1. LE FOLLI CONVERSAZIONI DEGLI IRREDENTISTI VENETI. IL VERONESE LANZA: “CI STIAMO COSTRUENDO UN PANZER, PERCHÈ A COMPRARLO NUOVO POI CHI LO PORTA E LO PRENDE?” 2. “ANDIAMO CON IL CARRO ARMATO GIGANTESCO, CHE SARÀ IN GRADO DI SPARARE, IN PIAZZA SAN MARCO E QUESTA VOLTA INVECE DI OTTO FORSE SAREMO IN OTTOCENTO” – “SARA’ UN’AZIONE COORDINATA CON I PIEMONTESI, I SARDI E PERFINO CON LA NAPULITANIA” 3. MA PER FORTUNA C’ERA UN PIANO B: “SE ARRIVANO I CARABINIERI E CI ARRESTANO TUTTI, SCRIVERO’ UN LIBRO COME LE BRIGATE ROSSE E QUALCOSA IN GIRO GUADAGNERO’”. “CERTO, FAI UN CASINO, FINISCI IN TELEVISIONE E ALLA FINE IL LIBRO TE LO COMPRANO’’

DAGOREPORT

Adesso si capisce perché Giorgio Napolitano, suo malgrado, ha firmato per la proroga dei manicomi giudiziari. Dovevano metterci ‘sta banda di spostati che volevano costruirsi un panzer e "liberare" il Veneto. Li ha fermati il Ros dei carabinieri, ma loro, che sono dei geni, avevano previsto tutto: "Andremo in tv, faremo dei libri, qualcosa guadagneremo".

Ecco una conversazione captata tra il veronese Tiziano Lanza (1961), arrestato oggi, e una certa Daniela Giordano sulla Toyota Yaris del primo, il 17 agosto 2013

TIZIANO: "Non puoi sapere tu che qui c'è un altro mega arsenale dove stiamo costruendo un altro carro armato gigantesco!
DANIELA: "Veramente?"
T.: "Sì, sì, sì...è quello che stiamo facendo e tu...adesso questa cosa la sai tanto non..."
D.: "Ma Tizi..."
T.: "La sai, l'avrai sospettato, ma insomma, ecco! Che sarà in grado di sparare e di...di distruggere, ma che non lo farà ...però serve per fare come deterrente, non è che la usi la bomba atomica...ce l'hai...e allora io vado in piazza San Marco, se riusciamo ad andarci con un mezzo così gigantesco, invece di otto forse saremo in ottocento, ben equipaggiati, con maschere antigas, qualcuno appostato con mitra e tutto e ci sarà gente anche all'estero, come me, che convocherà la conferenza stampa...eh sai"

D.: "No, no, certo... si vuol fare un'azione..."
T.: "E quando l'azione sarà fatta, sarà coordinato mezza Italia perché lo faranno anche i piemontesi, lo faranno anche i sardi, ciascuno nel loro sistema ma sarà sincronizzato con la nostra, perfino la ‘Napulitania', vogliono chiamarsi così".
D. (ride)
T.: "Sì perché ci sono quelli che vogliono ‘Napulitania' indipendente e ci sono quelli che vogliono il ripristino del Regno delle due Sicilie sotto i Borboni, e non vanno d'accordo tra di loro. Ma io questa cosa qua me la sono segnata, prima di morire la devono pagare...quello che stiamo facendo adesso non lo potranno tirar via (ride) ah ah, immagina di vedere un panzer, te come fai? Sì, questo stiamo costruendo, perché comprarlo nuovo chi è che lo porta e lo prende?"

D.: "Eh ma no..."
T.: "Te lo devi costruire... è gigantesco ed è qui vicino, infatti la foto di quei leoni lì...è stata fotografata da Eddy, anche lui fa parte...piace lavorarci".
D.: "Lui l'ha vista e ha detto..."
T.: "L'ha fotografata, appena usciti dal cosiddetto arsenale, arsenale che noi chiamiamo la ‘cattedrale"... certo...siamo in un momento fragile perché ti arriva ...una squadra dei Carabinieri, vabbè... ci arrestano tutti, ma che arrivasse perlomeno, uno dice: ‘Beh..ehh.. finiremo sui giornali...cosa vuoi che ti dica...scriverò un libro come le Brigate Rosse. In giro qualcosa guadagnerò".
D.: "Guarda fai un casino, finisci in televisione, poi il libro te lo comprano".


INDIPENDENTISTI, BLITZ ALL'ALBA: 24 ARRESTI - SEQUESTRATO 'TANKO', IN MANETTE ROCCHETTA
R.Pol per il "Corriere del Veneto"

- Blitz all'alba dei carabinieri del Ros di Brescia, che hanno eseguito 24 ordini di custodia cautelare (due sono arresti domiciliari) - 15 in Veneto - , e 33 perquisizioni, a carico di un gruppo di persone accusate di terrorismo ed eversione del sistema democratico, oltre che alla fabbricazione di armi. Gli arresti riguardano numerosi veneti che militano tra le file del movimento indipendentista, tra cui l'ex parlamentare e fondatore della Liga Veneta Franco Rocchetta, gli ex Serenissimi Luigi Faccia e Flavio Contin e il leader dei Forconi Lucio Chiavegato. Secondo le indagini del Ros, coordinate dalla procura bresciana le persone arrestate farebbero parte di «un gruppo riconducibile a diverse ideologie di tipo secessionista che aveva progettato iniziative anche violente finalizzate a sollecitare l'indipendenza del Veneto e di altre parti del territorio nazionale».

Tra gli episodi contestati ai secessionisti arrestati dai carabinieri c'è anche quello, riferiscono gli investigatori, della costruzione di un carro armato del peso di 40 tonnellate «in grado di sventrare un edificio», da utilizzare per compiere un'azione eclatante a Venezia, in piazza San Marco, probabilmente nel periodo delle elezioni europee. Il mezzo, perfettamente funzionante (tanto che erano state già eseguite anche delle prove di fuoco) è stato sequestrato. La vicenda richiama alla memoria quanto avvenuto il 9 maggio 1997, quando un gruppo di «Serenissimi» diede l'assalto al campanile di piazza San Marco.

In quel caso tra gli elementi più scenografici c'era proprio un furgone trasformato in rudimentale carro armato, poi denominato «Tanko», ma che però in quel caso non era in grado di sparare. L'associazione sgominata dal Ros è denominata «L'Alleanza»: «ha riunito più organizzazioni secessioniste sotto il comune progetto dell'indipendenza dallo Stato italiano», tra queste, secondo gli investigatori, Brescia Patria, Veneto Stato, il movimento indipendentista sardo Disubbidientzia, nonchè il movimento dei Serenissimi. Rappresentanti di questi movimenti, in particolare, si riunirono il 26 maggio 2012 ad Erbusco (Brescia) in quella che gli investigatori definiscono la riunione costitutiva del movimento «L'Alleanza».

Obiettivo del Movimento Separatista Veneto e degli arrestati era principalmente la costituzione di uno Stato Veneto Indipendente. L'insurrezione armata avrebbe riguardato, secondo gli inquirenti, anche l' «insurrezione» di varie regioni del Nord «esasperate dalla crisi economica». Il dato più volte evidenziato dalle forze dell'ordine è quello della «pericolosità» dei Secessionisti.


La «finalità violenta» è dimostrata, hanno ribadito, soprattutto dalla costruzione del tanko e dalla svariate armi sequestrate. «C'erano tutte le condizioni per azioni violente, armate, pianificate nel dettaglio, molto pericolose per l'incolumità pubblica», hanno specificato gli Inquirenti. Secondo le indagini, pare ci siano stati contatti con la criminalità albanese da cui i Secessionisti si erano riforniti di armi. Il progetto indipendentista era portato avanti con riunioni riservate tra case private, aziende e ristoranti degli affiliati e zioni di proselitismo sia per reperire finanziamenti che per «convincere» all'adesione nuovi simpatizzanti. Tutti gli affiliati, dotati di telefoni cellulari riservati esclusivamente all'attività eversiva, erano schedati dall'organizzazione Secessionista e dovevano firmare una sorta di «contratto» con precisi doveri da rispettare per fare parte dell'organizzazione.

Gli ideatori del movimento, secondo quanto rivelato dalle forze dell'Ordine, avrebbero ipotizzato anche attentati dinamitardi sulla scia dell'esperienza altoatesina, che poi sono stati scartati, «non per un motivo si sicurezza pubblica, ma per non compromettere il progetto finale». Qualche giorno fa Luigi Faccia aveva commentato sul sito Indipendenza: «Sempre più persone, soprattutto giovani hanno a cuore il gesto dei Serenissimi in piazza San Marco. Ritengono che si debba ripartire da lì, da quel gesto eroico che è valso molto di più di trent'anni di venetismo all'acqua di rose e di inutili elezioni politiche»

Secondo quanto si è appreso, gli arresti e le perquisizioni sono state eseguite tra le province di Padova, Treviso, Rovigo, Vicenza e Verona (Verona 9 arresti, Treviso 2, Rovigo 3, Padova 3) e hanno visto impegnati i militari dei vari comandi provinciali dell'Arma. Tra gli indagati figurerebbero alcune persone vicine al noto gruppo dei Serenissimi e il presidente e la segretaria della Life, l'associazione che avrebbe avuto un ruolo particolarmente attivo nel periodo di contestazione dei cosiddetti forconi dell'8 dicembre scorso.

L' «epicentro», sempre secondo quanto si è appreso, sarebbe Casale di Scodosia, nel Padovano dove sarebbe stato trovato il «tanko». L'ex sindaco Renato Modenese (Comune commissariato, appresa la notizia ha commentato: «Con la crisi sono cose che possono capitare») Gli indagati, secondo quanto è emerso nelle indagini, avevano pensato di trasformare un trattore agricolo in una sorta di mezzo corazzato attrezzato con un cannoncino da 12 millimetri, ma durante le fasi di montaggio c'erano stati problemi di calibratura e di recupero dei pezzi per la sua costruzione.

Intanto, il movimento Plebiscito.eu ha rinviato la mobilitazione in sostegno degli arrestati annunciata la mattina: «Sono stato contattato dalle forze dell'ordine - ha spiegato il leader Gianluca Busato sul sito www.plebiscito.eu - che mi hanno comunicato il divieto di manifestare per questa sera in Piazza San Marco. Mi hanno anche comunicato che in caso di manifestazione non autorizzata saranno tenuti a reprimerla, anche con la violenza». Così la mobilitazione è stata spostata a venerdì 11 aprile alle 19 in piazza dei Signori a Vicenza «per evitare - così ha spiegato ancora Busato - una repressione violenta da parte dello Stato italiano».

E intanto la Lega Nord ha annunciato una manifestazione domenica 6 aprile a Verona alle ore 18 per protestare contro gli arresti e l'indagine anti-indipendentista». «Pacificamente liberi - dice il segretario Matteo Salvini -. Lo Stato libera mafiosi e clandestini, e processa le idee».

 

 

Maria Marini a destra flavio contin IL CARRO ARMATO DEI SECESSIONISTI VENETI COSTRUITO SU UN TRATTORE IL CARRO ARMATO DEI SECESSIONISTI VENETI COSTRUITO SU UN TRATTORE IL CARRO ARMATO DEI SECESSIONISTI VENETI COSTRUITO SU UN TRATTORE IL CARRO ARMATO DEI SECESSIONISTI VENETI COSTRUITO SU UN TRATTORE franco rocchetta IL CARRO ARMATO DEI SECESSIONISTI VENETI COSTRUITO SU UN TRATTORE lucio chiavegato

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