giancarlo giorgetti

“CI SONO VARIE IPOTESI SULLA RIFORMA DEL CANONE RAI. POTREMMO ANCHE RIDURLO” - IL MINISTRO DELL’ECONOMIA GIORGETTI: “POTREMMO SCORPORARE DAL PAGAMENTO DEL CANONE UNA QUOTA RELATIVA AGLI INVESTIMENTI SOSTENUTI DALLA RAI: SI TRATTA DI CIRCA 300 MILIONI ANNUI CHE VERREBBERO POSTI A CARICO DELLA FISCALITÀ GENERALE, RIDUCENDO IL CANONE DI ABBONAMENTO" - IN BASE AL CONSUNTIVO 2022, LE RISORSE DEL CANONE RAI AMMONTANO A 1,85 MILIARDI…

GIORGETTI, VARIE IPOTESI SULLA RIFORMA DEL CANONE RAI

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 (ANSA) - ROMA, 27 LUG - C'è una "pluralità di ipotesi di riforma del canone Rai allo studio": lo ha sottolineato il ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti, in audizione in commissione di Vigilanza, ricordando di aver "convocato uno specifico tavolo presso il Mef". "In un'ottica di breve periodo - ha spiegato Giorgetti - l'ipotesi potrebbe essere scorporare dal pagamento del canone una quota relativa agli investimenti sostenuti dalla Rai, a sostegno per esempio della capacità trasmissiva": attualmente si tratta di "circa 300 milioni annui che verrebbero posti a carico della fiscalità generale, riducendo il canone di abbonamento".

 

giancarlo giorgetti foto mezzelani gmt 328

"Nel medio periodo - ha aggiunto il ministro in Vigilanza - va aperta una riflessione sul pagamento del canone, attualmente legato al presunto possesso di un apparecchio televisivo. Ma le nuove modalità di sviluppo e di fruizione, come dimostra RaiPlay, consentono di fruire dei contenuti Rai usando vari device. Qualora il presupposto diventasse il possesso di un'utenza telefonica mobile, si avrebbe un aumento della platea e quindi una riduzione del costo pro capite del canone. Oggi sono 21 milioni i cittadini che lo pagano, mentre le utenze telefoniche attiva sono 107 milioni".

 

Questo meccanismo comporterebbe però "problemi di applicazione, relativi al calcolo di utenze per nucleo familiare: andrebbe individuato un tetto massimo per evitare il pagamento di una somma più elevata". "Prendendo come orizzonte il rinnovo della concessione (in scadenza nel 207, ndr), si potrebbero individuare altri meccanismi. In ogni caso - ha sottolineato Giorgetti - ogni ipotesi di revisione deve prendere le mosse da una chiara definizione degli oneri del servizio pubblico, dalla garanzia della sostenibilità degli investimenti, da un'attenta revisione delle dinamiche di spesa dell'azienda".

 

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GIORGETTI, CANONE RAI NON RIENTRA NEGLI ONERI IMPROPRI DEL PNRR

 (ANSA) - ROMA, 27 LUG - "Si sono svolte diverse interlocuzioni con la Commissione europea al fine di verificare se l'eliminazione del pagamento del canone Rai rientrasse nella realizzazione dell'obiettivo del Pnrr", in particolare della terza rata, "che prevede proprio la progressiva rimozione dell'obbligo per i fornitori di riscuotere oneri non collegati al settore dell'energia.

 

Tali interlocuzioni hanno portato a ritenere che tali oneri potessero permanere in bolletta e nella legge di bilancio 2023, seppure si tratti di una presunzione di carattere tecnico, è stato previsto un meccanismo di progressiva eliminazione degli altri oneri impropri, come quelli relativi alla denuclearizzazione non più presenti in bolletta da quest'anno".

 

giancarlo giorgetti foto mezzelani gmt 326

Lo ha sottolineato il ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti, in audizione cin commissione di Vigilanza Rai. "Nonostante gli esiti di tali interlocuzioni e gli effetti in termini di riduzione del tax gap che l'introduzione del canone in bolletta ha determinato è, comunque, necessario interrogarsi su nuovi possibili modelli di finanziamento del servizio pubblico - ha detto Giorgetti - anche guardando all'esperienza degli altri Paesi".

 

GIORGETTI, RISORSE DEL CANONE RAI AMMONTANO A 1,85 MILIARDI

(ANSA) - ROMA, 27 LUG - In base al consuntivo 2022 e nell'assestamento 2023 le risorse del canone Rai ammontano complessivamente a circa 1,85 miliardi. Lo ha detto il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti in audizione in Vigilanza. Le risorse da canone, ha ricordato, "sono destinate pressoché integralmente alla Rai, ad eccezione di una quota di 110 milioni annui assegnata al Fondo per il pluralismo e l'innovazione dell'informazione".

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