gabriel garko arena

“NON CHIAMATEMI VALLETTO” - IL GARKO SANREMINO GONFIA IL BOTOX E S’INDIGNA - SABRINA FERILLI: “PIÙ FA COSÌ, PIÙ LO CHIAMERANNO VALLETTO” - CANALIS: “MENO PARLA, MEGLIO È” - ALBA PARIETTI: “E’ UN’USCITA INFELICE”

Valerio Palmieri per “Chi”

 

gabriel garko a c e posta per te   gabriel garko a c e posta per te

Sono un co-conduttore, non si è mai parlato di supervalletto, non capisco perché giri questa voce». Così Gabriel Garko, alla sua prima uscita sul Corriere della sera dopo l’annuncio che affiancherà Carlo Conti, insieme con Madalina Ghenea e Virginia Raffaele, a Sanremo, ha scatenato le penne avvelenate che non aspettavano altro per far partire la prima polemica sanremese.

 

Cioè: tutte le attrici che hanno fatto le “vallette” a Sanremo devono sentirsi sminuite? Garko è diventato improvvisamente conduttore della kermesse più importante della tv italiana accanto a Carlo Conti? Garko è permaloso?

 

sanremo carlo conti virginia raffaele madalina ghenea gabriel garkosanremo carlo conti virginia raffaele madalina ghenea gabriel garko

«Sanremo è una vetrina, mica ti chiedono di recitare Shakespeare», spiega Sabrina Ferilli, che nel 1996 affiancò al Festival Pippo Baudo insieme con Valeria Mazza. «Ci vogliono una certa ilarità e goliardia nell’affrontare il ruolo, altrimenti hai perso in partenza. È un po’ come la storia dello spazzino che è diventato “operatore ecologico”: per me il nome o l’etichetta non sono così importanti. Garko starà lì sul palco e Carlo gli dirà: “Bene, Gabriel, chi c’è adesso?”.

 

“C’è Arisa”. Fai quello e torni a casa, è giusto che sia così. Poi, per esperienza di vita, conviene sempre presentarsi con umiltà, in punta di piedi, e prendere le medaglie sul campo. Ma questo lo dico in generale. Garko ha una sua storia come attore, a Sanremo avrà un pubblico di milioni di telespettatori da cui dovrà farsi conoscere per quello che è. Visto che ha detto di andare a divertirsi, si divertisse, facendo meno attenzione a queste sciocchezze che mettono in piedi un meccanismo dove di divertente c’è ben poco.

sabrina ferilli8sabrina ferilli8

 

Gabriel è uno degli attori più belli d’Italia, sarà una presenza molto piacevole e gradita: che ti frega se ti dicono valletto, produttore, equilibrista, musicista? Vai a fare la tua parte perché l’attenzione è sul Festival della canzone. Sei bello, farai la tua figura, ma è giusto che prenda una posizione di contorno e faccia tre passi indietro: l’ansia e i polsi che tremano li devono avere i cantanti».

elisabetta canalis 5elisabetta canalis 5

 

Meno materna Alba Parietti, che affiancò Baudo nel 1992. «Penso che quella di Garko sia stata un’uscita infelice, un’ingenuità. Voglio bene a Gabriel, ma ha peccato non tanto perché è caduto nella provocazione, quanto perché ho i miei dubbi che Carlo Conti abbia bisogno di un co-conduttore, considerando che Garko non sarebbe in grado: è come se mi mettessi a recitare con Giancarlo Giannini e dicessi: “Non sarò una comprimaria”.

 

Il consiglio che do a Gabriel è quello di parlare il meno possibile e, quando deve parlare con i giornalisti, di affidarsi a me: ci colleghiamo con un auricolare e gli dico quello che deve rispondere, ho una certa esperienza (ride, ndr). “Non sono né un valletto né un conduttore, je suis Gabriel Garko”, avrei detto al posto suo».

 

ALBA PARIETTI A IBIZA ALBA PARIETTI A IBIZA

Anche Roberto D’Agostino, il guru di Dagospia, apre il fuoco. «Mi sembra ovvio che Garko sia un valletto, è bello, un figaccione, è chiaro che passa l’idea del valletto. Di solito il vallettume è esteticamente piacevole, poi è chiaro che uno vede Sanremo per fare lo sberfleffo. Con Garko sarà un Sanremo “trasversale”, tutti lo guarderanno e spareranno battute perché il piacere è prendere in giro il baraccone, ma è tutta la vita che si fa così: è dai tempi di Lucherini e Visconti che ci si sorbisce la pippa delle canzoni per dire: “Questa è vestita dalla Caritas”, “Questa ha perso la dentiera”, è il tiro a segno. Non è che oggi siamo qui a cantare la canzone de Il Volo, andiamo a vedere quanto è brutta questa e quanto è vestita male quest’altra».

ROBERTO D'AGOSTINOROBERTO D'AGOSTINO

 

Elisabetta Canalis affiancò Gianni Morandi con Belen Rodriguez nel 2011, in una delle edizioni più viste e chiacchierate. Ora sta allattando sua figlia Skyler Eva a Los Angeles. «Calcolando che ci sono fior fior di attrici che in passato, non per fare paragoni con Garko, non hanno avuto problemi a esser chiamate “presenza femminile” o “valletta”, penso sia superfluo soffermarsi su una cosa del genere perché a Sanremo c’è sempre un’unica persona che conduce e poi ci sono delle presenze che si alternano.

 

Parlare di valletta per una donna non è offensivo, chiamare Garko “valletto” è un gioco. Ma più si arrabbia e più lo chiameranno valletto. Se il conduttore è Carlo Conti, Garko presenterà i cantanti e, in un evento di cinque ore, farà qualcosa sul palco. Essere a Sanremo è sempre un grande onore, qualunque sia il ruolo, e Gabriel dovrebbe prenderla sul ridere. Per anni ho difeso il termine “velina”, ma non puoi imporre alle persone di non usare una definizione a sproposito».

claudia geriniclaudia gerini

 

Claudia Gerini, con Serena Autieri, riuscì a farsi largo nel Sanremo targato Baudo del 2003. «Quell’anno abbiamo fatto di tutto, ci siamo “svallettate”: ho cantato, ho fatto i minishow con i big, ho suonato, ho interpretato il personaggio della spagnola, mancava solo che dirigessi l’orchestra. La valletta è un ruolo antichissimo, noi eravamo showgirl, un termine che amo di più. A Gabriel posso dire che Sanremo è una cagnara, qualsiasi polemica va bene per accendere il fuoco, quindi gli consiglio di essere ironico, divertirsi, scherzare un po’: se si prende sul serio è finita. Per me il dibattito fra valletto e co-conduttore si potrebbe risolvere chiamandolo showman: ma, a quel punto, Garko dovrà cantare, ballare, mettersi in gioco».

 

Piero Chiambretti è stato co-conduttore con Mike Bongiorno (nel 1997) e Pippo Baudo (nel 2008). «Ero anche autore, mettiamo i puntini sulle “i”», precisa. «Non mi va di sparare addosso a Garko, se pensa di essere co-conduttore vuol dire che qualcuno gli ha detto che lo farà. Poi bisognerebbe capire che cosa significa co-conduttore: se si tratta di dire: “Ecco a voi...” lo può fare benissimo, ma il termine valletto credo che sia passato in disuso, forse lo trovi solo all’Accademia della Crusca».

si accettano miracoli serena autieri si accettano miracoli serena autieri

 

Lo scorso anno Emma e Arisa si sono espresse sullo stesso tema: «Tra la co-conduttrice che fa cento passi falsi o la valletta che fa le cose perbene, non ho dubbi», disse Emma. «Valletta, co-conduttrice, mannequin: chiamateci come vi pare», ribattè Arisa, «non vedo che cosa ci sia di sminuente nel prendere parte allo spettacolo più importante della tv italiana e far parte di un evento che è al centro della cultura popolare».

 

Con un sorriso bonario Carlo Conti prova a risolvere la polemica: «A Sanremo per me c’è un “conduttore” affiancato da “presentatori”, e sono due ruoli diversi ben precisi: il conduttore è quello che porta avanti il programma e detta i ritmi, tiene la regia e il timone del programma, intorno ci sono i presentatori che fanno i lanci e, di fatto, presentano insieme con lui, come è avvenuto nel caso della Ferilli, della Herzigova e delle altre illustri artiste dei Festival passati. Garko farà delle cose che stiamo studiando, così come Maddalena (così chiama la Ghenea, ndr) e Virginia.

 

arisa arisa

La cornice del Festival si costruisce attraverso le idee. Io non penso che Gabriel abbia sbagliato perché lui è stato molto chiaro in conferenza stampa: sa di non essere qui per recitare un ruolo, ma per essere se stesso. La sua è stata solo una battuta, vuole divertirsi con allegria e questa è la parola d’ordine della nostra squadra: divertiamoci per far divertire il pubblico».

 

Dopo questa difesa degna di Franz Beckenbauer, Conti dovrà sintonizzare al più presto i suoi pupilli sull’evento: il palco di Sanremo non è un set e dalla platea si percepisce ogni respiro: mettersi a nudo e abbandonare ogni sovrastruttura è la regola per uscirne bene.

emma marrone emma marrone

 

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…