corriere

DA GENNAIO IL SITO DEL “CORRIERE” SARÀ PARZIALMENTE A PAGAMENTO - RCS IMMAGINA DI OTTENERE IN QUESTO MODO 4 MILIONI DI RICAVI ENTRO IL 2018 - INTANTO CHIUDE GAZZETTA TV IL CANALE IN CHIARO COSTATO 10 MILIONI DI EURO CHE, NEL PRIMO ANNO DI TRASMISSIONI, SI È FERMATO ALLO 0,18% DI SHARE

Da www.ilfattoquotidiano.it

 

LAURA CIOLILAURA CIOLI

Rcs introduce il paywall anche se parziale. Entro la fine di gennaio, infatti, alcune notizie del Corriere.it saranno disponibili solo per gli abbonati. Ad annunciarlo è stata Laura Cioli, amministratore delegato della casa editrice, in occasione della presentazione del piano industriale del gruppo. “I contenuti ad alta qualità devono essere pagati. E’ molto importante anche per l’Italia sperimentarlo, noi saremo i primi a farlo”. Il paywall avrà un impatto sui ricavi stimato in 4 milioni di euro entro il 2018. Ma l’obiettivo è anche fidelizzare i propri lettori.

RCS RCS

 

“Il Corriere della Sera online – ha spiegato Cioli – prevederà una certa quantità di notizie disponibili gratis e poi oltre un certo livello la possibilità di sottoscrivere, con contenuti specifici per chi sarà iscritto. Ci sarà un arricchimento di prodotto. L’offerta sarà disponibile in una serie di combinazioni. La formula andrà a prendere le best practice internazionali. Abbiamo cercato di ispirarci a quelle che hanno funzionato”.

 

Per la stabilizzazione dei ricavi e dei margini dei prodotti editoriali (“print + web + mobile”) Rcs punta anche raggiungere nuovi target attraverso “lo sviluppo di nuovi prodotti e verticalità” e un rafforzamento delle edizioni locali. E’ stato anche annunciato il mantenimento del prezzo del cartaceo.

 

Quanto invece all’area Gazzetta dello Sport, l’amministratore delegato nega l’intenzione di cedere parti di Rcs Sport e di stringere partnership con l’estero, almeno nel breve periodo: “Se in futuro si potranno fare cose interessanti per unire le forze con qualcun altro valuteremo, al momento puntiamo a crescere con le nostre forze”.

gazzetta gazzetta

 

Finita, invece, l’esperienza di Gazzetta Tv, il canale in chiaro costato 10 milioni di euro che, nel primo anno di trasmissioni, si è fermato allo 0,18% di share.”Stiamo facendo le nostre valutazioni ma non vedo onestamente una sostenibilità nel futuro con questo modello. Ci stiamo muovendo verso una strategia di uscita. Sarà il meglio che potremo fare per mantenere il valore dell’esperienza fatta, trasferendo questa piattaforma su web e su mobile”.

 

Esclusa infine  l’ipotesi di trasferire la sede del Corriere della Sera da via Solferino a via Rizzoli: “Abbiamo degli spazi da razionalizzare, ragioneremo su quali siano gli spazi che si liberano anche con la cessione dei Libri – ha concluso Cioli – Dovremo ragionare mettendo insieme tutti i pezzi”.

Ultimi Dagoreport

francesco milleri andrea orcel goldman sachs

"DELFIN” CURIOSO – DA DOVE ARRIVA LA NOTIZIA CHE LA HOLDING DEI DEL VECCHIO POTREBBERO LIQUIDARE IL LORO 2,7% DI UNICREDIT? I BENINFORMATI PUNTANO IL DITO SU GOLDMAN SACHS: LA BANCA AMERICANA E' ADVISOR DI COMMERZBANK, CHE TRA DUE GIORNI TERRÀ IL SUO “INVESTOR DAY”, E HA TUTTO L’INTERESSE A VEDER SVALUTARE IL TITOLO DELLA BANCA ITALIANA, CHE VUOLE PAPPARSELA – ORCEL TIRA DRITTO E ANNUNCIA CHE UNICREDIT "HA SUPERATO LA SOGLIA DEL 5% IN GENERALI”. E NON ESCLUDE UN RILANCIO SU BPM"

peter thiel donald trump elon musk

DAGOREPORT – MUSK È IL “DOGE”, MA IL VERO BURATTINO DELLA TECNO-DESTRA USA È PETER THIEL. PER AVERNE LA PROVA BASTA VEDERE LA PARABOLA ASCENDENTE DELLA SUA “PALANTIR” IN BORSA: IN UN MESE, HA GUADAGNATO IL 65% (IL 39 IN UNA SETTIMANA) – COSA POTRÀ FERMARE L’AVANZATA DEI MILIARDARI TECH A STELLE E STRISCE? IL LORO EGO E GLI INTERESSI OPPOSTI. IN QUESTE ORE THIEL HA ASSISTITO AL “TRADIMENTO” DEL SUO EX PUPILLO ZUCKERBERG: È STATA “META” A DIVULGARE IL CASO “PARAGON”. E THIEL HA GROSSI ACCORDI CON L’AZIENDA CHE PRODUCE IL SOFTWARE PER SPIONI GRAPHITE – IL REGALONE A MUSK: CONTROLLANDO I PAGAMENTI DEL PENTAGONO, POTRÀ VEDERE I CONTRATTI DELLE SOCIETÀ CONCORRENTI A SPACEX…