massimo ghini

“MI STO SPECIALIZZANDO NEL PERSONAGGIO STRONZO, PARE ABBIA IL PHYSIQUE DU RÔLE” – MASSIMO GHINI TORNA NELLA MINISERIE “GLORIA”: "I MANCATI PREMI? CI HO SOFFERTO MOLTO" – LA MIA INFANZIA? DIFFICILE. MIO PADRE, FUNZIONARIO DEL PARTITO COMUNISTA, FU DEPORTATO NEL CAMPO DI MAUTHAUSEN. NON MI RACCONTÒ MAI NULLA. ERA UN UOMO FERITO NELL'ANIMA. RICORDO ANCORA CHE A VOLTE MI CHIUDEVA DENTRO LO SGABUZZINO DI UNA SEZIONE E POI USCIVA FUORI, A DARSELE DI SANTA RAGIONE CON I FASCISTI" - LEI RESTA SEMPRE SCHIERATO A SINISTRA?  “SÌ, CERTO, ANCHE SE BISOGNA DECIDERE QUALE SINISTRA, NE NASCE UNA AL GIORNO”

Francesca D'Angelo per la Stampa – Estratti

MASSIMO GHINI

 

Il ruolo iconico – quello, per capirci, per cui tutti ricordano un attore – non sa cosa sia. In oltre 50 anni di carriera Massimo Ghini ha infatti macinato copioni su copioni, entrando e uscendo dai personaggi più disparati.

 

È passato da Shakespeare al cinepanettone (e viceversa), dal sottosegretario Valenzani di Compagni di scuola al Papa Buono di Rai Uno: mille volti, un intero arco costituzionale di personaggi centrifugato insieme, tra alto e basso, in un pirandelliano Uno nessuno e centomila.

 

ghini ferilli

La gente lo ama per questa dissacrante commistione di toni, «la critica un po' meno». Non ha mai vinto un premio, «ma ancora mi fermano per strada, sento l'affetto della gente». Quindi lui va avanti, continuando a mischiare le carte: perfino adesso, a quasi 70 anni. «Mi sto specializzando nel personaggio stronzo, pare abbia il physique du rôle»: scherza, divertito. «Se c'è da interpretare un uomo cinico e duro, chiamano me». E lui non si tira mica indietro, nemmeno quando Rai Uno gli ha proposto la provocatoria miniserie tv Gloria, in onda il 19, 26 e 27 febbraio.

Qui interpreta un agente squalo che immola tutto – morale in primis – sull'altare del "purché se ne parli".

 

 

Senza fare spoiler, la provocazione sollevata da Gloria è però grossa. Non teme polemiche?

massimo ghini franco schipani sabrina ferilli a new york

«Io e Sabrina Ferilli siamo cinici per mostrare il peggio della nostra società. È un po' quello che faceva anche Alberto Sordi: ti faceva ridere mostrandoti il degrado sociale. La famosa: "una risata vi seppellirà". Dopodiché, se Gloria darà vita a un dibattito, ben venga! Sarebbe bello se la tv fosse una fonte di confronto».

 

(...)

 

Comunque poi anche lei si è rifatto velocemente.

«Mi prese Strehler e debuttai, a teatro a Parigi, con il Re Lear. Senza passare dalla bottega, a differenza degli altri colleghi. L'avvio è stato quindi molto bello, e per certi versi fortunato, ma tutto il resto è stato molto faticoso. La vera sfida di questo mestiere è infatti la resistenza nel tempo: mantenere il successo, più che ottenerlo. Bisogna studiare, tant'è vero che io stavo ore e ore dietro le quinte, a osservare, rubando il mestiere con gli occhi. Non potendo frequentare l'Accademia, mi sono guadagnato i gradi sul campo. Il mio maestro è stato Vittorio Gassman. Mi spiace solo che tutto questo mio lavoro non mi è stato ancora riconosciuto».

massimo ghini fausto brizzi foto di bacco

 

Si riferisce ai mancati premi?

«Esatto. Il così detto entourage non mi ha mai amato: l'unica nomination è arrivata l'anno scorso per A casa tutti bene. Prima per avere un riconoscimento dovevo uscire dall'Italia: all'estero, lì sì, mi tenevano in considerazione. Ci ho sofferto molto. Purtroppo l'Italia resta il Paese del posto fisso e questa logica vale anche per l'arte: se ti specializzi in un genere, la critica ti esalta. Ora però la vivo diversamente: sarà l'effetto dell'età, ma ho capito che quello che conta è la stima del pubblico».

 

(...)

 

Come fu la sua infanzia?

massimo ghini foto di bacco (3)

«Difficile. I miei si separarono in un'epoca dove il divorzio non era socialmente accettato. Lo so, oggi sembra impensabile, ma a quei tempi era davvero un problema. Banalmente, quando mi assentavo da scuola dovevo portare la giustificazione "firmata dal padre o da chi ne fa le veci". Le mie però le firmava mamma e questa cosa straniva le insegnanti, che mi riprendevano. A un certo punto, decidemmo di falsificare la firma di papà e arrivederci e grazie… La mia fortuna è stata quella di essere sempre circondato da mamma, zie, parenti molto solari e positive».

 

Suo padre, funzionario del Partito comunista e partigiano combattente, fu deportato a Mauthausen. Cosa le raccontò di quell'esperienza?

«Nulla. O meglio, mi ha sempre narrato il prima e il dopo: mai quello che è successo durante. Non ce la faceva. E dire che era un uomo tosto. Posso solo immaginare la tragedia che ha subito: era poco più che ventenne…».

MASSIMO GHINI 1

 

Lei che cicatrici ha intravisto in lui?

«Era un uomo ferito nell'anima. Senza contare che gli anni subito dopo la guerra erano politicamente molto duri: ricordo ancora che a volte mi chiudeva dentro lo sgabuzzino di una Sezione e poi usciva fuori, a darsele di santa ragione con i fascisti. Lui era molto impegnato: tutta la classe dirigente dell'allora partito comunista è stata di fatto tirata su da lui. Lo chiamavamo "il maestro" perché era il partigiano che aveva "preso la tessera in montagna"».

ghini 19

 

Cosa resta oggi di questo impegno politico?

«Molto poco da un lato, e molta confusione dall'altra. Basti pensare che oggi in Italia governa un'alleanza che in realtà rappresenta il 20% del Paese. Se infatti contiamo gli astenuti (oltre il 40%) e tutte le varie divisioni, siamo nelle mani di una minoranza che non arriva al 60%. Il dilagante astensionismo è un male per tutti i partiti: la gente non si preoccupa più della propria democrazia».

 

Lei resta sempre schierato a sinistra?

«Sì, certo, anche se bisogna decidere quale sinistra: ne nasce una al giorno. Purtroppo questa è una malattia endemica che la sinistra si porta dietro fin dalla sua fondazione: salta sempre fuori qualcuno che sostiene di essere ancora più a sinistra degli altri. A destra è più semplice: c'è uno che comanda e gli altri che lo seguono».

A ottobre compie 70 anni. Come vive il giro di boa?

«Mi avvalgo della facoltà di non rispondere».

massimo ghinimassimo ghini manuela arcuri non si ruba a casa dei ladri massimo ghini sebino nela foto di baccoguido d ubaldo odoacre chierico premia massimo ghini simona rolandi foto di baccoghini de sica

Ultimi Dagoreport

donald trump giorgia meloni keir starmer emmanuel macron

L'OSTACOLO PIU' DURO PER GIORGIA DEI DUE MONDI E' ARRIVATO: DEVE DECIDERE SE ESSERE LA RAGAZZA PON-PON DI TRUMP O STARE AL FIANCO DELL'UNIONE EUROPEA CONTRO LE TRUMPATE - DI FRONTE AI DAZI DEL 25%, APPENA ANNUNCIATI DAL TRUMPONE, BATTERÀ FINALMENTE UN COLPO? AVRÀ MAI LA LEADERSHIP DI UN MACRON, CHE SI È DIVINCOLATO DALLA STRETTA DI MANO DI TRUMP RIBATTENDO ALLE SUE CONTINUE MENZOGNE – IN ASSENZA DI UNA DECENTE OPPOSIZIONE, L'UNICO RISCHIO CHE CORRE IL GOVERNO MELONI E' DI IMPLODERE SULLA POLITICA ESTERA, TRA FRATELLINI D’ITALIA SEMPRE PIU' MALMOSTOSI VERSO L'EUROPA E  SALVINI IN ANSIA DA PRESTAZIONE TRUMPIANA (OGGI HA INCONTRATO PAOLO ZAMPOLLI, "COMMISSARIO" DEL TYCOON GIUNTO IN ITALIA PER ASSICURARSI DELLA FEDELTA' DI GIORGIA AL VERBO "MAGA") – I "PIZZINI" DELLA SANTADECHE' E L'INSOFFERENZA VERSO LA RUSSA - L’INCAZZATURA PER L’INTERVISTA DI MARINA BERLUSCONI E L’ATTACCO DI JOHN BOLTON: “DOPO IL SALUTO NAZISTA DI BANNON, MELONI NON AVREBBE DOVUTO PARTECIPARE ALLA CPAC”

donald trump volodymyr zelensky

DAGOREPORT – A CHE PUNTO È L’ACCORDO SULLE RICCHE RISORSE MINERARIE UCRAINE TRA TRUMP E ZELENSKY? IN ALTO MARE - LA CASA BIANCA CONTINUA A FORZARE LA MANO: “SE ZELENSKY DICE CHE L'ACCORDO NON È CHIUSO, ALLORA LA SUA VISITA DI VENERDI'  A WASHINGTON È "INUTILE" - IL LEADER UCRAINO INSISTE SULLE “GARANZIE DI SICUREZZA”, VALE A DIRE: LA PRESENZA DI TRUPPE  USA AI CONFINI CON LA RUSSIA (NON BASTANO LE FORZE EUROPEE O NATO) – E SULLE ''TERRE RARE", IL TRUMPONE DOVREBBE ACCONTENTARSI DI UN FONDO GESTITO AL 50% TRA USA E UCRAINA – LA MOTOSEGA DI MUSK TAGLIA I CONSENSI: IL 70% DEGLI AMERICANI NON APPROVA L’OPERATO DI MR. TESLA, CHE NESSUNO HA VOTATO MA FA CIO' CHE VUOLE - CHE ACCORDO (D'AFFARI) HA FATTO CON TRUMP? PERCHÉ NESSUNO DENUNCIA L’ENORME CONFLITTO DI INTERESSI DI MUSK? A CAPO DEL ''DOGE'', FIRMA CONTRATTI MILIARDARI CON IL PENTAGONO...

elon musk steve bannon village people donald trump

KITSCH BUSSA ALLA NOSTRA PORTA? – LA MOTOSEGA DI MUSK, I SALUTI ROMANI DI BANNON, IL BALLO DI TRUMP COI VILLAGE PEOPLE: FARSA O TRAGEDIA? - VINCENZO SUSCA: ‘’LA CIFRA ESTETICA DELLA TECNOCRAZIA È IL KITSCH PIÙ SFOLGORANTE, LOGORO E OSCENO, IN QUANTO SPETTACOLARIZZAZIONE BECERA E GIOCOSA DEL MALE IN POLITICA - MAI COME OGGI, LA STORIA SI FONDA SULL’IMMAGINARIO. POCO IMPORTANO I PROGRAMMI POLITICI, I CALCOLI ECONOMICI, LE QUESTIONI MORALI. CIÒ CHE IMPORTA E PORTA VOTI, PER L’ELETTORE DELUSO DALLA DEMOCRAZIA, TRASCURATO DALL’INTELLIGHÈNZIA, GETTATO NELLE BRACCIA DI TIK TOK, X, FOX NEWS, È EVOCARE NEL MODO PIÙ BRUTALE POSSIBILE LA MORTE DEL SISTEMA CHE L'HA INGANNATO”

friedrich merz ursula von der leyen manfred weber giorgia meloni

DAGOREPORT - CON LA VITTORIA IN GERMANIA DELL’ANTI-TRUMPIANO MERZ E IL CONTENIMENTO DEI NAZI DI AFD NELLE FILE DELL’OPPOSIZIONE, TUTTO È CAMBIATO - E DAVANTI A UN’EUROPA DI NUOVO IN PIEDI, DOPO IL KNOCKOUT SUBITO DAL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA, PER LA ‘DUCETTA’ SI PREPARANO GIORNI ALL’INSEGNA DELLE INVERSIONI A U – L’ITALIA HA VOTATO CON L'EUROPA LA RISOLUZIONE SULL'INTEGRITÀ TERRITORIALE DI KIEV, CONTRO GLI STATI UNITI – CHI HA CAPITO L’ARIA NUOVA CHE TIRA, E' QUEL “GENIO” DI FAZZOLARI: “LA VOGLIA DI LIBERTÀ DEL POPOLO UCRAINO CHE È STATA PIÙ FORTE DELLE MIRE NEO IMPERIALI DELLE ÉLITE RUSSE” - SE NON AVESSE DAVANTI QUELL’ANIMALE FERITO,  QUINDI PERICOLOSO, DI SALVINI, LA STATISTA DELLA GARBATELLA FAREBBE L’EUROPEISTA, MAGARI ALL’ITALIANA, CON UNA MANINA APPOGGIATA SUL TRUMPONE – MA ANCHE IN CASA FDI, C’È MARETTA. IL VICEMINISTRO DEGLI ESTERI EDMONDO CIRIELLI HA IMPLORATO MERZ DI FARE IL GOVERNO CON I POST-NAZI DI AFD…

veronica gentili alessia marcuzzi roberto sergio giampaolo rossi myrta merlino

A LUME DI CANDELA - “QUESTO PROGRAMMA NON È UN ALBERGO”: AI PIANI ALTI DI MEDIASET SI RUMOREGGIA PER LE FREQUENTI ASSENZE DI MYRTA MERLINO A “POMERIGGIO CINQUE” (LE ULTIME RICHIESTE: DUE GIORNI A MARZO E PONTE LUNGHISSIMO PER PASQUA E 25 APRILE) – VERONICA GENTILI ALL’ISOLA DEI FAMOSI: È ARRIVATA LA FUMATA BIANCA – IL NO DI DE MARTINO AGLI SPECIALI IN PRIMA SERATA (HA PAURA DI NON REPLICARE IL BOOM DI ASCOLTI) – CASCHETTO AGITATO PER LE GAG-ATE DI ALESSIA MARCUZZI - LO SHAMPOO DELLA DISCORDIA IN RAI - IL POTENTE POLITICO DI DESTRA HA FATTO UNA TELEFONATA DIREZIONE RAI PER SOSTENERE UNA DONNA MOLTO DISCUSSA. CHI SONO?