARIO EVENTO È AVVENUTO PERCHÉ LA SEGRETERIA DI STATO DEL VATICANO, ANZICHÉ ROVESCIANDO, HA RISTABILITO I SUOI PROTOCOLLI SECOLARI PER METTERE INSIEME SACRO E PROFANO E, SOPRATTUTTO, PER FAR QUADRARE TUTTO DENTRO LO SPAZIO DI UNA LITURGIA CHE HA MANIFESTATO AL MONDO QUELLO CHE IL CATTOLICESIMO POSSIEDE COME CULTURA, TRADIZIONE, ACCOGLIENZA, VISIONE DELLA VITA E DEL MONDO, UNIVERSALITÀ DEI LINGUAGGI E TANTE ALTRE COSE CHE, ANCORA OGGI, LA MANIFESTANO COME L’UNICA RELIGIONE INCLUSIVA, PACIFICA, UNIVERSALE: “CATTOLICA”, APPUNTO - PURTROPPO, GLI UNICI A NON AVERLO CAPITO SONO STATI I CAPOCCIONI DEL TG1 CHE HANNO TRASFORMATO LA DIRETTA DELLA CERIMONIA, INIZIATA ALLE 8,30 E DURATA FINO AL TG DELLE 13,30, IN UNA GROTTESCA CARICATURA DI “PORTA A PORTA”, PROTAGONISTI UNA CONDUTTRICE IN STUDIO E QUATTRO GIORNALISTI INVIATI IN MEZZO ALLA FOLLA E TOTALMENTE INCAPACI…- VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...