‘ANVEDI COME BALLA “BALLARÒ” - FLORIS TORNA E FA SUBITO IL BOTTO (4,6 MLN, 19,2%) – CROZZISSIMO: “ALFANO, MI AIUTI. BERLUSCONI COME HA DEFINITO LA MERKEL, UNA SIGNORA DAI FIANCHI LARGHI CON CUI NON È AGEVOLE GIACERE?” - DUELLO TRA I PROSSIMI CANDIDATI PREMIER, ALFANO-BERSANI: “CHI MI COINVOLGE NEL CASO PENATI VERRÀ QUERELATO” – ANGELINO: “UN PASSO INDIETRO DI BERLUSCONI È UN’IPOTETICA DELL’IRREALTÀ”…
1 - ASCOLTI; TORNA BALLARO' SU RAI3 E VINCE CON 4,6 MILIONI
(ANSA) - Su Rai3 torna Ballarò e vince la gara degli ascolti di prima serata, con 4 milioni 637 mila spettatori ed uno share del 19.20%. Su canale 5 Il commissario Zagaria con Lino Banfi raccoglie 3 milioni 303 mila spettatori (14.47%), solo 1 milione 961 mila con l'8.48% per la replica de Lo smemorato di Collegno in onda su Rai1.
2 - LA SFIDA ALFANO-BERSANI AL DEBUTTO DI BALLARÃ...
Mario Ajello per "Il Messaggero"
Riparte Ballarò. Maurizio Crozza prende in giro Berlusconi e Alfano, seduto in studio, non si diverte. Bersani invece ride quando il comico dice che «il Pd fa tanto casino ma non serve a un piffero». Che comunque è una battuta meno sferzante di quelle dedicate al Cavaliere e poco gradite dal segretario del Pdl: «Alfano, mi aiuti. Berlusconi come ha definito la Merkel, una signora dai fianchi larghi con cui non è agevole giacere?».
Poi tocca ai due segretari esercitarsi direttamente nella sfida. Corretta, ma dura. Fra due leader che arrivano a questo match, in seguito a premesse poco amichevoli. «Bersani mi sta qui, sullo stomaco», ha detto di recente Alfano, dopo che il dirimpettaio democrat, quando Angelino andò alla guida del Pdl, esclamò: «E' il segretario del partito o il segretario del presidente del partito?». Preliminari, appunto.
Ora, in tivvù, ospiti di Giovanni Floris, i due entrano nel vivo del confronto sulla realtà italiana. «Chi mi coinvolge nel caso Penati verrà querelato», dice Bersani. «Un passo indietro di Berlusconi è un'ipotetica dell'irrealtà », dice Alfano. Ognuno dei due sta parlando degli affari interni del suo partito. Poi spaziano. Alfano: «Quelli che dicono che, se va via Berlusconi, si risolve tutto hanno il prosciutto sugli occhi. Cambia forse lo scenario? Ma dai...».
Bersani: «Cambiate il premier mica lo diciamo solo noi del Pd. Lo dicono il New York Times, il Pais, le Monde». «Ma oggi lei lo sa - ribatte Alfano - che dopo i colloqui di Berlusconi con i vertici dell'Unione europea le Borse hanno chiuso in positivo e i titoli di Stato sono andati bene?».
Il segretario del Pd alza gli occhi al cielo. Il segretario del Pdl non si sente intimorito in un set che lui descrive così: «Ballarò è parte dell'opposizione». Si torna ai discorsi fattuali. Bersani: «La manovra chiede soldi a chi non li ha e non chiede soldi a chi li ha».
Alfano lo ascolta in silenzio. Poi lancia un annuncio in stile berlusconiano: «Vinceremo le elezioni del 2013, facendo raggiungere all'Italia un traguardo storico mai più toccato fin dall'800: il pareggio del bilancio». Bersani sembra scettico. I due segretari adottano uno stile retorico privo di qualsiasi cedimento al politichese - e nel caso di Bersani neppure c'è troppa traccia del bersanese - per trasmettere agli ascoltatori la loro vicinanza ai problemi e ai linguaggi concreti, in un momento di grande delicatezza della vita nazionale.
Questo è il primo faccia a faccia. Ne vedremo molti altri se questi due saranno i candidati premier nel 2013. O forse prima.
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