frizzi (1)

FRIZZI, ADDIO - LA FRASE DI RITA DALLA CHIESA (“NON SCRIVO NIENTE, PERCHÉ…”), LE LACRIME DI ANTONELLA CLERICI (VIDEO), BIAGGI DISTRUTTO: 'ERA IL FRATELLONE CHE MI PROTEGGEVA' - DUE VOCI FUORI DAL CORO. PUPO: ‘CARO FABRIZIO, GLI IPOCRITI CHE ORA TI RIMPIANGONO, TI CAUSARONO SOFFERENZE E ANGOSCE’ E MAGALLI, CHE TIRA IN BALLO UN CERTO DG: ‘E' STATO LA COLONNA PER TANTI ANNI, FINO A UNO SCIAGURATO MOMENTO, CON UNO SCIAGURATO DIRETTORE CHE FECE…’

rita dalla chiesa frizzi

 

Rita Dalla Chiesa

Ieri alle 2:58 ·

Non riesco a dormire. Ma non scrivo niente, perché’ dovrei scrivere il tutto. E il tutto, stanotte, preferisco, tenermelo dentro.

 

 

 

  1. GIANCARLO MAGALLI CONTRO FABRIZIO DEL NOCE: "CRITICHE A FRIZZI DA UNO SCIAGURATO DIRETTORE"

Marco Salaris per www.tvblog.it

FRIZZI

 

Anche I Fatti vostri ha ripreso la sua messa in onda, ma per l'occasione ha trasformato la puntata in un speciale ricordo per Fabrizio Frizzi, elencando i successi televisivi che lo vedevano alla conduzione, prodotti da Michele Guardì.

 

La trasmissione scandisce la sua ora di diretta fra immagini tratte dalle origini del programma del mattino di Rai 2, essendo stato colui che ha battezzato la piazza più celebre del piccolo schermo il 3 dicembre 1990 con la sigla ufficiale. Non sono mancate citazioni a Scommettiamo che... o Papaveri e Papere.

 

Fabrizio Del Noce

 

Ma Frizzi, nel 2002, attraversò un momento difficile della sua carriera, in quell'anno condusse la sua 15° edizione consecutiva di Miss Italia. Un'edizione che però venne criticata da quello che fu allora il direttore di Rai 1, Fabrizio del Noce, che non ebbe buone parole per il conduttore: dopo l'ultima serata dichiarò di essersi annoiato durante la manifestazione; Frizzi non gradì la cosa e così decise di abbandonare la Rai solo tre mesi dopo, nel dicembre 2002, per una breve parentesi in Mediaset nella primavera 2003.

 

Giancarlo Magalli, che ha ricordato il suo percorso di conduzione a Miss Italia, ha citato sulle righe proprio quell'episodio, scagliandosi contro chi aveva portato Frizzi all'abbandono dell'azienda:

 

E' stato la colonna per tanti anni, fino a uno sciagurato momento, con uno sciagurato direttore che fece delle sciagurate critiche.

 

 

Antonella Clerici ricorda Frizzi in lacrima

 

 

  1. ANTONELLA CLERICI RICORDA FRIZZI:

Marco Salaris per www.tvblog.it

antonella clerici ricorda fabrizio frizzi

 

Non riesco a parlare da 2 giorni, potete capirmi. La Dear era la nostra casa, adesso sono passata nello studio de 'l'eredità', c'è un tavolino con dei fiori che la gente che lavora da tanti anni con noi ha lasciato con su scritto "Ciao Fabrizio". Quì c'è un silenzio surreale, dato dalle persone che gli hanno voluto bene qui. Piangono tutti qua, dall'usciere al guardiano al direttore generale, non c'è differenza.

 

Il racconto prosegue con le tristi ore passate ieri, quando la conduttrice, insieme a Carlo Conti è andato a dargli l'ultimo saluto:

antonella clerici ricorda fabrizio frizzi

 

Pensavamo al fatto che è un uomo che ha fatto tanto per gli altri. Non solo le cose pubbliche come il telethon, come la donazione del midollo che aveva tenuto segreto per tanto tempo, ma anche tutte le cose di beneficenza che lui faceva e che nessuno sapeva. Abbiamo detto 'Ma perché un uomo straordinario deve lasciarci così?' poi abbiamo capito: la gente che c'è fuori adesso da Viale Mazzini e che ha guardato la tv ieri, ha capito che uomo era, e tutto l'amore che ha donato gli sta tornando indietro. Se lui potesse vederlo ne sarebbe felice.

antonella clerici ricorda fabrizio frizzi

 

Il ricordo emozionante si conclude con parole altrettanto forti e sentite:

 

La differenza tra essere un personaggio famoso ed un personaggio amato: lui era un personaggio amato, una persona che volevamo bene tutti. Era veramente un uomo straordinario. Oggi mi costa tantissimo essere qui, ho pensato a lui che sarebbe stato qui malgrado tutto quello che aveva, allora andiamo avanti a fare il suo lavoro, che era quello che avrebbe voluto. Continuiamo per te, Fabrizio.

 

 

 

  1. MORTE FABRIZIO FRIZZI, MAX BIAGGI: «HO PERSO IL FRATELLONE CHE MI PROTEGGEVA. ERA INCAPACE DI FERIRE»

Alessandro Pasini per www.corriere.it

 

L’ultima volta che si sono parlati è stata venerdì, per messaggio, «e purtroppo si capiva che non stava bene». Poi il fratellone di una vita se n’è andato, «lasciandomi senza parole e con la sensazione che questo sia proprio un mondo ingiusto».

Max Biaggi, lei si è sempre definito l’altra metà di Fabrizio Frizzi... 

fabrizio frizzi max biaggi

«Proprio così. Dal giorno che ci hanno presentati, nel 1993, ho capito che eravamo complementari».

 

In che senso?

«Fabrizio era la parte razionale e riflessiva, io quella impulsiva. Dipendeva dal mio carattere, ma anche dal mio lavoro: il mio sport mi spingeva a reazioni immediate, a lottare, anche ad arrabbiarmi...».

Proprio il contrario di Fabrizio.

«Già. Infatti lui me lo diceva spesso: “Dovrei imparare da te, soprattutto quando devo fare un nuovo contratto. Tu combatti, sai trattare». 

 

Ha mai imparato?

«Certo. E quando lo ha fatto era felicissimo: “Max, ho tenuto duro e l’ho spuntata. Ho pensato a te...”».

E a lei Fabrizio che cosa ha insegnato?

giancarlo magalli

«Mi ha migliorato tanto come uomo. Incideva anche la differenza d’età (13 anni, ndr), perciò l’ho sempre definito fratellone. E quando siamo diventati entrambi papà a poco tempo di distanza, l’amicizia si è consolidata ancora di più». 

 

Fabrizio è stato padrino di sua figlia Ines.

«Un giorno indimenticabile. È venuto da me a Montecarlo per il battesimo, poi c’è stata una grande festa e la classica cena all’italiana: lì lui regnava, era un uomo di grandissima compagnia».

E infatti tutti in queste ore ricordano il suo sorriso.

gli amici ricordano fabrizio frizzi 5

«Naturale. Ma a me la cosa che più colpiva era il senso di totale protezione che sapeva infondere. Lo sentivo sulla pelle. L’ho sentito tanto anche quando ho rischiato di morire in moto un anno fa. Se avevo un dubbio importante, chiamavo lui. Tutte le mie vicissitudini amorose le condividevo con lui. Era il mio confidente, di me sapeva tutto: “Fabrizio, che ne pensi?”».

 

E lui?

«Aveva sempre la parola giusta, ma con tatto. Temeva talmente di ferirmi che a volte, se capivo che magari non era d’accordo con me, lo anticipavo io. E lì lui scoppiava nella sua classica risata».

In moto avete mai girato insieme?

«Sì. Provò la mia Aprilia con cui vinsi il primo Mondiale nel 1994. Girammo assieme sulla pista di Vallelunga e ci fecero la copertina di un settimanale. Non era male in sella, sapeva andare, e aveva una grande passione per velocità».

gli amici ricordano fabrizio frizzi 46

 

E un po’ per la Roma...

«Era un cuore diviso a metà tra Bologna e Roma. Un giorno all’Olimpico vedemmo assieme proprio un Roma-Bologna. Vinse la Roma, cioè io, ma lui non perse...».

Armonizzava i conflitti anche allo stadio...

«Vedeva sempre il lato positivo delle cose. Come quella volta nel 1997. Lui era in crisi con Rita Dalla Chiesa e per staccare decise di accompagnarmi in Malesia dove avevo un test. In aereo incontra uno che si dice mio tifoso e mi fa: “Hai visto Max? Viene in Malesia da Roma per te...”».

 

Invece?

gli amici ricordano fabrizio frizzi 10

«Non era così. Già la cosa non mi convinceva. Poi, quando scendiamo dall’aereo e vediamo che quello ci segue, attacchiamo discorso e scopriamo che era un paparazzo mandato da un settimanale per provare a beccare Fabrizio con l’amante. Che ovviamente non c’era. Altro che mio tifoso. Quello era lì per lui».

Com’è finita?

«Fabrizio era talmente buono che lo ha invitato alla cena del suo compleanno il giorno dopo e gli ha permesso pure di fare le fotografie pur di non scontentarlo».

 

Che cosa le mancherà di più del suo fratellone?

«Il suo essere un uomo d’altri tempi, una mosca bianca in un mondo come quello della tv... La sua educazione. Il suo essere mai ingombrante ma sempre presente. Forse è proprio per questo suo stile di un’altra epoca che Fabrizio è rimasto nei cuori di tanta gente».

gli amici ricordano fabrizio frizzi 1

 

 

 

Ultimi Dagoreport

software israeliano paragon spyware whatsapp alfredo mantovano giorgia meloni peter thiel

DAGOREPORT – SE C’È UNO SPIATO, C’È ANCHE UNO SPIONE: IL GOVERNO MELONI SMENTISCE DI AVER MESSO SOTTO CONTROLLO I GIORNALISTI COL SOFTWARE ISRAELIANO DI “PARAGON SOLUTIONS” - PECCATO CHE L’AZIENDA DI TEL AVIV, SCRIVE "THE GUARDIAN", NON FACCIA AFFARI CON PRIVATI, MA VENDA I SUOI PREGIATI SERVIZI DI HACKERAGGIO SOLO A “CLIENTI GOVERNATIVI” CHE DOVREBBERO UTILIZZARLI PER PREVENIRE IL CRIMINE - CHI AVEVA FIRMATO IL CONTRATTO STRACCIATO DAGLI ISRAELIANI PER "VIOLAZIONI"? QUAL È "L'ABUSO" CHE HA SPINTO PARAGON A DISDETTARE L'ACCORDO? – ANCHE IL MERCATO FIORENTE DELLO SPIONAGGIO GLOBALE HA IL SUO BOSS: È PETER THIEL, IL “CAVALIERE NERO” DELLA TECNO-DESTRA AMERICANA, CHE CON LA SOCIETA' PALANTIR APPLICA L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE AL VECCHIO MESTIERE DELLO 007…

vincenzo de luca elly schlein nicola salvati antonio misiani

DAGOREPORT – VINCENZO DE LUCA NON FA AMMUINA: IL GOVERNATORE DELLA CAMPANIA VA AVANTI NELLA SUA GUERRA A ELLY SCHLEIN - SULLA SUA PRESUNTA VICINANZA AL TESORIERE DEM, NICOLA SALVATI, ARRESTATO PER FAVOREGGIAMENTO DELL’IMMIGRAZIONE CLANDESTINA, RIBATTE COLPO SU COLPO: “DOVREBBE CHIEDERE A UN VALOROSO STATISTA DI NOME MISIANI, CHE FA IL COMMISSARIO DEL PD CAMPANO” – LA STRATEGIA DELLO “SCERIFFO DI SALERNO”: SE NON OTTIENE IL TERZO MANDATO, DOVRÀ ESSERE LUI A SCEGLIERE IL CANDIDATO PRESIDENTE DEL PD. ALTRIMENTI, CORRERÀ COMUNQUE CON UNA SUA LISTA, RENDENDO IMPOSSIBILE LA VITTORIA IN CAMPANIA DI ELLY SCHLEIN…

osama almasri torturatore libico giorgia meloni alfredo mantovano giuseppe conte matteo renzi elly schlein

DAGOREPORT – LA SOLITA OPPOSIZIONE ALLE VONGOLE: SUL CASO ALMASRI SCHLEIN E CONTE E RENZI HANNO STREPITATO DI “CONIGLI” E ''PINOCCHI'' A NORDIO E PIANTEDOSI, ULULANDO CONTRO L’ASSENZA DELLA MELONI, INVECE DI INCHIODARE L'ALTRO RESPONSABILE, OLTRE ALLA PREMIER, DELLA PESSIMA GESTIONE DELL’AFFAIRE DEL BOIA LIBICO: ALFREDO MANTOVANO, AUTORITÀ DELEGATA ALL’INTELLIGENCE, CHE HA DATO ORDINE ALL'AISE DI CARAVELLI DI RIPORTARE A CASA CON UN AEREO DEI SERVIZI IL RAS LIBICO CHE E' STRAPAGATO PER BLOCCARE GLI SBARCHI DI MIGLIAIA DI NORDAFRICANI A LAMPEDUSA – EPPURE BASTAVA POCO PER EVITARE IL PASTROCCHIO: UNA VOLTA FERMATO DALLA POLIZIA A TORINO, ALMASRI NON DOVEVA ESSERE ARRESTATO MA RISPEDITO SUBITO IN LIBIA CON VOLO PRIVATO, CHIEDENDOGLI LA MASSIMA RISERVATEZZA - INVECE L'ARRIVO A TRIPOLI DEL TORTURATORE E STUPRATORE DEL CARCERE DI MITIGA CON IL FALCON DELL'AISE, RIPRESO DA TIVU' E FOTOGRAFI, FUOCHI D’ARTIFICIO E ABBRACCI, HA RESO EVIDENTE IL “RICATTO” DELLA LIBIA E LAMPANTE LO SPUTTANAMENTO DEL GOVERNO MELONI - VIDEO

ursula von der leyen giorgia meloni

URSULA VON DER LEYEN, CALZATO L'ELMETTO, HA PRESO PER LA COLLOTTOLA GIORGIA MELONI - A MARGINE DEL CONSIGLIO EUROPEO INFORMALE DI TRE GIORNI FA, L’HA AFFRONTATA CON UN DISCORSO CHIARISSIMO E DURISSIMO: “CARA GIORGIA, VA BENISSIMO SE CI VUOI DARE UNA MANO NEI RAPPORTI CON TRUMP, MA DEVI PRIMA CONCORDARE OGNI MOSSA CON ME. SE VAI PER CONTO TUO, POI SONO CAZZI TUOI” – LA REAZIONE DELLA SEMPRE COMBATTIVA GIORGIA? DA CAMALEONTE: HA ABBOZZATO, SI È MOSTRATA DISPONIBILE E HA RASSICURATO URSULA ("MI ADOPERO PER FARTI INCONTRARE TRUMP"). MA IL PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE EUROPEA NON HA ABBOCCATO, PUNTUALIZZANDO CHE C’È UNA DIFFERENZA TRA IL FARE IL "PONTIERE" E FARE LA "TESTA DI PONTE" – IL “FORTINO” DI BRUXELLES: MACRON VUOLE “RITORSIONI” CONTRO TRUMP, MERZ SI ALLONTANA DAI NAZISTI “MUSK-ERATI” DI AFD. E SANCHEZ E TUSK…

elly schlein almasri giuseppe conte giorgia meloni

DAGOREPORT - BENVENUTI AL GRANDE RITORNO DELLA SINISTRA DI TAFAZZI! NON CI VOLEVA L’ACUME DI CHURCHILL PER NON FINIRE NELLA TRAPPOLA PER TOPI TESA ALL'OPPOSIZIONE DALLA DUCETTA, CHE HA PRESO AL BALZO L’ATTO GIUDIZIARIO RICEVUTO DA LO VOI PER IL CASO ALMASRI (CHE FINIRÀ NELLA FUFFA DELLA RAGION DI STATO) PER METTERE SU UNA INDIAVOLATA SCENEGGIATA DA ‘’MARTIRE DELLA MAGISTRATURA’’ CHE LE IMPEDISCE DI GOVERNARE LA SUA "NAZIONE" - TUTTE POLEMICHE CHE NON GIOVANO ALL’OPPOSIZIONE, CHE NON PORTANO VOTI, DATO CHE ALL’OPINIONE PUBBLICA DEL TRAFFICANTE LIBICO, INTERESSA BEN POCO. DELLA MAGISTRATURA, LASCIAMO PERDERE - I PROBLEMI REALI DELLA “GGGENTE” SONO BEN ALTRI: LA SANITÀ, LA SCUOLA PER I FIGLI, LA SICUREZZA, I SALARI SEMPRE PIÙ MISERI, ALTRO CHE DIRITTI GAY E ALMASRI. ANCHE PERCHE’ IL VERO SFIDANTE DEL GOVERNO NON È L’OPPOSIZIONE MA LA MAGISTRATURA, CONTRARIA ALLA RIFORMA DI PALAZZO CHIGI. DUE POTERI, POLITICO E GIUDIZIARIO, IN LOTTA: ANCHE PER SERGIO MATTARELLA, QUESTA VOLTA, SARÀ DURA...