IL NECROLOGIO DEI GIUSTI - I FAN DELLA VECCHIA TV E DEGLI SCENEGGIATI LO RICORDERANNO SEMPRE A FIANCO DEL TENENTE SHERIDAN COME IL FEDELISSIMO SERGENTE STEVE HOWARD NELLE PRIME SERIE DI GIALLI DI SUCCESSO DELLA RAI MA CARLO ALIGHIERO, CHE SI È SPENTO A ROMA A 95 ANNI, È STATO ATTORE DI TEATRO, DI TV E DI CINEMA. LO TROVIAMO NEI NOSTRI THRILLER PIÙ IMPORTANTI CON SERGIO MARTINO E DARIO ARGENTO MA ANCHE NEI POLIZIOTTESCHI. E IN UNA SERIE TV… - VIDEO
Marco Giusti per Dagospia
I fan della vecchia tv e degli sceneggiati lo ricorderanno sempre a fianco del Tenente Sheridan come il fedelissimo sergente Steve Howard nelle prime serie di gialli di successo della Rai, come “Giallo Club” e “Il ritorno del Tenente Sheridan” col mitico Ubaldo Lay. Ma Carlo Alighiero, che si è spento a Roma a 95 anni, è stato attore di teatro, di tv e di cinema, attivissimo, e grazie alla sua voce profonda e all’eleganza in scena, assolutamente inconfondibile.
Assieme alla moglie, Elena Cotta, non solo ha fatto anni e anni di teatro, ma hanno anche recitato assieme in un vecchio film diretto da Tanio Boccia, “Arriva la banda”, nel 1959, quando erano già marito e moglie da qualche anno. Carlo Alighiero, nato a Ostra, nelle Marche, nel 1927, studia a Brera, alla Bocconi, deciso a fare altro, quando entra alla Scuola d’Arte Drammatica a Roma e segue le lezioni di maestri del tempo come Sergio Tofano, Wanda Capofaglio e Silvio D’Amico.
Ancor giovanissimo lo troviamo attore nel film “Le signorine delle 04” di Gianni Franciolini nel 1955. Ma sembra più attratto dalla tv dei primissimi anni, “Io sono Gionata Scrivener”, “Il romanzo di un maestro” e diventa presto una presenza costante degli sceneggiati televisivi. In qualche modo il successo immediato del Tenente Sheridan e di “Giallo Club” (1959-61) lo rende popolare ma un po’ troppo noto per il cinema. Lo troviamo saltuariamente al cinema, nel già ricordato “Arriva la banda” di Tanio Boccia, che lui e Elena Cotta ricordavano con grande affetto, ma anche in “Urlatori alla sbarra”, “Chiamate 22-22 Tenente Sheridan”, “Cronache del 22”. Molto più importanti le sue apparizioni nei grandi sceneggiati della Rai, “Una tragedia americana”, “Luisa Sanfelice”, “Resurrezione” con Alberto Lupo e Valeria Moriconi, fino a “Puccini”. Per non parlare dei gialli dove regolarmente faceva il commissario, l’ispettore. Sempre perfetto per il ruolo.
Tocca marginalmente lo spaghetti western con “Un esercito di cinque uomini” di Italo Zingarelli, lo troviamo nel divertente cappa e spada con Jacques Brel “Mio zio Beniamino”, ma è nel thriller all’italiano che ottiene i maggiori successi. Lo troviamo nei nostri thriller più importanti con Sergio Martino in “Lo strano vizio della Signora Wardh”, con Dario Argento in “Il gatto a nove code”, ma anche nei poliziotteschi, “Milano trema”, “La città gioca d’azzardo”, La polizia accusa: il servizio segreto uccide”, “Roma a mano armata”, film dove la sua bella presenza e la sua bellissima voce avevano il giusto risalto lontano dagli stereotipi della tv degli anni ’60. Ha lavorato tanto, negli anni, lo troviamo perfino in serie tv come “Turbo”, ma non ha mai abbandonato il teatro, che ha sempre condiviso con la sua adorata moglie, Elena Cotta.