gino paoli 1

IL GELO IN UNA STANZA – “IL GOVERNO? CI SONO DILETTANTI ALLO SBARAGLIO. LA GRONDA? STRONZO CHI E' CONTRARIO” – GINO PAOLI A ‘UN GIORNO DA PECORA’: “DI MAIO? LE DISGRAZIE NON VENGONO MAI DA SOLE. LA LIGURIA ISOLATA? TOTI HA RAGIONE. IL PADRETERNO CE L'HA CON NOI” – POI RIVELA UN RETROSCENA SULL'AMICO BEPPE GRILLO: “IO E RENZO PIANO FACEVAMO RIUNIONI CON BEPPE PER CONVINCERLO A…”

Da Un Giorno da Pecora

gino paoli

 

“La Gronda? Non esiste ancora e questo è da ascrivere a chi di dovere. So che c'è gente che è contraria e che sono soltanto degli stronzi”. Non usa mezzi termini Gino Paoli, che ospite di Un Giorno da Pecora, su Rai Radio1, ha commentato l'attuale situazione delle infrastrutture nella sua amata Liguria. La sua regione sta vivendo un momento drammatico. “Sembra che il padreterno e l'abbia con noi, finisce una cosa e ne inizia un'altra, siamo nell'occhio del ciclone da un bel po'”.

 

Ci sono stati anche molti problemi alle infrastrutture. Di chi è la responsabilità? “Secondo me la responsabilità è dello Stato. C'è un articolo della Costituzione dove si dice che lo Stato deve pensare al benessere dei cittadini. Il controllo quindi non può esser demandato ad altri, dipende dallo Stato, o almeno dovrebbe dipenderne”.

gino paoli

 

Come valuta l'amministrazione attuale di Genova? “Loro fanno, si sono mossi molto bene, mi va benissimo che ci siano persone così, che si muovono”. Toti ha parlato di una Liguria totalmente isolata. “Ha ragione. In effetti è isolata: per andare da est a ovest ci vuole non so quanto tempo”.

 

GOVERNO, GINO PAOLI

Da Un Giorno da Pecora

 

“Se il governo reggerà? Ci sono dei dilettanti allo sbaraglio, è difficile capire cosa abbiano in testa”. Lo dice Gino Paoli, ospite di Un Giorno da Pecora, la trasmissione di Rai Radio1 condotta da Giorgio Lauro e Geppi Cucciari. Potrebbe esser Luigi Di Maio a dare una scossa positiva all'esecutivo? “Di Maio? Le disgrazie non vengono mai sole...” In che senso? “Secondo me la disgrazia è generale. Quindi...”

ornella vanoni gino paoli

 

Il suo amico Beppe Grillo sembra sia ancora saldamente il leader dei 5S. “Beppe è una gran brava persona. E' partito per far qualcosa per cambiare il mondo, per i suoi figli. L'unico rimprovero che gli faccio è che queste cose si fanno a 18 anni, non a 70. La sua buona fede però è assolutamente chiara”. A Un Giorno da Pecora Gino Paoli ha poi raccontato un 'retroscena' sul Grillo pre-Cinquestelle. “Facemmo una riunione per convincere Grillo a non creare il Movimento: eravamo io, Renzo Piano, Arnaldo Bagnasco e mia moglie. Quello più cazzuto era sempre Renzo Piano, il quale diceva che la politica si fa col proprio mestiere”.

gino paoli 1

 

Gino Paoli Ornella Vanoni

A che periodo si riferisce? “A prima che Beppe scendesse in campo”. Cosa gli diceva per convincerlo a non dar vita ai 5S? “Gli dicevo qualcosa delle mie esperienze, quando ho fatto politica. In politica ti devi adeguare, ma se affronti la politica con la mentalità mia e di Grillo è difficile...”

RENZO PIANO, GINO PAOLI E BEPPE GRILLOGINO PAOLILUIGI DI MAIO INCONTRA BEPPE GRILLO A ROMA 6STEFANIA SANDRELLI E GINO PAOLIIL PESTO DI GINO PAOLI gino paoli in kenyabaglioni e gino paoli gino paoli gino paoligino paoli ad amici di maria de filippiornella vanoni gino paoligino paoli ad amici di maria de filippi IL PESTO DI GINO PAOLIornella vanoni gino paoli

Ultimi Dagoreport

elisabetta belloni giorgia meloni giovanni caravelli alfredo mantovano

DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE IMPRONTE PORTANO A “FONTI DI INTELLIGENCE A LEI OSTILI” - L'ADDIO DELLA CAPA DEGLI SPIONI NON HA NULLA A CHE FARE COL CASO SALA. LEI AVREBBE PREFERITO ATTENDERE LA SOLUZIONE DELLE TRATTATIVE CON TRUMP E L'IRAN PER RENDERLO PUBBLICO, EVITANDO DI APPARIRE COME UNA FUNZIONARIA IN FUGA - IL CONFLITTO CON MANTOVANO E IL DIRETTORE DELL'AISE, GIANNI CARAVELLI, VIENE DA LONTANO. ALLA FINE, SENTENDOSI MESSA AI MARGINI, HA GIRATO I TACCHI   L'ULTIMO SCHIAFFO L'HA RICEVUTO QUANDO IL FEDELISSIMO NICOLA BOERI, CHE LEI AVEVA PIAZZATO COME VICE ALLE SPALLE DELL'"INGOVERNABILE" CARAVELLI, È STATO FATTO FUORI - I BUONI RAPPORTI CON L’AISI DI PARENTE FINO A QUANDO IL SUO VICE GIUSEPPE DEL DEO, GRAZIE A GIANMARCO CHIOCCI, E' ENTRATO NELL'INNER CIRCLE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA

terzo mandato vincenzo de luca luca zaia giorgia meloni matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, MATTEO SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER TUTTO CON LA DUCETTA CHE INSISTE PER UN CANDIDATO IN VENETO DI FRATELLI D'ITALIA - PER SALVARE IL CULO, A SALVINI NON RESTA CHE BATTERSI FINO ALL'ULTIMO PER IMPORRE UN CANDIDATO LEGHISTA DESIGNATO DA LUCA ZAIA, VISTO IL CONSENSO SU CUI IL DOGE PUÒ ANCORA CONTARE (4 ANNI FA LA SUA LISTA TOCCO' IL 44,57%, POTEVA VINCERE ANCHE DA SOLO) - ANCHE PER ELLY SCHLEIN SONO DOLORI: SE IL PD VUOLE MANTENERE IL GOVERNO DELLA REGIONE CAMPANA DEVE CONCEDERE A DE LUCA LA SCELTA DEL SUO SUCCESSORE (LA SOLUZIONE POTREBBE ESSERE CANDIDARE IL FIGLIO DI DON VINCENZO, PIERO, DEPUTATO PD)

cecilia sala abedini donald trump

DAGOREPORT – LO “SCAMBIO” SALA-ABEDINI VA INCASTONATO NEL CAMBIAMENTO DELLE FORZE IN CAMPO NEL MEDIO ORIENTE - CON IL POPOLO IRANIANO INCAZZATO NERO PER LA CRISI ECONOMICA A CAUSA DELLE SANZIONI USA E L’''ASSE DELLA RESISTENZA" (HAMAS, HEZBOLLAH, ASSAD) DISTRUTTO DA NETANYAHU, MENTRE L'ALLEATO PUTIN E' INFOGNATO IN UCRAINA, IL PRESIDENTE “MODERATO” PEZESHKIAN TEME LA CADUTA DEL REGIME DI TEHERAN. E IL CASO CECILIA SALA SI È TRASFORMATO IN UN'OCCASIONE PER FAR ALLENTARE LA MORSA DELL'OCCIDENTE SUGLI AYATOLLAH - CON TRUMP E ISRAELE CHE MINACCIANO DI “OCCUPARSI” DEI SITI NUCLEARI IRANIANI, L’UNICA SPERANZA È L’EUROPA. E MELONI PUÒ DIVENTARE UNA SPONDA NELLA MORAL SUASION PRO-TEHERAN...

elon musk donald trump alice weidel

DAGOREPORT - GRAZIE ANCHE ALL’ENDORSEMENT DI ELON MUSK, I NEONAZISTI TEDESCHI DI AFD SONO ARRIVATI AL 21%, SECONDO PARTITO DEL PAESE DIETRO I POPOLARI DELLA CDU-CSU (29%) - SECONDO GLI ANALISTI LA “SPINTA” DI MR. TESLA VALE ALMENO L’1,5% - TRUMP STA ALLA FINESTRA: PRIMA DI FAR FUORI IL "PRESIDENTE VIRTUALE" DEGLI STATI UNITI VUOLE VEDERE L'EFFETTO ''X'' DI MUSK ALLE ELEZIONI POLITICHE IN GERMANIA (OGGI SU "X" L'INTERVISTA ALLA CAPA DI AFD, ALICE WEIDEL) - IL TYCOON NON VEDE L’ORA DI VEDERE L’UNIONE EUROPEA PRIVATA DEL SUO PRINCIPALE PILASTRO ECONOMICO…

cecilia sala giorgia meloni alfredo mantovano giovanni caravelli elisabetta belloni antonio tajani

LA LIBERAZIONE DI CECILIA SALA È INDUBBIAMENTE UN GRANDE SUCCESSO DELLA TRIADE MELONI- MANTOVANO- CARAVELLI. IL DIRETTORE DELL’AISE È IL STATO VERO ARTEFICE DELL’OPERAZIONE, TANTO DA VOLARE IN PERSONA A TEHERAN PER PRELEVARE LA GIORNALISTA - COSA ABBIAMO PROMESSO ALL’IRAN? È PROBABILE CHE SUL PIATTO SIA STATA MESSA LA GARANZIA CHE MOHAMMAD ABEDINI NON SARÀ ESTRADATO NEGLI STATI UNITI – ESCE SCONFITTO ANTONIO TAJANI: L’IMPALPABILE MINISTRO DEGLI ESTERI AL SEMOLINO È STATO ACCANTONATO NELLA GESTIONE DEL DOSSIER (ESCLUSO PURE DAL VIAGGIO A MAR-A-LAGO) - RIDIMENSIONATA ANCHE ELISABETTA BELLONI: NEL GIORNO IN CUI IL “CORRIERE DELLA SERA” PUBBLICA IL SUO COLLOQUIO PIENO DI FRECCIATONE, IL SUO “NEMICO” CARAVELLI SI APPUNTA AL PETTO LA MEDAGLIA DI “SALVATORE”…