virginia raffaele donatella versace sanremo

GEEENIO! - VIRGINIA RAFFAELE TRAVOLGE SANREMO NEI LIFTING DI DONATELLA VERSACE, TRA ORECCHIE CHE SI STACCANO, OCCHI CHE S'INCASTRANO ED EXTENSION CHE VOLANO (QUI TUTTI I VIDEO) - ''VENGO DAL CIRCO, NON VOLEVO FARE IMITAZIONI, MI CONVINSE LA GIALAPPA'S''

VIDEO - VIRGINIA RAFFAELE NEI PANNI DI DONATELLA VERSACE - L'INGRESSO

 

 

VIDEO - VIRGINIA RAFFAELE NEI PANNI DI DONATELLA VERSACE - L'EXTENSION

 

 

 

Renato Franco per il “Corriere della Sera

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Dal circo Preziotti alla sagra di Sanremo. Dalle nuvole di Aristofane alle Scale di Carlo Conti. Da Giusy Ferreri a Donatella Versace, un tanto al botox, che si è presa la scena ieri sera. Nel Festival svizzero targato Carlo Conti, la casella con la scritta «imprevisti» - l' unico modo per uscire dalla strada del canonico - è affidata a Virginia Raffaele.

Circo, teatro e infine tv: la sua carriera è in questo perimetro. Nata in un una famiglia circense (la nonna Preziotti di cui sopra), dopo il diploma teatrale assaggia le assi del palcoscenico (partendo dai classici, l' Aristofane di cui sopra).

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La tv prende forma grazie a Baudo - ma sono tutti figli suoi? - che la chiama a Domenica in a fare la gag della voce meccanica, ovvero inciampi verbali tipo Garko, ma voluti. Ma la vera svolta arriva al «Mai dire Grande Fratello» (2009) della Gialappa, è lì che fa le sue prime imitazioni: Giusy Ferreri (la cantante di cui sopra), ma anche Federica Rosatelli (transitata per 29 dimenticabili giorni nella casa del «Grande Fratello» 9) e Cristina Del Basso (99 giorni nella stessa casa, ma poi purtroppo l' hanno rilasciata).

 

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Virginia Raffaele raccontava qualche tempo fa: «Io non ho mai voluto fare l' imitatrice, non amavo fare le imitazioni. Mi hanno convinto i tre della Gialappa». E meno male che non voleva fare le imitazioni.

 

Ieri ha centrato il terzo personaggio su tre, dopo la Sabrina Ferilli tra il burino e il glamour e la Carla Fracci snob étoile sul palco più nazionalpopolare.

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Donatella Versace è il trionfo della plastica e dell' arroganza: «Sanremo è come la moda: prendi roba a caso, la metti insieme e speri vada bene».

 

C' è chi apprezza e chi no. In genere la politica s' offende. Al Concerto del 1° maggio le arriva il cortese invito che è meglio non disturbare Renata Polverini. Quando si mette il silicone di Nicole Minetti - che chiama tutte «amica chips» e giudica tutto «top» - c' è chi nel Pdl la definisce «inadeguata» (e a sorpresa non parlano della vera Minetti). Quando dà forma a un' eterea ed evanescente Maria Elena Boschi che riesce solo a dire una parola («concretamente»), Laura Boldrini la bolla come «sessista», seguita a ruota da Anzaldi (piccoli Anzaldi sono cresciuti).

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La vera Virginia smorza: «Non vi fate confondere dalle maschere. Anche dietro ai personaggi, ci sono sempre io. Le mie non sono imitazioni nel vero senso della parola, sono parodie, e in quanto tali mi assumo dei rischi, reinterpreto, cambio. Aggiungo pezzi di Virginia».

 

 Spiega: «Entrare nei panni di un altro è un processo strano, c' è uno studio che parte dai tic, dal timbro della voce, dalla prossemica (Garko qui sarebbe svenuto, si parla di studio dei gesti, ndr ), ma poi si allarga. Non credo che Ornella Vanoni abbia mai detto "abbiamo mai fatto l' amore io e te?". Eppure mi sembra credibile e coerente con il personaggio». Coerente come quando dà vita all' artista per mancanza di prove Marina Abramovic e alle sue installazioni che lasciano a bocca perplessa.

 

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Anche nel mondo dello spettacolo c' è chi storce la bocca. La criminologa Bruzzone dipinta come una specie di esorcista assetata di sangue minaccia querela (mai arrivata). Ornella Vanoni rivisitata tra gorgheggio e vaneggio chiede vengano messi i sottopancia se no il pubblico crede che sia davvero lei quando si rivolge alla platea: «Che mortorio, sembra un concerto di Finardi». Belén viene vista in tutta la sua vacuità: «Ma quanti paparazzi! Sono molto emozionata, non mi è mai capitato di stare in mezzo a tanta gente vestita».

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